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Autore: whitewolfa    07/02/2019    0 recensioni
❝L’epidermide raggela e fiocchi argentati ricoprono labbra assopite, incapaci di percepire il sapore di un lungo inverno, dell’acqua pura che bagna dolcemente carnosi petali di rosa rubino, morbidi e profumati come il muschio ricoprente un grande masso all’argine di un limpido fiume.[...]❞
Genere: Fantasy, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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𝕸𝖔𝖗𝖇𝖎𝖉𝖎 𝖊 𝖛𝖊𝖗𝖒𝖎𝖌𝖑𝖎 𝖎 𝖕𝖊𝖙𝖆𝖑𝖎 𝖉𝖎 𝖚𝖓 𝖇𝖔𝖈𝖈𝖎𝖔𝖑𝖔 𝖆𝖕𝖕𝖊𝖓𝖆 𝖋𝖎𝖔𝖗𝖎𝖙𝖔...


Le dita sfiorano lente ed intorpidite un candido manto fluorite, s’immergono nella rigogliosa radura ove prima la terra soffriva, richiamava un canto di malinconia su gelide note di vento cristallo e si rassegnava a quella tristezza terrestre che non permette alle foglie e le gemme di rinascere vivide, tinteggiando splendidi ed alti rami, privi per tempo della loro magnificenza. Gli esseri viventi si concedono al sonno più puro, la mestizia li addormenta sereni e gli anellidi si arrendono al gelo, permettendo alla terra di riposare. Un lungo periodo di quiete e silenzio. Il freddo travolge corpi addormentati, li lascia scivolare in immagini chimeriche nei meandri della mente che alludono ad un clima rovente. L’epidermide raggela e fiocchi argentati ricoprono labbra assopite, incapaci di percepire il sapore di un lungo inverno, dell’acqua pura che bagna dolcemente carnosi petali di rosa rubino, morbidi e profumati come il muschio ricoprente un grande masso all’argine di un limpido fiume. Ricopre gote arrossate e tornite come quarzo rosato, donandole lucentezza e torpore. Poi lemme si scioglie. Abbandona il corpo disadorno e scorre in sembianze di rugiada che ossequia la terra. Brilla, disseta le granaglie e sfama la calandra. Trema il suolo ammorbidito dal serpeggiare dell'oligocheta, arricchendosi e vibrando della sua molteplice essenza. Variopinta è la coccinella che adorna l'unghia rosea e allineata come il taglio di una mandorla bianca della donna artica, delicato invece è il contatto della farfalla bruna come occhi di gufo, che solletica la punta inerte del naso. Si schiudono le morbide labbra colme della madreperla iridescente in un tenue sospiro che risveglia tiepide sensazioni scaturite dalle essenze ambrate del sottobosco. Intensa la fragranza del pino, ancor più della resina che scende lenta e dorata come un dolce miele d'acacia. Cascate di rami di salici piangenti oscillano nell'ombra sulla superficie di un lago, specchiandosi in tonalità di verde marino su acque profonde e scaldate dal sole durante l'aurora. Stesso astro che schiarisce le punte di lunghe ciocche chiare ornate da primule profumate e ricche di contrasto, stessa stella luminosa che riscalda la pelle nivea ed impone alle palpebre ingentilite dalle lunghe ciglia corvine di destarsi lentamente, rivelando ad un etere sfumato di topazio l'incanto di vivide pietre preziose di mero diopside con stessi toni di una verde vallata, così nitide da stregare corvidi caratterizzati da scure e candide piume che si confondono ad ogni battito d'ali. Fra queste una ricade sulla stoffa nera come pece che ricopre il petto del gentil sesso, dipinta di chiaroscuro, intonandosi nel colore unico delle sue vesti. Esili dita si muovono lente nell'intento di raccoglierla, ammirandone la raffinata bellezza.

   
 
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