𝕿𝖊𝖓𝖊𝖇𝖗𝖊 𝕺𝖘𝖈𝖚𝖗𝖊.

Vi è una notte discrepante fra tutte. Valica l’etere acquarellato dal topazio con le stesse fattezze di un profondo oceano, senza i frammenti argentati delle creature acquatiche. Privo di stelle l’empireo si adempie di nembi grifagne: minacciano la Terra, codeste che vorrebbero rammaricare il proprio dolore in un impetuoso temporale. Anche la natura riesce ad esprimersi a dovere, sempre, in ogni stelo ed in ogni stilla trasparente. Ma ella no. Lei riversa tutto al proprio interno, nelle membra, nel cuore e nel gelido cruore. Le sensazioni che donano le stagioni appaiono come un lontano ricordo e mai il calore così come il gelo potranno esser percepibili sulla candida pelle ricoperta dal tulle di pesca.
/Cera cospargersi nell’epidermide priva di colorito come in una carnagione pittoresca./
Come le vetrate della lugubre dimora, curati nei minimi dettagli persistono gli affreschi che risplendono alla luce dell'astro solare, ciò che dipinge all'interno di una mente confusa che s'impone limiti ed abissi che andrebbero soltanto schiariti. Lati oscuri contrastano con il morbido manto perlaceo e tormentano come neve in procella.
Eppure l'astro lunare non intende celarsi fra il nugolo d'ombra e scruta ilarmente in procinto d'attendere il giorno in cui il ghiacciò potrà finalmente lasciar luogo alla bestia assopita. L'oscurità indugia fin nelle ossa, al calar del sole sino al sorgere dell'alba nuova;
‘’/̶Q̶υ̶α̶п̶ɔ̶σ̶ ̶ı̶ʟ̶ ̶ƨ̶σ̶ʟ̶ε̶ ̶ὲ̶ ̶c̶α̶ʟ̶α̶т̶σ̶ ̶ε̶ ̶ʟ̶α̶ ̶ʟ̶υ̶п̶α̶ ̶ὲ̶ ̶м̶σ̶я̶т̶α̶./’’
Sopraggiunge silenziosa e tremendamente insidiosa non ponendosi giusti limiti per non imcombere nell'angoscia.
Rugiada gemma smeraldina tenui peduncoli cangiare il proprio colore in una tonalità diamantina e le lucciole illuminano la via come calde stelle...