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Autore: Misatona    08/02/2019    3 recensioni
Due mondi che si uniscono per caso. Due destini congiunti dal filo rosso del destino.
Sanzo e i suoi amici trovano sul loro cammino qualcuno che cambierà le loro vite per sempre.
Ispirata dalla canzone Cherofobia di Martina Attili, una one shot su un amore sbagliato ma allo stesso tempo tremendamente giusto.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojyo, Son Goku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Miky & Momo.
A quel mondo che avevamo creato su dei fogli di carta nelle ore di lezione al liceo.





E ogni volta che qualcosa va come dovrebbe andare, penso di non potercela fare. Ogni forma di dolore è mischiata al sangue col sudore e sento il respiro che manca e sento l’ansia che avanza” Maho urlava contro il bonzo con le lacrime agli occhi mentre quelli violacei di Sanzo erano fissi nei suoi, intrecciati in un legame diventato ormai indissolubile.
Da quando si erano trovati, per uno strano gioco del destino, qualcosa era cambiato per entrambi. Due mondi completamente diversi, ma perfettamente complementari.
Il biondo si mosse verso la mora restando a pochi centimetri da lei, la quale cercò di nascondere il suo volto tra le mani.
“Sanzo, tu.. non...” singhiozzò.
Il bonzo posò prima una mano sulla sua spalla facendola sussultare, poi le prese il mento tra indice e pollice sollevando il suo sguardo da cerbiatta nel suo.
Fu una frazione di secondo in cui i loro respiri caldi s’intrecciarono l’uno all’altro in un abbraccio denso di paura. Paura di essere in quella situazione così tremendamente sbagliata ma allo stesso tempo inevitabile. Le loro bocche si unirono in un bacio che, per il bonzo, fu il primo di tutta la sua vita.
Non era mai stato un uomo dedito al voto: era un bonzo corrotto, che fumava e uccideva demoni. Un bacio che differenza avrebbe fatto a questo punto? 
Non aveva mai avuto nessun tipo di pulsione prima di allora, ma con lei era stato diverso. Per qualche strano motivo era piombata nel suo mondo con le sue amiche ed ora che erano vicine alla soluzione per tornare a casa, lui non poteva permettersi di avere paura di esser felice. Le sue gemme violacee fissavano nuovamente i bracieri neri e ardenti della ragazza, ancora confusa da quel gesto così estremo.
“Resta” disse Sanzo posando le mani sui fianchi di Maho.
La ragazza sgranò gli occhi, stupita da una simile richiesta. Non si era mai esposto fino a quel momento, l’aveva sempre evitata. Si era sempre rivolto a lei con indifferenza o con sufficienza, facendole credere che provasse odio nei suoi confronti.
Maho conosceva perfettamente la sua figura: ne era innamorata fin da quando ne aveva ricordo e, trovarsi il personaggio del suo manga preferito vivo, di fronte a lei, in carne e d’ossa… Beh! L’aveva sorpresa.
Non aveva mai pensato che i suoi sentimenti potessero trasformarsi in qualcosa di reale e, soprattutto, non pensava potessero essere corrisposti. Non ne aveva mai avuto la presunzione e quando lo conobbe, ne ebbe conferma.
Quel muro eretto dal bonzo non serviva a fermare l’evidente interesse di lei, ma bensì il suo: si era reso conto dei suoi sentimenti e non voleva che i legami lo costringessero a sacrificarsi per qualcuno. 
Non mi sacrificherò mai per qualcun altro perché conosco la sofferenza di chi rimane in vita” 
Non essere schiavo di nessuno, vivi semplicemente per la tua vita.
Tutti gli insegnamenti del suo maestro erano andati a farsi benedire quel maledetto giorno.
 
***
1 mese prima
 
“Maho, stai attenta! Il demone! È dietro di te” Miky sgranò gli occhi nella sua direzione, mentre un sicario di Homura la stava impegnando in uno scontro diretto.
“Gojio!” Urlò disperata verso l’ormai compagno di viaggio da qualche mese.
“Merda!” Il Kappa si voltò verso la raccapricciante scena, cercò di liberarsi in tutta fretta dal suo avversario, ma il demone verde era completamente sopra la mora, pronto a colpirla con la sua spada.
“Dì ciao ai tuoi amici, carina” mentre Maho chiudeva gli occhi, pronta a subire il colpo mortale, Sanzo scattò davanti a quell’essere mostruoso facendosi colpire al suo posto e lasciando tutti i presenti sbigottiti da quel gesto.
Cadde a terra e, in una frazione di secondo, Hakkai e Goku uccisero i loro avversari per poi dedicarsi al mostro verde.
Maho era paralizzata, con gli occhi sbarrati e le lacrime che scendevano copiose sulle sue rosee guance.
“Sanzo” sussurrò.
Il bonzo sembrava privo di vita, ma un colpo di tosse la fece uscire dal suo stato di trance per correre ad aiutarlo.
“Sanzo, sei vivo!” Gli disse mentre cercava di fermare l’emorragia al braccio.
“Certo..coff..che sono.. vivo..”
“Non sforzarti” 
Sanzo osservava la ragazza in preda al panico medicarlo, mentre sul suo viso cadevano ancora silenziose calde lacrime. Sorrise lievemente e le afferrò il braccio spaventandola.
“..e sei viva anche tu” lo guardò sorriderle così beato per poi perdere i sensi.
“Sanzo! Sanzo!”
 
Il silenzio che avvolgeva la stanza di quella bettola era irreale. Sanzo era abituato ai suoi rumorosi compagni di viaggio e da quando si erano unite quelle tre, i momenti di silenzio erano diminuiti parecchio. Stropicciò gli occhi e si mise a sedere con fatica appoggiandosi allo schienale del letto. Il suo petto era avvolto da bende che dovevano ormai esser cambiate.
Prese le sigarette e l’accendino dal comodino portandosene una alla bocca mentre cercava di ricordare il gesto che l’aveva ridotto in quello stato.
“Non dovresti fumare in quelle condizioni” Hakkai aveva vegliato sul suo amico per due interi giorni.
“Tsk, non è niente” disse il biondo distogliendo lo sguardo dalla sua figura. Sicuramente era l’unico così intelligente da poter arrivare a comprendere il suo gesto e non avrebbe mancato di farglielo notare.
“Ci hai fatto stare in pensiero”
“Non avreste dovuto, è una ferita da niente”
Stranamente ci stava girando intorno. Si avvicinò al letto e sorrise al ferito.
“Sai, una volta mi hai detto che non si deve sacrificare la propria vita per un’altra persona o quest’ultima potrebbe vivere con i sensi di colpa per la tua morte” Hakkai tornò improvvisamente serio, togliendo la sigaretta dalle mani del bonzo che rimase a bocca aperta. Come sospettava: Hakkai ci era arrivato perfettamente.
“Si, l’ho detto e quindi?”
“E quindi ti è andata bene ad esser ancora qui. Maho avrebbe potuto vivere con i sensi di colpa verso l’uomo di cui è innamorata”
Sanzo incrociò le braccia al petto e abbassò la testa sconfortato, come ad esser stato colto a far qualcosa di grave. In effetti era grave la situazione. Una ragazzina che si innamora di un bonzo corrotto, non era una storia che si poteva raccontare tutti i giorni.
“Sanzo se ho imparato a conoscerti almeno un po’ in questi anni, potrei dire che tieni molto a quella ragazza ed è per quello che stai cercando di allontanarla da te. Per proteggerla ma..”
La pausa del moro fece capire al ferito che era il momento di guardarlo negli occhi.
“..dovresti provare ad esser felice anche tu. Dovresti lasciare che Maho faccia parte del tuo mondo.”
“Tsk. Che assurdità “ disse alzandosi colpito ed affondato nel suo orgoglio.
Hakkai aveva capito proprio tutto e per quanto Sanzo sapesse che aveva ragione, c’erano delle questioni e dei principi per lui troppo grandi da esser infranti in quel momento.
“Ripartiamo!” Risoluto si vestì e lasciò il moro a fissare la porta sbattuta prepotentemente dall’amico che era tornato di cattivo umore.

 
***
 
“Che cosa significa?” Disse allontanandolo.
“Mi hai allontanata per mesi. Mi hai odiata. Mi hai trattata con indifferenza.. Dopo che mi hai salvata da morte certa, mi hai liquidata con un era mio dovere, non ti avrei lasciata vivere se non fosse stato dettato dagli dei e ora che devo ripartire mi dici resta? E mi baci?” Maho stava diventando rabbiosa, incapace di capire quei gesti così contrastanti di quell’uomo ancora così tremendamente ragazzino in certi aspetti.
Sanzo le si riavvicinò, non avrebbe perso altro tempo. Era tempo per i suoi sentimenti di uscire allo scoperto. La fece indietreggiare premendo il corpo marmoreo contro il suo, con lo sguardo fiero e sicuro. Alla soglia del letto la costrinse a sedersi sul morbido materasso e la sovrastò con la sua figura.
Con i capelli a coprirgli gli occhi e il respiro irregolare ad accarezzare il volto della donna, il biondo prese coraggio e cercò di spiegare quella tempesta di emozioni che aveva dentro di sé.
“Lo so che va oltre le logiche della comprensione e non mi aspetto che tu lo comprenda a pieno. Mi hai salvato da me stesso e io ti devo molto di più della mia stessa vita”
“Sanzo, sei un bonzo.. e noi non.. non possiamo..” tentò la ragazza.
“Uccido demoni, fumo e bevo alcolici. Non credo che aggiungere peccati carnali faccia differenza, no?” Disse roco posando la fronte contro la sua.
In pochi istanti quella piccola e orribile stanza di ostello si riempì di gemiti, di amore, di passione. I due si unirono in una danza disperata, vogliosa, impacciata. Una danza che avrebbe segnato le loro vite per sempre. Mentre correvano veloci, ansimando e consumando i sentimenti che per troppo tempo avevano celato a loro stessi, i loro compagni li cercavano in ogni dove, convinti di averli persi in centro paese.
Di ritorno dalla ricerca, fu Gojio il primo a voler raggiungere la camera trovando i due fuggitivi. Rimase con la porta leggermente aperta, osservando la scena surreale davanti a lui. Chiuse gli occhi sorridendo per poi tornare sui suoi passi, fermando Goku che lo stava raggiungendo.
“No, Gojio! Devo andare in bagno!” Protestò il ragazzino piagnucolando.
“Ci andrai dopo” Gojio gli mise un braccio al collo trascinandolo giù per le scale con sé.
“Me la faccio addosso”
“La farai fuori, non puoi andare in stanza” disse risoluto.
“Perché?”
“Perché Sanzo sta dormendo, se fai casino ti uccide! Stupida scimmia!” Disse scoppiando a ridere.
“Allora non erano in città? E Maho? L’hai vista? Dobbiamo dirlo agli altri” con il suo tipico entusiasmo, Goku scese le scale correndo. La sua ingenuità fece scrollare la testa al Kappa scoppiando in una sonora risata.
“Tutto a posto Gojio?” Chiese Hakkai al Kappa sornione, dopo aver ascoltato Goku entusiasta.
Il rosso si sedette di fianco all’amico mentre il giovane demone e le ragazze si erano allontanati per giocare con Hakuryu. Si accese una sigaretta e incrociò le braccia dietro la nuca.
“Se mi apostrofa ancora come pervertito, dopo quello che ho visto, lo uccido” disse ghignando.
Hakkai sorrise. Aveva compreso bene la situazione e non fu minimamente sorpreso di quella affermazione.
“Non dici nulla?” Chiese Gojio curioso.
“Non sarà già successo, spero?” Proseguì allarmato.
“No, ma sapevo sarebbe successo” disse ridendo il moro. Gojio si rilassò nuovamente, aspirando una buona dose di fumo dalla sua sigaretta.
“Del resto era inevitabile” disse il rosso.
“Te ne eri accorto?”
“Solo un ingenuo come Goku non se ne sarebbe accorto, non credi?”
“Già”
Mentre i due amici conversavano amabilmente su quella strana situazione, stretti ancora l’uno all’altra dopo aver consumato il loro amore, Maho e Sanzo restarono fronte contro fronte. Nudi, avvolti nel loro calore.
“Forse dovremmo raggiungere gli altri” disse lei staccandosi ancora imbarazzata.
L’uomo si sedette per guardarla negli occhi e baciarla nuovamente. Non poteva farne a meno, sentiva il bisogno di quel contatto prima che finisse tutto per sempre.
“Perché lo vuoi rendere difficile?” Maho si strinse nelle spalle, intristendosi e coprendo meccanicamente il suo corpo con il candido lenzuolo.
“Lo so che fa paura la felicità, ma tu resta! Non devi andare”
“Non è il mio mondo questo.. lo sai”
“Resta” disse prendendole una mano.
Incapace di rispondere, la mora scrutò a fondo i suoi occhi per qualche istante prima di alzarsi e vestirsi, osservata silenziosamente dal suo amante.
Presero due strade diverse, lasciandosi alle spalle quella porta di ostello con l’insicurezza nel cuore, colmo di sentimenti contrastanti.
Maho raggiunse gli altri e mentre Gojio stava per aprire bocca nell’intento di prenderla in giro e metterla in imbarazzo, il Kappa si accorse della sua espressione intrisa di preoccupazione che lo zittì ancor prima di aprire bocca.
“Maho” Goku si fiondò tra le sue braccia.
“Ci hai fatto preoccupare! Dov’eri? Riposavi anche tu?” Chiese ingenuamente.
La ragazza guardò i due uomini e poi scompigliò i capelli del più giovane con un sorriso di circostanza.
“Si, mi ero appisolata un momento”
“Dov’è?” Chiese Gojio seriamente capendo ci fosse qualcosa che non andava.
Maho fece solo un cenno con la testa per poi andarsi a sedere vicino ad Hakkai.
“Hakkai possiamo parlare?”
“Certo”
“Goku, andiamo da Sanzo” disse il Kappa trascinando via il ragazzino.
I due demoni uscirono all’esterno, nella direzione indicata dalla mora poco prima.
Il bonzo aveva raggiunto il piccolo piazzale sterrato davanti l’ostello, seduto a fissare la volta celeste con la solita sigaretta tra le labbra.
“Va a portare dell’acqua ad Hakuryu” disse il rosso raggiungendo il bonzo.
“Ma io..”
“È un ordine” aggiunse risoluto senza ammettere repliche.
Il biondo girò appena il volto verso l’amico che gli porse l’accendino per riaccendere quella sigaretta che ormai si era spenta da un pezzo tra le sue labbra.
“Ti avverto, sono di cattivo umore”
Gojio sorrise sdraiandosi ed accavallando le gambe.
“E che differenza c’è dagli altri giorni?” 
“Tsk” Sanzo aspirò una buona dose di fumo dalla sigaretta e poi si alzò, pronto a scappare nuovamente dalla realtà come aveva fatto per tutti quei mesi.
“Sanzo lo sai che lei restasse potrebbe cambiare il corso degli eventi in entrambi i mondi?”
“Lo so” disse girandosi verso il Kappa con il capo. Si guardarono per qualche istante poi, Sanzo riprese la sua ennesima fuga.
All’interno dell’ostello, Maho stava affrontando notevolmente meglio la problematica. Per lo meno, non fuggiva.
“Hakkai.. se io decidessi di restare cosa succederebbe a questo mondo?” Chiese la ragazza colma di preoccupazione.
“Quando siete arrivate i demoni sono aumentati, Gyumaho è sempre più vicino al risveglio.. non voglio mentirti.. potrebbe esser peggio di così”
“E al mio mondo cosa succederebbe?”
“Penso che il tuo mondo cancellerebbe ogni traccia di te”
“Ma non subiranno attacchi di demoni nel mio mondo?”
“Non penso, no” disse sincero Hakkai leggendo l’ansia nei suoi occhi.
In quel momento entrarono tutti nella stanza, troncando il discorso dei due.
Sanzo guardò la ragazza intensamente, come se ci fosse solo lei in quella stanza. I suoi occhi violacei trasudavano preoccupazione e rabbia verso il mondo.
“Andiamo a dormire? Ci aspetta un lungo viaggio domani” propose gioviale Hakkai.
Momo e Miky si avvicinarono all’amica ancora intenta a fissare il biondo.
“Maho..” tentò Momo in apprensione.
“Andiamo a dormire?” Chiese alle amiche puntando finalmente il suo sguardo nel loro con un sorriso.
 
***
 
Erano passati un paio di giorni dal loro incontro intimo. Oltre ad aver fatto l’amore, si erano spogliati delle loro emozioni ed ora erano piombati in un gioco di sguardi silenziosi e frustrati.
Se uno era da un lato, l’altra era a quello opposto. Si erano avvicinati così tanto da esser un tutt’uno e ora erano così irrimediabilmente lontani.
“Perché non gli parli?” Gojio si era avvicinato a Maho intenta a raccogliere della legna per il fuoco.
“A chi?” Chiese fingendo di non sapere a chi si riferisse.
“Non so se sei più stupida tu o quel bonzo corrotto” disse sedendosi sull’erba vicino al braciere che stava preparando la ragazza.
“Sono sulla bocca di tutti, vedo..” disse ora stizzita.
“Sono due giorni che non spiccica parola ed è evidente che tra voi sia successo qualcosa, anche perché vi ho colti in flagrante” disse facendo spallucce.
“Tu.. cosa?” Disse in imbarazzo.
“Oh cielo” Proseguì sedendosi accanto a lui e posando la testa sul suo braccio.
“Andiamo, non c’è niente di male” le disse dolcemente dandole una leggera spinta con la spalla.
Maho guardò il Kappa con i suoi occhi da cerbiatta persi nel vuoto per qualche istante, poi torno ad appoggiare la testa sul suo braccio.
“Gojio ho paura”
“Di cosa?” Chiese tranquillo mentre osservava gli altri darsi da fare a preparare il loro accampamento.
“Di..” in quel momento davanti a loro, poco più distante, passò la figura di Sanzo che si soffermò per un secondo ad osservarli incupendosi ancor di più dopo aver intrecciato i suoi occhi in quelli della mora. Si voltò per apprestarsi a fare una delle sue solite paternali a Goku.
“Senti, se non gli parli prima di partire ucciderà la scimmia. Sta sfogando tutto il suo cattivo umore su di lui”
Maho colse un fiore e iniziò a strappare via i petali mentre Gojio si alzava per tornare all’accampamento.
“Gojio.. tu.. hai mai amato qualcuno?”
“Che?”
“Il mio cuore è come questo fiore.. quando l’ultimo petalo sarà caduto mi dirà di smetterla di amare” disse cercando di strappare l’ultimo petalo.
Gojio le tolse il fiore dalla mano.
“E tu non lasciare che cada” le sorrise carezzandole la guancia.
“Va’ da lui, è insopportabile da quando gli hai fatto scoprire i piaceri della carne e glieli hai tolti” Gojio le strizzò l’occhio complice e le regalò una linguaccia che la fece sorride.
Si voltò a fissare il biondo, assorta nei suoi pensieri. 
Si, forse era ora di andare a salvare Goku da morte certa.
 
“Sei una stupida scim..”
“Sanzo?” Maho fissava il braccio del bonzo ancora fermo in aria pronto a colpire il piccolo Goku.
“Possiamo parlare?” Chiese timidamente.
L’uomo si diede un contegno, mise via l’harisen e fece cenno di seguirlo. Si sedettero vicino alla riva del fiume, in un posto isolato. Lontani da occhi e orecchie indiscrete.
“Che cosa c’è?” Chiese con fare arrogante senza distogliere il suo magnetico sguardo da quello insicuro di Maho.
“Mi dispiace di essermi chiusa in me stessa ma non è una situazione facile per me”
“Credi che per me lo sia?”
“Non ho detto questo, ma mi hai chiesto di fare una scelta! O questo mondo o il mio. Non è facile”
 
“Le ha chiesto di restare?” Miky e Gojio si erano nascosti dietro ad un cespuglio per origliare la conversazione dei due.
“Hai capito il bonzo pervertito”
 
“Ti rendi conto che ho mandato all’aria tutti i miei credo?” Disse Sanzo quasi urlando.
“Perché mi urli addosso? Non ti ho mai chiesto nulla! Fino a prova contraria hai fatto tutto tu!” Le lacrime iniziavano a farsi strada verso gli occhi di Maho e le sue labbra tremavano come foglie.
 
“Che significa che ha fatto tutto lui?” Chiese Miky al rosso.
“Li ho beccati che ci davano dentro, deve aver incominciato Sanzo... non la credevo una cosa possibile” riflettè Gojio rispondendo alla ragazza.
 
“Potevi fermarmi se ti ha dato fastidio” il bonzo si alzò per andarsene, offeso da quelle parole ma venne bloccato per un polso.
“Sanzo aspetta” implorò Maho.
“Non voglio passare gli ultimi giorni qui, arrabbiata con te” Proseguì.
Il biondo si voltò verso la mora, incatenando gli occhi nei suoi. Si avvicinò e posò la fronte contra la sua, carezzandole il fianco sinistro per poi soffermare la sua mano a cingerle la vita.
“Hai deciso quindi..”
Maho mise le mani sul suo petto, allontanandolo leggermente per poterlo guardare negli occhi.
“Se io restassi cosa succederebbe a questo mondo?”
Sanzo strinse la presa più forte, sapeva perfettamente che Maho era dalla parte della ragione. Lui, che aveva dato tutta la sua vita al servizio e alla protezione degli altri per la loro felicità, era disposto a rinunciare al suo ruolo ma lei no. Lei aveva pensato, giustamente, alle conseguenze che si sarebbero ritorte in quell’universo.
Il biondo le sollevò il viso e la baciò. Posò delicatamente le sue labbra su quelle carnose di Maho, approfondendo sempre più quel bacio che stava diventando un vortice di ansia e disperazione.
 
“Ma si baciano???” Miky sgranò gli occhi.
“Ma sei stupida? Ti ho detto che li ho visti darci dentro un minuto fa!” Gojio cercò di tapparle la bocca: se Sanzo li avesse visti, li avrebbe uccisi all’istante. Fortunatamente era impegnato in altro.
 
Quando si staccarono da quel bacio carico di emozioni contrastanti, si sorrisero felici. Questi ultimi giorni li avrebbero passati insieme, a consolidare il loro amore furtivo e forse sbagliato, creando dei meravigliosi ricordi per la loro mente e per il loro cuore.
“Hey, voi due?” Sanzo girò leggermente la testa verso il nascondiglio di Miky e Gojio, con una vena pulsante sulla fronte.
“Merda! Ci ha visti!” Disse Gojio sudando freddo.
“Ahahah ci trovavamo qui per caso” disse istericamente Miky scappando a gambe levate.
“Aspettami, sciocca di una ragazzina!”
Maho scoppiò a ridere, contagiando anche Sanzo. Era la prima volta che si lasciava andare così tanto in tutta la sua intera vita.
Leggerezza.
Questa sensazione lo faceva stare terribilmente bene.

 
  
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