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Autore: MusicAddicted    08/02/2019    11 recensioni
È il giorno di San Valentino. Loki ha scoperto questa ricorrenza Midgardiana e la reputa perfetta per mettere in atto un suo piano ben congeniato. Ma cos'avrà davvero in mente e Thor ne sarà contento?
Una Thoki scritta per una vecchia challenge (e rivista per non essere a rating rosso)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Questa storia ha partecipato a un vecchio contest 'Baciati dalla fortuna ' del forum (il link lo lascio, ma non so se ci sia ancora)  http://thunderfrost.forumfree.it e sono grata a questo contest, perchè altrimenti una storia del genere non avrebbe mai visto la luce.

L'avevo già pubblicata su uno dei miei live journal anni e anni fa, forse qualcuno può averla già letto, se così fosse ... chiudete e leggete altro. ;)



Personaggi: i migliori, of course: Loki e Thor
Rating: almeno per l'inizio un po' di arancione (a dire il vero era rosso, ma ho censurato per non violare il regolamento) ma poi si resta sul giallo
Genere: kinky (l'inizio)- commedia-romantico
Avvertimenti: slash, incest, Future!Fic (a proposito, questa storia l'ho pensata e scritta nel 2012, quindi non potevo prevedere lo sviluppo di certi avvenimenti)
Pacchetto: arancione- genere richiesto: commedia

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vero che anche voi amate alla follia come me questa fan art? Ogni volta che la guardo mi si riaccende la mia fiamma Thoki <3

Citazione richiesta “E' un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più.” O. Wilde

Setting : Asgard. 100 anni Post Avengers. Facciamo finta che la Terra esista ancora. Del resto a fine ‘900 si immaginava che il 2000 sarebbe stato futuristico, con le astronavi, i robot parlanti ecc. ecc. … quindi chi può dire come sarà il 2112? Io ho ipotizzato che, al di là di una tecnologia ancora più elevata, nulla sia cambiato drasticamente.

Disclaimer: Loki, Thor e chi li circonda non mi appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro.

Riassunto: (vedi consegna del pacchetto arancione ^^) E’ San Valentino e Loki ha un piano ben preciso…

contaggio parole: quasi 8000 parole, ma siccome mi sembra un massacro farvela leggere tutta in una volta è suddivisa in tre parti

 
I.

Loki si muove rapido ma silenzioso; non è certo il caso di svegliare qualcuno a corte a quell’ora.
Non c’è pericolo che inciampi in un angolo o cozzi contro qualche ornamento o suppellettile sfarzosa durante il suo percorso.
Conosce quei corridoi come il palmo della sua mano, anche dopo più di un secolo che lo ha tenuto lontano da quei luoghi.
Sono bastati pochi mesi perché lui riprendesse a familiarizzare con quelle stanze.
Il moro sorride, mentre piacevoli ricordi gli invadono la mente: da bambino soleva percorrere quei corridoi di corsa, di nascosto da tutti, con l’obiettivo di sgattaiolare nella stanza del fratello maggiore.
Anche ora la sua meta è sempre quella, ma gli scopi delle sue visite molto, molto differenti.
Solitamente, Loki gli fa visita a mattina inoltrata, perché sa quanto l’altro ami dormire; ma deve fare un’eccezione, perché quella è una giornata troppo importante e lui ha già sprecato le sue poche, ma preziose prime ore.
Arrivato finalmente a destinazione, il moro apre la porta e più silenzioso del silenzio stesso si insinua in quella stanza, dove tutto ancora è inghiottito dal buio più profondo.
Tuttavia non è certo un problema insormontabile per chi, come lui, può far scaturire dal nulla una luminosa scia di un verde intenso che rischiara tutto e gli funge da guida.
E’ solo questione di pochi passi, ben distesi e felpati, perché Loki riesca a raggiungere il grande e spazioso letto dove giace Thor, ancora dormiente e ignaro di tutto.
Nonostante non abbia tempo da perdere, Loki si concede giusto pochi istanti per ammirare il fratellastro mentre riposa con un’espressione beata, coricato a pancia in su, con addosso un’attillata maglietta scura a maniche corte che cela davvero poco di quel torace scolpito nella roccia e di quei bicipiti e tricipiti che sembrano pronti a esplodere dal tessuto così costringente.
I capelli biondi sono sciolti e, a seconda di come si è girato e rigirato nel corso della notte, ora vagano scompigliati, con qualche ciocca dorata che gli attraversa la fronte.
Loki decide che si è goduto quello spettacolo a sufficienza.
“Thor, sveglia.” mormora al suo orecchio, già prevedendo quanto inutile possa essere quel suo intervento, ma volendoci comunque provare.
“Thor...” aumenta un po’ più il volume della voce, dandogli una leggera scrollata alle spalle.
Un altro buco nell’acqua.
“E dai, pelandrone, almeno a San Valentino potresti fare un’eccezione alla tua insopportabile attitudine dormigliona!” borbotta Loki, intensificando l’intensità del suo scuoterlo, tanto da riuscire a sollevarlo per le spalle, ma poi la presa gli scivola e Thor ricade bruscamente sul materasso.
Solitamente, un colpo del genere sveglierebbe chiunque.
Tuttavia, Thor non è chiunque e va avanti a pisolare come se niente fosse.
Un po’ esasperato, Loki comincia a perdere la pazienza, mentre si passa una mano sul volto, stropicciandoselo.


- Se solo avessi ancora il mio scettro con il Tesseract ti darei una scossa che servirebbe di certo allo scopo – rimugina, per poi venire folgorato da un’illuminazione, tanto improvvisa quanto allettante.
- Hey, aspetta un attimo. Io posso fare anche meglio di così – sogghigna perfidamente, facendo scaturire dalla sua mano sinistra un’ulteriore luce smeraldina, che ha altre proprietà oltre a quella di rischiarare la stanza.


Infatti, la maglietta di Thor comincia a dissolversi, scoprendo così la pelle nuda, almeno la parte di torace che ospita il cuore. La luce attraversa anche la tunica nera di Loki, operando così lo stesso denudante effetto su parte della spalla e del suo torace.
Ovviamente, Thor non si accorge nemmeno di questo e continua a dedicarsi al suo riposo.
Loki apre la mano destra e dopo qualche attimo di concentrazione fa comparire un piccolo pugnale, ricurvo, ma dalla punta affilata, che preme delicatamente contro la giugulare del biondo.
Il freddo contatto con quell’oggetto appuntito è sufficiente a far aprire gli occhi a Thor, stando ben attento a non sussultare per non aumentare la pressione di quell’oggetto contundente, che non ha ancora ben identificato.
Non appena riesce a mettere a fuoco di che cosa si tratti, ma soprattutto chi lo stia impugnando, Thor strabuzza gli occhi, sorpreso e intimorito, notando quella strana e inquietante luce verde che li avvolge e interrogando con lo sguardo quello che lui non ha mai smesso di considerare suo fratello.
Per tutta risposta Loki sfodera un sorrisetto impudente, chinandosi ancora di più verso l’altro, tanto da essere a pochi, irrisori centimetri dal suo viso bronzeo, e sfidandolo con lo sguardo.

“Sveglia, Thor, è San Valentino!” gli sussurra, con la sensualità di un gatto in cerca di carezze.
“Loki!” sbotta Thor, con l’irritabilità di un cane al quale si tira la coda.
“Che c’è? Tu non ti svegliavi!” si giustifica il più piccolo, con tutta l’innocenza del caso, senza pensarci minimamente a rimuovere quell’arma dalla sua gola.
“Da quando ti importa qualcosa delle feste dei Midgardiani?” borbotta il biondo, senza muoversi.
“Da quando ne ho scoperto l’esistenza, soprattutto di questa ricorrenza!” lo informa il principe più giovane.
“Non è un buon motivo per tentare di uccidermi!” gli fa pazientemente notare il più grande, per quanto la pazienza non sia fra le virtù per le quali lui spicca maggiormente.
“Sai che mi piace mettere un po’ di pepe nelle situazioni!” ridacchia il moro, facendo spallucce, l’aria innocente ancora intatta sul suo volto, ma almeno stavolta si decide a scostare il pugnale dalla giugulare del biondo, pur tenendolo ancora saldamente in mano.
 “Ma non si tratta di pepe, tu volevi metterci sangue … il mio!” lo corregge il dio del Tuono, finalmente libero di muoversi maggiormente.
 “Tsk, il solito esagerato! Come se un graffietto ti potesse danneggiare irreparabilmente!” sbuffa.

- Anche se è vero che ho bisogno del tuo sangue, ma non importa, ci penserò più tardi! – pianifica, facendo svanire il pugnale e la luce verdastra, leggendo chiaramente il sollievo negli occhi cerulei del suo interlocutore.

 “A volte rimpiango che padre ti abbia restituito i tuoi poteri così presto!” borbotta Thor, mettendosi a sedere sul materasso.
 “Così presto? Non direi, ho dovuto scontare tutta la mia pena prima di riaverli!” protesta vivacemente Loki, sedendoglisi di fronte per affrontarlo meglio.
“Pena che s’è raddoppiata , dopo quel tuo maldestro tentativo di fuga!” ridacchia Thor, memore dell’accaduto, sebbene tornando ai quei giorni per lui ci fosse molto poco da ridere : passare di nuovo tutti quegli anni lontano dall’amato fratello, proprio quando si avvicinava la fine di quella condanna.
“Non me lo ricordare!” sbuffa Loki innervosito “Pensare che ero a un passo dalla libertà! Dannato Heimdall guardone!” digrigna i denti.
 “Già. Il tuo incantesimo per celarti alla sua vista ha fatto cilecca!” ridacchia Thor, innervosendolo ulteriormente.
“Guarda che ci metto un attimo a far riapparire il pugnale!” lo minaccia Loki.
“Vuoi sempre risolvere tutto con la violenza!” scuote la testa il principe più grande. “Invece voglio ricordarti com’è stato quando sei tornato in libertà, quando sei tornato da me. Ti ho abbracciato, ti ho dato il bentornato … e poi...” mormora, lanciandogli uno sguardo languido.
 “Ci siamo guardati ed è bastato uno sguardo per capirci!” sorride Loki, cambiando decisamente umore.
 “Per capire quello che volevamo entrambi.” prosegue il biondo, accarezzandogli fuggevolmente una ciocca scomposta di capelli corvini.
“Ci siamo baciati, poi entrambi volevamo di più. Molto di più.” si china su di lui Loki, fino a lambirgli le labbra con la punta della lingua.
 “Fino alla scoperta del nostro amore e alla consapevolezza che siamo fatti per stare insieme!” dichiara Thor, pronto ad accoglierlo in un ennesimo bacio appassionato.
Ma il dio della Discordia non la pensa affatto così.
Infatti allontana il viso dal biondo, si scosta dal suo grembo e contorce il viso in una smorfia disgustata.
 “Noi non stiamo insieme e non c’è nessun amore. Siamo solo amanti occasionali!” puntualizza freddo e asettico.
Per tutta risposta, Thor si lascia scappare una risatina un po’ arrogante. “Non direi così occasionali, dato che lo facciamo una se non due volte al giorno!” ribatte, tirandolo nuovamente a sé.
Il biondo pensa di aver vinto quella piccola guerra, ma si sbaglia di grosso, perché il moro sa come metterlo fuori gioco.
 “Vuoi la verità? Sei incredibilmente bravo a letto.” asserisce distaccato.
Thor un po’ accusa il colpo e Loki lo può leggere chiaramente in quello scintillio soddisfatto che smette di sfavillare nei suoi occhi di zaffiro.
Del resto a nessuno piace essere usato, tanto meno al re di Asgard.


- Allora lui sta con me solo per trarne piacere carnale? O per godere di benefici e favoritismi personali, data la posizione che occupo? O addirittura mira a portarmi via il trono? – viene assalito da dubbi e paranoie il bel guerriero.

Loki sogghigna nel vederlo così in balia dei suoi pensieri, che si augura siano il più pessimistici possibile, mentre rimette la mano sul suo petto tonico e muscoloso.
Quell’azione fa in modo che l’attenzione di Thor ritorni all’istante su di lui, mentre lo scruta in attesa della sua mossa successiva.
Una mossa che non tarda ad arrivare.
“E a questo proposito...” aggiunge il dio degli Inganni, con tono mellifluo, concentrandosi per fare in modo che  quella luce verdastra scaturisca di nuovo dalle sue mani; ma stavolta va ben oltre il precedente compito affidatole e dissolve interamente ogni loro indumento.
“Loki, che stai facendo?” s’inquieta Thor, soprattutto al contatto fra i loro inguini.
“Parli tanto di perdono, di accoglienza … fammi sentire il benvenuto!” sorride mefistofelico il bell’ingannatore, mentre con una leggera scivolata si posiziona davanti all’entrata del biondo, leggendo sgomento negli occhi di Thor.
 “Che ti prende, fratellone?” si rivolge a lui il dio del Caos, con evidente tono di scherno nel pronunciare quell’appellativo. “ Non è certo la prima volta che siamo nudi uno di fronte all’altro, no?” ridacchia, senza accennarsi a muoversi da lì.
Thor sussulta al pensiero di quello che gli si preannuncia, ma la sua non è solo paura.
 “Sì, ma … non così!” balbetta imbarazzato, incapace però di tenere a freno gli istinti, leccandosi inconsapevolmente le labbra, anche se ha come l’impressione che la sua salivazione ora sia a zero.
A Loki non è sfuggita nessuna di queste sue piccole reazioni, soprattutto una e ‘piccola ‘ non è certo il modo più appropriato per definirla.
Sa bene che Thor è un po’ restio e dubbioso all’idea di invertire i loro soliti ruoli che li hanno visti protagonisti fra le lenzuola, nelle notti infuocate di quei pochi mesi trascorsi dalla liberazione definitiva di Loki e alla sua ri-ammissione ad Asgard come cittadino a tutti gli effetti.
 “Oh, andiamo , è anche bello sperimentare nuove cose ogni tanto, non credi?” ridacchia Loki, osservandolo famelico, dall’alto della sua posizione “E poi tu lo desideri tanto quanto me, Thor, lo so, posso sentirlo. “ prosegue, giocandosi un asso nella manica …  anche se di maniche al momento non ne ha.
Le sue parole, il calore con cui ha pronunciato il suo nome, il suo corpo contro il suo, ma soprattutto il fatto che Loki gli abbia afferrato la sua parte del corpo che più lo ha tradito, irrimediabilmente eccitata, mentre preme un po’ di più fra le sue gambe per far sentire la sua presenza, rendono il possente guerriero incapace di intendere e di volere.
“Loki, no, non lo fare!” tenta un’ultima volta, ma è così poco convincente che lui per primo si definisce pateticamente ridicolo.
“Troppo tardi, lo sto già facendo!” annuncia tronfio Loki, suggellando la sua vittoria con un bacio violento, prima di dedicarsi completamente al suo amante bisognoso di determinate attenzioni.
Per quanto tenti di convincersi del contrario, la verità è che Thor è troppo succube di Loki.

- Se non posso avere il suo amore, almeno avrò il suo corpo e la sua passionalità – pensa sconsolato, allungando le mani verso i suoi fianchi eterei, cingendoglieli.

Loki scosta immediatamente le sue mani da sé, piuttosto rudemente.
“Ah-ah. Non ho mai detto che tu avevi il permesso di toccarmi.” lo mette in guardia, facendo scaturire nuovamente un’intensa luce verde dalle sue mani, con i palmi aperti.
“Vediamo se così ti è più chiaro il messaggio!” sogghigna, mentre la luce avvolge i polsi di Thor come una catena indissolubile, inchiodandolo al letto.
“Fratello, non ti vergogni a usare i tuoi trucchetti per raggiungere i tuoi scopi?” si strattona inutilmente il guerriero, sotto di lui.
“No, se funzionano così bene!” ride sfrontato, comandando i fasci di luce per strattonarlo ulteriormente.
Inerme e impossibilitato a reagire, Thor si prepara per quello che crede che sarà un rapporto violento, fatto di dominanza e supremazia, per umiliarlo fisicamente e spiritualmente.
Questo prima di sentire i baci umidi del suo fratellastro lungo il collo, intervallati da qualche piccolo morso, quasi a voler marcare la sua proprietà, e le sue mani che gli accarezzano dolcemente i pettorali, lasciando solo lievi e piacevoli graffi al loro passaggio.

- Hey un momento. Una violenza non comprende carezze, baci, gesti passionali … – si acciglia, scrutandolo mentre il moro, bacio dopo bacio, scende al suo ombelico, oltrepassandolo e proseguendo la discesa.

Alza solo per un momento la testa, incrociando il suo sguardo con quello di Thor.

- Sguardi languidi… - aggiunge mentalmente alla sua lista il più grande. – Ma allora stiamo facendo… -

“Non illuderti, il nostro non è amore!” ribadisce glaciale Loki, come se gli avesse letto la mente. “Solo non vedo perché tutto debba essere ricondotto a sesso brutale. Posso renderlo molto piacevole per entrambi e ho tutte le intenzioni di farlo!” annuncia, con un brillio malizioso nei suoi verdissimi occhi, prima di abbassare la testa fra le gambe del biondo, che rischia di perdere la ragione.
E quello è soltanto l’inizio.



Non appena riesce a riprendersi, il dio degli Inganni si separa bruscamente da lui, alzandosi dal letto, con forte disappunto del dio del Tuono.
“Muoviti, c’è una cosa che devi vedere e non abbiamo troppo tempo!” lo esorta Loki, liberandolo dalle catene magiche, sempre con quel suo tono freddo e impersonale, facendolo sentire come la più squallida delle prostitute.
“Ma. .. almeno fammi vestire!” protesta debolmente il sovrano, massaggiandosi i polsi, che sono stati sottoposti a ripetuti sforzi.
“Sei già vestito!” gli fa notare l’abile stregone.
Osservandosi, Thor si accorge che l’altro dice il vero, perché i suoi vestiti hanno rifatto interamente comparsa sul suo corpo.
Anche Loki, nel giro di pochi passi, da nudo ritorna vestito, con i suoi precedenti abiti scuri, che slanciano ulteriormente la sua figura snella.

“Dove stiamo andando? E’ perché mi hai svegliato così presto?” domanda Thor, mentre lo segue lungo i sontuosi corridoi.
“Non ti ho detto di farmi domande, ti ho solo detto di seguirmi!” lo redarguisce Loki, senza nemmeno voltarsi.
“Loki! Non puoi parlarmi così, ti ricordo che ormai sono il tuo re!” sbotta Thor, spazientito, col tono più autorevole che riesce ad assumere.
Il moro si ferma di colpo e si volta verso di lui.
“Asgard ce l’aveva già il suo re, ma tu e Odino avete rovinato tutto!” ribatte sprezzante.
“Loki! Ma sono passati cento anni ormai, ancora con questa storia?” lo guarda sconcertato il biondo.
“Ne possono passare anche mille, resterò sempre della mia idea!” insiste il più piccolo.
“Ma non dicevi che il trono non ti interessava, che non te ne è mai importato?” lo mette in difficoltà il più grande, col sorriso di chi sa.
“Oh, chiudi il tuo reale becco!” alza gli occhi il moro, ma nel suo tono non è più presente il rancore precedente.
“Come desideri, dio della Contraddizione!” ridacchia Thor, capendo che la tensione si è allentata.
Loki si lascia sfuggire un mezzo sorriso.
“E comunque, sappi che non ti considererò mai il mio re. Io non ho sovrani!” ribadisce secco, riprendendo il cammino.
“Lo immaginavo. Almeno mi consideri tuo fratello?” si azzarda a chiedergli il guerriero.
Loki sussulta a quella domanda e si volta nuovamente nella sua direzione, guardandolo a fondo, prima di ridargli le spalle, senza una sola parola.
Tutto sommato, a Thor basta così perché durante il suo esilio ha imparato un detto Midgardiano che ora gli è di grande conforto.

- Chi tace acconsente. –
 
TBC




p.s. lo so che non lo sembra affatto, ma fidatevi, è una commedia.. ^^

In caso sia contro il regolamento, ditemelo che la levo subito
   
 
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