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Autore: Mikarchangel74    08/02/2019    1 recensioni
Dean aprì una botola nel pavimento ed estrasse una piccola tanica di plastica contenente un liquido scuro e denso.
Entrambi sapevano esattamente cosa contenesse, Sam aggrottò la fronte sgomento e scosse leggermente la testa con soggezione crescente
“No …”
“Non c’è altra soluzione, tu sei l’unico in grado di eliminare tutti quei demoni … Non te lo chiederei se avessimo altre possibilità.” Dean si stava vergognando enormemente di se stesso, aveva lottato, urlato e persino colpito suo fratello quando aveva saputo che Sam ingurgitava sangue demoniaco e adesso? Veramente adesso gli stava chiedendo di bere nuovamente quello schifo?
Genere: Angst, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Nuove avventure per Sam, Dean e Jack'
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~~Titolo: Perdono
Fandom: Supernatural
Ship: nessuna
Warning: Nessuna
Tags: https://www.facebook.com/notes/hurtcomfort-italia-fanfiction-fanart/hurtcomfort-advent-calendar-2018/1999812833375566/
Partecipo alla Challenge #Calendario dell’Avvento
Parole: 1030

 

Perdono


I demoni erano lì. Tutti intorno a loro due.
Un’infinità di demoni .. così tanti che pareva incredibile, erano sbucati fuori come formiche da un formicaio. Non c’era via di scampo.
I due Winchester erano finiti pari pari nella trappola di Lucifero ed ora erano chiusi nella vecchia piccola casetta in legno, in un bosco sperduti proprio nel bel mezzo del niente. La casetta dove Sam aveva vissuto per un po’ quando tempo prima, pensava di aver perso suo fratello per sempre giù all’inferno ed aveva iniziato a frequentare il Demone Ruby, lasciandosi tentare dal maligno e dalla sua potenza.
“E così alla fine ci siamo.. moriremo qui, in trappola come topi” Disse Sam rassegnato sbirciando fuori dalla finestra con il coltello ammazza demoni stretto tra le mani.
“No, ci sarebbe una possibilità..” Dean distolse lo sguardo dal fratello non appena ebbe attirato la sua attenzione. Aprì una botola nel pavimento ed estrasse una piccola tanica di plastica contenente un liquido scuro e denso.
Entrambi sapevano esattamente cosa contenesse, Sam aggrottò la fronte sgomento e scosse leggermente la testa con soggezione crescente
“No …”
“Non c’è altra soluzione, tu sei l’unico in grado di eliminarli tutti … Non te lo chiederei se avessimo altre possibilità.” Dean si stava vergognando enormemente di se stesso, aveva lottato, urlato e persino colpito suo fratello quando aveva saputo che Sam ingurgitava sangue demoniaco e adesso? Veramente adesso gli stava chiedendo di bere nuovamente quello schifo?
“Dean lo sai quello che succederà .. Ormai sono pulito non voglio precipitare un’altra volta in quell’inferno” Disse triste e confuso distogliendo lo sguardo, ma sapendo bene che Dean aveva ragione, se volevano uscirne vivi non vi era altra soluzione in quel momento e visto come Dean si stava tormentando le mani, probabilmente, era pienamente cosciente di ciò che gli aveva chiesto.
Calò il silenzio e Dean appoggiò il sangue demoniaco sul tavolo senza dire niente. Sapeva di chiedere molto a suo fratello “Lo sai che se ci fosse un altro modo…” Deglutì.

Mezz’ora dopo un Sam nauseato si puliva la bocca sporca di sangue con la manica del giacchetto, la tanica di plastica svuotata per metà.
Sì portò una mano sullo stomaco gemendo per l’intrusione del liquido venefico che stava già reagendo in lui.
Sam ormai non assumeva più sangue demoniaco da ben cinque mesi, dopo che Dean lo aveva rinchiuso nella camera blindata a patire le pene dell’inferno per ben due volte nel tentativo di disintossicarlo e c’era riuscito.
Esser rinchiuso in quella camera insonorizzata con nient’altro che orrende visioni nel delirio più profondo e le propria urla nelle orecchie non era affatto piacevole e adesso avrebbe dovuto riaffrontare di nuovo tutto quanto.
Dean non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi sentendosi tremendamente colpevole per ciò che aveva fatto e a quale sorte aveva di nuovo condannato suo fratello.
Sam non disse niente, ma appena si sentì in grado di affrontare tutta l’orda di demoni, uscì dalla casetta, si concentrò e dopo un paio di goffi tentativi, iniziò ad uccidere tutti quei bastardi.

***

 
Quella stessa sera…
“Sam perdonami!” Un Dean avvilito e contrito batté il pugno sulla spessa porta imbottita che lo divideva da un fratello tremante raggomitolato sull’unico letto in preda ad orribili allucinazioni dovuti all’astinenza del veleno che stava cercando di avere la meglio sul suo corpo.
Come aveva potuto permetterlo? Come aveva potuto fare questo a suo fratello? Se adesso era rinchiuso in quella maledetta stanza e stava soffrendo come un cane era solo per causa sua e dentro di se’ avrebbe dato qualsiasi cosa per essere al posto di Sam.
Dean non riuscì a lasciarlo solo nella sua sofferenza stavolta. Non poteva. Così aprì la porta e si precipitò dentro la panic room, sdraiandosi dietro Sam e ripiegandosi a cucchiaio contro la sua schiena, avvolgendolo con le braccia, cercando di placare un po’ quel tremito anomalo, tenendogli la fronte e accarezzando di tanto in tanto le sue guance umide per il sudore che il suo corpo produceva cercando di combattere il veleno.
“Perdonami fratellino. Andrà tutto bene vedrai, passerà… Passerà” Continuava a ripetergli con voce sentita
“Mi dispiace non avrei dovuto.”
Sam cercò di parlare, aprì leggermente gli occhi arrossati e stanchi e dischiuse la bocca, avrebbe voluto dirgli che sapeva che era l’unica cosa che gli aveva permesso di salvare ancora una volta le loro chiappe, che andava bene e presto sarebbe tornato quello di prima, ma poi rinunciò e si concentrò di nuovo sulla sua straziante lotta interiore, parlare adesso era un’operazione impossibile perché ne sarebbe uscito solo un grido penoso e lui non voleva che Dean si sentisse ancora più in colpa di quanto già non fosse. Gli si aggrappò forte al braccio per fargli capire che era consapevole della sua presenza e l’apprezzava. Ma cercò di resistere e non far scappare nemmeno un gemito dalle sue labbra.
E non lo fece. Sopportò tutto il dolore in silenzio. Dean poteva percepire tutta la sua sofferenza e l’enorme sforzo per mantenere un po’ di autocontrollo, dalle contrazioni muscolari del suo corpo, dalla respirazione irregolare, a tratti veloce, a tratti trattenuta e poi rilasciata di colpo.
“Resisti Sam… E’ quasi passata, tra poco starai meglio vedrai”

I due cacciatori rimasero lì tutta la notte ed il giorno successivo, senza muoversi, né mangiare o bere. E solo durante la notte del giorno dopo Sam iniziò a stare un po’ meglio. Il suo corpo lentamente smise di tremare e contrarsi e piano piano il fratello più giovane crollò esausto.
Le lenzuola del piccolo letto completamente inzuppate di sudore, come pure la camicia dei due ragazzi, ma Dean non osò muoversi da lì. Aveva chiesto a suo fratello di fare una cosa orribile, si disse che mai più avrebbe di nuovo permesso che accadesse tutto ciò.
Era stata un’agonia ed ora finalmente poteva guardare Sam riposare apparentemente tranquillo, ma il suo cuore era a pezzi. Si era comportato da egoista e da stronzo verso suo fratello.
Pensò che probabilmente non si meritava nemmeno il suo perdono.
Ma poi Sam si mosse leggermente sussurrando un “Ti voglio bene Dean” e si rese conto che suo fratello lo aveva già perdonato.

   
 
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