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Autore: Mikarchangel74    08/02/2019    0 recensioni
Durante il loro ultimo scontro Dean aveva minacciato il trickster di gonfiarlo come un pallone a suon di pugni, ma questo non si era preoccupato più di tanto e prima di scomparire aveva sogghignato con una scintilla perfida negli occhi.
“Magari non sarò io a gonfiarmi! … So quali pensieri a volte aleggiano nelle vostre menti, non potete nascondermi niente voi due.” Disse malizioso “Avete già ricevuto la visita di un angelo… Un lieto evento vi attende” E poi era sparito.
E che diavolo voleva dire?!
Adesso alla Vigilia di Natale avevano capito perfettamente cosa avesse inteso il trickster. Ma fin dove si sarebbe spinto questo suo aberrante ed orribile ‘scherzo’?
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Nuove avventure per Sam, Dean e Jack'
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~~Titolo: Veglia
Fandom: Supernatural
Ship: leggera wincest
Warning: M-preg (Solo illusoria)
Tags: https://www.facebook.com/notes/hurtcomfort-italia-fanfiction-fanart/hurtcomfort-advent-calendar-2018/1999812833375566/
Partecipo alla Challenge #Calendario dell’Avvento
Parole: 2017

 

Veglia


La Vigilia di Natale. Solitamente un momento gioioso, durante il quale si stava svegli aspettando il momento di aprire i regali. Già, ma non per Sam e Dean questa volta.
Sam si mosse piano sul divano gemendo. La fronte imperlata di sudore, gli occhi stretti ed un’espressione sofferente sul volto.
La coperta scivolò a terra scoprendo un enorme pancione che una t shirt ormai troppo aderente e tirata non riusciva a coprire e che sembrava volesse esplodere da un momento all’altro. Dean la guardò ma poi distolse subito lo sguardo, raccogliendo la coperta da terra e rimettendola al suo posto sopra suo fratello che rabbrividì leggermente. Subito dopo prese di nuovo la mano di Sam tra le sue, pensando a quanto ancora sarebbe durato questo supplizio… soprattutto per Sam.
“Non ti sei forse divertito abbastanza brutto figlio di puttana?!” Gridò esasperato rivolto al soffitto sicuro che il trickster lo stesse ascoltando e lo immaginò a rotolarsi a terra dal ridere.

Si erano ormai scontrati varie volte con lui. I suoi scherzi erano al limite dell’orrore. Erano stati presi di mira e tormentati in ogni modo possibile solo per il SUO divertimento. E pensavano che ormai non potesse esistere cosa peggiore di veder morire il proprio fratello ogni giorno ed in ogni modo possibile, ma a quanto pare si sbagliavano. E durante il loro ultimo scontro Dean lo aveva minacciato di gonfiarlo come un pallone a suon di pugni, il trickster non si era preoccupato più di tanto e prima di scomparire aveva sogghignato con una scintilla perfida negli occhi.
“Magari non sarò io a gonfiarmi! … So quali pensieri a volte aleggiano nelle vostre menti, non potete nascondermi niente voi due.” Disse malizioso “Avete già ricevuto la visita di un angelo… Un lieto evento vi attende” E poi era sparito.
“E che diavolo voleva dire?!” Aveva borbottato Dean guardando un attonito Sam che aveva sollevato le spalle in risposta, iniziando a risistemare le armi nel loro borsone.

***

Adesso alla Vigilia di Natale avevano capito perfettamente cosa avesse inteso il trickster. Ma fin dove si sarebbe spinto questo suo aberrante ed orribile ‘scherzo’?

Sam aveva iniziato a sentirsi male due giorni prima. Aveva vomitato ed accusato un forte dolore addominale, tanto da farlo piegare a metà. Dean lo aveva aiutato a mettersi sdraiato sul divano e da quel momento la sua pancia aveva iniziato a gonfiarsi letteralmente proprio come una donna incinta.
Due giorni prima del Natale.
Due giorni di sofferenza per Sam che non era più riuscito ad alzarsi da quel divano, in uno stato di semi coscienza.
Dean gli teneva la mano tra le sue, cambiandogli una pezza umida e fresca sulla fronte spesso, accarezzandogli una guancia e cercando di confortarlo come meglio poteva, anche se dentro di sé era nel panico più assoluto. Mancavano poche ore al Natale. Sarebbe nato ‘qualcosa’ da Sam? Doveva portarlo in ospedale a fargli praticare un cesareo d’emergenza? E se invece fosse tutto quanto un’illusione? Avrebbe sottoposto il fratello ad un inutile operazione, altra sofferenza per niente.. Ma se non lo faceva e c’era veramente qualcosa nella sua pancia? Sam sarebbe morto in un modo orrendo.
Dean si passò la mano libera tra i capelli e sul viso con un gesto esasperato.
La veglia di Natale …
La peggiore veglia che avessero mai passato... Forse la peggiore oltre a quella dove furono torturati dai due semidei.
Dean neanche riusciva a guardare il ventre rigonfio del fratello, era qualcosa di abominevole e surreale.
Sam gemette e strinse forte la mano a Dean.
“Hey Sam cosa succede? Cos’era questa? Una contrazione?”
Ma non era possibile!! Diavolo che cazzo di situazione!
“Castiel!!” Dov’era Castiel quando serviva??!!
-Cosa devo fare? … Come fanno? Contano il tempo tra una contrazione e l’altra. Cazzo!”-
Fuori un gruppo di musici di strada passarono strimpellando i loro strumenti e cantando ‘Tu scendi dalle stelle’ e ciò fece irritare maggiormente Dean.
Le ore passavano e Sam ogni tanto si agitava, scuoteva la testa debolmente, facendo cadere la pezza dalla fronte e gemeva nel suo assurdo dolore.
Dean non sapeva veramente più cosa fare. Ad un certo punto si alzò e fece qualche passo nella stanza. L’albero di Natale era già pronto in un angolo, fatto da Sam prima che tutto questo iniziasse. Dean non lo aveva nemmeno acceso. Non vi era nemmeno un regalo sotto, perché solitamente se riuscivano a comprarsi qualcosa, lo facevano di nascosto e se li scambiavano lì per lì sul momento. Ma Dean quest’anno non gli aveva ancora comprato niente, era dovuto rimanere lì accanto a lui a vegliarlo.

Ogni tanto si erano avvicinati, sfiorati, toccati ed amati; Dean sorrise mestamente mentre alcune immagini di loro due con i corpi accaldati, nudi e con mani bramose che scorrevano su di loro impazienti di esplorare ogni centimetro di pelle.
Quest’anno forse non sarebbero stati necessari i regali, se veramente il trickster avesse fatto arrivare Sam alla fine probabilmente avrebbero avuto un imprevisto e stupefacente regalo.
Sam si irrigidì di nuovo, inarcò leggermente la schiena e trattenne il respiro. Dean gli fu’ subito accanto per paura che cadesse dal divano.
Il corpo di Sam così orrendamente cambiato era un offesa ai suoi occhi. Si vergognava di provare un simile ribrezzo verso suo fratello, ma non poteva farci niente. Tutto questo era contro natura e se mai ne fossero usciti di nuovo indenni e senza conseguenze, si ripromise che non avrebbe mai più toccato o guardato suo fratello in quel senso. Lo avrebbe continuato ad amare ma solo di amore fraterno, niente di più.
Gli mise una mano sulla fronte
“Coraggio Sam… tre ore e sarà mezza notte. Resisti ti prego starai bene, te lo prometto.” Ma nemmeno il tono della sua voce rendeva la frase così convincente.

Tre ore.
Tre ore che passarono lente come se il tempo si fosse fermato ma anche alla velocità della luce mentre Sam peggiorava sempre di più ed il dolore diventava sempre più intenso e Dean tormentato dall’angoscia per non sapere come comportarsi o cosa fare e l’ultima mezz’ora fu’ penosa.
Dean alla fine fu costretto a guardare e toccare la pancia prominente del fratello per tenerlo fermo perché Sam invece si sentiva esplodere ed il dolore ormai era arrivato a livelli intollerabili.
Aveva agguantato i polsi del fratello con prese d’acciaio, tanto che Dean si domandò se avesse avuto la forza di spezzarglieli. Continuava a chiamare Dean con voce delirante e Dean stava male per lui perché questa volta si sentiva totalmente impotente e non sapeva come aiutarlo.
Ormai doveva decidere se portarlo in ospedale o meno .. Doveva decidere e questa decisione spettava solo a lui e non c’era più tempo.
Una maledettissima decisione, come tante altre che in passato aveva dovuto prendere.
Decisioni su decisioni. Decisioni orribili e affatto facili, ma le aveva prese e lo avrebbe fatto anche questa volta. Era in gioco la vita di Sam e forse, del piccolo che adesso era dentro di lui.
Chiuse gli occhi riflettendo quanto più veloce potesse, ma i pensieri erano sempre i soliti… I soliti di tre ore prima o di un giorno prima.. Non gli venivano altre possibili mosse da fare o scappatoie da prendere: Portarlo in ospedale e tentare un cesareo o aspettare lì e sperare che fosse tutto un bluff.

“Allora ci siamo. Ormai è questione di minuti. Emozionato?” Il trickster apparve in un angolo della stanza guardandoli con le braccia conserte.
Dean sollevò di scatto la testa, districandosi da Sam e camminando a grandi passi verso di lui con lo sguardo carico d’ira, tanto che se avesse potuto lo avrebbe incenerito all’istante.
“Tu! Lurido viscido schifoso bastardo! Libera subito mio fratello!! Ti sei divertito abbastanza! Adesso finiamola!”
Il trickster non si scompose “Uh… paparino molto stressato e nervoso” E scomparve prima di essere afferrato da Dean, per ricomparire da un’altra parte.
“Adesso basta!! Sono stanco dei tuoi fottuti giochetti!” Continuò furioso il cacciatore
“Bè, forse avresti dovuto pensarci prima di appartarti …dov’è stato l’ultima volta? Ah sì, lì in quello chalet di montagna dove siete rimasti bloccati per due giorni… Allora non ti era saltato in mente che poteva succedere questo…” Disse il trickster allegro
Dean strinse i pugni ma non ribadì, non ne valeva la pena.
Sam gridò e Dean lasciò la diatriba col trickster per tornare di nuovo accanto a suo fratello
“Mi dispiace Sam, coraggio, ormai ci siamo… è quasi finita”
Infine la decisione era presa. Ormai era troppo tardi non avrebbero fatto in tempo a raggiungere l’ospedale ne’ tanto meno ad operarlo.
Sam aveva il respiro irregolare e tutti i muscoli contratti, con una mano si reggeva la pancia, con l’altra stringeva il bordo del divano.
“Ti prego! Annulla questa cosa!! Cosa vuoi? Ti sto’ supplicando!! Non posso più sopportare di vederlo soffrire così!” Gridò Dean lasciando che la disperazione prevalesse sull’ira.
Il trickster guardò l’orologio
“Dai, pazienta un altro po’, mancano cinque minuti. Ma se e quando nascerà il bambino … lo amerai? Ti prenderai cura di lui?”
Dean lo guardò interdetto e scosse la testa, ma che razza di domande gli stava facendo?!
“Allora?”
“Certo!! Certo che lo amerò!! E’ mio figlio!”
“Dean..” Gemette Sam
“Sì Sammy sono qui.”
“Tre…”
“Dean!!” Gridò Sam
Dean gli si piegò sopra e gli circondò il volto con un braccio “Sono qui..” Disse con la voce rotta
“Due… Morirà con tuo figlio dentro di sè perché hai deciso di tenerlo qui piuttosto che portarlo in ospedale o vivrà?
Morire proprio per Natale tra le tue braccia… Pensaci Dean.” Continuò il trickster empio a un Dean col cuore ormai stretto in una morsa tormentato da dubbi atroci e ripensamenti al limite del pianto per questa consapevolezza sbattuta di nuovo sul suo viso da quell’individuo.
“Basta!! Ti prego salvalo! … Salvali!” Supplicò Dean
“Uno…Non preoccuparti non ti farò assistere”
“Cos…?”
E poi di colpo le luci saltarono
“N-No aspetta!”
Nel buio più completo Dean smise di respirare. C’era un orribile silenzio adesso nella stanza. Sam non gemeva o gridava. Nessun pianto di bambino. Sam era… Dean deglutì rimanendo immobile. Poi mosse le mani tremanti.
“S-Sam..?” Sussurrò senza fiato.
“Auguri Dean. Buon Natale” Sentì sussurrare dal trickster al suo orecchio e poi le luci si riaccesero, si accese persino l’albero di Natale.
Dean guardò suo fratello, stava aprendo gli occhi, come se si stesse svegliando.
Il pancione era sparito.
La risata del trickster riecheggiò nella stanza fino a dissolversi.
Suo fratello era il Sam di sempre che si strofinò gli occhi con due dita e guardò preoccupato Dean.
Si mise seduto grugnendo leggermente e toccandosi la pancia.
“Dean che succede?! Hai un viso … sei a pezzi”
Dean sbatté gli occhi confuso, il trickster aveva cancellato la memoria a Sam? .. Era stato tutto un sogno? .. Ma no. Lui non aveva dormito. Era tutto così nitido.
“Dean?”
“Sam… “ Non sapeva cosa dirgli, era inutile adesso turbarlo con il racconto di una gravidanza inesistente
“Dean allora mi dici cos’è successo?”
“Niente… Mi ero appisolato come te e ho avuto un incubo.” Lasciò andare un sospiro teso e si rese conto che in fondo in fondo era felice che tutto fosse tornato alla normalità. Che Sam stesse bene e che non ricordasse niente di quei due giorni di dolori, ma in un angolo in fondo al suo cuore sentì che gli mancava un qualcosa, sebbene fossero stati solo due giorni, aveva avuto tutto il tempo di pensare e d’immaginarsi come padre e adesso quasi quasi si sentiva triste di non esserlo.
“Ma… è già Natale! E’ passata la mezzanotte!! Dean i regali!!” Disse Sam alzandosi e andando a prendere il suo e mettendolo nelle mani del fratello. E Dean si sentì in colpa e triste.
“M-Mi dispiace io…” Giocherellò col pacchettino tra le mani e Sam lo abbracciò
“Sai, ho fatto un sogno strano e .. credo di sapere perché tu non hai potuto comprare il regalo, ma esser sempre qui con me al mio fianco, proteggermi come hai sempre fatto, questo è il regalo più bello.” Gli disse all’orecchio.

 

The End

   
 
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