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Autore: Leolinda    10/02/2019    0 recensioni
Nelle favole c'è un libro abbandonato.
Tra le pagine vecchie e bruciate, dell'inchiostro sbavato narra della leggenda di una ragazza che voleva diventare cavaliere e di una principessa rinchiusa che doveva entrare a patti con un mostro.
Ma questa storia non inizia in quel pezzo di terra abbandonato e bruciato dove tempo prima qualcuno decise di costruire quella vecchia torre fatiscente.
Ma inizia in un giorno di primavera, quando una ragazza dai capelli castani indossò per la prima volta l'armatura di suo fratello e mentre il fuoco distruggeva il suo villaggio Fior di Spina divenne donna e Bianco Latte apprese una dura verità osservando il suo pallido riflesso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fior di Spina camminava per quelle terre bruciate mentre la fullicine le riempiva i polmoni e dietro di sé crescevano ancore le fiamme e le grida. La tosse e quei suoni strazianti la accompagnarono finché non fu abbastanza distante da sentire il suono di un ruscello e l'aria pulita intorno a sé. Ma la memoria persisteva a ricordarle cosa fosse accaduto pochi minuti prima. Mentre lei era tranquillamente distesa a terra e una creatura mostruosa attaccava il suo villaggio, ricordò il passi affrettati dei cavalieri che fuggirono mentre lei fecce la cosa più insensata che una ragazza potesse fare. Afferrò la spada dall'impugnatura di drago di suo fratello e l'armatura per poi coprire il ruolo che non erano riusciti a prendere quei poveri ragazzi, ma le carte in tavola cambiarono quando uscita dalla piccola casa le fiamme iniziarono a prendere anche lei... Appena il luccichio dell'acqua arrivò alla sua vista la ragazza si fiondò sulla riva e iniziò a rinfrescarsi e pulirsi dalla furiggine che le avevano riempito il viso e l'armatura. L'armatura che un tempo era immacolata e scintillante ora era segnava da tagli e solchi che suo fratello avrebbe guardato con orrore. Fior di Spina ricordava quando vide il corpo inerte e pallido di suo fratello, che una volta era bello e forte ora, invece,  aveva il volto segnato da una profonda bruciatura e una smorfia di dolore che le faceva venire i conati di vomito ogni volta che la guardava, ora giaceva in quella fossa e ricordò quando fu lei a doverla ricoprire con il terriccio fresco e cupo. Cupo come l'anima di chi l'aveva ucciso, come il vuoto che aveva lasciato dentro di sé. Si pulí le braccia e le mani ricordando ancora chi aveva preoccupato le bruciature e i tagli su di essi, le cicatrici erano segni rossi sulla sua pelle pallida e i ricordi erano impronte nere nella sua mente. La creatura non aveva lasciato tregua neanche ad un centimetro del suo misero corpo e quando stancamente fecce cadere in avanti la testa, sporchi capelli castani le coprirono il volto. Quando si voltò poco dopo vedeva ancora le fiamme mangiare la sua casa, il suo paese, la sua vecchia vita. Ritornò a guardare lo specchio d'acqua e in quel momento apprese quale sarebbe stato il suo fatidico passo avanti. Sì alzò, e senza voltarsi, si avviò verso la sua distribuzione o la sua vendetta. *** Bianco Latte era sicura che neanche quel giorno qualcuno l'avrebbe salvata. Osservava le terre bruciate intorno alla sua torre da così tanto tempo che oramai conosceva qualsiasi crepa o masso che lo formava. Odiava il non poter vedere al di là di quelle terre dalla sua piccola finestra. La sua mano sfiorò la sua scapola per poi avvicinarsi al centro della schiena dove avrebbe trovato un solco che le causava una fitta di dolore ad ogni movimento. Ormai si conosceva, sapeva che se avesse fatto lo stesso movimento ma dall'altra parte avrebbe trovato un altra ferita, parallela alla prima ma leggermente inclinata verso l'esterno. Come due tagli gemelli. Stufa di quel paesaggio sempre uguale la ragazza dai capelli corvini si avvicinò ad una vecchia scrivania dove c'era un vecchio specchio sporco e si guardò. L'unica cosa che vedeva cambiare in quel piccolo mondo era il suo viso, leggiadro, raffinato, gli occhi azzurri che nascondevano una vicenda terribile. Provò a sorridere a quella lastra di vetro ma l'unica cosa che vide fu una parentesi sbilenca sul suo volto. Sospirò. E lentamente si avviò ad un'altra attività per distrarsi da quel inferno che era.
   
 
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