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Autore: this is magic_lovefirehp    10/02/2019    2 recensioni
"Ma perché lo ha sposato?” chiese Harry,desolato. “Lo odiava!”
“Ma no” replicò Sirius.
"Al settimo anno iniziarono ad uscire insieme" rispose Lupin “E no,non lo odiava”
~
Mi innamorai di James molto lentamente e poi…tutto di colpo.Chi diceva che lo odiavo mentiva ma non ne era consapevole. Non ne ero consapevole nemmeno io ~ Lily Evans Potter
---
"“Collaborerete per il bene della vostra Casa. Mangerete,studierete e se ce ne sarà il bisogno dormirete insieme. Da oggi voi tutti siete legati e non potrete sciogliervi fino alla fine dell’anno. I punti dati a uno verranno dati anche all’altro,così come i punti tolti. Sarete un tutt’uno e guai a chi verrà a chiedere di cambiare partner. Questo sistema ovviamente verrà utilizzato da tutte e quattro le Case ma la Coppa sarà nostra e se non sarà così per colpa di voi stupidi babbuini,giuro che crucerò tutti!”
Lily iniziò a sbattere la testa sul banco mentre James era diventato iperattivo e toccava compulsivamente il braccio a Sirius,leggermente scocciato. Marlene sorrideva incoraggiante a Remus,Alice era sul punto di piangere e in generale regnavano sentimenti contrastanti di euforia e sconforto.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alice Paciock, Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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CAPITOLO 27 - BUON NATALE, POTTER


C'è un vecchio proverbio che dice che non puoi scegliere la tua famiglia, è il destino che decide per te e anche se non ti piace, se non la ami o se non la capisci tu ti arrangi. Poi c'è la scuola di pensiero che dice che la famiglia in cui si nasce è semplicemente un punto di partenza. La famiglia ti nutre, ti veste, si prende cura di te finché non sei pronto ad andare in giro per il mondo a cercare qualcosa di tuo.

 

Hogwarts, 24 Dicembre 1977

 

Questi giorni di vacanza con la Evans sono stati strani.

Ha delle abitudini bizzarre. Dorme un sacco e se si sveglia presto è per andare in Biblioteca. Chiaro sintomo di disturbo mentale.

Beve una quantità industriale di caffè, cosa che spiega il suo nervosismo, e mangia i cereali senza latte, come se fossero pop – corn.

Con gli altri abbiamo deciso di aspettarla per scendere in Sala Grande, sembrerebbe scortese lasciarla da sola.

In realtà a Sirius non interessa minimamente, dice che le persone devono mangiare quando gli pare e quando devono farlo non vogliono essere disturbate. Ma questo perché lui è a tutti gli effetti un cane e ha il cervello di una nocciolina.

E Remus dice che secondo lui io non lo faccio per cortesia ma perché la voglio scortare ovunque, per paura che qualsiasi essere umano di sesso maschile le si avvicini.

Baggianate, dico io.

L'ho osservata a lungo, silenziosamente. Ormai non sembra più così infastidita dalla mia presenza ma ogni tanto spero che si accorga di me, perché ho comunque bisogno di avere la sua attenzione. A tratti si incupisce, diventa triste, cerca di non farlo vedere – sicuramente ha paura di turbare Remus – ma io l'ho notato che aspetta con ansia delle lettere, scrive tantissimo e quando riceve le risposte la sua bocca si curva verso il basso.

Sarà per la sorella, forse vuole notizie dai genitori. Me l'ha raccontato Sirius. Un giorno magari sarà lei stessa a confidarmelo. Ma non è il caso di farsi troppe aspettative.

Ma l'evento più sensazionale che è accaduto in questi giorni riguarda la mia sfera emotiva. Ho capito una cosa importante, che ho faticato ad ammettere a me stesso ma che, vuoi o non vuoi, è emersa dai meandri della mia persona, chiara e cristallina nella mia mente.

Andiamo con ordine.

Prima che venissimo chiusi dentro il Castello a causa dell'Allerta Meteo, io uscivo tutte le mattine per una corsetta o un giro al Campo da Quidditch. Lo faccio quasi sempre e mi fa svegliare per bene, anche perché non posso più allenarmi in camera da quando Sirius mi tirato la sveglia in testa e Remus ha tentato di soffocarmi nel sonno.

Comunque, ero di ritorno, verso le 9 circa e, dopo aver chiacchierato con la Signora Grassa - che si ostinava a dire che Sir Nicholas flirta con lei ogni volta che le passa davanti – sono entrato nella Sala Comune. Lo spettacolo che mi si è parato di fronte è stato incantevole ed esilarante allo stesso tempo.

Lily, in un pigiama ridicolo, rigorosamente rosso, stava facendo svolazzare decorazioni e addobbi per tutta la Sala Comune, le note di Do They Know It's Christmas si diffondevano nell'aria, il fuoco scoppiettava nel camino – sul quale erano state appese delle calze colorate – nonostante fosse ancora mattina, e Peter stava incartando dei pacchetti mentre cantava a squarciagola.

La cosa più spettacolare era l'albero di Natale che troneggiava in fondo alla stanza, certo non era alto come quello della Sala Grande, ma ugualmente bellissimo. Di mille colori diversi ma non pacchiano, pieno di lucine e di palline.

Sirius probabilmente ancora dormiva beatamente, Remus invece stava scendendo le scale ancora in pigiama, stropicciandosi gli occhi.

Quando Lily lo ha visto ha lanciato un urletto e con un gesto veloce della bacchetta gli ha messo un cappello da quel vecchio con la barba. Come si chiama. Ah, Babbo Natale.

"Il Natale è il periodo più meraviglioso di tutto l'anno !" squittì, battendo le mani.

Il volume della musica era sempre più alto e lei sembrava come sprigionare gioia ed eccitazione.

"AND THERE WON'T BE SNOW IN AFRICA THIS CHRISTMAS TIME !" cantò – direi che gridava più che altro – portandosi la bacchetta all'altezza della bocca.

"THIS CHRISTMAS TIME NOOO !" risposero Remus e Peter, facendo il controcoro, incredibilmente seri.

Mi veniva troppo da ridere ma volevo vedere fino a che livello di demenza sarebbero arrivati.

Lily, con gli occhi che brillavano, fece levitare una bellissima stella di cristallo sulla cima dell'albero.

Sorrise soddisfatta, mentre partiva l'ultimo ritornello della canzone. Ha fatto una piroetta e in quel momento mi ha visto.

E per la prima volta mi ha trattato come un suo amico, non è arrossita, non ha fermato la musica, non ha provato a giustificarsi e non mi ha sbroccato perché l'ho interrotta proprio sul più bello. Ha sfoderato un sorriso a trentadue denti, mi ha puntato con la bacchetta – io già pensavo che volesse schiantarmi – e ha urlato :" James, continua tu !"

E a quel punto che potevo fare ?

Così, quando ho finito la mia esibizione e la musica è diventata più soft, mi pare fosse So This Is Christmas di John Lennon, mi sono avvicinato all'albero e mi sono accorto che nelle palline c'eravamo noi.

Erano foto magiche di tutti i membri di Grifondoro. Eccola, quella era Marlene che mangiava un biscotto, lì Mary che discuteva con Sirius, nella pallina affianco. Poi Remus, Peter, Lily, Leo, Amy Pinglaton, ci sono tutti, anche i più piccoli.

E poi c'ero io.

Ero concentrato su un libro, credo Trasfigurazione, e mi strofinavo i capelli in una maniera imbarazzante.

Mi si è sciolto il cuore, come il burro sul pane caldo, al pensiero che quella foto poteva avermela scattata solo lei.

"Ti piace ?"

Mi aveva chiesto, comparendo affianco a me e mordicchiandosi il labbro inferiore.

No, le avrei voluto rispondere. Ne sono innamorato.

-

Siamo chiusi nel Castello da tre giorni, mentre fuori imperversa una tempesta di neve senza precedenti.

Poggio la testa contro il vetro gelido della finestra del mio Dormitorio, ormai deserto, e sospiro.

È la Vigilia di Natale ed io la passerò con James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus.

Sembra una barzelletta, no ?

In questi giorni avrei voluto fare tantissime cose, portarmi avanti con lo studio, andare ad Hogsmeade, scrivere molte più lettere. Ma non ho fatto quasi nulla di tutto questo, perché avevo sempre tra i piedi loro quattro, che sembravano essersi organizzati per non lasciarmi mai da sola e a turno mi scortavano da una parte all'altra della scuola.

Praticamente ho un po' di privacy solo in camera mia.

Abbiamo organizzato delle cose però. Ho chiesto aiuto in particolare a James, ci si lavora bene quando è tranquillo.

Siccome Remus domani starà molto male abbiamo deciso di festeggiare questa sera, faremo una 'cosa col botto', cito testualmente.

E visto che anche io non sono abituata ad un Natale di questo tipo, i Malandrini si sono premurati di cercare quante più tradizioni e giochi Babbani possibili. Non so cosa ne uscirà fuori sinceramente.

Uh, sono già le sette e mezza. Mi do un'ultima occhiata allo specchio, indosso una gonna a fantasia scozzese rossa e un dolcevita morbido bianco, tutto sommato sembro carina.

Vabbè, ma a chi devo piacere ?

'Devi piacere solo a te stessa' la voce di Mary riecheggia nella mia testa. Mi manca.

Dean neanche c'è.

Dean.

In questi giorni me lo sono completamente dimenticato...ma forse è normale quando hai James Potter attorno 24/7.

LILY ! LILY SCENDI A CENA E NON DIRE PIU' IDIOZIE.














Abbiamo passato la serata a ridere, scherzare, mangiare e anche un po' a bere. Abbiamo ballato sulle note delle mie canzoni preferite, che a quanto pare in parte sono anche le loro, ho dato una batosta epica a James a Scacchi Magici e io e Sirius abbiamo vinto senza molti problemi anche a Monopoly e Taboo, festeggiando con il balletto della vittoria, in cui lui mi ha caricato sulle sue spalle rischiando di farmi cadere sull'albero.

Controllo al volo l'orologio al mio polso e spalanco gli occhi.

"E' mezzanotte ! Auguriiii !"

Tutti lanciano grida di gioia, i pochi Grifondoro rimasti – confinati nelle loro camere da James, che li ha abilmente corrotti – si affacciano e si salutano, si abbracciano e si scambiano gli auguri.

"AUGURI REMUUUUUS !" urlo, buttandomi sul mio migliore amico mentre lui, grazie a Dio, non soffoca ma ricambia e strilla a sua volta :" AUGURI LILIUUUUM !"

Stronzo.

Sempre meglio di quando aveva convinto mezza scuola che il mio vero nome fosse Liliana. E' stato un periodo tremendo.

"Buon Natale, fratello" dice Sirius, afferrando James e strofinandogli con energia i capelli. Lui lo allontana ridendo e si aggiusta gli occhiali. Mi sembrano due orsetti. Sono davvero teneri quando si comportano come due normali amici. In maniera civile.

"PETER !" grido, accorgendomi che il piccolino è rimasto per un minuto con le braccia spalancate senza che nessuno ricambiasse.

"BUON NATALE ANCHE A TE !" lo stringo e poi, dopo un sorriso incerto a James, strepito :"E' il momento dei regali !"

I Malandrini si guardano complici.

Aiuto, spero che da quel pacco non saltino fuori delle cavallette.

-

Un maglione bianco, con dei motivi natalizi, piccole renne saltellanti e la scritta "COOLEST REDHEAD EVER" campeggia nelle mani eccitate di Lily.

Urla di gioia e il suo sorriso entusiasta mi procura un tuffo al cuore.

Ma è quando mi getta le braccia al collo – come ha appena fatto per ringraziare anche gli altri – che quel mio cuore credo di averlo perso definitivamente.

"E' BELLISSIMOOO !"

Insieme ai miei timpani.

-

Indosso fieramente il mio maglione, dopo aver dato il regalo ai Malandrini. Ero indecisa. E alla fine ho comprato una scatola gigante, enorme. Contenente una quantità spropositata di dolci, Magici e Babbani.

Li osservo accennando un sorriso mentre aprono in quattro il pacco, piacevolmente sconvolti.

Uno per ogni punto sottrattovi ingiustamente. Buon Natale !
- Lily, ovvero la vostra rompiscatole preferita.

Sirius legge il biglietto ad alta voce mentre Remus mi abbraccia forte.

"Oh Lily, non dovevi."

"In realtà sono quasi tutti per te. Ti voglio bene."

"Ti voglio bene" mi risponde e io gli scompiglio i capelli di quel colore così bello, un castano chiarissimo tendente al biondo cenere.

"Evans ! Dopo questa posso dire con certezza di amarti" mugugna Sirius, con la bocca piena, indicando il Mars che ha in mano.

Gli batto il cinque e lui lancia un'occhiata preoccupata a James.

"Ti amo platonicamente, sia chiaro" si corregge subito, alzando le mani.

Ridacchio e addento un Calderotto.

Ah, Morgana. Orgasmico. Il caramello mi si scioglie in bocca e per la maggior parte mi cola sul mento, appiccicandosi ai capelli. Devo essere l'anti sesso, ma chi se ne frega.

Afferro una bottiglia. Ho bisogno di qualcosa per mandare giù l'impasto colloso della merendina. Bevo un paio di sorsi e la mia espressione disgustata tradisce la nonchalance con cui ho finto di essere un'abituè dell'alcol.

Rum di Ribes Rosso. Tra tutte le cose che ci sono, proprio questo ?

Tasto il pavimento dietro di me e trovo un'altra bottiglia. Whiskey Incendiario. Molto meglio.

James mi guarda con la fronte corrugata.

"Che c'è, pensi che non regga, Potter ?" gli chiedo con aria di sfida.

"Nono, fai pure" replica, allungandosi verso una bottiglia di birra e portandosela alle labbra, con un sorrisetto.

Vorrei sbattere la testa ad un muro per quanto questo suo gesto semplicissimo mi abbia mandato lo stomaco in subbuglio, più di ogni alcolico. Che ci posso fare se è così maledettamente attraente ?

Una macchia di cioccolato gli sporca l'angolo delle labbra ma mi pare eccessivo andare a toglierla.

Oddio, anche solo per pensare una cosa del genere devo essermi ammattita.

Mi pulisco la bocca con il dorso della mano e stringo le labbra. Voglio qualcosa...ma cosa ?

Un pensiero mi attraversa fugace la mente ed è questione di vita o di morte.

Ho voglia di SALATO.

-

Che Lily Evans non reggesse l'alcol si sapeva. Quello che però non avevo messo in conto è che si sarebbe messa a correre in piena notte nei corridoi, con le scale che cambiano più del solito, alla ricerca disperata di cibo, con indosso un pigiama con delle renne danzanti e una bottiglia di Whiskey Incendiario in mano. Dopo appena qualche sorso di Rum.

Adesso, io la trovo ugualmente bellissima e questo suo lato folle mi piace da impazzire, ma finire in punizione la notte di Natale sinceramente non rientra nei miei piani. E sono abbastanza sicuro che se fosse sobria non rientrerebbe neanche nei suoi.

Quindi credo di dover trovare un modo per fermarla e farle avere il suo panino con la pancetta senza rischiare di venire appeso per i pollici nell'ufficio di Gazza, anche perché domani sarebbe lei ad uccidermi.

"Lily ! Torna qui !" sibiliamo in quattro, cercando di afferrarla.

Maledizione, è veloce la rossa.

Remus rimane più dietro e controlla la Mappa, sperando che Gazza non abbia in mente di fare un salto sulla Torre proprio ora.

Sarebbe stato semplicissimo se lei avesse acconsentito a mandare noi a prenderle questo benedetto panino – Mantello dell'Invisibilità, Mappa del Malandrino e il gioco è fatto – ma no, figuratevi. La signorina doveva controllare di persona che non sbagliassimo gli ingredienti.

"VOGLIO IL MIO PANINO" urla con voce da bambina, portandosi le mani ai fianchi.

"Te lo vado a prendere io, tu torna in Dormitorio, non sei la persona più adatta per queste scappatelle notturne."

"Io sono la persona più adatta per fare qualsiasi cosa" replica con aria altezzosa.

La ammazzerei. O bacerei.

Mi limito ad alzare gli occhi al cielo e a chiedere aiuto a Merlino.

La fortuna vuole che il custode maledetto voglia farsi una passeggiatina proprio nel corridoio accanto al nostro, ci allarma Remus, che controlla la Mappa non appena Lily si volta.

Perfetto, non abbiamo via di scampo.

In men che non si dica ci nascondiamo dove capita. Afferro Lily e la trascino con me dietro un arazzo vecchio e polveroso.

"Vieni qui" le sussurro, cercando di assumere un tono autoritario.

La sua schiena preme contro il mio petto, che si sta alzando ed abbassando ad un ritmo che sono quasi certo sia troppo più veloce del normale. Le mie braccia le cingono la vita e vorrei solo che, invece di colpirmi la faccia, le sue mani andassero ad intrecciarsi con le mie.

Sento i passi di Gazza avvicinarsi, preceduti dal miagolio di quell'orrendo gattaccio.

"Fammi andare, ho un piano !" esclama la rossa.

Per evitare possibili discussioni le tappo direttamente la bocca con una mano, cosa che effettivamente non facevo da un sacco. Mi era mancata la morbidezza delle sue labbra in realtà. Evidentemente lei non è dello stesso parere perché, dopo essersi divincolata senza successo, mi morde la mano. Ma me la morde con molta passionalità oserei dire, perché posso vedere i segni dei suoi denti sopra. E mentre osservo la mia ferita di guerra lei mi è già sfuggita e sta...porca troia.

"GAZZAAAA !"

"Che cazzo fa? Che cazzo fa? Che cazzo sta facendooooo !" sibila Sirius, sbucando da dietro un'armatura, in preda ad una crisi isterica.

"James, per la miseria, fermala !" mi incita Remus, affacciandosi da un altro arazzo.

Dovevamo portare il mantello, dannazione.

"GAZZA !" Lily urla a squarciagola, sventolando la mano in direzione del custode "BUON NATALEEEEE !"

Il vecchio è sconcertato quasi quanto me e il suo ghigno di vittoria si tramuta in una smorfia perplessa.

"Vedi, stavo in Dormitorio, in solitudine e ho pensato, chi altri è solo la notte di Natale ? Ma il nostro custode ovviamente ! Così mi sono detta, perché non andare a fargli gli auguri di persona ?" inizia a parlottare la Evans, dicendo cose senza un senso, ma che lo riescono a distrarre almeno un po'. Così, mentre lo intrattiene, ci fa cenno con una mano di andare via.

E' un genio. Un fottuto genio.

Io ovviamente rimango qui e credo anche Felpato, mentre Lunastorta e Codaliscia scendono in Cucina.

Ovviamente Peter, con la sua solita grazia, fa cascare il braccio di un'armatura e Lily è costretta a gridare  "FELICE HANNUKAH !" e saltellare, per non farci prendere.

Stanotte finisce male.

"Signorina Evans...apprezzo il suo pensiero, devo dire che non me lo aspettavo"

Un secondo. Questo non è Gazza che parla. Gazza non direbbe una cosa del genere a nessuno, mai.

Da qui non riesco a vedere bene, capisco solo che forse dovrei intervenire.

Oh Merlino no. Non ce la posso fare, non ci sta provando davvero.

E' quando vedo quel vecchio schifoso poggiare una mano sulla spalla di Lily, che anche se continua a sorridere, si guarda intorno mandando segnali di panico con gli occhi, e l'espressione schifata di Sirius, che decido che è il caso di mettermi in mezzo.

"BUON VECCHIO GAZZA ! CHE COSA TI PORTA IN QUESTI CORRIDOI LA NOTTE DI NATALE ?!"

Ho strillato così tanto da rischiare di procurarmi un infarto da solo.

"Potter" ringhia il pervertito, illuminandomi il volto con la sua lampada maledetta.

Ho detto maledetto troppe volte, vero ?

"Eh sì, sono proprio io. E io e la mia amica stavamo giusto tornando nella nostra camera. Cioè, nostre ovviamente" esclamo, circondando le spalle di Lily con un braccio ed intimandola a tacere.

"Dove sono i tuoi amichetti ?"

"Quali amichetti ? Io non ho amichetti"

"Credo che passerete la notte di Natale in punizione."

Ti piacerebbe. Ci metto un attimo a denunciarti per molestie.

"Non credo proprio" rispondo infatti, sicuro di me.

Non l'avessi mai detto. Succede il finimondo.

I quadri si svegliano, Gazza torva Sirius e ci trascina dalla McGrannit che apre la porta con la faccia scazzata di una pronta a pietrificare chiunque, anche il Primo Ministro.

"Oh Merlino, anche a Natale no. Che cosa avete fatto stavolta ?" esclama affranta quando Gazza ci mostra tenendoci per i polsi, come se fossimo una conquista.

Ovviamente Lily non la tocca, ci mancherebbe solo.

"Assolutamente niente ! Lo giuriamo !"

Scuote la testa, non ha voglia di metterci in punizione, la conosco bene la mia Minerva. Ma evidentemente non conosco così bene Lily Evans, che non so per quale assurda ragione decide di iniziare a singhiozzare.

"Prof, la prego, stavo morendo di fame ! Non mi metta in punizione, ho paura !"

Devo trattenerla dall'inginocchiarsi ai piedi della donna, che sconcertata chiede :"Signorina Evans, ma ha bevuto ?"

"E lei ha bevuto ?" le dice in risposta Lily.

Io sono basito.

Sirius scoppia a ridere ma viene subito fulminato dalla professoressa, la quale, esausta, ci ammonisce blandemente.

"Penso che sia il caso di andare a dormire, ne riparliamo domani mattina. Nel mentre penserò se sia il caso di ripulire i Sotterranei, la Guferia o i bagni del primo piano."

"Minerva ! Quanta durezza ! La signorina Evans cercava solo un panino con la pancetta, quando lo stomaco chiama non ci si può far nulla !" ed eccola, eccola la voce che ci salva il culo da un Natale schifoso, la voce dell'uomo della mia vita.

Albus Percival Wulfric Brian Silente.

-

Addento soddisfatta il mio panino con la pancetta – o la porchetta ? – seduta sulla montagna di cuscini che i ragazzi hanno gentilmente disposto attorno al divano solo ed esclusivamente per me, la regina della notte.

In sottofondo sento le risate dei Malandrini, ma adesso sono troppo concentrata su questo pane così croccante per prestare attenzione al motivo del loro riso. Spero solo che non si tratti di me.

"Che rottura che sei, Remus ! Bevi un altro po' !"

"Ma a che pro ? Oltre al fatto che mi fa schifo e che l'ultima volta mi sono quasi rotto l'osso del collo, lo sapete che non supero una certa soglia, il mio corpo inizia a smaltirlo molto più velocemente delle persone normali !"

"Se fossi in te mi berrei anche l'acqua del cesso."

Che finezza, Sirius.

"Tu già te la bevi."

"Ecco, se e solo se esistesse un liquore al cioccolato, sarei ben disposto."

Nel mio cervello si accende una lampadina. Liquore...al cioccolato !

"ESISTE !" urlo, perforando i timpani a James, che è seduto accanto a me da quando siamo tornati dalla nostra gitarella.

A proposito, Silente è stato epico. La McGranitt non ha battuto ciglio ed è tornata a dormire, sbattendoci praticamente la porta in faccia, ma l'espressione di Gazza è stata qualcosa di indescrivibile.

Poi mi era venuta una voglia matta di Kebab e ho provato di nuovo a scappare ma James mi ha afferrata per la vita e trascinato sopra di lui, fino a che non siamo rientrati. È stato un bel viaggio, c'era una bella vista.

"Stai scherzando" ridono, prendendomi per una matta.

Ve lo faccio vedere io se sto scherzando.

"ASPETTATE QUI !"

Corro in camera, scavalcando una bottiglia di Vino d'Ortica, e rovisto in fondo all'armadio di Marlene.

"RAGAZZI !"

Sono di nuovo in Sala Comune e mostro vittoriosa una bottiglia bianca, grande quanto un braccio di Sirius.

"Allora...prima di iniziare a parlarvi di questa meraviglia, dovete promettermi di non rivelare mai a nessuno che l'avete vista."

Sono confusi ma giurano.

"Vi spiego un po' come funzioniamo noi ragazze e come gestirci. O almeno quelle del nostro dormitorio."

"Ci faresti un grande favore" rispondono all'unisono.

"Vedete, ci sono circa tre livelli di panico, ansia e stress che attraversiamo tutte. Per fare fronte a queste cose ogni livello viene associato ad una bevanda. Lievello uno, codice verde, CAMOMILLA. È per le ansie generali, ad esempio prima di un compito o quando qualcuna è agitata per un appuntamento, cose di routine insomma. Preparateci una bella camomilla o una tisana e ci dovremmo più o meno calmare. Livello due, codice giallo, COGNAC O WHISKEY. Vi sembrerà un bel salto dalla camomilla, ma è fondamentale. Queste cose sono usate quando una di noi fa qualcosa di estremo, o vive un'esperienza un po' folle per cui ha bisogno di un sorso veloce per ritornare alla realtà e riprendersi dallo shock."

Si sono persi, è chiaro. Lo vedo dai loro sguardi da pesce lesso.

"Ad esempio ?" chiede Sirius, smarrito.

"Non lo so...una cosa un po' paradossale. Ecco, ad esempio. Se un giorno io prendessi e in una botta di follia baciassi uno di voi, James per dirne uno a caso..."

Vi prego fermatemi.

"...dopo andrei in camera – o in Infermieria più probabilmente – e avrei bisogno di qualcosa di davvero forte per riprendermi. O bho, se Mary ci dicesse ' Ho voglia di una relazione stabile ', ecco a quel punto cognac e passa la paura."

Si lanciano delle occhiate stranite e aspettando che continui a farneticare cose senza senso.

"E infine questo" gli mostro la bottiglia, come si presentano gli oggetti preziosi alle aste "Il livello Bailey's al cioccolato. Il nettare degli dei. Codice rosso. Questo liquore è molto dolce, cremoso, delizioso. Ma non può essere usato per una qualsiasi situazione. E' un liquore bifronte, ha un aspetto positivo e uno negativo. Potrebbe essere bevuto in casi di estrema gioia..."

"Tipo per festeggiare una E in Pozioni ?" mi interrompe Peter, ingenuamente.

"Ma no...parliamo di cose più personali. Ad esempio, per festeggiare una proposta di matrimonio o una promozione tanto agognata o..."

"Una proposta di matrimonio ?! Ma voi siete malate !" urla Sirius, ritraendosi sconvolto, come se avesse davanti un Dissennatore.

"Sì bhe, ovviamente ancora non lo abbiamo usato in occasioni positive. Quindi qui c'è l'aspetto negativo. Se per esempio Frank ed Alice dovessero malauguratamente lasciarsi, questa bottiglia andrebbe interamente ad Alice. O se ci succedesse qualcosa di particolarmente destabilizzante in famiglia. Ha una sorta di potere consolatorio, è per questo che è sottochiave. Infatti appena posso devo trovare un modo per ricomprarlo, se le altre scoprono che l'ho dato via mi fanno ingoiare il gatto di Gazza. Ma adesso, bando alle ciance" mi alzo in piedi e tendo solennemente il Bailey's a Remus "Con il potere conferitomi da me medesima, ti dono questa bottiglia Remus John Lupin, come premio per la tua gentilezza e la tua amicizia. Fanne buon uso."

Rem mi toglie la bottiglia dalle mani e mi sorride inquietato, poi tutti mi fissano in silenzio, mi lascio sfuggire un risolino senza motivo.

"Sei ubriaca marcia" proferisce infine Sirius.

"Non sono ubriaca. Sono diversamente sobria."









James ed io ci sediamo sul soffice tappeto con la schiena contro il divano, un po' alticci. Lo ammetto.

Quella massa informe di coperte e carte di Cioccorane deve essere Peter, del quale non si vede neanche la faccia.

Remus sospira, sprofondando nella sua poltrona e strofinandosi stancamente gli occhi. Poverino, è già molto pallido e le occhiaie stanno iniziando a scavargli il volto. Ho fatto bene a rimanere qui. Spero di averlo reso felice, per quanto possibile.

Sirius è sdraiato vicino al davanzale con lo sguardo incollato fuori, cupo e pensieroso. Ogni barlume della spensieratezza che ha avuto fino ad ora è stato spazzato via. Chissà a cosa pensa, spero che anche lui stia bene. Mi sta simpatico, inaspettatamente. Lo dovevo immaginare, se Emmeline lo trova molto dolce, solo in alcuni momenti, intelligente e simpatico – okay che lei lo dice di quasi tutti, ma contando che con Sirius ci aveva davvero poca confidenza - mi fido.

E poi posso capire l'altalena di emozioni che prova nei confronti di quel residuo di famiglia che ha. Suo fratello, che attualmente starà dormendo nel suo letto freddo di Grimmauld Place.

James invece sembra imperturbabile.
Non nel senso che ha la stessa faccia per qualsiasi emozione o che è troppo rigido, al contrario. Nel senso che qualsiasi cosa accada attorno a lui e ai suoi amici, in particolar modo, non gli impedisce di sorridere e scherzare.

Credo che sia un po' come Marlene.
Una di quelle persone che cerca di tenere incollati i pezzi di tutti, facendo il cretino e tirando su il morale agli altri, e poi magari potrebbe crollare da un momento all'altro. Però non ne sono certa, non lo conosco bene ma è sicuramente più profondo di quanto tenda a dimostrare.

Sirius si solleva a fatica e scuote il braccio di Remus.

"Vieni Luna, andiamo a dormire" borbotta, stanco.

Che tenero.

Remus si alza e i due se ne vanno su per le scale, a braccetto. Poco dopo, il moro ricompare e si trascina dietro Peter - Larva, lanciando un'ultima occhiata a me e James. Gli ha fatto l'occhiolino il furfante. Che crede, che io non me ne accorga ?

Wow. Faccio dei pensieri incredibilmente lucidi per essere a questo stadio.

-

Siamo soli.

In sottofondo il giradischi continua ad emettere suoni, lo abbasso un po' con la bacchetta e la musica si diffonde soffusa.

C'è I'm Happy Just to Dance With You.

Un ballo adesso ci starebbe. Le rivolgo un'occhiata interrogativa e lei, senza dire nulla, acconsente con le sue iridi verdi.

Le tendo la mano e un po' a fatica ci alziamo in piedi.

Ci muoviamo scoordinati, troppo brilli per impegnarci, la canzone non è un lento, non c'è un modo preciso per ballarla, ma mi va bene così.

Il suo tocco mi brucia la pelle.

Il problema si pone quando i The Righteous Brothers attaccano a cantare Unchained Melody, che non è assolutamente normale parta dopo una canzone dei Beatles, perché io so per certo che questa canzone non è in questo vinile.

Remus deve aver fatto qualche impiccio.

Oh my love, my darling,
I've hungered, for your touch
A long, lonely time

Non c'è cosa più vera, penso, mentre stringo più forte la sua mano.

Poggia la testa contro il mio petto e sento un tepore diffondersi dentro me, mentre lei viene cullata dalla musica, forse la regina dei lenti.

Solleva lo sguardo impercettibilmente, per poi tornare a guardare il camino.

And time goes so slowly
And time can do so much

Quanto fa il tempo. Pensare che fino a qualche mese fa un momento del genere non riuscivo neanche ad immaginarlo.

I need your love

Disperatamente.

Il sorriso che fino a poco fa le illuminava il viso è scomparso, ha riacquistato il cipiglio pensieroso di sempre. Sento i suoi battiti accellerare, punta i suoi occhi nei miei e distoglie lo sguardo subito dopo.

Così, quando arriva l'ultimo ritornello, quello in cui il cantante grida disperatamente di aver bisogno del 'suo' amore, cede.

Si ritrae e sorride imbarazzata, prendendo una bottiglia a caso dal tavolo.

Che potevo sperare ?

Sembra che l'alcol stia ricominciando a farle effetto perché - come se non avessimo appena vissuto un momento di cristallina connessione e attrazione - si sta letteralmente arrampicando sul divano. Afferra una coperta rossa dal pavimento e si copre un po' maldestramente, rimanendo con le gambe scoperte.

Mi fa sorridere. Fissa il soffitto, mentre io, con la schiena e la testa appoggiate alla base del divano, guardo lei.

"Sei proprio un tipo da Beatles" dice, dal nulla e non so perché ma suona come un insulto.

"Cerchi di fare lo strafottente, magari provi ad ascoltarti anche quei gruppi strambi di Sirius, fai il duro ma poi sei..." cerca un parola, passandosi la lingua sulle labbra.

"Come i Beatles. Lo sai che una volta Paul McCartney fu arrestato in Germania per aver bruciato un preservativo sul muro di un albergo ?"

Esattamente, questo adesso che cosa c'entra ?

"Voi mi sembrate tanto tipi da fare una cosa del genere."

Scoppio a ridere e nego con enfasi.

"Ma ti pare."

Ovviamente l'abbiamo fatto. Ma poi siamo scappati sottoforma di Animagus, per questo non siamo stati arrestati.

Ora Lily si è ammutolita e dondola la testa con un'espressione placida.

"Non è una cosa brutta. Sono anche io un tipo da Beatles."

É dolcissima. Sento When You're Young And In Love - concilia incredibilmente il sonno - provenire dal giradischi e mi decido a spegnerlo una volta per tutte. Quei cretini hanno fatto una compilation praticamente.

"James" dice Lily con voce flebile, provocandomi una fitta allo stomaco.

"Sì ?"

"Ti ricordi quando ci siamo conosciuti ?"

Certo, certo che me lo ricordo.

Diagon Alley, 25 Agosto 1971.

Ma lei probabilmente fa riferimento al primo giorno di scuola, dubito che mi avesse notato davanti al Ghirigoro, troppo presa a guardare quei libri magici, per accorgersi di un bambino con la faccia ancora troppo tonda e dei capelli pessimi.

"Eravamo seduti vicini in Sala Grande, subito dopo lo Smistamento. Mi sorridevi, eri buffo. Mi sei stato subito simpatico."

La guardo sconvolto, questa è la rivelazione dell'anno. Ragazzi, Lily Evans dice che James Potter le sta simpatico.

"E poi mi hai detto" ricorda con un sorriso " Ciao ! Sei nella Casa migliore di tutte ! Tu non lo sai perché ho visto che sei Nata Babbana ma fidati, sei nel posto più bello di tutti !"

Ride di gusto ed io vorrei sprofondare, imbarazzato. Anche se mi fa piacere che si ricordi questo particolare.

"Finchè qualche giorno dopo non hai fatto levitare – non so come, visto che la maggior parte di noi non sapeva neanche far levitare una piuma - un ragazzino per farti dare i compiti di Pozioni. E da lì è cambiato tutto." dice, amareggiata.

Coglione. Vorrei infilare la testa nel camino. Coglione. Ho sbagliato tutto, ho sempre sbagliato tutto.

"E poi hai iniziato a chiedermi di uscire compulsivamente e ho pensato di denunciarti per stalking" conclude divertita.

Tiro un sospiro di sollievo. Dio benedica Lily Evans ubriaca.

-

"Tu invece non mi sei mai stata particolarmente simpatica."

HO CAPITO BENE ?

"SCUSAMI ?!" sbotto, scattando a sedere.

In risposta lui ride ed io sento una piccola stretta al cuore, come mi accade sempre ormai quando sorride.

"Ho detto che non sei mai stata particolarmente simpatica ma non ho detto che tu non mi sia mai piaciuta. Quello da sempre." risponde poi, facendomi stendere e spostandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

Ma che diavolo significa...?

Sono davvero troppo stanca e confusa per fare l'analisi logica del suo discorso, lo capirò domani, se me lo dovessi ricordare.

C'è silenzio.

Sento le palpebre farsi pesanti e il mio braccio scivola fuori dal divano, rimanendo penzoloni. Le mie dita sfiorano il viso di James. Approfitto della sonnolenza – più sua che mia – per far salire la mano sulla sua nuca, fino ad arrivare ai capelli.

Merlino, ho sempre desiderato farlo.

Ci giocherello un po', per poi affondarci le dita e muoverle più o meno circolarmente. Sono più morbidi di quanto sembri. I capelli di James Potter. Probabilmente adesso ce li avrà tutti sparati in aria, come sempre, ma non riesco e non voglio abbassare lo sguardo. Ho paura di incrociare il suo.

James non dà segni di vita. Non mi dice nulla, non mi sposta la mano ma mi pare che sia sveglio, sento il suo respiro non proprio regolare.

Ma è quando torno a grattargli la nuca e più giù, il collo, che lo sento sussultare. Emette un verso gutturale e poi un sospiro, come se fino ad ora si fosse dovuto trattenere. Posso vederlo – nella mia testa – mordersi il labbro, scommetto che adesso lo sta rifacendo. Vorrei che si girasse verso di me.

Non so perché lo sto pensando. Insomma, sono io, perché mai dovrei baciare James Potter ?

Non lo so. E' attraente, credo basti. E stasera è stato buono e gentile e mi ha aiutata a tirare su il morale a Remus. Ah, e ovviamente mi ha procurato un panino con la pancetta, che non è cosa da poco.

Ma che sto dicendo...
Sono ubriaca. E stanca.
Sì...stanca...
Ho proprio tanto...sonno. Sonno...

-

Sento la sua mano affondare tra i miei capelli, arrotolarseli – per quanto si possa – attorno alle dita e giocarci. Una vampata di eccitazione mi esplode nello stomaco – e spero con tutto me stesso che non esploda anche da altre parti – e sono costretto a mordermi le labbra a sangue per non affondare a mia volta le mani tra i suoi capelli scarlatti, toccarla e baciarla con tutta l'intensità possibile.

E poi le sue dita scivolano lungo il mio collo, si muovono, lo accarezzano, ed ogni mia buona intenzione va a farsi benedire. Non riesco a trattenermi e mi lascio sfuggire un gemito.

Adesso mi giro. Adesso mi giro. Adesso...

Sento il suo respiro farsi via via più regolare, la sua mano calda non si muove più e anche le mie palpebre ormai sono pesantissime.

E prima che i miei occhi si chiudano vedo una sola cosa.

Rosso.

-

Le prime luci del giorno filtrano attraverso le tende, infastidendomi non poco. Giro la testa ma così mi ritrovo con la faccia su dei capelli, non miei.

Ma che cosa...
Oh Morgana.

Mi sono addormentata sulla testa di James Potter. Spero di non aver sbavato.

Scatto a sedermi per poi stendermi di nuovo subito, con le tempie che pulsano in una maniera incredibile e lo stomaco sottosopra.

La figura sotto di me – nel senso che è sul pavimento eh, non che è sotto il mio corpo, specifichiamo – borbotta qualcosa e poi con la velocità di un bradipo incinta gira leggermente il capo.

"Evans...lo sai che hai proprio una testa dura ? Non solo in senso figurato." dice, stirando un sorrisetto.

Idiota già di prima mattina.

"Che ore sono ?" chiede, stiracchiandosi e sbadigliando.

Io rispondo con dei lamenti indefiniti, cosa che gli fa capire che l'ora se la deve guardare da solo.

"Sono le sei...è quasi l'alba." annuncia, poggiando gli avambracci sul davanzale.

Ma quando ci è arrivato laggiù ?

Guarda lo spettacolo fuori dalla finestra – le sfumature pallide del sole si mescolano all'indaco del cielo, ormai non più scuro, e  arrivano fin qui, riflesse dalle neve candida – sicuramente più allettante di quello che è rimasto in questa Sala Comune dopo ieri notte.

"Ev"

Non ho la forza per dirgli di non chiamarmi così. E poi, tutto sommato, mi piace quando lo fa. Ma questo non lo dovrà mai sapere.

"Vieni qui" dice con una voce così roca, ancora assonnata, da farmi venire i brividi "Ha smesso di nevicare."

In risposta mi giro dall'altro lato. Ma mi sento come osservata e non voglio, per nessuna ragione, che mi guardi il sedere – anche se coperto dai pantaloni di pail - siccome la mia coperta non si sa dove sia andata a finire. Quindi mi rigiro e lo trovo proprio davanti a me, che mi porge una mano.

"Ho sonno...dormiamo" mormoro, con gli occhi socchiusi e la faccia premuta contro il cuscino.

"Dormirai, stai tranquilla, ma devi andare nella tua stanza perché qui c'è un casino e bisogna pulire. E poi non vuoi che gli altri studenti ti trovino in queste condizioni, no ?"

Scuoto la testa e afferro la sua mano, con il risultato di alzarmi troppo velocemente, con la testa che gira tantissimo e mettere il piede su un cartone vuoto di pizza, che non ricordo minimamente di aver mangiato.

"Dai signorina, fila in camera. Ti accompagno fino a dove posso."

"Grazie" riesco a dire, con la bocca impastata dal sonno.

E lo penso, lo penso davvero. Perché stanotte mi sono divertita come non accadeva da tanto tempo, mi sono sentita libera, bene, spensierata e viva.

Lui si è dimostrato molto premuroso e non mi ha mai persa di vista, neanche quando sono corsa da Gazza.

Che figura di merda, ora che ci penso.

E' stato gentile e non mi ha fatto pensare molto al fatto che ho passato il Natale lontana dalla mia famiglia. Mi ha fatto sentire a casa.

Ormai non posso più negare il fatto di esserne attratta fisicamente, almeno un po'.

La sua mano stringe saldamente la mia, è una stretta che conosco bene. Forte, rassicurante e confortevole. Stanotte abbiamo ballato un lento credo...eravamo così vicini che ho iniziato a tremare.

Ma io sono ancora ubriaca e queste cose non le devo più pensare.

-

"Se non mi doveste vedere a colazione, non preoccupatevi. Devo dormire. Tanto" mi avvisa.

"Lo capisco, dovrei anche io" rispondo, anche se sono certo che non ci riuscirò.

Annuisce, con gli occhi smeraldini ancora mezzi chiusi dal sonno, la coda storta e una macchia di marmellata sul maglione.

La accompagno fino all'inizio delle sue scale, dove ci dovremo separare. Mi guarda mitemente, dondolandosi sul posto.

Che dovrei fare ora ? Ringraziarla per la splendida serata ?

"Okay, buonanotte allora" opto per questa frase "Bhè, in realtà ormai è mattina quindi, buon sonno e basta. E buon Natale, ma te l'ho già detto..." mi si incarta la lingua, non ce la posso fare. Come la saluto ? Aaah, mi incasina il cervello.

Le sue labbra si curvno da un lato, poi le vedo avvicinarsi pericolosamente alla mia faccia.

Improvvisamente sento il cuore battere così forte da credere che potrebbe uscirmi dal petto salendo su per la gola. Non mi muovo di un passo.

Sento solo la sua bocca lasciarmi un delicato bacio sulla guancia e mentre penso che in questo momento devo avere una faccia da ebete, le sue labbra scivolano più in basso sul mio volto, per andare a fermarsi in quel punto imprecisato, lì, il più possibile vicino alle labbra, su quell'angolo.

L'angolo della bocca, la terra di mezzo dei baci. Che vorrà dire ?

Si sposta impercettibilmente e sento la sua bocca piena che si poggia con delicatezza per metà sulla mia.

Un mezzo bacio. Non respiro.

Si allontana e prima di sparire dietro la porta di camera sua, sorride furbescamente e mi dice : "Buon Natale, Potter".








Dopo cinque minuti buoni in cui sono rimasto immobile a fissare la porta di camera sua come un cretino, mi decido a tornare nei miei appartamenti, dove trovo tutti i letti occupati, tranne ovviamente quello di Frank e di Sirius.

Al suo posto un enorme cane nero è sdraiato vicino alla finestra, in attesa.

Tiro le tende, mi sdraio e batto la mano sul materasso per fargli segno di saltare su.

Si accoccola ai miei piedi, come facciamo ogni Natale o quando è particolarmente giù di morale, ci confortiamo a vicenda. È proprio vero che gli amici sono la famiglia che ci scegliamo.

Io e lui ci siamo trovati per caso, ma poi ci siamo scelti.

Gli racconterò tutto domani.

Sento il calore di Felpato sul corpo e un bruciore scottante sul punto toccato dalle labbra di Lily.

 

Merlino, è il Natale più bello della mia vita.

 

Friends are the family we choose for ourselves.




 

 

  
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