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Autore: Shizue Asahi    11/02/2019    1 recensioni
La storia partecipa alla prima settimana del COW-T9 | Bolin/Jinora
È solo col tempo che Jinora impara a distinguere quel bisogno.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bolin, Jinora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skin Hunger
 
 
Bolin è solare, irruento e dalla risata rumorosa e inconfondibile; è il genere di persona che non riesce a passare inosservata in una stanza neanche volendo –neanche se è solo – e ha sempre l’aria di chi non potrebbe essere più spensierato.
I primi ricordi che Jinora ha di lui sono i suoi passi pesanti che risuonano al tempio e il fracasso del suo Dominio. Ha imparato a conoscerlo col tempo, con gli anni, ad accettarlo e a fidarsi ciecamente di lui. Si è lentamente insinuato nella sua vita, prima come amico e poi come amante, ma non lo ha mai capito fino in fondo finché non sono andati a vivere insieme, finché non hanno condiviso lo stesso letto e hanno imparato a chiamarsi l’un l’altra casa, famiglia.
Quando, pian piano, Bolin si è aperto con lei e le ha raccontato della propria infanzia, della solitudine, di come lui e Mako abbiano perso i loro genitori e si siano ritrovati a dover badare l’uno a l’altro, ha iniziato a capire; ha realizzato in modo quasi doloroso la maschera che Bolin ha costruito negli anni e il fatto che lei non sia riuscita a vederla da sola. L’uomo rumoroso e allegro di cui si è innamorata è solo una parte di Bolin e si sente improvvisamente sciocca per aver creduto di conoscerlo meglio di chiunque altro.
La prima volta che Bolin le parla del desiderio di toccarla e averla per sé, Jinora quasi fraintende, immaginando qualcosa di decisamente poco appropriato  - sono ospiti a casa dei suoi genitori, insomma! – arrossisce e usa il proprio Dominio per spingerlo via. Bolin riconosce la familiare morsa allo stomaco e si ritira ferito. Jinora non si rende conto di niente.
 
È solo col tempo che Jinora impara a distinguere quel bisogno da altro. Lo capisce dal modo in cui Bolin la cerca e la tocca non appena sono soli, in cui la abbraccia e la stringe e dalla maniera in cui, silenziosamente, le chiede di fare lo stesso. È un modo di amarsi diverso, genuino, e allo stesso tempo un bisogno spasmodico e doloroso se non assecondato.
Bolin la sfiora, la accarezza, la tiene tra le proprie braccia e a volte la stringe così forte da spezzarle il respiro. La sua è fame, Jinora lo ha realizzato consultando alcuni dei vecchi libri della biblioteca del tempio che parlano di questa situazione.
Bolin anela a quell’amore e a quel contatto umano di cui è stato privato da ragazzino, che ha desiderato e non è stato in grado di ottenere fino a quel momento – non in pieno, non nel modo in cui ne aveva bisogno. E allora lei lascia che la propria pelle diventi la sua, che la tenga stretta fino a dimenticare chi è chi e dove inizia uno e finisce l’altra. Bolin sospira e la bacia, Jinora lo abbraccia per un tempo lunghissimo, finché le braccia non le si intorpidiscono e le palpebre le divengono pesanti.
Il bisogno, la fame di pelle, alla fine si placa, accetta l’offerta della Dominatrice e si ritira.
 
*
 
·         La storia partecipa alla prima settimana del COW-T9;
·         Il prompt è Skin Hunger – 510 parole;
 
   
 
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