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Autore: Seira Katsuto    12/02/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Non saprei come iniziare onestamente.
Mi sono fermata, per un po', ma mi sono fermata.
Saranno stati giusto 12 giorni, ma sono stati abbastanza per rassegnarmi a tutto.
Pensavo di lasciare la scuola per quest'anno, ma nel giorno in cui mi sono decisa, da lì in poi, tutto ha iniziato a rallentare, a diventare pesante.
Non saprei dire cosa mi facesse male esattamente; forse ero triste perché una volta bastava il semplice "vedrò mr x" a farmi alzare dal letto e la rassegnazione all'andare a scuola significava che il dolore avesse superato quello che provo per lui, forse perché gli altri mi avrebbero giudicata come se per me fosse divertente prendere decisione simile e sentire pure da coloro che ho vicino queste cose non è proprio il massimo, forse il pensiero di ripetere realmente un anno mi ha smossa. 
Sta di fatto che ho capito che stare a casa a non far nulla sarebbe stato più logorante che andare. 
Il punto è che quando sono tornata non mi sono sentita meglio, anzi, stavo una merda lo stesso, ho ricominciato a pensare alle persone, a mr x e cazzate varie che in quei 10 giorni avevo lasciato pian piano andare nel dimenticatoio. 
Ed è così che ho capito ancora che non cambierà nulla. 
Che io dovrò andare a scuola anche stando male, anche sentendomi uno zombie, io ci andrò perché stare a casa mi farebbe pensare a cose come "le cose potevano cambiare se fossi andata", quindi andandoci potrò provare con i miei occhi il fatto che niente cambierà, per questo soffrirò, ma almeno ne avrò la certezza. 
Non posso lasciare tutto perché spero troppo in qualcosa che non accadrà.
Patetico.
Sono stanca, vorrei smettere di pensare a quello che sarebbe potuto essere. 
Ho pensato tanto, troppo, al futuro, ho fantasticato troppo e in modo stupido che ora che non posso più riderci su sono solo una fonte di maggiore tristezza.

Sapete, ho fantasticato tanto su San Valentino.
Mi dicevo "l'anno prossimo glielo do il mandarino" oppure "verrò a scuola e glielo mangerò in faccia offrendone a tutti tranne che a lui".
Era divertente.
Però non posso più, perché San Valentino è di giovedì, e io il giovedì non posso più nemmeno sperare che venga all'intervallo, perché non potrei comunque stare lì.
Se poi lo vedessi per caso uscire proprio quel giorno mi deprimerei ancora di più. 
Avrei voluto vivere tutto come uno scherzo, invece ora non posso più farlo.
Perché in fondo non devo pretendere niente, in fondo dovrei smetterla di pensare a un amore non corrisposto, ma non mi importava nemmeno lo fosse, mi piaceva scherzarci su e basta, non avevo voglia di essere seria, intanto a fine anno non ci sarebbe più stato nulla su cui pensare.

Mi sembra un agonia infinita.

Vorrei che tutto tornasse come prima.
Vorrei essere invitata ancora fuori a mangiare qualcosa in compagnia.
Vorrei poter scherzare di nuovo. 
Vorrei non essere giudicata per ogni minima cosa. 
Vorrei non dover avere paura di essere giudicata.
Vorrei non aver paura di dire una frase male perché qualcuno potrebbe mal interpretarla.
Vorrei tornare a sentirmi viva.
A non essere sempre di pessimo umore, a non essere sempre triste, a non essere sempre incazzata.
Vorrei che niente venisse macchiato.
Vorrei che Mr x rimanesse sempre il mio tanto adorato russo, l'unico e inimitabile.
Vorrei che non cambiasse niente.
Vorrei pensare sempre bene, almeno di lui.
Spero che almeno questo non cambi.
Non voglio che cambi.
Anche se dovesse scomparire, anche se dovesse dimenticarmi facilmente, anche se non dovesse più tornare.
Vorrei che almeno lui rimanesse per me sempre la persona preziosa che ho tanto ammirato, quella che è perfetta a prescindere da ogni cosa.
Quella i cui difetti saranno sempre pregi particolari.

Il tempo va avanti e mr x non ci sarà più un giorno.
Ed è giusto così.
Perché questo è il senso di "amore non corrisposto".
Lui non è qualcuno che starà con me, non sarà un grande amico inseparabile né un fidanzato.
Lui se ne andrà, forse non oggi, ma un giorno, quando il tempo scorrerà, quando nessuna storia verrà più scritta, si dissolverà, come succede con ogni cosa.
Vorrei accettarlo e basta. Senza disprezzo né odio, vorrei essere felice di aver conosciuto una persona simile e basta.
Perché non ci riesco? Anche qui dovrò lasciare "che il tempo passi"?
Solo questo potrà riportarmi alla felicità?
Oppure dovrà essere qualcun'altro, un nuovo amore, come lo descrivono in alcune storie, a salvarmi? 
Ma io non voglio aspettare qualcuno, non voglio nemmeno cercarlo.
Voglio vivere senza sentire il bisogno che sia qualcun'altro a rendermi felice.
Ma forse è troppo tardi.
Perché conoscendo quel tipo di felicità che è in grado di donarti un'altra persona è normale non volerla lasciare andare, non accettare di dover vivere senza.
Ma devo riuscirci, senza né odio né disprezzo, io ce la devo fare.
Non posso dipendere da qualcuno che c'è "quando ne ha voglia", quando io mi farei in quattro per lui, non sarebbe equo.
Pretendere che lui ricambi sarebbe solo egoistico e mi porterebbe all'avercela con lui inutilmente.
Voglio accettarlo e vivere con un bel ricordo.
Non voglio che si macchi.

Più tempo passo più mi convinco di quanto tutto mi stia stancando.
Mi sono rotta del giudizio altrui.
Dal cosiddetto "pensiero di troppo".
Chissene frega se lui non si ammazzerebbe per me e io sì.
Lui è uno stronzo? Io sono cogliona? è davvero necessario trovare un capro espiatorio? Necessario per chi? A CHI DOVREBBE FREGARE?
Perché le cose non possono essere accettate semplicemente per come sono? Perché qualcuno deve essere per forza messo nella forca? Perché ci deve essere per forza uno da definire come "idiota"?
Avete presente quando si dice "se esco è perché esco, se non esco è perché non esco"? 
Sempre una lamentela. SEMPRE. 
Se sei in anticipo: perché, cos'è vuoi fare bella figura? 
Se sei in ritardo: perché? non te ne frega nulla allora. 
Se sei in orario: eh, ma se fossi arrivato in anticipo significava che ti importava di più. 
Ma che rottura di coglioni davvero, ci manca poco che la gente si lamenti pure di come uno tenga in mano il cellulare. 
Perché il tipo non può essere in anticipo perché non vuole causare problemi? 
Perché quello in ritardo non può aver trovato traffico in tangenziale?
Perché quello in orario non può aver calcolato bene i tempi e basta?
Perché ci dev'essere sempre il significato oscuro dietro ogni cosa? Ma non ci si rompe dopo un po' di dover dubitare pure di come si dovrebbe aprire una bottiglia?
Che poi io mi devo preoccupare perché "potrebbero pensare male", ma mi chiedo pure io perché mi preoccupo quando non me ne dovrebbe fregare un cazzo.
Ma se me ne frego poi mi inculano sempre in qualche modo, anche se lo fanno comunque quindi tanto valrebbe fare quel che mi pare.

È così noiosa la vita certe volte. 
Perché doveva essere proprio mr x l'unico stronzo che vive fregandosene degli altri. 
Forse è questo che mi piace in effetti.
MA NON VA BENE COMUNQUE.
Che palle...

Ultimamente sta giocando ad un altro gioco, penso si sia stufato di lol al momento.
Stavo pensando di comprare quel gioco dato che era in sconto, ero pure andata in tabaccheria a prendermi una paysafecard da 10 euro, peccato fosse chiusa (mai fidarsi degli orari che dà Google Maps).
Lo sconto ora è finito, ma probabilmente fra qualche giorno spenderò comunque 20 euro per quel gioco.
Che senso ha? Se dovessi farlo cosa significherebbe? Non giocherei comunque con lui e probabilmente mi stuferei dopo due minuti.
Quindi perché dovrei spendere quei soldi? Forse non do al denaro il valore che merita e voglio solo trovare una ragione per spenderli.
Probabilmente se vedesse che l'ho comprato poi si chiederebbe perché, o forse non mi direbbe comunque nulla.
C'è sempre un infinito mistero.
Ma alla fine se non esco più con nessuno perché non sprecarli come voglio? Al massimo imparerò un po' più di inglese giocandoci.

Una volta sono andata in centro a comprare un pupazzo per un'amica, tornando me lo sono scordata in bus, così sono tornata indietro e ho speso in fine ben 30 euro per un regalo.
Un vero e proprio spreco di denaro.
Forse non ne valeva neanche la pena, non penso farebbe lo stesso per me, però in fondo mi faceva piacere quindi inutile lamentarsi.
Forse anche per questo ho dato 20 euro a mr x, oltre al regalo, in questi anni ne ho sprecati così tanti per chi non ne meritava nemmeno uno che forse non riesco più a dare l'adeguata importanza ai soldi.

Vorrei non essere come sono onestamente.
Vorrei essere come quando scrivo storie stupide dove faccio la cogliona, nessuna Seira che si impanica a caso e sta zitta.
Nessuna Seira che "non sa divertirsi", come direbbe qualcun'altro.
La vita, appunto, sarebbe più divertente!
Anzi avrei anche più amici probabilmente.
Bah, finché riesco a vivere da zombie senza crollare del tutto va bene alla fine. 
Ma vorrei davvero andare avanti e basta.

Ho pensato un po' a come vorrei che fosse il mio uomo qualche volta, come ogni ragazzina che si rispetti.
Scherzosamente mi sono sempre detta "il prossimo dovrà essere alto, bello e vestito in giacca e cravatta".
Ma in realtà non ha poi così tanta importanza, né l'altezza né vestiti (bello lo sarà a prescindere).
Una cosa che mi rimase impressa però fu quella volta in cui ho pensato di volere qualcuno che, senza una particolare ragione, venisse da me e mi regalasse un pupazzo, magari semplicemente perché gli ricordavo io e basta.
Fu veramente strano e stupido, anche perché non avevo pensato a mr x in quel momento, mi era venuto così spontaneo che non ho fatto nemmeno in tempo di rendermi conto che, di fatto, c'era già qualcuno di così.
Forse anche questa è l'ennesima prova o forse è solo stupidità, chi lo sa.

Niente cari amici, ho perso la voglia di continuare, mi sa che a San Valentino comprerò un mandarino e farò un video mentre lo avrò in mano o lo starò mangiando.
Perché almeno così potrò farci un po' di ironia su.

Alla prossima, tornerò per ricordare ancora che, mentre il tempo scorre senza fermarsi, le persone continuano ad esistere e a provare emozioni, che tu le veda o no.

   
 
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