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Autore: eleCorti    12/02/2019    12 recensioni
Fanfiction partecipante al contest di fiori amori e passioni - seconda edizione indetto da Emanuela.Emy sul forum di efp
All'improvviso aveva smesso di piovere. Alzò lo sguardo per mirare il cielo, ma vide un ombrello. Si voltò di lato per ringraziare il suo salvatore, ma rimase folgorato da quella sublime visione. Era un ragazzo – che poteva avere la sua età – dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Come il principe azzurro, si ritrovò a pensare Merlino.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Un giorno di pioggia


Per fortuna che, quel giorno, prima di uscire si era ricordato di portarsi il suo ombrello. Era un ombrello grande nero, con il manico arrotondato, con la copertura in plastica dove sopra c'erano disegnate delle goccioline e una scritta: it's raining. Era stato l'ultimo regalo di suo padre, prima che lo lasciasse per sempre. Non se ne separava mai.
Ed adesso era giunto il momento di utilizzarlo. Il cielo era plumbeo, un temporale si stava scatenando. Lo percepiva dai rombi dei tuoni. Una prima goccia cadde sul suo viso. Poi un'altra. Un'altra. E un'altra ancora. Aprì l'ombrello, riparandosi dal temporale. Riprese a incamminarsi. Quella mattina era uscito per andare a fare un po' di spesa. Era rimasto senza niente nel frigorifero ed un minimo di cibo gli serviva per la sopravvivenza. Poi per la spesa grossa avrebbe aspettato la domenica.
Il vento, però, aveva iniziato a soffiare. Era pur vero che il suo ombrello era uno di quelli grandi, ma siccome era in controcorrente il vento lo fece aprire al contrario, facendolo rompere. Ora il povero Merlino era senza una riparazione e il supermercato era dall'altra parte della strada. Si mise sopra la testa la sua borsa – una cartella nera in pelle – per ripararsi almeno i capelli, ed iniziò a correre. Si dovette fermare subito poiché il semaforo era rosso. Imprecò mentalmente. Proprio adesso doveva scattare il rosso. Iniziò a muovere il piede, impaziente. Ormai era fradicio e sentiva anche freddo.
All'improvviso aveva smesso di piovere. Alzò lo sguardo per mirare il cielo, ma vide un ombrello. Si voltò di lato per ringraziare il suo salvatore, ma rimase folgorato da quella sublime visione. Era un ragazzo – che poteva avere la sua età – dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Come il principe azzurro, si ritrovò a pensare Merlino.
“Ehm... grazie.” biascicò Merlino, mentre le sue guance si tingevano di rosso. Era molto imbarazzato. Per fortuna che aveva notato che era scattato il verde. Fece per appoggiare il piede sull'asfalto, ma qualcosa – o meglio qualcuno – lo bloccò. Si voltò. Era il suo misterioso salvatore.
“Dove credi di andare? Sta piovendo e così ti bagnerai!” chiunque sarebbe rimasto irritato da quel tono, ma Merlino no. Per lui era divertente. “Ti accompagno io.” aggiunse, poi, il misterioso ragazzo.
“Grazie.” rispose Merlino, stavolta più sicuro di sé.
“Dove devi andare?” domandò il ragazzo.
“Al supermercato. Quello in fondo alla strada.” replicò Merlino, indicando con il dito della mano destra il piccolo edificio in fondo alla strada.
“Ma che coincidenza! Anch'io devo andare lì!” e s'incamminarono.
Durante il tragitto, Merlino scoprì che il ragazzo si chiamava Artù e lavorava nella sua stessa azienda – una azienda farmaceutica – solo che era di qualche grado più in alto di lui. Ne fu contento, perché avrebbe potuto rivederlo di nuovo, anche se in un ambito diverso. Nonostante l'euforia per la nuova scoperta, Merlino non poteva fare a meno di pensare al suo ombrello rotto. L'ultimo regalo di suo padre. Doveva trovare il modo di aggiustarlo.
“Artù, pensi che si possa aggiustare?” sollevò l'ombrello per far capire che si riferiva ad esso.
Artù rimase ad osservare l'oggetto per qualche minuto e poi rispose: “No, probabilmente no.” voleva aggiungere che era solo un semplice ombrello e che se ne poteva comprare un altro, ma lo sguardo rabbuiato di Merlino lo fece tacere. Evidentemente quel piccolo oggetto era importante per lui. Ma non glielo chiese per paura di risultare invadente. Dopotutto si conoscevano solo da cinque minuti.
“Bene eccoci arrivati. Merlino, è stato un piacere conoscerti.” gli strinse la mano calorosamente, e gli sorrise. Merlino ricambiò la stretta. Ma sentiva una morsa al cuore. Voleva rivederlo.
“Anche per me, Artù.” lasciò la mano del giovane e si voltò, facendo per entrare dentro il supermercato.
“Merlino.” si voltò, sentendo un moto di eccitazione in corpo.
“Sì?” percepiva che gli stava per chiedere qualcosa di importante.
“Vorrei avere il tuo numero di telefono. Sai in tal caso mi dovesse servire.” abbassò gli occhi, e Merino capì che anche Artù era imbarazzato.
“Certo.” tirò fuori dalla borsa il suo telefono e così i due si scambiarono i numeri, con la speranza di rivedersi. E Merlino sperava sarebbe stato molto presto.














Note dell'autrice: salve! Tornò di nuovo su questo fandom con una piccola os partecipante ad un contest. Ormai ho preso gusto a parlare di loro. Vi auguro un buon anno, anche se in ritardo. A presto.
   
 
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