Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: vampireechelon    12/02/2019    1 recensioni
Martina laureata in lingue e traduzione si ritrova a lavorare per i 30 seconds to mars, la sua band preferita, cosa succederà?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti, ecco il quinto capitolo di questa storia. La sessione invernale mi ha risucchiato in un vortice di disperazione, ma ora eccomi tornata. Spero che questo capitolo vi piaccia e vi giuro che il prossimo arriverà prestissimo (ci sto già lavorando). Chiedo venia non ho aggiornato davvero da troppo tempo. Ringrazio Ladydrummer90 che mi lascia sempre delle recensioni dolcissime. Buona lettura!



Appena usciti dall’aeroporto, ci siamo infilati in un pulmino con i vetri oscurati per arrivare all’hotel e posare i bagagli e darci una rinfrescata e dopo pranzo avremmo avuto l’incontro a cui avrei dovuto parlare.

Dopo una bella doccia, decido l’outfit, mi metterò il vestito di Gucci, che trovo molto elegante e professionale e un paio di décolleté color carne, il mio problema sono le calze, fa un freddo atroce a Roma e non riuscirò mai ad uscire a gambe nude. Opto per le calze a rete color carne che non saranno calde ma almeno è qualcosa. Fortuna mi sono anche portata il mio fedele cappotto blu notte, è di Armani e non Gucci, ma mi perdoneranno. Finisco di truccarmi prendo il tablet e i fogli che mi servono e scendo nella Hall, la presentazione sarebbe stata all’interno di una sala convegni nel centro di Roma.

Scendo e trovo Shayla, anche lei vestita molto elegante e Shannon, Jared ancora non era arrivato.

“Vi siete agghindate per bene eh?” dice Shannon guardandoci

“Beh dovremo anche presentarci decentemente! Poi anche tu ti sei vestito elegante!” dico io sorridendogli di rimando

Non fa in tempo a rispondere perché dall’ascensore esce Jared, vestito con jeans scuri e maglione ovviamente Gucci, con sopra aveva uno dei suoi soliti Kimono variopinti.

“Hai tenuto per sbaglio l’accappatoio, bro!” esordisce Shannon

“Alessandro ha detto che così vado bene, quindi non fare tanto il simpatico” dice spostando l’attenzione su di me, “Bell’outfit Martina! Shayla elegantissima come sempre” dice sincero

Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso un ristorante, finalmente avrei mangiato una carbonara decente, sì erano stati molto carini e avevano prenotato ad un ristorante che andava bene anche per me. Dopo un pranzo squisito, e un veloce giro nella zona del Pantheon, che di veloce non aveva niente dato che li fermavamo ogni minuto per foto o autografi, siamo arrivati alla riunione con 5 minuti di anticipo. Sapevo dove andare, conosco Roma come le mie tasche quindi abbiamo preso una scorciatoia, non facilmente praticabile con i tacchi ma alla fine io e Shayla ce l’abbiamo fatta tranquillamente.

“Salve, dobbiamo presiedere ad una riunione nella Stanza Rosa” dico al portiere facendomi avanti

“è con i signori Leto?- annuisco- L’ascensore è qui sulla destra, secondo piano, ve la trovate davanti la sala!” mi risponde cordiale

Saliamo e comincio a sentire la tensione, Shannon e Jared iniziano a scherzare dietro di noi ma io non li calcolo minimamente. Shayla come me è in silenzio, probabilmente ha capito la mia agitazione.

Busso alla porta della Sala e veniamo calorosamente accolti da dei pezzi grossi immagino, io non conosco nessuno, a parte Paola Maugeri e Giulia Salvi. Ci mettiamo seduti in cerchio, Jared e Shannon salutano tutti e si siedono proprio accanto alle dj, spero gli traducano qualcosa.

È il mio momento, Jared mi guarda fiducioso e Shannon ha uno sguardo molto dolce e protettivo, come a volermi dire “andrà bene”.

“Buongiorno tutti, mi presento, sono Martina Giorgi, gestisco il reparto estero dei progetti dei 30 seconds to mars e mi occuperò io di illustrarvi il progetto per cui siete qui.- Apro il power point, di cui modestamente vado molto fiera- Immagino tutti sappiate chi sono i 30 seconds to mars e che terranno un concerto qui a Roma quest’estate. Bene, il nostro progetto sarebbe quello di aprire un pop up store, qui in centro, il locale è già stato individuato, sarà in via Vitelleschi. Sarà abbastanza capiente, in quanto i prodotti sono tanti e vogliamo lasciare il meno possibile gente per strada a fare fila. In ogni caso sicuramente servirà l’autorizzazione del comune e delle autorità” dico guardando l’assessore alla cultura e il capo dei vigili

“Non c’è problema, se lei ci invia tutte le carte per tempo, creeremo una squadra tra vigili e polizia per garantire l’ordine pubblico” interviene l’assessore

“Perfetto, ovviamente ci aspettiamo un bel flusso di persone, specialmente il 3/07 dove loro saranno presenti all’interno dello store: gli articoli variano dalle felpe ai cd, poster, tutto legale insomma!” dico io strappando un sorriso agli ascoltatori

“Il nostro unico dubbio è l’ordine pubblico, perché possiamo sì, mettere a disposizione vigili e quant’altro, ma temiamo per il patrimonio artistico che c’è lì vicino, non vogliamo che una banda di scalmanati vada a disturbare magari i turisti in fila per vedere i monumenti”

“Questo non succederà, perché anche noi dello staff saremo presenti e controlleremo le aree circostanti, immaginavo mi ponesse questo problema, quindi come vede dal power point ci posizioneremo come dei controllori qui, qui e qui, dove ci sono i principali luoghi di interesse turistico” dico io orgogliosa, lasciando a bocca aperta l’assessore, tenendo pronta la mano sui fogli che avevo stampato e precompilato dal sito del comune

“Stupefacente, non posso che darvi il mio consenso allora, non ero pronto ad una donna così preparata e intelligente!” mi sfotte l’assessore

“Sa, sono italiana, so com’è la burocrazia, seguo i fatti di cronaca, il fatto che sia giovane e che sia donna non toglie nulla alla mia intelligenza” dico sarcastica, vedo la Maugeri tradurre di fitto e poi farmi il segno dell’ok, sorridente “a tal proposito, visto che non era pronto alla mia preparazione, la stupisco di nuovo e le porgo anche i moduli per le autorizzazioni richieste dal comune già compilati, così che li possiate firmare seduta stante e non ritardare troppo le pratiche ”, non mi faccio di certo mettere i piedi in testa da un politico

“Allora appena finiamo, firmeremo, non la volevo offendere, sono solo stupito che una persona brillante come lei sia andata a lavorare in America” afferma l’assessore

“Come se fosse facile trovare lavoro in Italia, anche se ci sono le competenze, importano le conoscenze- rispondo a tono- ma non divaghiamo, non siamo qui a parlare di me, il progetto è quindi approvato dalle autorità?” dico diretta, Jared mi guarda con un ghigno soddisfatto

“Certo, firmeremo appena conclusa la presentazione!” risponde il capo dei vigili

“Bene, ora mi rivolgo a reparto radio e autorità insieme, vorremmo adibire uno spazio magari un terrazzo con vista sul Colosseo, che forse ho già individuato, ad un party privato solo per giornalisti e pochi altri invitati il giorno prima, il 2. Quindi ovviamente l’intervista programmata con Virgin Radio, per Virgin Radio tv potrebbe essere svolta all’esterno con lo sfondo del Colosseo, e poi avremmo bisogno dell’autorizzazione anche per il party e la siae”

“Per noi è eccellente! Non ho nulla da ridire, inviaci i dettagli appena li avrai e vedremo di organizzarci di conseguenza!” esclama entusiasta Paola Maugeri

“Immagino abbia già i moduli compilati anche per questo vero?” dice sempre il simpaticone

“Certamente” dico forzando un sorriso

“Non ci resta che firmare allora!”

Firme su firme, avevo stilato in aereo l’ordine del giorno così da far firmare a tutti anche quello, per avere una cosa scritta in più.

“Complimenti signori Leto, è davvero cazzuta la vostra assistente!” sento che dice in lontananza in un inglese maccheronico

“Lo sappiamo, è un ottimo elemento, strano che i migliori ve li facciate sempre scappare qui in Italia!”, dice Shannon stupendomi, mi guarda e mi sorride

Jared mi si avvicina mi da una stretta di mano e mi guarda soddisfatto. Appena usciti, ancora nella hall la Maugeri mi fa i complimenti per aver tenuto testa a quel mentecatto e mi dice che ha cercato di tradurre tutto e Jared, Shannon e Shayla e che erano entusiaste della nostra proposta. Siamo andati tutti a prenderci un aperitivo in un locale in centro, io sono distrutta sia fisicamente che psicologicamente, non vedo l’ora di andare a dormire. Domani ci sarebbe anche stata una festa che dava Alessandro, a cui eravamo state “invitate” anche io e Shayla, per controllare che non ci fossero intrusi. Io e Shannon decidiamo poi di tornare in hotel mentre Jared va a trovare gli amici di Alessandro insieme a Shayla. Stavamo tornando a piedi in hotel perché eravamo molto vicini e c’era stranamente poca confusione per i vicoli che dovevamo prendere.

“è tutto il giorno che voglio fare una cosa!” esordisce Shannon rompendo il silenzio piuttosto imbarazzante che si era venuto a creare. Mi tira per il polso e mi mette con le spalle al muro in un vicolo secondario e buio. Inizia a baciarmi con passione, credo che il mio cuore esca da un momento all’altro dal petto, dopo un secondo di shock ricambio il bacio, circondandogli le spalle e affondando le mani nei suoi capelli. Ci stacchiamo ansimanti e proseguiamo a camminare.

“Shannon” dico io a testa bassa, “che stiamo facendo?” dico io consapevole che la sua risposta mi avrebbe comunque lasciato la bocca amara, lui di sicuro non ha interesse amoroso per me, e di sicuro non è tipo da relazioni, mentre io forse per lui qualche sentimento lo provo. Vederlo per chi è, ha veramente suscitato in me ancora più empatia e stima nei suoi confronti. Si solo questo eh? Come se non ti stessi innamorando.

“Non lo so, amici?” mi domanda. SBAM, friendzone. Rimango in silenzio e lui continua a peggiorare la situazione, “senti, ti parlo chiaramente, non penso che tu sia una ragazzina stupida senza cervello. Però fammi parlare- dice ricevendo da me solo un cenno di assenso- non lo so che mi sta succedendo in questo periodo, non capisco cosa mi passi per la testa, sono estremamente confuso. Da un lato sento un’empatia e un’energia tra me e te che raramente credo di aver provato, per me non è stato un niente condividere con te la sala musica… non succede mai, nessuno entra mai lì a parte me o Jared. È stato un momento speciale e quello che è successo dopo lo è stato alla stessa maniera. Poi in aereo, mi sono fatto prendere troppo dall’istinto e probabilmente non avrei dovuto, ho solo complicato tutto. Te lo dico sinceramente, credo di aver sbagliato su tutta la linea- respira Marti, respira-Non fraintedermi non è che non volevo che succedesse, ma non lì, non in quel modo. Dall’altra parte sento un enorme freno per vari motivi, lavori per noi, e sai anche tu quanto tutto questo potrebbe essere sbagliato, non voglio assolutamente compromettere il tuo lavoro con noi perché siamo davvero orgogliosi di averti nel team- annuisco ascoltandolo attentamente-sei un echelon, il che non è nulla di male, ma rende il tutto un po’ troppo… non lo so, strano”

“Shannon non so che dire, devo essere onesta…sono d’accordo con te in tutto. Quello che ho provato in sala musica non è stato un nulla per me, voglio essere sincera. Raccontarti quello che mi ha portato quasi a scappare dall’Italia non è stato facile per me. Non mi apro facilmente con le persone, ma con te è stato facile. Per certi versi siamo molto simili io e te, e credo sia per questo che ci sia questa connessione tra di noi che però non so definire. Credo che tu sia una persona estremamente sensibile che si nasconde dietro a quest’aria da duro, e prima quando eravamo alla conferenza, anche solo un tuo sguardo mi ha dato la forza e la sicurezza di cui avevo bisogno per fronteggiare la situazione. Credo che la nostra sia un’amicizia speciale, di quelle rare. Anche se ci conosciamo da poco. Ti devo però confessare che quello che è successo in sala musica non lo posso spiegare, ho provato un mix di cose che credo sia meglio mi tenga per me” dico sorridendo mentre ci avviamo all’hotel, non ci potrà mai essere nulla tra di noi, mi devo rassegnare.

“Anche per me quel momento è stato speciale, e ammetto che mi piaci molto, e non solo fisicamente. Sei una donna con un carattere forte e determinato. Estremamente razionale e intelligente…”

“Ma lavoro per voi. Lo so Shannon…e no non sono razionale, altrimenti non mi sarei lasciata prendere dalle emozioni così facilmente”

“dopo quello che hai passato ti meriti di lasciarti andare…quindi amici?” mi dice Shannon all’ingresso dell’hotel

“Sì, forse è meglio così per entrambi” dico sorridendogli, “buonanotte Shannon!” dico dopo aver preso la chiave della mia camera alla reception

“Buonanotte, domani mattina colazione alle 9” mi dice mentre raggiungo l’ascensore, gli faccio il segno dell’ok e salgo in camera.

Abbiamo fatto bene a parlare e chiarirci, per quanto la nostra connessione sia forte non ci potrà mai essere qualcosa di diverso da un’amicizia probabilmente. Per quanto lui mi possa piacere. Per quanto le sue parole mi possano fare stare bene, sono pur sempre una sottoposta e questo cambia molte cose. Meglio un’amicizia di nulla comunque, mi devo accontentare.

 

POV SHANNON

Ho fatto quello che mi ha consigliato Jared, ma allora perché mi sento così male?

Ovviamente non avevo mantenuto la promessa di non raccontare a Jared quello che era successo, mi ha visto così pensieroso e silenzioso, che una volta entrati in hotel per farci una doccia, gli ho raccontato tutto. Stranamente non mi ha dato del cretino, probabilmente ha capito quanto questa situazione mi tormentasse e mi aveva consigliato di mettere in chiaro che per me siamo solo amici, anche se con lei avrei voluto ben altro che amicizia probabilmente. Mi sembrava di conoscerla da una vita. Sono quelle persone che vorresti per sempre al tuo fianco, perché ti capiscono con uno sguardo. Sono convinto che per lei io non sono Shannon Leto, ma solo Shannon, mi ha visto per quello che sono e mi ha capito con un semplice sguardo.

Merda, sono nella merda. Fino al collo.

 

POV MARTINA

Sono le 4 del mattino, mi sono svegliata all’improvviso con il fiato corto e le palpitazioni. Uh oggi è anche il mio compleanno, strano come quando si lavora si dimenticano anche i giorni. Rispondo velocemente a tutti i messaggi di auguri. Emma mi ha mandato gli auguri 5 minuti fa, decido di chiamarla.

“Hei, ma sei sveglia, tanti auguriii?” esordisce

“Hei, ciao Emma! Grazie mille! Credo che il jet lag mi abbia scombussolato tutto!” dico “non ci sono ancora abituata, comunque la presentazione è andata molto bene, ho dovuto tener testa ad un maschilista, stupito che potessi essere così intelligente, ma alla fine hanno firmato tutte le carte e ottenuto l’appoggio di Virgin Radio!” dico alzandomi dal letto e preparandomi una tisana con le cose che avevo in camera

“Fantastico! Jared mi ha scritto che sei stata bravissima e pronta a controbattere con quel tipo” dice felice “ma c’è dell’altro? Sei strana, lo sai che sono una tomba e con me ti puoi confidare”

“Beh si, può essere!” dico, per poi raccontarle tutto l’avvenuto

“ti sei messa, anzi vi siete messi in un bel casino” afferma

“Lo so, lo so, lo so…sono disperata!”

“senti, vedi come va ora. Alla fine siete stati onesti l’uno con l’altro, no? Siete amici e tutto quello che c’è stato fa parte del passato”

“Sì, ma…”

“Martina ti prego non me lo dire…ti piace?”

“Non lo so, un leggero sentimento c’è, mi sento veramente una merda”

“No. Questo no, innanzitutto se quello che è successo c’è stato, è colpa di entrambi. Non solo tua, quindi non ti incolpare per nulla…senti vedi come continua la cosa, come si comporta. È successo anche a me con Jared, tanti anni fa si intende, poi abbiamo capito che non eravamo fatti per stare insieme e siamo rimasti ottimi amici, anzi mi ha presentato lui mio marito. Quindi ora comportati normalmente, avete parlato, siete amici. Comportati come tale e vedi come si comporta e quando torni a LA, vediti con quel tuo amico”

“Si con lui mi ci sarei vista a priori, ormai gliel’ho promesso! Grazie Emma, ti lascio cenare in pace”

“Ciao e buonanotte, cerca di dormire e divertiti alla festa oggi, festeggia come si deve!”

Chiusa la chiamata, mi sono messa a leggere un libro nel mio Ipad. Ho preso sonno circa alle 5.30 sono le 8.30 e sono già sveglia. Mi vesto, lavo il viso con l’acqua gelata e infilo gli occhiali da sole. In ascensore mi incrocio con Shayla, anche lei con gli occhiali da sole. Arriviamo in sala colazione e troviamo Jared e Shannon già al tavolo a fare colazione, dopo aver preso la nostra ci sediamo con loro.

“Hai provato per la prima volta il brivido del Jet lag?” esordisce Jared, si come se fosse solo il Jet Lag il problema

“Buongiorno, sì. Mi sono messa a leggere Orgoglio e pregiudizio alle 4.30 per vedere se riuscissi a riprendere sonno…” dico sbadigliando

“Lettura leggerissima…oggi andremo un po’ in giro per Roma, non abbiamo programmi, mentre stasera c’è quella festa” dice Jared, annuisco mentre bevo il mio cappuccino, “Avete portato un outfit elegante?”

“Si, Emma mi ha avvisato della tua imprevedibilità! Per la Croazia partiamo alle 9 da Fiumicino vero?” chiedo a Shayla

“Si, infatti forse ci conviene non tornare qui in hotel dopo la festa e andare direttamente in aereoporto! Considerando che dobbiamo essere lì 2 ore prima, quindi alle 7 e per raggiungere l’aereoporto in tempo dovremmo partire da qui alle 6!”  dice

“No infatti non ci conviene… semmai lasciamo le valigie nella macchina che ci porta al party, no?”

“Si potremmo fare così, di solito le feste di Alessandro durano almeno fino alle 5.30… tu che ne pensi Shan?”, dice incalzante Jared, ma come fa ad essere così sveglio dopo non aver dormito un tubo?

“ti rispondo dopo il caffè!” risponde con la voce ancora assonnata

Non mi aspettavo di certo che si ricordassero del mio compleanno, quindi ero molto tranquilla e cosciente che non avrei ricevuto i loro auguri. Avevamo optato per uscire, fare un giro per Roma e poi tornare per le 15 così da riposarci e prepararci per cena e festa.  Abbiamo fatto il classico giro turistico e io mi sono divertita a fare un po’ da guida, mio padre mi aveva insegnato diverse cose, sono stati tutti e 3 molto felici di avermi come cicerone.

Shannon non mi ha parlato per tutto il tempo, mentre Jared mi faceva domande interessato sull’architettura, lui era silenzioso e ci seguiva senza obiettare. Beh, passi da giganti...

 

“Jared, torniamo in hotel dopo? Almeno ci riposiamo un po’?” esordisce Shannon a metà pranzo

“Pensavo fossi improvvisamente diventato muto” dice sarcastico Jared, “comunque sì, credo che anche le ragazze debbano riposarsi un po’”dice sorridendo tranquillo

“Bene” risponde telegrafico Shannon tornando a concentrarsi sul suo piatto di spaghetti alla carbonara

“Siamo di molte parole oggi… comunque Shayla, Marti appena siamo in Croazia dobbiamo anche vedere di fare le foto per organizzare al meglio le attività!”

“Si, ma non ci possiamo far mandare una piantina dell’isola?” dice Shayla

“Chiederemo anche quella, ma le foto sono più realistiche. Riesco ad immaginarmi meglio le cose”

“Ok, va bene faremo le foto ai punti che ci sembrano più adatti alle attività del camp!” il mio cellulare inizia a suonare e vedo che è mia madre “Scusate, mamma al rapporto, devo rispondere!” dico uscendo.

Dopo 15 minuti, in cui ho parlato con tutta la famiglia, rientro e vedo che conversano tutti e 3 amabilmente, ridendo a crepapelle. Forse sono proprio io l’elemento di disturbo...Appena mi rimetto seduta, non è che si crea silenzio, ma quasi, ed è disagiante. Forse ho sbagliato a volermi integrare così presto, e ho sbagliato sicuramente a consentire a Shannon un rapporto più interpersonale che lavorativo. Mi sto pentendo un po’ di tutto, mi sento un elemento di disturbo al loro equilibrio anche se il lavoro mi piace molto ed è quello per cui ho lottato tanto.

“Sai, stasera ci sarà anche Alessandro Borghi!” mi risveglia dai pensieri Jared

“Oh, lui è molto bravo! Lo stimo molto…  nel film “Sulla mia pelle” è stato spettacolare!” dico io sforzando un sorriso

“Già, l’ho visto anche io! Davvero incredibile!” dice Shayla

Paghiamo e andiamo in Hotel e nel tragitto nessuno apre bocca. È un silenzio assordante, di quelli che dicono tutto. Ognuno va nella propria camera e visto che sono ancora le 14.30 mi metto a dormire un po’. Alle 17.30 mi sveglio perché mi sta suonando il telefono. Vedo che è Jared e rispondo immediatamente.

“Jared dimmi!” dico ancora assonnata

“Scusa se ti ho svegliata, senti puoi salire un attimo? Ti devo parlare” mi dice

“Certo, arrivo subito!”, sicuramente mi vorrà parlare di Shannon. Ci metterei la mano sul fuoco. Credo che stasera darò buca alla festa. Alla fine, non è essenziale che vada… in più se devo sentirmi un peso per tutti e non farli divertire, preferisco stare in camera e guardarmi la tv. Festeggio il mio compleanno davanti un bel film, come mia nonna praticamente. Arrivo alla porta e busso. Mi aprono Shayla e Jared. Bene, che il processo abbia inizio.

“Ciao ragazzi eccomi, tra l’altro anche io vi devo dire una cosa!” dico sorridendo, alla fine dormire è servito un po’

“Sediamoci un attimo” dice Shayla, che però non ha un viso da processo, è più consolante e disteso. Così come quello di Jared

“Parto io,- dice Jared sorridendo-quello che hai fatto ieri al meeting mi è piaciuto molto. Ti sei comportata come volevo, sei stata cazzuta e preparata. Abbiamo raggiunto questo obiettivo anche e soprattutto grazie a te. Parlo anche a nome di Shannon, che è di là che russa!- dice facendoci ridere- Ho apprezzato che quando si sono avvicinate delle fans oggi sei stata molto cordiale e educata e le hai fatte avvicinare una ad una. Insomma ci sono vari aspetti che mi piacciono del lavoro che stai svolgendo che mi piacciono molto, oggi quando ti sei allontanata a pranzo ne stavamo discutendo insieme e vorrei revocarti l’apprendistato e assumerti a pieno regime. Se per te va bene” ci guardiamo negli occhi

“Io Jared non so che dire, davvero, sono lusingata!” dico ovviamente sorpresa, beh un bel regalo di compleanno direi, “è ovvio che per me va bene, ovviamente farò sempre del mio meglio senza riserve! Grazie davvero!” dico alzandomi e andandolo ad abbracciare. Mi abbraccia di rimando dolcemente, in modo quasi protettivo. Credo sappia tutto, sono una persona molto empatica e intuitiva e capisco quando le persone sanno qualcosa di me.

“Shayla, grazie anche a te davvero, io non immaginavo di poter entrare subito in sintonia con voi tutti!”

“Sei una lavoratrice molto diligente, ma ciò non toglie che tu sia anche molto simpatica e tranquilla con tutti noi, nonostante tu sia un’echelon, ti comporti come una persona “normale”, come se questo fosse un lavoro qualsiasi… e l’umiltà è importante!” mi dice abbracciandomi di risposta “Jared, vi devo lasciare ho delle chiamate da fare, ci vediamo dopo alla festa!” continua uscendo

“Jared grazie, è tutto quello che ho sempre sognato”

“Fai un buon lavoro, e il buon lavoro va ripagato. Ora però ti devo chiedere un’altra cosa, prima che inizi a parlare tu”

“Dimmi tutto”

“Che sta succedendo con Shannon? Posto che so, voglio sentire la tua versione” mi chiede serio. Sbam, verità o no? Che faccio? L’onestà viene ripagata sempre, quindi digli come stanno le cose.

“Ehm…beh, c’è stato qualcosa. Io credo di essermi lasciata trasportare troppo dai momenti e dall’empatia che credo ci leghi. Purtroppo, mi sono lasciata andare e la mia razionalità è stata offuscata da altro. Abbiamo parlato però, abbiamo messo in chiaro le cose. Non era mia intenzione mescolare lavoro e relazioni interpersonali, so di aver sbagliato” dico guardando in basso

“non ti sto dicendo questo, voglio solo capire… ci tieni a lui? Non mi rispondere: sì, come tengo anche a te, argomenta, parla, sii sincera” mi dice alzandomi il viso

“Certo che ci tengo, credo di non aver mai parlato così francamente nemmeno con mia madre. È come se lo conoscessi da una vita e sento un qualcosa che ci lega, ma siamo amici. Abbiamo parlato ieri sera. Quello che è stato, è stato, se lui vuole che siamo amici, siamo amici”

“E tu cosa vuoi?”

“Jared che ansia- dico ridendo- Voglio ciò che è meglio per lui e per voi, stop” dico tranquilla

“Certo, ma cosa vuoi tu? Pensa a te un attimo”

“Non lo so,- dico prendendo aria, stavo cominciando a respirare male- so solo che ci tengo molto a lui e al legame che si è venuto a creare. C’è feeling e sto bene quando sono con lui, la sua amicizia è importante” dico onesta, stando attenta a calibrare le parole

“Ho capito, ti piace insomma!” mi dice con il sorriso da bambino birbante, io arrossisco ma allo stesso tempo cerco di mantenere la calma

“C’è attrazione sì, però rispetto quello che abbiamo deciso ieri sera! E tutto questo è inquietante, perché ne stiamo parlando, che ansia!” dico io cercando di sdrammatizzare

“Senti, sono pur sempre suo fratello e voglio il meglio per lui, quindi volevo capire la situazione. Ho una visione un po’ più completa della situazione e sono tranquillo. Vanno bene le decisioni e gli accordi, ma se una cosa deve andare, va. Nonostante tutti i patti che uno può fare.” Mi dice facendomi l’occhiolino, “Che mi volevi dire tu?” dice cambiando finalmente discorso

“Pensavo che stasera io potrei rimanere qui e preparare/prepararvi le valigie e venirvi a recuperare al party alle 6.30”  certo, codarda! non vuoi rivedere Shannon.

“Non vuoi venire?” dice allarmato

“Non è che non voglia, ma lo trovo forse più logico. Almeno non dobbiamo far aspettare l’autista fuori dal locale per ore. Poi non voglio essere di troppo diciamo. Tra di voi ci sono degli “schemi” che si sono creati durante gli anni e sinceramente non voglio romperli. Mi sono sentita forse di troppo oggi a pranzo, non voglio assolutamente che sia così, sinceramente volevo integrarmi piano piano e non catapultarmi nel mezzo di un gruppo già compatto a rompere gli equilibri” dico sorridendo timida

“Ma che dici? Come fai a pensare certe cose?” dice Jared corrucciando le sopracciglia “se ti abbiamo portato con noi è perché lo volevamo e perché vogliamo che tu ti senta parte della famiglia, quindi non capisco questi scrupoli”

“Non lo so, lascia stare non importa… fai come se non ti avessi detto niente e manteniamo il piano iniziale. Vado a prepararmi” dico facendo per alzarmi, ma qualcuno dal dietro mi trattiene la spalla dolcemente e mi fa rimanere seduta. Imbarazzante. Da quanto esattamente sta ascoltando? Credo che Jared abbia il potere di ipnotizzarmi, mi potrebbe far diventare pure vegana se mi guarda negli occhi.

“Perché ti sentiresti di troppo, scusami?” asserisce Shannon sedendosi vicino al fratello. Io sono estremamente in imbarazzo, ma perché non sto zitta? Perché mi metto sempre nei guai?

“Perché sono stupida e ora mi devo andare a cambiare o mi si farà tardi!” dico alzandomi velocemente e passando di lato a Shannon, con lui lì non sarei riuscita a star zitta e tacere a maggior ragione. Mi prende il polso e mi trattiene.

“Ok, sentite… mi sento così perché oggi a pranzo c’era un silenzio inquietante. Tornando dalla telefonata con mia madre vi ho visti scherzare allegramente, tranquilli e rilassati e come mi sono seduta è tornato il gelo. Ecco fatto, sì sono infantile. Mi dispiace, a volte parto in quarta è mi offendo per cose cretine” dico arrossendo dopo essermi rimessa seduta. Jared e Shannon si guardano e scoppiano a ridere.

“Ti rendi conto che stai facendo tutto da sola vero?” dice Shannon mordendosi il labbro inferiore

“Sì lo so, a volte mi faccio troppi castelli in aria e pensando di avere ragione faccio delle irrecuperabili figure di merda!”

“Ancora? Fermi il tuo cervello per un secondo e ci dai modo di replicare?” dice Jared ridendo

“Si, scusate” dico

“Non ti sembra strano che non ti abbiamo fatto gli auguri?” mi dice Jared guardandomi

“Ehm…no? Non mi aspettavo nemmeno vi ricordaste sinceramente!” dico io imbarazzata

“Ti stavamo organizzando una sorpresa, per questo ridevamo. Di solito lo facciamo sempre” dice Shannon

“Che grandissima figura di merda” dico io rossa come un peperone, portandomi le mani al viso. Ridono di gusto.

“Va be ora che ci siamo, auguri Marti!” dice Jared abbracciandomi

“Auguri” dice Shannon abbracciandomi e posandomi un casto bacio sulla guancia che mi da una scarica elettrica incredibile

“Beh, grazie, dopo questa irrimediabile figuraccia, vado davvero a prepararmi, altrimenti faccio tardi” dico avviandomi, che imbarazzo, loro mi stavano organizzando una festa e io come al solito mi sono immaginata mille scenari impossibili.

“A più tardi, e smetti di farti mille problemi!” mi dice Jared

Chiudo la porta e corro a prepararmi. Sono una persona così infantile che ho subito pensato di essere di troppo. Ma d’altronde sono queste le vere ferite che mi porto dietro dalle mie precedenti relazioni/amicizie.

Il mio outfit è molto semplice, tubino nero con scollo a cuore décolleté e pochette Gucci, makeup semplice e capelli semiraccolti.

Sono pronta in anticipo, stranamente quindi colgo l’occasione e videochiamo la mia famiglia.

POV JARED

Volevo capire, capire per proteggere mio fratello da un’altra eventuale delusione. La conclusione a cui sono giunto è che gli ho dato consigli sbagliati fino ad ora. Si ritroveranno bloccati in un’amicizia che li farà stare solo male per colpa dei miei consigli. Trovo Martina una ragazza molto sensibile, anche se si fa troppi problemi e troppi castelli in aria; dovrebbe lasciarsi un po’ andare e vivere il presente senza pensare subito al futuro. Credo che Shannon abbia sentito tutta la nostra conversazione, spero non se la prenda con me per essermi intromesso.

“Shannon, che dici che outfit scelgo?” gli chiedo mettendogli di fronte un completo bordeaux in simil velluto e uno blu scuro con una stampa particolare

“Bordeaux, io metto un completo classico” mi risponde mentre si sistema i capelli allo specchio

“Shan?”

“dimmi!” si affaccia sulla porta del bagno

“tutto ok?” gli chiedo mentre mi vesto

“si, perchè non dovrebbe essere tutto ok? Ho solo ascoltato i consigli di mio fratello e poi ci sono rimasto completamente fottuto, ma va bene lo stesso!” risponde sarcastico

“mi dispiace, ma visto le esperienze pregresse cercavo di pararti un po’ il culo. Sei sempre molto impulsivo, dai anima e corpo per persone che poi ti trattano come una gomma da masticare!”

“bella metafora bro. Non ti preoccupare comunque, vedremo come andranno le cose! La torta l’hai fatta scegliere ad Alessandro?”

“Sì, mi sono raccomandato che fosse senza glutine e non scandalosa. Non voglio metterla a disagio!”

“Bravo, dai che è ora. Scendiamo!”

POV MARTINA

Scendo nella hall puntuale,non c’è ancora nessuno così mi metto al telefono. Vedo una storia di Giacomo, meglio conosciuto per Jack, a Malibu, gli rispondo chiedendogli se gli fosse piaciuta e poi metto una foto dell’outfit.

Vedo comparire Shannon, Shayla e Jared. Shayla mi fa gli auguri, scusandosi per non avermeli fatti prima, dicendomi che il tutto voleva essere una sorpresa.

Carichiamo le valigie nell’auto e ci avviamo verso il luogo della festa, che ho scoperto essere casa di Alessandro. Una volta entrati io rimango a bocca aperta, è una villa molto bella nel quartiere dei Parioli.  Ci accoglie calorosamente Alessandro, che mi fa immediatamente gli auguri. Poi io e Shayla veniamo indirizzate verso la porta principale da cui sarebbero entrati gli ospiti con la lista degli invitati. Una volta arrivati tutti chiudiamo il portone e ci andiamo a prendere un prosecco.

“Non vedo l’ora finisca questa festa!” dice Shayla con un velo di stanchezza

“Dai in aereo almeno avremo un’ora per riposarci no?” chiedo

“sempre se Jared non va in paranoia per il camp!” dice Shayla sorseggiando il prosecco, si avvicina Jared con al suo fianco Alessandro Borghi, ragazzi cosa non è.

“Martina traduci per favore” mi chiede Jared, allora inizio a tradurre tutti i complimenti che si scambiano reciprocamente e così continua la serata, vengo sballottata a destra e manca da Jared che voleva che stessi al suo fianco perchè non capiva una mazza di quello che gli dicevano in italiano. Ad un certo punto mi metto seduta a quello che sarebbe dovuto essere il mio tavolo, ma che avevo sfruttato ben poco, così come Shayla che correva sempre per star dietro a Jared. Controllo l’orario, sono ancora le 23, sarà una lunghissima serata e i miei piedi già chiedono pietà. La cena è stata deliziosa, e i vini che Alessandro ha scelto sono stati il fiore all’occhiello. Shannon e Jared hanno fatto una breve esibizione, giusto due canzoni per allietare la serata, poi sono stati sostituiti da un dj purtroppo.

“Martina, abbiamo un problema fuori con i giornalisti, puoi uscire e spiegarti tu? a me non mi capiscono!” dice Shayla

“Certo!” dico dirigendomi alla porta, esco e vedo 5/6 giornalisti in cerca di scoop, “Questa è proprietà privata, e la festa è una festa privata quindi se non vi spiace, dovreste liberare l’area” dico cortesemente

“Noi vogliamo solo qualche foto, chi c’è al party?” mi chiede uno

“Guardi, le ripeto che qui non ci potete stare, se non ve ne andate mi vedo costretta a chiamare la polizia” dico sempre con molta calma, sto attenta che se ne vadano e rientro.

Shannon mi viene in contro con fare guardingo, “Già risolto con i giornalisti?” mi chiede con un tono strano mentre torniamo alla festa

“Ehm sì, perchè?” non fa in tempo a rispondermi perchè quando entro nella sala parte la canzone di buon compleanno, con tanto di Shayla che mi portava una bellissima torta “ma che…” sono sicura di essere di un un bellissimo color porpora, mi nascondo il viso dietro le mani e non appena smettono di cantare guardo la torta, esprimo un desiderio e spengo le candeline.

“io non so che dire, grazie, non me lo aspettavo e mi vergogno da morire!” dico ridendo, abbraccio Shannon e Jared, che hanno organizzato tutto e poi per ultimi Shayla, che si è liberata della torta, ed Alessandro.

Abbiamo ballato da morire, ovviamente io e Shayla abbiamo fatto coppia tutta la sera, è proprio uno spasso! Si sono fatte le 6.30 di mattina e nemmeno me ne sono accorta, il tempo è volato. Salutiamo cortesemente e saliamo nella macchina che ci porterà in aereoporto.

“Ragazzi era una vita che non festeggiavo il mio compleanno così grazie, mi avete fatto sentire importante!” dico sorridendo, ammirando il tramonto

“te lo meriti, e poi è capitato che già ci fosse questa festa, non abbiamo fatto altro che prenderti una torta e farti imbarazzare un po’ come è di regola!” risponde Shayla

“Sono distrutto, non ho più l’età!” dice Shannon buttandosi sul seggiolino dell’auto e addormentandosi quasi subito, così come Jared e Shayla. Io non sono riuscita a dormire, sono ancora troppo eccitata per quello che è successo. Sono davvero felice e me lo merito.

Una volta arrivati in aereoporto sveglio tutti, scendiamo, superiamo i controlli e mi fiondo a prendere un espresso, sono le 7.30 e ne ho decisamente bisogno. Dopodichè ci sediamo nella lounge mentre aspettiamo il nostro volo e parliamo di cosa faremo in Croazia. Il mio telefono inizia a suonare insistentemente e vedo che è Jack.

“Ehi ciao!” rispondo sorpresa, sotto gli sguardi inquisitori di Jared e Shannon

“Ciao! Festeggiato come si deve?” mi chiede gentile

“Ti dico solo che sono in aereoporto e sono sveglia da 24 ore credo!” dico ridendo

“Ah, niente male, party hard allora! Senti, quando rientri a LA?”

“Credo che dovremmo rientrare domani in serata perchè stiamo solo oggi in croazia e ripartiamo subito domani mattina!”

“Bene allora chiedi il giorno dopo libero che stiamo insieme almeno un giorno, prima che me ne torni a casa!”

“Va bene, chiedo e ti faccio sapere se e quando posso...adesso devo andare, ho il volo che parte tra poco, ci sentiamo!” dico tagliando corto, Shannon mi guarda in modo strano, quasi di rimprovero, che sia geloso? verificalo no?  Hai ragione per una volta.

“Visto che ripartiremo lunedì per LA, è troppo se vi chiedo martedì come giorno libero? Il mio amico vorrebbe che ci rivedessimo prima che lui torni in italia…” dico io vaga, mentre vedo la mascella di Shannon contrarsi, sì è geloso

“No tranquilla, nessun problema, visto che hai lavorato anche sabato e domenica questa settimana, recuperi un giorno!” mi risponde Jared tranquillo

“Grazie!” chiamano il nostro volo per Sibenik e poco dopo partiamo

----------------------------------------------------------------------------------

Siamo stati un solo giorno in questo paradiso, stiamo tornando in quel di LA. Siamo a Londra, sono da sola con le cuffie nella lounge, mentre mi leggo per l’ennesima volta “Sogno di una notte di mezz’estate” di Shakespeare, una delle mie passioni. Shannon non mi parla… io non lo capisco, è lui ha che ha voluto fossimo amici e basta. Anche se so il perchè della sua scelta, ed ho acconsentito perchè è meglio così per entrambi non me ne può di certo fare una colpa. Jared e Shayla sono andati da qualche parte a comprare non so cosa, Shannon sta dormendo sulla poltroncina di fronte alla mia, non posso fare a meno di apprezzare la sua bellezza. Lo trovo estremamente dolce, con un leggero broncio e un sorriso accennato, che mi fanno capire che sta dormendo proprio bene. Torno alla mia lettura e mi immergo completamente nella scrittura del Bardo, ad un certo punto qualcuno che mi picchietta sulla spalla mi desta dalla mia lettura. Mi giro e il mio cervello comincia ad andare in panne, arrossisco violentemente, cosa sta succedendo nella mia vita? Cosa sono tutti questi incontri? il mio cuore non reggerà. Tolgo le cuffie e mi alzo in piedi, mi trovo davanti un esemplare di Tom Hiddleston sorridente.

“O mio dio, non ci credo, è un piacere conoscerti!” dico io fangirlando

“è un piacere anche per me visto la bella lettura!” mi dice indicandomi il libro

“è grazie a te se ho riscoperto Shakespeare! Durante i miei studi me lo hanno fatto odiare, ti devo molto!” dico approcciandomi come se fosse il mio migliore amico, che cosa ti sta prendendo? Non sei più tu.

“Sono onorato!- dice mettendosi una mano sul petto e mordendosi il labbro inferiore- come mai in viaggio verso LA? Non sei inglese vero?” mi domanda sedendosi sulla poltroncina che era occupata da Shayla fino a mezz’ora prima

“No infatti, sono italiana, lavoro per…” non faccio in tempo a parlare, sbuca Jared non so da dove e si salutano calorosamente

“Tom hai già conosciuto la mia interprete vedo!” dice Jared, faccio ‘ciao’ con la manina

“Leto! Si, stavo giusto parlando con lei, lo sai che appena vedo qualcuno che legge Shakespeare mi emoziono!” dice lui

“Scusami, sono stata davvero poco professionale ma ti stimo molto!” dico io sorridendo “Se ti chiedessi una foto?” dico io sorridendogli

“Volentieri! Mr. Leto ci faccia una foto per cortesia!” dice ironico, mi abbraccia e Jared con il mio telefono credo faccia circa 100 fotografie, ringrazio Tom e mi dice che deve scappare a cambiare il biglietto. In tutto ciò Shannon ha solo rivolto un saluto veloce a Tom, per poi andarsene in giro. Jared mi prendeva in giro per il mio comportamento da fan sfegatata e per tutto il viaggio verso LA mi canzonava. Io mi sono limitata a mandare la foto più bella  con Tom alle mie due migliori amiche, le più fidate, che hanno sclerato malissimo.

In questo ultimo periodo la mia vita ha del surreale. Tra incontri, feste e Shannon, mi sembra di essere in una centrifuga. Ho dormito per tutto il viaggio, a volte nel dormiveglia sentivo Shannon e Jared che confabulavano, ma ovviamente tra il sonno e il fatto che fossimo lontani non riuscivo a sentire bene.

Los Angeles di notte è un qualcosa di spettacolare, è tardi quando arriviamo. Prima portiamo a casa Shayla che sta un po’ più lontana rispetto a me e io scendo con i ragazzi, li saluto normalmente, prima che potessi dire altro, Shannon entra dentro mentre Jared mi saluta con un abbraccio.

Non vedo l’ora di andare a dormire e recuperare le ore di sonno perse in questi giorni. Scrivo a Jack che sono arrivata a LA, lui mi risponde che vorrebbe ci vedessimo per pranzo, mi manda l’indirizzo del locale dove ci saremmo visti e dopo aver buttato la valigia malamente per terra, mi faccio una doccia e me ne vado a dormire.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: vampireechelon