Matoi osservò le persone sedute di fronte a lei. Una decina
scarsa di reclute ed agenti dai più disparati background. Per l’occasione erano
stati richiamati alla base di Smeraldopoli anche operativi che mancavano dal
Kanto da anni.
Tra questi vi erano anche tre agenti che le avevano
provocato diversi grattacapi: Jessie, con la sua espressione di ostilità a
stento trattenuta, sedeva accanto a James, che pareva veramente attento e
interessato a quanto aveva da dire. Il Meowth della squadra poi era impegnato a scambiare occhiatacce con
l’esemplare di Alola che era divenuto il suo assistente.
Matoi era troppo professionale per lasciare trasparire i
suoi dubbi in merito alla mobilitazione di quella squadra per una missione
tanto importante, ma il loro profilo corrispondeva ai parametri richiesti e il
Capo stesso aveva approvato.
Riuscendo a trattenere un sospiro di rassegnazione, Matoi
esordì:
“So che avete domande. Vi abbiamo richiamato dalle vostre
missioni in altre regioni senza preavviso e senza spiegazioni.”
“Prima di iniziare, mettetevi in testa che se siete qui è
perché il Capo vuole espressamente voi per una missione speciale e segreta.”
Il suo piccolo pubblico reagì in una varietà di moti di
incredulità, sorpresa e, in alcuni casi, di orgoglio.
La segretaria lasciò che l’attenzione tornasse completamente
a sé prima di continuare.
“Le qualità principali che cercavamo sono le seguenti:
estensiva esperienza in territori al di fuori del Kanto o della regione di
origine, estensiva esperienza in missioni di lunga durata sotto copertura;
estensiva esperienza con pokémon di diverse regioni; raggiungimento di
importanti obbiettivi e ottenimento di riconoscimenti durante missioni a lungo
termine in altre regioni. I soggetti devono inoltre aver dimostrato grandi
capacità di adattamento e di sopravvivenza in situazioni avverse e ostili.
Voi tutti corrispondete a questo profilo.”
Matoi osservò gli agenti davanti a lei scambiarsi sguardi
furtivi: per la natura stessa delle loro missioni, queste squadre non si erano
mai incontrate se non per sbaglio ed erano praticamente sconosciute le une alle
altre.
Per quanto avesse dubbi su alcuni di loro, non poteva
mettere in discussione i risultati. La stessa squadra formata da Jessie, James
e Meowth corrispondeva alla perfezione, avendo portato a termine con successo
infiltrazioni ad alto livello che li avevano portati a essere coinvolti in una
moltitudine di eventi su ampia scala, in primis quelli avvenuti a Kalos solo
pochi mesi prima!
Né gli altre erano da meno.
Mike, un ometto dai capelli neri e gli occhi da roditore,
era un agente specializzato in infiltrazioni e raccolta di informazioni che,
col supporto dei sui compagni di squadra Donald e Geoffrey, aveva fornito dati
estremamente importanti al Team Rocket.
Candace, una bellezza di colore originaria di Alola e raro
agente solitario, aveva stabilito inestimabili reti di contatti e luoghi sicuri
ovunque fosse stata mandata in missione.
Tutte le persone (e i pokémon) davanti a
lei avevano contribuito in maniera significativa all’avanzamento
della loro organizzazione nelle altre
regioni, e questo era innegabile!
“Da queste informazioni, potete dedurre quale sarà la natura
della missione.”
Matoi continuò dopo qualche istante di silenzio.
“Entrerò a breve nei dettagli, ma prima vi farò una sintesi
del contenuto dei fascicoli informativi. Ovviamente, siete invitati a leggerli
con attenzione al termine di questa riunione.”
Pigiando un’icona sul suo portatile la segretaria diede il
via alla proiezione di una carrellata di immagini, la prima delle quali
mostrava quelli che parevano degli scavi intorno a una struttura semi sepolta
in mezzo a una foresta.
“Circa tre anni fa abbiamo individuato questo sito nella
foresta di Smeraldopoli in seguito alla rilevazione di misteriose fluttuazioni
energetiche in quell’area. Gli scavi hanno rivelato una struttura simile a un
piccolo tempio o santuario. I nostri ricercatori non hanno riscontrato
parallelismi o similitudini con siti archeologici sparsi per il mondo.
L’origine stessa di questo sito è tutt’ora un mistero.”
Le diapositive si alternavano mostrando varie fasi degli
scavi e dettagli delle rovine, accompagnate dalla voce quasi meccanica di
Matoi. Qualcosa nella geometria della struttura sembrava strano, quasi
sbagliato e in qualche modo disturbante. Nonostante non si trattasse che
immagini di una rovina solo in parte escavata, diverse delle persone nella
stanza non poterono trattenersi dal deglutire o dall’essere percorsi da un
brivido; il perché, nessuno avrebbe saputo spiegarlo.
“In merito alle radiazioni che ci hanno originariamente
portati alla scoperta, sono emanate da un non identificato minerale nero
infisso nella parete opposta all’entrata.
Molti che ci si sono avvicinati hanno dichiarato di essersi sentiti
strani e indeboliti. Simili effetti sembrano interessare anche alcuni pokémon,
che tendono ad allontanarsi. Al contrario, pokémon di alcuni tipi,
primariamente Spettro, Veleno e Buio, tendono ad essere attratti dal minerale e
in sua vicinanza dimostrano incrementi temporanei delle loro abilità.”
Un vociare sommesso fece eco all’ultima informazione: ecco
il perché di tanto interesse!
Matoi non perse tempo e riportò il silenzio.
“Questa è certamente una grande scoperta per il Team Rocket,
ma non è finita qui.”
Una nuova serie di immagini mostrò grafici e strani macchinari
puntati verso il misterioso minerale.
“Grazie a strumenti più avanzati abbiamo potuto analizzare
meglio le caratteristiche della radiazione e del minerale. Per quanto possa
suonare strano, esso di per sé non contiene né genera alcun tipo di energia, ma
anzi pare risucchiare energia da un luogo sconosciuto per poi emanarla.
Inoltre, l’esame delle lunghezze d’onda rivela radiazioni che non esistono, o
quantomeno non sono mai state registrate, nel nostro mondo.”
Il silenzio del suo pubblico disse a Matoi che o li aveva
persi per strada o stavano impiegando più tempo di quanto ne avesse a
disposizione per arrivare a una conclusione. Solo Mike la guardava con
un’espressione incredula stampata in volto. Bene,
si disse, almeno uno di loro potrebbe
avere del vero potenziale.
“La conclusione a cui siamo giunti è che il minerale
trasmetta energia proveniente da un altro mondo. La nostra teoria, supportata
da nuove tecnologie e da diversi esperimenti, è che sia possibile invertire il
flusso e mandare degli umani dall’altra parte. E questo ci porta alla vostra
missione.”
Matoi lasciò passare qualche istante per lasciare che
l’informazione si impiantasse saldamene nei loro cervelli prima di proseguire:
“Le sonde che abbiamo già inviato dall’altra parte ci hanno
fornito dati tali da confermare che è possibile per umani e pokémon
sopravvivervi, ma c’è un limite alle informazioni che possiamo ottenere con
simili strumentazioni. È necessario avere degli agenti sul posto per indagare e
entrare in contatto con gli abitanti dell’altro mondo.”
“In pratica”, continuò, “il Capo ha scelto voi per ampliare
la portata del Team Rocket oltre ogni orizzonte conosciuto. Voi siete gli
agenti che scriveranno una nuova pagina della storia di questo e dell’altro
mondo. Il nostro grande leader, Giovanni in persona, sarà presente per essere
testimone diretto dell’evento”
Dopo queste parole, la segretaria li fissò uno a uno in
volto; le reazioni variavano dalla confusione e paura alla gioia e orgoglio.
“Sì, il Capo ha scelto proprio voi. Voi andrete dall’altra
parte, entrerete in contatto sotto copertura con gli abitanti del luogo e ci
fornirete le informazioni richieste tramite i comunicatori preparati
appositamente. Quando avremo raccolto dati a sufficienza, vi sarà possibile
scegliere se rimanere come agenti di riferimento o rientrare da questa parte.”
“La partenza per il sito è fissata tra 3 ore. ora vi darò
alcune istruzioni sui preparativi…”
Matoi continuò ancora per qualche minuto prima di congedare
il suo pubblico. Non lasciò spazio per domande o lamentele. C’era solo la
missione.
“Quella maledetta arpia con gli occhiali!!! Come si permette di richiamarci nel mezzo
della missione e tirare fuori dal nulla una roba del genere??? Che rabbia!!!”
Jessie, James e Meowth stavano ultimando i loro preparativi
prima dell’inizio della missione. Per la precisione, James aveva già finito di
preparare il suo zaino e stava leggendo con attenzione il fascicolo che avevano
ricevuto da Matoi, mentre il pokémon felino faceva un’ultima volta l’inventario
dell’equipaggiamento che era stato consegnato a tutti i partecipanti: una
scorta di sfere, pozioni e medicinali unita ad attrezzatura da campo e per
comunicazioni. Solo Jessie era ancora intenta a buttare roba a casaccio nella
sua borsa, tutta presa dalle sue invettive contro la segretaria del Capo.
“Lascia perdere, Jessie. Ormai non c’è altro da fare se non
prepararsi.”
James tentò distrattamente di placare l’ira della compagna
mentre voltava pagina.
“Sembra proprio che non rivedremo il moccioso e il suo
Pikachu per un bel po’…”
Non poca rassegnazione malinconia risuonavano nella sua
voce: dopotutto, avevano tentato di catturare quel topo elettrico per anni… ma
era finalmente giunto il momento di andare avanti.
“Miah! Anche senza Pikachu, questa è un’occasione d’oro!”
Meowh si intromise con inaspettato entusiasmo.
“Pensateci! Il Capo in persona ci ha scelti per questa
missione! E sarà lì quando inizieremo! Saremo eroi! Dovremo solo completare la
missione con successo e le ricompense saranno infinite! E finalmente potrò
prendere il posto di quel dannato Persian! Miahahah!”
Alla menzione delle ricompense, Jessie interruppe la sua
sfuriata e assunse un’espressione pensosa in sincrono con James.
“Mmh, in effetti questa potrebbe essere veramente la volta
buona per fare vedere a quella megera chi è la migliore!”
“Vero! Niente più Pikachu e niente più fallimenti! Questo è
un nuovo inizio!
“Miah!! Gliela faremo vedere noi! Hip Hip…”
“Hurrah!!”
“Hurrah!”
“Woooobbuffet!!!”
“Tutto è in ordine, Signore. Siamo pronti a partire.”
Le parole di Matoi richiamarono Giovanni dalle sue
riflessioni.
Il capo del Team Rocket girò la poltrona per poter guardare
la segretaria, in piedi davanti alla scrivania, con una semplice cartellina in
mano.
Da come parlava, non sembrava che stessero per assistere a
un momento storico, ma piuttosto a un’ispezione di routine.
Giovanni si alzò, provocando dei versi di protesta dal
Persian che gli stava seduto in grembo.
Lanciò un ultimo sguardo al di fuori della finestra che dava
sulla foresta lussureggiante.
Malgrado il sole tiepido e i colori vibranti, un brivido
percorse la sua schiena. Era dal giorno prima che si portava una strana
irrequietezza addosso, una vaga sensazione di pericolo imminente che non sapeva
giustificarsi. Si chiese, non per la prima volta, se non fosse il caso di
lasciar perdere quel santuario e tutto quello che conteneva.
La fredda logica che lo aveva portato fino al vertice della
sua organizzazione criminale mise a tacere ogni dubbio. Un mondo nuovo, infinite
potenzialità di profitto, la possibilità di catturare nuove e rare specie di
pokémon senza interferenze… Qualsiasi cosa fosse quel presentimento, non aveva
importanza: la rotta era stata tracciata e l’avrebbe seguita a qualunque costo.
Tuttavia… meglio andare sul sicuro.
Un pannello nascosto scivolò via rivelando uno
scompartimento segreto nella scrivania. Lo scompartimento conteneva alcune
sfere poké. Giovanni le guardò quasi con nostalgia, accarezzandole perfino. Ne
scelse un paio e se le allacciò alla cintura. Richiuse il pannello. Si
incamminò fuori dall’ufficio, seguito da Matoi e dal suo Persian.
“Andiamo.”
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Note:
Un capitolo parecchio più lungo e un parto parecchio più difficile rispetto a quelli precedenti. Se ci ho messo tanto a pubblicarlo è perché ci sono state almeno due riscritture quasi complete prima di arrivare al risultato finale.
Spero vi piaccia.
Anche questo è ancora un capitolo introduttivo, la vera azione inizierà tra uno o due capitoli.