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Autore: QUEEN S OBLADIOBLADA    13/02/2019    0 recensioni
Come si sarebbe sentito? Cosa poteva accadere nella mente di una persona se avesse scoperto tutto ad un tratto e con violenza che quello che aveva sempre voluto, il suo più grande desiderio, il suo sogno, concretizzato, si sarebbe trasformato in un incubo? Un meraviglioso incubo? Sarebbe crollato. È un peso insopportabile, un qualcosa perseguito con tutte le forze, si rivela ben altro, il suo unico scopo svanisce, ci si sente vuoti senza un desiderio. Ci si sente ancora peggio dopo aver scoperto che quello che volevamo, non calma il nostro senso di vuoto che ci trasciniamo da quando iniziamo a fare le prime riflessioni sulla nostra vita. Paul non aveva voglia di crollare un'altra volta, la musica lo aveva salvato dalle sue sofferenze, non poteva esserne diventata una causa!
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Quasi tutti, Ringo Starr
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Paul era nella sua piccola auto, era notte fonda ormai, e aveva davvero poca voglia di guidare dopo quella discussione, ma non poteva rimanere li. Sarebbe andato a casa della sua famiglia, aveva bisogno di rivederli. Di sicuro sia Jim che suo fratello Mike non aspettavano questa visita, per di più nelle prime ore del giorno, ma sapeva che a loro non importava quando e dove, erano sempre pronti ad accoglierlo. Gli mancava molto il loro Paul; la musica e il lavoro lo tenevano lontano dalla famiglia, ma non potevano esserne dispiaciuti completamente. Quello era sempre stato il suo sogno, e il ragazzo stava bene così. Avrebbero passato un bel fine settimana in famiglia, pensava Paul, come i vecchi tempi, se non fosse per l'assenza della mamma. Soffrì tanto quando morì, ed ancora adesso, non poteva dire di aver superato la questione, non smetterà mai di provare dolore per la morte della madre, ma di sicuro, con il tempo, aveva imparato a conviverci armoniosamente, aiutato soprattutto dalla musica...la stessa musica che era stata la causa di quel litigio con il suo migliore amico.Il Paul più vero stava avendo forse le medesime paure di John? Soddisfaceva tutte le ambizioni ed aspettative che il padre si era fatto su di lui? Aveva paura di deluderlo e di non essere all'altezza di tutto ciò che Jim desiderava per lui.Chissà se Mary ogni tanto lo guardava dall'alto, chissà cosa pensava di lui. Lo riconosceva ancora per il ragazzo che conosceva, o lo vedeva diverso, cambiato dalla fama? Aveva paura che qualcosa in lui sarebbe potuto cambiare, che un giorno, avrebbe anche potuto non riconoscersi? Ma no, la musica non poteva avergli fatto questo, non lei, la sua ancora di salvezza.McCartney aveva sempre più sonno, quindi accese la radio con il volume al massimo per tenersi sveglio, anche se la strada a quell'ora era praticamente deserta. Doveva smetterla di distrarsi con certi pensieri assurdi! Era arrivato davanti ad un incrocio ed un semaforo, la luce era ancora verde, ma ecco un colpo di sonno...scattò il giallo. Stupido, stupido sonno, CAZZO PAUL SVEGLIATI! Il corpo non reagiva alle sue volontà, e come se la situazione non fosse già abbastanza grave, la luce del semaforo scattò e cambiò in rossa. Dalla sua sinistra stava sfrecciando veloce un camion che quando si accorse della macchina tentò di frenare, premendo nervosamente il clacson nel frattempo. Paul si svegliò appena in tempo, e accortosi della spiacevole situazione sterzò per non essere colpito dalla grossa vettura, stava sudando a freddo, doveva essere solo un sogno, uno spiacevole sogno, non poteva essere successo proprio a lui. Evitò la vettura sterzando, ma non riuscì a riprendere il controllo della sua macchina che stava andando dritto per dritto su un gigantesco albero di platano, Paul era paralizzato dalla paura, intontito dal sonno e dal terrore del momento ebbe un piccolo pensiero sulla simbologia del platano, tentando intanto invano, di riprendere il controllo ed evitare quel grosso tronco, ma le ruote della macchina non rispondevano ai comandi del volante, ebbe solo il tempo di ripensare ad un flash della sua vita, e si soffermò su una frase che aveva detto John poche ore prima 

" Ora in che modo lo sconteremo? ". E con il terrore che non avrebbe mai più potuto rivedere le persone che amava, e con questa frase che gli rimbombava nelle orecchie, senza nemmeno accorgersene morì schiantato con la macchina su quel diamine di albero. Il suo corpo lì dentro non era ridotto bene, sicuramente non tutti lo avrebbero riconosciuto come uno dei quattro baronetti. Il camionista non si accorse di nulla, aveva solo visto il ragazzo nella macchina svegliarsi e evitare un impatto con la sua vettura, perciò fu subito rassicurato, e continuò veloce sulla sua strada, senza poter vedere dagli specchietti, che brutta fine aveva fatto. John nel frattempo stava inspiegabilmente tremando dalla paura, aveva una strana sensazione, aveva sentito un ansia, tutto d'un botto, senza alcun motivo, e subito dopo si sentì completamente vuoto, una sensazione non solo spiacevole, ma addirittura dolorosa e macabra quasi. Questa sensazione riguardava il suo amico Paul. Preoccupato chiamò George Ringo e Brian, presero la macchina di John e percorsero la strada che Paul avrebbe dovuto fare per andare da suo padre. Quando videro quella macchina tutta accartocciata, schiantata addosso a quell'albero, Winston si precipitò dall'amico, aprì lo sportello e cercò di tirare fuori il corpo insanguinato del bassista.Alla visione del volto sfigurato dal vetro, John sentì un forte dolore divampare per tutto il corpo, ed iniziò a tremare. Poi...poi si rese conto che il forte impatto su quel dannato platano lo aveva quasi decapitato, e al suo sempre più forte tremore, si aggiunsero dei conati di vomito. Il platano...ricordava vagamente la simbologia di quell'albero.Mentre gli altri due Beatles, increduli, avevano il terrore di avvicinarsi, Brian si era allontanato misteriosamente, parlando ad un telefono pubblico con qualcuno. Poco dopo giunse un poliziotto che, lontano dai tre beatles ancora in vita, iniziò a confabulare qualcosa con il manager.John non si accorse nemmeno dell'arrivo del poliziotto, continuava a piangere sul corpo morto di quell'uomo che aveva tanto amato in vita, strattonandolo per farlo scendere dal sedile, come se ci fosse ancora la possibilità di rianimarlo. 

"Hey ragazzo! Non toccare così il cadavere, è mio compito occuparmi di lui, portarlo fuori dalla vettura e il resto!"

 "Si chiama Paul signore, non cadavere, ha un nome lo sa!" Urlò isterico George, sfogando tutta la sua rabbia e il suo dolore contro quell'uomo in divisa.Prima di allontanarsi Lennon impresse nella sua mente quell'immagine che mai si sarebbe dimenticato. Gli occhi del bassista ancora aperti, privi di qualsiasi luce, quella luce vivace che solitamente gli illuminava le iridi. 

"Mi avevi detto che era solo un gioco Paul! Che non sarebbe accaduto nulla...invece eccolo qui il prezzo da pagare, morto sotto le fronde di un platano!" Pensò John tra se e se, mentre chiudeva delicatamente gli occhi del suo amico, scoppiando in un pianto ancora più straziante. E ricordò. Un piccolo flash confuso, James e lui molto vicini che si tenevano per mano, il volto dell'amico illuminato flebilmente dalle candele accese ai piedi dei due, mentre ripetevano sussurrando più e più volte in modo ossessivo una frase: "Più famosi di Elvis". 

 Nei giorni che seguirono nessuno si presentò a lavoro, avevano tutti intenzione di far finire la loro carriera musicale con la morte del loro amico...tutti tranne il loro manager Brian che aveva escogitato un piano tanto perfetto quanto crudele, nessuno avrebbe mai pensato che quest'uomo potesse assumere un comportamento così distaccato in una situazione tragica come questa. Lui aveva cercato ossessivamete un uomo che avesse dimestichezza con la musica e che assomigliasse anche vagamente a James. Lo trovò. Gli pagò persino un'operazione dal chirurgo plastico per renderlo esattamente uguale al bassista del gruppo. Tara Browne, lasciò la sua vecchia vita, per condurne una che non era la sua. In futuro si sarebbe talmente tanto immedesimato, che avrebbe scordato di stare interpretando una parte, e iniziato a credere di essere Paul da sempre.

 

 

 

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La descrizione di questo incidente è una specie di omaggio al mio amato Rino Gaetano 💙 morto in un "incidente" in circostanze misteriose, circostanze celate dalla maggioranza dei media. Ma oggi come oggi, si sa che ha impattato con un camionista "distratto" e anche addosso ad un platano (per l'insufficienza del lavoro della polizia, non si sa esattamente su cosa avesse impattato prima, se sull'altra vettura, o se sul platano)

Spero che un giorno Rino abbia la giustizia che si merita🎩💙

  
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