Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
Segui la storia  |       
Autore: Diana_96writter    13/02/2019    0 recensioni
Yui, nuova arrivata nella nuova scuola d'elitte, timorosa delle sue grandi capacità in grado di guardare oltre l'immagine che le persone costruiscono, sconvolgerà la vita di molti studenti con il suo modo di essere, compresa quella del Presidente del Consiglio, Izana Wistaria che al suo fianco riscoprirà il volto nascosto dietro la sua maschera. Incompatibili all’inizio metteranno da parte gli scontri per affrontare insieme i problemi che la vita scolastica manderà loro contro, ma anche quelli che con la quotidianità non hanno legami. Scoprendo nell'incompatibilità una complicità che gli permetterà di trarre forza l’uno dall’altro.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella strana serata passata al fianco di Izana le aveva lasciato un profondo e dolce ricordo, si era lasciata guidare dal sonno e non si era neanche accorta di quando lui era andato via, Kioichi le aveva detto che non poteva aspettare il suo risveglio e che la salutava, un po’ ne rimase dispiaciuta, ma non poteva fare altro che aspettare arrivasse Natale per passare meravigliosamente un altro giorno insieme. Con sua sorpresa Shirayuki si era precipitata a casa da lei per controllare le sue condizioni insieme agli amici: «Non ce n’è bisogno, mi sento già meglio». Il campanello suonò di nuovo e Obi la salutò con un gesto: «Voleva venire a trovarti, così sono andato a prenderlo». Ryuu aveva saputo del suo raffreddore e come l’amica si era precipitato a controllare quasi certo che fosse colpa sua: «Un pensiero gentile, entrate pure».

Rimase avvolta nella coperta ad osservare Shirayuki e Ryuu parlare e discutere su come preparare qualcosa che fosse salutare, curativo e buono da mangiare: «Ce la stanno mettendo tutta». Yui sorrise rassicurata dalla presenza di tante persone amiche nella stanza: «Ne sono felice, Izana è già ripartito?». Zen accennò ad un si seduto sul tappeto a guardare lavorare i due ragazzi: «Abbastanza velocemente». Yui si strinse nelle spalle al ricordo della notte passata: «Ha dormito qui da noi, mi ha sorpreso saperlo». Il sospiro del ragazzo non le sfuggi, c’era qualcosa di speranzoso in quei pensieri lasciati vagare: «Qualcosa non va?». Zen sorrise negando: «Non tornerà prima di Natale, mi ha regalato due biglietti per un concerto sold out da mesi prima, non ho idea di dove li abbia trovati, ma considerando che l’anno scorso lo abbiamo festeggiato segretamente, quest’anno volevo organizzare qualcosa di più…sfarzoso». Yui lo invitò con un gesto a sedersi sul divano: «Non ci lasceremo sfuggire l’occasione, prima però abbiamo degli esami da superare, una volta liberi dai nostri doveri organizzeremo qualcosa, sono certa che lo stupirà, ci penseremo ma diamo priorità allo studio». Zen accennò una risata arrendendosi: «Un Segretario del Consiglio che fa un discorso da Segretario del Consiglio». Yui scoppiò a ridere al ruolo che ormai sentiva suo: «Yui». Ryuu chiese la sua attenzione porgendole una tazza fumante di tè alle erbe: «Compilerò la richiesta per entrare nel Consiglio». Prese la tazza ricambiando la gratitudine con un sorriso: «Una notizia fantastica, ti darò il benvenuto quando torneremo a scuola».

 
*

Da quando erano insieme a capo del Consiglio i casi a scuola non facevano che diminuire riducendosi a solo qualche rimprovero, nulla che la costringesse ad usare il suo talento come agli inizi. Ryuu era diligente, silenzioso e interessato ad imparare, chiedeva quando non capiva o qualcosa lo rendeva perplesso, e non temeva di esprimere la sua opinione nelle riunioni. La media dei risultati degli esami si alzò notevolmente di livello, quello era un altro trionfo per il Consiglio, quando anche l’ultimo ostacolo poté dirsi superato si dedicarono ad altro.
 
*

Nessuno bussava mai alla sua porta a quell’ora, chiuse i libri per alzarsi a scoprire l’ospite misterioso che aveva appena bussato: «Zen». Rimase a guardarlo sulla porta della stanza perplesso e confuso: «Posso?». Lo lasciò entrare nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle, il fratello la osservò incuriosito, non era abituato a visitarla: «Una classica camera d’albergo, più comoda di un appartamento e molto più vicina all’università». Zen sorrise appena accennando ad un si, Izana rimase a guardarlo perplesso: «Perché sei qui?». Zen sistemò il cappotto senza accennare a toglierlo: «Passavo da queste parti, usciamo a fare un giro?». Izana sorrise divertito immaginando il vero motivo: «Sarei tornato a casa domani, potevi avvisarmi se volevi venire». Prese il cellulare mostrandogli la schermata scura: «Scarico, ero troppo preso dall’incontro con gli altri ieri che ho dimenticato di metterlo a caricare, hai ancora da fare?». Izana si arrese alla silenziosa richiesta di seguirlo in un posto non specificato: «Dove vuoi andare?». Prese il cappotto uscendo per primo, Zen sorrise divertito avanzando alle sue spalle. Decise di far voto al silenzio, Izana aveva già capito qualcosa ma poteva solo prendere tempo.

Quando salirono sull’ennesimo treno il maggiore divenne irrequieto: «Questo è il quarto treno che prendiamo per andare dall’altra parte della città, intendi mettermi al corrente della meta o no?». L’unica risposta fu solo uno sguardo deviato: «Zen!». Camminava a lui davanti senza ascoltare i richiami, lo aveva ignorato e non aveva intenzione di rispondergli mentre continuava a fare strada: «Non accennerò più un passo se non mi risponderai». Si fermò al centro della strada a sfidarlo, Zen sorrise senza voltarsi, lo avrebbe seguito comunque, era una strategia suggerita da Yui, non avrebbe fallito e quando svoltò Izana alzò lo sguardo al cielo avanzando a suo seguito.  

Era ormai pomeriggio inoltrato quasi sera quando Izana si accorse di riconoscere la strada, un’imponente struttura alberghiera divise il cielo dalla strada, Zen si fermò davanti al cancello aperto sorridendogli. Sebbene avesse compreso il motivo e lo scopo ancora si chiedeva che ruolo avrebbe avuto quell’albergo in quel giorno. Zen riprese il cammino entrando nella hole con l’agio sulle spalle: «Zen-sama, Izana-sama, ben arrivati, vi attendevamo, è tutto pronto, prego». L’uomo porse ad entrambi una scatola di scarpe facendo strada verso l’interno, aprì una porta finestra in un salone accomodante indicandogli l’esterno: «Fate attenzione, se dovesse servire qualcosa siamo a vostra disposizione».  Izana sgranò gli occhi alla lastra di ghiaccio immacolata, le voci troppo vicine e troppo famigliari riuscirono a farlo sorridere: «E c’era bisogno di smettere di parlarmi?». Zen sorrise dispiaciuto: «Ordini intrattabili». Sollevò il coperchio della scatola osservando i pattini chiari lucidi come la neve: «Zen, siete arrivati». Yui si alzò in piedi dopo aver allacciato i pattini a Shirayuki: «Ottimo tempismo, su mettete i pattini ed andiamo in pista». Izana sussultò osservando Kioichi, Shirayuki, Obi, Mitsuide e Kiki pronti a scendere in pista e poi Zen sedersi sulle panchine per sistemare i pattini: «Eccoci, abbiamo sistem…».

Portò la mano a fermare la frase riconoscendo Izana a guardarle, sorpreso della loro presenza: «Margareth, Eleanor e c’è anche Séline, la vostra presenza non l’avevo messa in conto». Margareth sorrise arrendendosi allo sguardo di Yui concorde con il rivelare tutto quel che avevano tenuto segreto: «Passeremo qui le vacanze invernali, qui per questa notte, domani ci attende una prenotazione nella vostra città, passeremo insieme il Natale e per il Capodanno c’è ancora da discutere». Izana sospirò guardando male prima Zen pronto ad entrare in pista e poi Yui con gli occhi luminosi: «Nessuno ha pensato di avvisarmi di qualcosa in questo gruppo?». Yui si alzò cedendogli il posto: «Eri impegnato con le ultime lezioni, non volevamo disturbarti». Attese che anche lui potesse abituarsi ai pattini e con gli altri si diresse verso l’entrata della pista da pattinaggio, scivolando sul ghiaccio con la naturalezza di una farfalla: «Yui arrivo». Séline entrò senza difficoltà fermandosi ad aiutare Margareth, Eleanor si resse all’impalcatura di legno per girare sul perimetro della pista, Kioichi si spinse in avanti rigido sulle gambe per trovare l’equilibrio senza cadere, Zen entrò con maestria porgendo la mano a Shirayuki per aiutarla a stabilirsi sui pattini, Kiki corse ad aiutarla con Mitsuide, mentre Obi stava pattinando sull’enorme pista come una nave sul mare.

Izana si fermò davanti al ghiaccio stringendo il legno degli appoggi, guardò male la pista osservando chi era a suo agio: «Vuoi restare lì tutta la sera?». Chiese Yui perplessa avvicinandosi alla smorfia: «Non so pattinare e non ho mai provato prima d’ora». Yui scoppiò a ridere allungandogli una mano: «Ci prenderai la mano dopo un po’, vieni». Izana la guardò male indeciso: «Cadremo entrambi». Zen sorrise in colpa lasciando Shirayuki a Kiki per correre in suo soccorso: «Appoggiatevi a me». Izana gli lanciò uno sguardo ma alla fine sospirò prendendo prima la sua mano e dopo la prima spinta quella di Yui per trovare l’equilibrio: «Piega lievemente le gambe e i piedi rivolgili verso l’esterno, questo ti aiuterà con l’equilibrio, il resto verrà da se». Yui accennò una risata al viso contorto: «Sai sciare e non sai pattinare, che storia è questa?». Izana la guardò male: «Sciare e pattinare sono due cose diverse, come lo snowboard e lo skateboard». Yui arricciò le sopracciglia lasciando la sua mano, Izana fu costretto a reggersi alla spalla di Zen per non cadere: «Yui!». Lo salutò con un cenno: «Buona fortuna principiante». Sospirò guardandola muoversi egregiamente in pista: «Seguo l’esempio di Eleanor». Zen lo aiutò a raggiungere la sicurezza prima di allontanarsi: «E tu, da quando sai pattinare?». Zen sorrise perfido deviando lo sguardo, pensando agli allenamenti che avevano fatto nel pala ghiaccio di una città vicina dopo le lezioni per abituarsi: «Da poco, è davvero solo questione di equilibrio e abitudine». Si allontanò ancora un po’ per cercare il volto di tutti: «Wooo». Si voltò verso l’urlo femminile in caduta: «Shirayuki tutto bene?». Le porse le mani per aiutarla a rialzarsi: «Tutto bene, devo solo riprenderci la mano».

La frase insospettì Izana che lontano dagli sguardi iniziò a costeggiare il legno per trovare l’equilibrio sui pattini, dopo qualche giro riusciva a non assumere pose imbarazzanti per non cadere, si soffermò a guardare tutti, Zen che tirava Shirayuki, Kiki che aiutava Mitsuide, Obi ancora intento a fare la nave, Margareth che sosteneva Eleanor, Séline che pattinava da una parte all’altra insieme a Yui e Kioichi fermo a guardarli come lui dal lato opposto: «Non sapevo montassero una pista così grande». Osservò l’hotel perplesso: «Non hai ancora imparato, Izana?». Le sorrise lasciando andare il legno per spingersi più vicino in perfetto equilibrio: «Bravo, facciamo un giro lontano dalle ringhiere?». Izana rimasse fermo e indeciso alla proposta e alla mano tesa, prese un respiro per raggiungere la mano di Yui, ruotarono insieme nello stesso punto, la risata rassicurò Zen: «Ottimo, Aniue». Izana sorrise cercando di muoversi in autonomia verso di lui: «Questo non spiega quella faccia accigliata che mi hai tenuto tutto il giorno». Zen deviò lo sguardo alzando le spalle decidendo di non rispondere, Izana arricciò le sopracciglia stringendolo in un abbraccio pericoloso: «Aniue, così cadremo!». Izana lo tirò indietro dall’equilibrio, voleva sapere la risposta: «Va bene, se vi avessi detto dove andavamo non sareste venuto, e se mi fossi mostrato troppo felice al pensiero avreste sospettato qualcosa, non è facile nascondervi qualcosa, quindi ho dovuto ignorarvi e tenere il broncio, era l’unico modo per non rispondere alle domande». Izana sospirò aiutandolo a ristabilirsi lasciando la presa: «Avevo progettato tutto per prendere l’ultimo treno del giorno, avresti dovuto avvisarmi, sei stato fortunato che non sono riuscito a liberarmi prima, non dovevi nasconderlo, ero quasi certo che avreste organizzato qualcosa». Zen sussultò sorpreso: «Davvero?». Izana sorrise accennando ad un si: «Volevo invitarle per le vacanze natalizie, non capita spesso di poterci riunire, e dopo l’estate passata insieme speravo di trovare un'altra occasione simile». Yui sorrise avvicinandosi stringendolo di colpo: «Non ti ho ancora visto pattinare, Izana!». Lo spinse verso il centro della pista lasciandolo in balia dell’inesperienza: «Yui, asp…come…come si frena?».

Kioichi corse in suo aiuto cercando di rallentare la spinta offrendogli il braccio ma alla fine Izana lo travolse come un treno in corsa e si ritrovarono a terra tutti e due, avvolti nelle risate degli amici: «Scusa, ti ho atterrato». Kioichi negò divertito rialzandosi cercando di aiutarlo, ma Izana lo trascinò di nuovo a terra: «Izana, sei una frana». Il silenzio preoccupò il gruppo, ma la risata liberatoria riuscì a farli sorridere di tranquillità: «È la prima volta che pattino, mi chiedevo quando sarei caduto». Zen accennò una risata rilassato dal regalo accettato, Izana si rimise in piedi assicurandosi di non essersi fatto male. Pattinarono al punto da riuscire a muoversi in autonomia tutti quanti, Izana riuscì a frenare aiutandosi poi con il legno a restare in piedi, sorrise alle giravolte in aria di Yui, alle trottole sul ghiaccio di Séline e all’eleganza dei movimenti di Margareth. Zen colse al volo l’occasione per uscire dalla pista fuori dalla sua visuale, accese un computer nella capannetta di controllo, accendendo le casse posizionate agli angoli della pista. Izana sussultò al suono improvviso ma sorrise quando la musica dolce e lenta li invitò a riprendere i movimenti, osservò la mano tesa di Séline perplesso: «Permette questo ballo, Principe?». Sospirò arreso all’iniziativa, spingendosi lontano dal legno per avvicinarla: «Questa volta potremmo cadere». Séline accennò una risata appoggiando la mano sulla sua spalla: «Ci rideremo su».

I movimenti limitati non furono un ostacolo per quel ballo fuori dagli schemi, tutti avevano smesso di pattinare in giro e si erano disposti a cerchio intorno a loro: «Tutto organizzato a  perfezione». Séline si allontanò inducendo un giro, facendo un inchino per ringraziarlo: «Non ti aspettare che ricambi, se cadessi non mi rialzerei più». Séline scoppiò a ridere indietreggiando per lasciare posto a Margareth, meno sicura di lei: «Hai fatto allenamento anche tu per questa sorpresa?». Margareth sorrise divertita: «Era una proposta troppo divertente per rifiutarla, vi burlavate di me quando cadevo nel ballo, volevo solo ridere un po’ di voi, sempre perfetto in ogni movimento». Izana la strinse per la vita rassicurandole l’equilibrio: «Mi auguro che la caduta sia stata di vostro gradimento». Margareth lo strinse in un abbraccio prima di chiedere il giro come Séline per poi allontanarsi e lasciare il posto a Kiki: «Sono l’anima della festa, ballerete tutte con me?». Kiki sorrise mostrandosi più sicura di Margareth: «I tuoi genitori possiedono anche un pala ghiaccio oltre ad un parco divertimenti, se non erro». Kiki accennò una risata: «Sono stati felici di collaborare indirettamente, ma l’allenamento non fa l’esperienza». Izana accennò una risata guardando i ragazzi, un passo indietro alle ragazze, girare lentamente: «Ora capisco, ti ringrazio per il ballo, se così si può chiamare». Kiki chinò il capo e con due giri cambiò posto invitando Eleanor ad avanzare: «Sono lieta di poter danzare con voi e vi ringrazio per averci incluse nei vostri inviti per questo Natale». Izana alzò le spalle muovendosi appena: «Siamo tutti sulla stessa barca, mi auguro che questo rapporto d’amicizia persista anche in futuro». Eleanor sorrise chinando il capo di lato com’era usanza nel ballo per il suo fidanzamento, si allontanò senza chiedere il giro di chiusura. Kiki si fece di nuovo avanti porgendo la mano di Shirayuki al festeggiato: «Hai fatto enormi progressi dalla prima volta che ci siamo incontrati». Shirayuki strinse la presa tremante alla possibilità: «Non voglio essere un peso per Zen, ma neanche una preoccupazione per voi, Yui mi aiuta a migliorare e sono davvero felice di poter avere degli amici speciali, voi compreso». Izana sospirò alzando lo sguardo verso Zen preoccupato: «Continua a migliorare, così un giorno non dovrai temere per reclamare il posto al suo fianco, neanche davanti a mio padre».

Shirayuki sussultò rischiando di perdere l’equilibrio, Obi intervenne prontamente a fermare la caduta: «Senza fretta, Lady». Shirayuki sorrise riconoscente ritrovando il movimento: «Lo reclamerò e mi auguro che voi sarete al nostro fianco quando accadrà». Izana accennò ad un si regalandole il giro finale: «Vieni anche tu?». Tese la mano verso l’ultima persona rimasta, Yui sorrise prendendola e cinse le spalle con entrambe le mani per avvicinarlo: «È stata una bella sorpresa, ti sei…vi siete impegnati tanto, e ve ne sono grato». Yui sorrise restando in silenzio a guardarlo, prima di abbandonarlo nel giro finale si avvicinò a sussurrargli la verità: «Sono stata solo un sostegno e un aiuto, il vero merito va a tuo fratello, Izana». Gli diede un bacio sulla guancia per allontanarsi, la musica lenta sfumò per lasciare posto a quella movimentata che li invitò a tornare a divertirsi separatamente.

Dopo qualche minuto la musica si fermò e guardarono tutti verso l’entrata della pista: «Siamo in vostra attesa». Zen sorrise uscendo per primo invitando tutti gli altri a seguirlo, lasciati i pattini presi in prestito al loro posto, solo Izana portò con se lo scatolo: «Il programma cosa prevede, adesso?». Zen sorrise porgendogli una chiave magnetica: «Un cambio d’abito». Avanzò fuori dall’ascensore senza aggiungere altro, Izana trovò il numero della stanza entrando a guardare la camera singola e il porta abiti nero appeso vicino allo specchio.
Chiuse la porta accarezzando la giacca elegante sistemando i capelli lasciati sciolti, Zen osservò l’orologio sistemando il papillon avanzando per primo al tintinnio dell’ascensore verso la sala ristorante: «Sono sorpreso che non ci sia nessuno». Izana si guardò intorno trovando la sala preparata solo per loro: «Non vi sono graditi troppi sguardi». Izana si bloccò di colpo alla comprensione: «Hai prenotato l’intera sala?».  Zen sorrise accennando ad un si: «Una volta tanto non fa male ricordarsi di poterlo fare». Avvicinò gli altri cambiati, vestiti eleganti in sua attesa: «Vogliamo accomodarci?».
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime / Vai alla pagina dell'autore: Diana_96writter