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Autore: Emira2705    13/02/2019    1 recensioni
Raccolta di One shots scritte per il ‘TianShan Valentine Event’, perché l’amore si può dimostrare in molti modi, anche a suon di insulti.
Day 1: Cioccolato
Day 2: Regalo
Day 3: Canzone d'amore
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: He Tian, Mo Guan Shan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un’altra noiosa giornata scolastica era iniziata.
Per Mo Guan Shan non era altro che una perdita di tempo sprecare tante ore chiuso dentro quelle quattro mura, ad ascoltare informazioni che nel giro di tre mesi avrebbe già rimosso dalla sua mente. Attendeva con sempre più ansia la fine della giornata, il momento in cui libero da vincoli, poteva dedicarsi al lavoro e guadagnare così qualche soldo. Non era sua intenzione continuare gli studi, non vedeva l’ora di poter prendere le decisioni per conto proprio in modo da poter aiutare sua madre.
Spesso lei lo rimproverava dicendogli che la più grande ricompensa per i suoi sacrifici era vederlo studiare, sapere che si era fatto degli amici e che stava diventando un gran bravo ragazzo di cui andare fiera.
 Era grazie a quelle parole che Mo si alzava ogni mattina per andare a scuola. Sua madre apprezzava l’aiuto che lui testardamente si ostinava a volerle dare, ma era convinta che fosse ancora troppo giovane per prendersi così tante responsabilità. Voleva che si vivesse la sua vita come tutti i ragazzini della sua età, con quella spensieratezza tipica di quegli anni.
Quel mattino era di umore ancora più nero. Si era svegliato nel cuore della notte a causa di un incubo e non c’era stato più verso di riuscire a dormire, inoltre la gente intorno a lui sembrava essere presa da un’euforia fuori da ogni controllo che lo innervosiva ulteriormente.
Appoggiò stancamente braccia e testa al banco, chiudendo gli occhi per cercare di scacciare il dolore che gli martellava le tempie.
 
“Hey, Bro…”
 
La voce del suo compagno di classe lo riscosse e sollevò appena lo sguardo per regalargli un’occhiata infastidita.
Il ragazzo sembrava trafelato e anche titubante.
Mo si passò una mano dietro alla testa.
 
“Cosa vuoi?” domandò, cercando di non essere scortese come avrebbe voluto.
In fondo era tra i pochi che tollerava avere attorno.
 
“He... Tian” balbettò il ragazzo.
 
Sapeva che Mo Guan Shan poco sopportava quel tipo, nonostante li si vedesse quasi sempre insieme.
 
“Ha detto che ti aspetta in giardino, deve parlarti!” disse poi tutto d’un fiato, come a volersi liberare di quel compito scomodo che gli era stato affidato.
 
“Può andare a fanculo!” fu l’esclamazione del giovane rosso che non aveva certo tempo da perdere con i deliri folli partoriti dalla mente malata dell’altro.
Per lui era più un fastidio che altro averlo sempre intorno.
 
“Dovresti dirlo direttamente a lui!” esclamarono alcuni suoi compagni divertiti, indicando un punto fuori dalla finestra.
 
Mo si alzò all’improvviso, irritato per le risatine dei ragazzi della sua classe.
Si avvicinò alla finestra e vi si sporse, mentre gli altri al suo passaggio si allontanavano.
He Tian era in piedi con lo sguardo rivolto verso l’alto e lo guardava con un’espressione compiaciuta.
 
“Scendi, piccolo Mo” lo richiamò il moro, con un tono di voce perentorio.

Guan Shan per tutta risposta sollevò il dito medio in un gesto piuttosto comprensibile e significativo.
Quel bastardo si comportava sempre come se tutto gli fosse dovuto, e forse nella sua vita era stato abituato ad ottenere ciò che voleva, ma Mo non aveva intenzione di cedere di un solo passo.
Gli gettò ancora un’occhiata e lo vide piegare le labbra in un ghigno.
Non l’avrebbe avuta vinta, lui non era costretto a correre ogni volta che l’altro chiamava.
Mosse qualche passo, allontanandosi dalla finestra quando qualcosa lo costrinse a riavvicinarsi.
Qualcosa di non previsto e di molto imbarazzante.

 
Il battito del mio cuore
è come la danza dei miracoli,
tu mi guardi e mi dici che sicuramente non ti innamorerai mai di me
perché saresti solo capace di farmi essere triste
sei così indifferente
prima vicino e poi lontano
 
 
He Tian stava cantando.
Mo non riusciva a credere che lo stesse facendo davvero e dei brividi gelidi gli corsero lungo la schiena.
Si sforzò di ignorare ciò che stava accadendo ma l’entusiasmo generale che si stava creando attorno a lui gli impedì di farlo. Alcune sue compagne si erano portate le mani davanti alla bocca e passavano, emozionate, lo sguardo dall’uno all’altro.
Mo arrossì al solo immaginare quali pensieri potevano essersi fatte loro e tutti gli altri in quel momento.
Si sporse con rabbia alla finestra, sempre con le guance in fiamme, e gli urlò di smetterla.
 
“Che cazzo stai facendo? Ti ammazzo, chiudi quella fogna di bocca!!” sbraitò inutilmente.
 
In giardino un gruppo sempre più numeroso di persone si stava raccogliendo attorno al moro. Le ragazze, in particolar modo sembravano apprezzare ciò che stava facendo. Se ne stavano lì a guardare He Tian con gli occhi che brillavano, erano arrossite come se il ragazzo stesse cantando proprio a loro quelle parole d’amore. 
Non erano che vani sogni ad occhi aperti però, perché lui non le degnò di uno sguardo e continuò a rivolgere la sua attenzione alla persona in quel momento affacciata alla finestra.
 
 
Ho pensato, creduto, chiesto e alla fine ho capito
che le lacrime versate per amore hanno un sapore dolce
voglio solo amarti
ho già deciso quando stare assieme a te
non guarderò, non ascolterò, non chiederò e non mollerò
voglio vederti quando ogni giorno apro gli occhi
lo so che ogni tanto sono un po’ capriccioso
non mi importa che decisione prenderai
se alla fine mi amerai o scapperai da me
"Scusami" ancora non rinuncerò ad amarti.

 
Mo Guan Shan avrebbe voluto che si aprisse una voragine sotto ai suoi piedi in modo da lasciarsene risucchiare e sparire dalla faccia della Terra. Quello stronzo aveva la capacità di metterlo costantemente in imbarazzo ma questa volta aveva passato il segno.
All’ennesima risatina da parte di qualche compagno decise che era arrivato il momento di mettere fine a tutto quanto.
 
Questa volta lo uccido davvero, era ciò che si ripeteva mentre usciva dall’aula e scendeva le scale per raggiungere il giardino. Nell’attimo in cui vi mise piede, Tian lo guardò tronfio e pieno di soddisfazione.
Mo, con le guance sempre incandescenti a causa degli sguardi di tutti puntati su di lui, gli si scagliò contro come una furia. Lo calciò, lo prese per la maglia buttandogli addosso le peggiori minacce mai sentite ma venne prontamente bloccato dal moro.
 
“Finalmente sei sceso, piccolo Mo” disse, sorridendo maliziosamente, tenendolo per le braccia per placare la sua ira.
 
“Ti sei fottuto quel poco di cervello di merda che ti è rimasto?” tornò alla carica il rosso.
 
Non sapeva più come gestire quella situazione, tantomeno l’imbarazzo che ormai aveva raggiunto livelli inimmaginabili. 
Dopo l’ennesimo fischio di scherno da parte di qualcuno lì in giardino, Mo iniziò a tremare per la rabbia.
Si districò dalla presa dell’altro e lo afferrò per la manica della felpa correndo via, trascinandoselo dietro. Si fermò soltanto quando fu sicuro di essere abbastanza lontano dalla vista di qualunque persona presente nella scuola.
Erano finiti dietro alla palestra.
 
“Wow, che intraprendenza oggi!” provò a scherzare il moro.

Guan Shan aveva il fiato corto ma tentò comunque di colpire He Tian.
Nel vederlo tanto sconvolto il ragazzo si fece serio.
 
“Hey, calmati, non c’è bisogno che ti scaldi in questo modo!” disse, tentando di tranquillizzarlo.
 
“Ti diverti così tanto a prendermi per il culo, brutto bast…”
 
L’altro non gli fece terminare la frase.
 
“Non stavo scherzando, l’hai almeno ascoltata la canzone?”
 
Il volto del moro si era fatto estremamente cupo.
Mo non rispose, si morse il labbro e abbassò lo sguardo cercando di calmare il respiro.
Lo odiava e allo stesso tempo si rendeva conto che non gli era indifferente, e tutto ciò lo faceva infuriare ancora di più.
Quando si accorse che il rosso aveva smesso di tremare Tian gli passò una mano dietro al collo.
 
“Per farmi perdonare ti offro la cena!” disse.
 
“Muori” fu la risposta che ricevette.
 
He Tian sorrise divertito.
 
Ora si respirava l’atmosfera di sempre.
 
Quel tipo era un narcisista molesto e Mo sapeva che non gli avrebbe dato mai tregua, eppure per un breve istante si sentì appagato di essere tanto importante per qualcuno.
Un istante talmente breve di cui nemmeno lui stesso si rese conto.






Note

* La canzone che He Tian canta si intitola 'Zhi Xiang ai Ni' di Rainy Yang, nel caso vi interessasse ascoltarla.










 
   
 
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