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Autore: Pawa    14/02/2019    2 recensioni
A bordo del Polar Tang, Eustass Kidd regala all’ormai storico fidanzato Law un bracciale di ferro e rotto in due.
Ma il rosso capitano è molto più romantico e tenero di quel che il suo aspetto selvaggio, nonché il suo dono apparentemente preso dalla spazzatura possano far credere.
(Note)
Una piccola KiddxLaw per San Valentino!
Spero vi piaccia :)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finché la mia morte non lo separi


~ KiddxLaw One Shot ~


“Necrofilo strafatto di caffeina!”
 
Trafalgar Law aveva sollevato lo sguardo dal saggio che non si stava limitando a leggere, ma anche a correggere, allibito dagli innumerevoli errori di fonosintassi che erano sfuggiti ad uno dei suoi scrittori preferiti, per portarlo sulla figura che l’aveva cortesemente salutato, entrando con ben poca eleganza dalla porta lignea della sua libreria.
 
“Drag Queen incallita…” Aveva dunque ricambiato la gentilezza, chiedendosi a cosa fosse dovuto l’onore della visita di quello che tutti definivano il suo fidanzato, ma che lui spesso considerava ancora e solo il suo stupratore preferito o meno odiato.
 
“Non dirmi che hai passato un’altra giornata ad ammuffire qua dentro, circondato da libri ammuffiti che puzzano di muffa?”
 
Il chirurgo aveva intinto la punta della penna nel calamaio, sperando di poter presto tornare a concedersi il piacere di “ammuffire”.
“Cosa vuoi, Eustass-ya?”
 
Dritto al punto.
 
D’altronde, Kidd e lui non erano mai stati tipi da preliminari.
Quelli erano un dolce “di più”, che per uomini di mare come loro, spesso potevano significare un “superfluo”.
 
Il rosso, dal canto suo, aveva deciso di aspettare che il capitano del sottomarino che lo ospitava raccogliesse una terza volta dell’inchiostro con la piuma, prima di degnare l’altro di una risposta.
 
“Certo che sei stronzo, non posso venire a far visita alla mia baldracca preferita senza ragione?”
 
Una domanda canzonatoria posta giusto per irritare quel tanto di più il compagno, che infatti gli aveva rivolto un’occhiata dolce quanto quella del diavolo e ancora attendeva una spiegazione.
 
“Vedo che sei bello come sempre…” e anche se Kidd stesso poteva essere il figlio di Satana, neanche lui osava troppo col Chirurgo della Morte.
Perlomeno non da quando, svegliatosi un mattino, non solo si era ritrovato solo e nudo su un’isola deserta e sperduta della Grand Line, ma aveva pure notato che al posto del piede destro aveva il sinistro e viceversa.
E no, non erano state usate Room per l’innocuo scherzo del dottore psicopatico.
 
Ricacciando tra gli incubi del passato il ricordo di quella giornata passata ad inciampare ed ustionarsi sotto al sole – ovviamente, Law si era premurato di trovare un’isola quasi priva di ripari dai raggi bollenti – aveva preso a frugare tra le tasche enormi dei suoi fidati pantaloni dalla fantasia della peggiore moquette.
 
“A te!” Trovato il sacchettino di velluto scuro, l’aveva subito lanciato all’altro ragazzo, seduto ad un’enorme scrivania di mogano, sommersa dal doppio dei libri che Kidd e la sua ciurma messi insieme avevano letto in tutta la loro vita, ma che probabilmente Law sapeva ormai a memoria.
 
Quest’ultimo aveva prontamente afferrato l’oggetto, osservandolo, poi, con crescente interesse.
Il Capitano aveva notato con divertito affetto come l’espressione del suo doc fosse velocemente mutata.
Law era un eccezionale uomo di scienza, per quanto Kidd ridesse nel sminuirlo e la curiosità era l’essenza stessa di un uomo di scienza.
 
“Dall’alto della mia generosità, ho deciso di farti un regalo. Impedito come sei, non credo tu riesca a fare un arrembaggio di successo, di gioielli ne vedrai ben pochi!”
 
Law aveva sorvolato sull’insulto alle sue capacità come pirata, troppo intrigato dal primo dono che il suo ragazzo gli avesse mai fatto.
Disfacendo frettolosamente il nodo di raso e allargando la cima del sacchettino, aveva rovesciato il contenuto sul tavolo, dove ora si trovava poggiato con un fianco anche Kidd.
 
“Ma… si è rotto!” Il medico si era morso il labbro, imbarazzato. Davvero era stato così sbadato e precipitoso da spaccare il bracciale che Eustass-ya gli aveva portato?
“Scusa, Kidd, non so come abbia fatto a rompere un braccialetto d’oro in meno di un minuto.”
 
“Nah, tranquillo. Era già spezzato in due.”
 
Ancora una volta, l’espressione del capitano dei Pirati Heart era rapidamente cambiata.
“Come?”
 
“Ed è solo rivestito d’oro. In realtà è di ferro o qualcosa del genere.”
 
Ora Law era ufficialmente attonito.
Insomma, non dubitava delle inesistenti facoltà mentali di Kidd, ma con questo regalo, il bufalo rosso si era davvero superato in stupidità.
 
“Mi pigli per il culo?”

Non era ciò che Eustass si aspettava come reazione.
Insomma, l’aveva rassicurato sul fatto che non avesse rotto il regalo. Aveva concesso a Law qualche secondo per calmarsi, adesso si aspettava come minimo un ringraziamento.
 
“Quello di sicuro e con molto piacere, ma ti costa tanto dirmi “grazie”?”
Il chirurgo si era afferrato il ponte del naso.
Eustass Kidd, il suo fidanzato, era in quella stanza da poco più di cinque minuti e già lo stava facendo esasperare.
Certamente era un talento, non si poteva negare.
 
“Amore, ti prego, spiegami cosa me ne faccio di bigiotteria rotta.”
 
Kidd sembrava starsi accorgendo di un’incongruenza in quella situazione solo in quel momento, allargando occhi e bocca, in una reazione genuina e quasi infantile che avrebbe fatto sorridere il corvino, se solo ci avesse capito qualcosa di tutta quella faccenda.
 
“Giusto! Dimenticavo…”
 
Il rosso si era protratto in avanti, raccogliendo i pezzi del bracciale, per poi affiancare la poltrona su cui sedeva Law.
Senza dire una parola, aveva afferrato il braccio dell’altro capitano, avvolgendone il polso con le due sottili parti del gioiello, facendole combaciare là dove si erano separate bruscamente in passato.
 
Trafalgar osservava il compare di diverse avventure, sperando che non stesse per compiere l’ennesima cazzata a sue spese, quando questi aveva attivato i poteri del suo Frutto del Diavolo.
 
L’inconfondibile e fioca luce violacea aveva avvolto le componenti del braccialetto per un breve istante, prima di affievolire altrettanto velocemente.
 
Quando Kidd aveva lasciato la presa, il bracciale era integro e immacolato al suo polso, brillante come fosse davvero tutto d’oro.
Un semplice cerchio aperto e rigido, che ad un’estremità aveva un piccolo cuore, mentre l’altra rimaneva anonima.
 
“E così, Trafalgar, ti ho finalmente fregato!”
 
Il medico era stato costretto a distrarsi dalla contemplazione del gioiello – che doveva ammettere fosse estremamente bello, nella sua semplicità – dall’esclamazione trionfante di quel pavone rosso del suo ragazzo.
 
“Che vuoi dire?”
 
“Quel coso sta insieme grazie ai miei poteri, il che vuol dire che finché non crepo, starà per sempre al tuo polso.
 
Law aveva sgranato gli occhi.
 
“Kidd, ti rendi conto di quello che dici?”
 
“Certo!” Aveva subito sottolineato lui. “Sarà come se per il resto della tua miserabile vita, io ti possa rompere il cazzo in ogni momento. Quando penserai di essere solo e rilassato, poggerai lo sguardo sul polso ed il mio bellissimo viso che ti sfotte ti verrà in mente!”
 
Trafalgar ne era certo.
Eustass Kidd era un coglione.
Un adorabile coglione che sotto sotto, ma molto in profondità, intendeva davvero poter sempre essere al suo fianco.
 
 Law si era alzato, interrompendo lo sproloquio che il Capitano stava ancora gridando, avvolgendogli le braccia al collo e poggiando la fronte sul petto perennemente nudo dell’altro.
 
“Quindi mi stai condannando alla tua petulante compagnia per il resto dei miei giorni?”
 
Kidd gli aveva cinto i fianchi, stringendolo a sé e chinandosi fino a poter sentire i capelli morbidi e scuri di Law sulla propria guancia.
 
Il suo ghigno si era tramutato in un sorriso sincero e lo stesso poteva dire di quello che sentiva premuto contro il suo pettorale.
 
“Sì… Finché la mia morte non lo separi.”
 
 
 
 
 Fare un viaggio di un'ora e mezza per andare all'università porta buoni film mentali!
In tutto fangirlo in santa pace tre ore al giorno, contando solo il tempo che passo in treno e... questo è uno dei numerossissimi risultati. 

Accetto critiche costruttive e spero in qualche bel commento ^_^ 
Ci terrei a sapere cosa ne pensate, se forse ho reso i due morosi OOC o se in fondo sarebbero davvero così dolci. 

Appena riesco, aggiorno le mie fiction in corso su OP.
I capitoli sono pronti, aspetto solo un attimo di tempo!

A presto.
Baci,
Pawa



 
   
 
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