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Autore: Kim WinterNight    14/02/2019    3 recensioni
Due lettere per raccontare una storia, per confessare una verità, per essere finalmente sinceri.
Un'amicizia particolare, nata per caso e sviluppata tramite una corrispondenza epistolare, in grado di superare la distanza e l'abisso tra due stili di vita completamente diversi.
Potrà una rivelazione mettere a rischio un rapporto tanto stretto?
- PRIMA CLASSIFICATA al contest "Caro amico ti scrivo" organizzato da Gella su facebook.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

Firenze, 10 novembre 2018




Caro John,


come sempre, è stato un piacere ricevere la tua lettera. Sono molto contenta di sapere che stai bene, che la piccola Emma stia insistendo tanto per suonare la batteria come fai tu, e che tu e Diana abbiate trovato un po' di pace da quando la piccola ha accettato la nuova babysitter.

I bambini sono strani, non riuscirò mai a capire quali sono le dinamiche che portano qualcuno a volere dei figli, ma io sono un caso umano, non far conto a me.

Ti scrivo per darti una buona notizia: la prossima estate riuscirò finalmente a volare a Las Vegas! Ebbene sì, ce l'ho fatta grazie ai voli low cost che ormai stanno spuntando come funghi dalle compagnie aeree! Ti rendi conto?

Se solo ricordo quel giorno di un anno e mezzo fa in cui ci siamo conosciuti e in cui abbiamo fatto amicizia, non riesco a credere che potremo rivederci!

Vorrei confessarti una cosa: c'è stato un tempo, come credo sia normale, in cui ho creduto che tu fossi un essere etereo e che non avrei mai potuto avvicinarmi a te, né avrei mai sognato di diventare tua amica. La verità è che per me sei sempre stato un batterista leggendario, un musicista eccezionale, ma allo stesso tempo una persona imperscrutabile e quasi incomprensibile, vista dall'esterno; poi ci siamo conosciuti e tutto è cambiato, tutto è venuto spontaneo e io non mi sono quasi resa conto che io e te ci siamo avvicinati tanto.

Ricordo chiaramente quando abbiamo deciso di comune accordo di non scambiarci il numero di telefono, perché tu sei un personaggio famoso e io non avrei mai potuto assicurarti la completa protezione del tuo contatto personale; al giorno d'oggi non si può mai sapere, su questo siamo stati concordi fin da subito. Ricordo che ci eravamo fatti una promessa un po' stupida: avremmo lasciato che fosse il destino a farci rincontrare.

Ma nessuno dei due ci ha mai veramente creduto, John, ed è per questo che decisi di cercare l'indirizzo della tua fumetteria. La corrispondenza epistolare è roba da vecchi, dicono, ma a me piace sempre trovare qualche minuto per sedermi e scriverti. Questo mi fa sentire come se tu facessi davvero parte della mia quotidianità, e mi fa capire che il nostro legame è reale.

Mi piace cercare adesivi stupidi con cui decorare queste pagine, mi piace pensare a qualche poesia da dedicarti e impegnarmi affinché il mio inglese migliori giorno dopo giorno, perché la prossima volta che ci vedremo, voglio riuscire a parlarti e a capire ogni tua parola, voglio scherzare abilmente con te e non fare la figura dell'ignorante.

Il motivo per cui ti ho scritto, in realtà, è un altro. Ci sto girando attorno, ma c'è qualcosa che devi sapere assolutamente, prima che ci vediamo di nuovo. Forse questa mia confessione potrebbe compromettere il nostro rapporto, portandoti a odiarmi e a non volermi più nella tua vita. Forse potresti rifiutarti di incontrarmi quando sarò a Las Vegas.

Be', ci provo, te lo dico, ora o mai più.


Era il 29 novembre 2016 quando scoprii che i System Of A Down si sarebbero esibiti al Firenze Rocks, nella mia città. Mancavano sette mesi e io ero già in fibrillazione, avevo già deciso che ci sarei andata.

Sai, come ti ho detto tante volte, è stato il mio primo – e spero non ultimo – concerto dei System, era il mio sogno da dieci anni, e finalmente si sarebbe realizzato. Non mi sarei lasciata sfuggire un'altra volta l'occasione di andarci, non me lo sarei perdonato.

Così presi immediatamente il biglietto, non ci pensai su, non lo dissi a nessuno e non chiesi se qualcuno volesse accompagnarmi. Volevo vivermi quell'esperienza per conto mio, sapendo che sarebbe stata mistica e irripetibile. Mi dissi che sarei potuta morire felice dopo il 25 giugno 2017.

solo che subito un'idea si fece spazio nella mia mente, un'idea malsana che, con l'andare dei giorni, divenne sempre più concreta e palpabile. Mi lasciai ossessionare da quel pensiero, finché non decisi che l'avrei messo in pratica e mi sarei gettata a capofitto, con tutti i rischi del caso.

Certo non avrei mai immaginato che sarei riuscita nel mio intento, era una cosa quasi da nulla, il sogno di una folle.

Mi impegnai per cercare il contatto di un organizzatore che potesse aiutarmi, e dopo vari tentativi qualcuno mi diede corda. Lui si chiamava Omar Hillroy, qualcosa del genere, e fu gentilissimo con me; mi disse che voi della band avevate messo in palio dei biglietti a fini benefici con cui i vostri fan avrebbero potuto incontrarvi, ma io gli feci notare che per l'Italia non era stata offerta questa possibilità.

John, ero disperata, cerca di capirmi. So che mi consideri pazza, e ne hai tutte le ragioni, credimi, ce le hai sul serio.

Cominciai a parlare con Omar e a fare pressioni su di lui, finché lui non cedette e mi disse che avrebbe cercato un modo per farmi passare. Per il resto, be', puoi immaginare da solo cosa è successo: Omar mi disse che avrei avuto degli abiti dello staff, che avrei fatto parte dell'equipe e che non ci sarebbero stati problemi per incontrarvi, che vi avrei trovato nel backstage.

È stato molto dolce da parte sua, non gli sarò mai grata abbastanza per ciò che ha fatto per me, anche se questo significa che io ti ho ingannato.

Non ero dello staff, ero solo una fan esaltata che voleva a tutti i costi incontrarvi, incontrarti.

Perché, John, io volevo conoscere te, colui che mi ha sempre incantato con la sua batteria, con il suo sguardo penetrante e impenetrabile e con quell'atteggiamento umile che lasciava trasparire soltanto un'immensa dolcezza.

Non avrei mai voluto mentirti, avrei dovuto dirtelo subito, avrei dovuto comportarmi da persona adulta, anziché fare questo madornale errore.

Ma è andata così. Vedi, sono solo una come tante, anche se non ti ho mai nascosto la mia ammirazione per te e per i ragazzi della band.

E niente, io non so più cosa dire, spero soltanto che tu riesca a perdonarmi e a capire che tutto ciò che ho fatto è stato in buona fede.

John, io ti voglio bene, questo non c'entra niente che il mio comportamento precedente. Da quando ci siamo incontrati tutto è nato spontaneamente, non avrei mai potuto forzare le cose. Non ho mai pensato che saremmo diventati amici, quelle sono cose che succedono se devono succedere, nessuno può prevederle.

Ciò che conta è che io ti voglio bene davvero, spero davvero vorrai vedermi quando sarò a Las Vegas. Passerò da Torpedo Comics, questo di sicuro, e mi piacerebbe che ci incontrassimo là.

Non pretendo che tu mi inviti a casa tua o mi faccia entrare nella tua vita privata, e ora come ora lo merito anche meno di prima.

Be', ti lascio, confido in una tua risposta, anche se questa fosse completamente zeppa di insulti nei miei confronti.


Ti mando un forte abbraccio,


Tua,

Irene



PS: Anche stavolta ti lascio una mia piccola poesia:



Luci lampeggiano allegre,

voci s'intrecciano e riempiono l'aria;

lieve il sorriso di un uomo,

enorme la gioia di una fanciulla,

che nel suo cuore porta l'amarezza

di chi sa,

di chi rimpiange,

di chi ama,

di chi mente.





☼ ☼ ☼


Ciao a tutti e buon giovedì ^^

Come preannunciato, oggi non ci sarà l'aggiornamento di The Hypnotics, visto che volevo pubblicare questa storia per partecipare al contest di Gella!

Sono qui per avvisarvi che la seconda lettera sarà pubblicata domani, perché voglio che queste due lettere abbiano una certa continuità, ma desideravo anche lasciarvi con un po' di suspense :D

Se vi va, attendo le vostre recensioni e i vostri pareri, con eventuali ipotesi sulla prossima lettera e su come si svilupperà la storia ;)

Alla prossima

  
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