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Autore: 9Pepe4    14/02/2019    6 recensioni
«Che ne dici di Restelly?» chiese Han. «Per una bambina».
Leia, mezza sprofondata tra i cuscini del divano, accennò una smorfia. «Di certo sarebbe fuori discussione per un maschietto».
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pomeriggio produttivo

«Che ne dici di Restelly?» chiese Han. «Per una bambina».
Leia, mezza sprofondata tra i cuscini del divano, accennò una smorfia. «Di certo sarebbe fuori discussione per un maschietto».
«Seriamente» insistette Han. «Che te ne pare?»
Lei parve riflettere un momento. «Non lo so, non mi convince molto». Fece un gesto vago con la mano destra. «Penso che possiamo toglierlo dalla lista».
«Ma quale lista?» protestò Han. «Non abbiamo alcuna lista, questo è il problema. Mancano meno di due mesi e non abbiamo ancora scelto un nome».
«Sono sicura che ci verrà in mente qualcosa».
«Lo spero» brontolò Han. Un momento dopo, si rianimò. «E Chewbacca? È proprio fuori questione?»
«Decisamente» rispose Leia.
Lui le si sedette accanto, prendendole le gambe e tirandole verso di sé, così da mettersi i suoi piedi gonfi in grembo e accennare un massaggio.
«Han, è inutile» sbuffò Leia, alzando gli occhi al cielo, «non mi farai cambiare idea».
«Davvero?»
«Davvero. Insomma, pensaci. Chewbacca non sarà mai lontano. Non voglio chiamare un nome e dover specificare se intendo nostro figlio o il tuo copilota».
Han increspò le labbra. Doveva ammettere che era ragionevole. «D’accordo».
Dopo un’occhiata al viso stanco di sua moglie – lavorava troppo – decise di continuare col suo massaggio. Leia emise un piccolo suono di apprezzamento.
«Forse la decisione sarebbe più facile, se sapessimo con certezza se è maschio o femmina» considerò Han, e la guardò. «Non si capiva proprio neanche dall’ultima ecografia?»
«No, te l’ho detto» replicò Leia. «Continua a girarsi e ad incrociare le gambe nei momenti meno opportuni». Si accarezzò il ventre, sovrappensiero. «Neanche lo facesse apposta».
Han scosse la testa con una certa meraviglia. «È davvero un mascalzone».
«Già, chissà da chi avrà preso» ironizzò Leia.
Lui non ribatté, premendo la mano contro il suo tallone. Era stranamente esaltante e terrificante insieme, l’idea che suo figlio, o figlia, gli somigliasse un po’.
Da parte sua, Leia si spostò per raddrizzare la schiena – fu un movimento un po’ goffo, data la gravidanza avanzata, ma servì allo scopo.
«Sai che ci sono altri esami per conoscere il sesso» gli disse, «se è una cosa che ci tieni a sapere prima della nascita…»
Lui scrollò le spalle. «Non è così importante» rispose, sinceramente.
Leia gli rivolse un breve sorriso.
«E tu?» chiese Han. «Hai qualche proposta?»
Per un istante, Leia parve rabbuiarsi, e lui pensò di ritirare la domanda. Poi, però, lei emise un suono pensoso.
«Per un maschio… Ne stavo parlando con Luke, l’altro giorno, e lui ha proposto Obi-Wan. Non è male».
Han la scrutò. Confidava che Luke avesse avuto il buonsenso di non proporle il nome del loro padre biologico… Il giovane conosceva la propria sorella, dopotutto, e sapeva che tirare in ballo Anakin Skywalker l’avrebbe solo turbata o fatta arrabbiare.
«Allora?» Leia spinse il piede contro la sua mano. «Che ne dici?»
Han cercò di pensarci su. Una parte di lui ancora stentava a capacitarsi che quell’uomo che tanto l’aveva esasperato fosse stato un Cavaliere Jedi, un generale durante la Guerra dei Cloni. «Non saprei. Mi sembra un po’ impegnativo».
Leia non insistette. «Altrimenti mi piacerebbe un nome che cominci per besh».
Han le rivolse un’occhiata interrogativa. «Perché?»
Leia distolse lo sguardo. Aveva le mani sul ventre e si mordicchiava il labbro. I suoi capelli castani erano sciolti sulle sue spalle ma le lasciavano ben libero il volto. Incerto sul da farsi, Han tornò a massaggiarle i piedi.
Dubitava che vederla così vulnerabile avrebbe mai smesso di fargli effetto. Leia non amava mettere in mostra i propri punti deboli, e Han quasi non riusciva a credere che si fidasse di lui abbastanza da mostrargli quegli squarci di esitazione.
Dopo un lungo istante, Leia riprese a parlare. «C’era un’usanza, su… sul mio pianeta». Non lo stava guardando. «Dare a un bambino un nome che avesse la stessa iniziale del nome di una persona cara era… una sorta di tributo, ecco».
Han annuì, stringendole i piedi. Ma certo. Ora capiva. Un nome che iniziasse per besh. Come Bail e Breha.
Leia non sembrava incline a battezzare il loro bambino come uno dei suoi defunti genitori – la perdita doveva essere ancora troppo recente – ma un tributo simile… Ci poteva stare.
«È una bella cosa» dichiarò Han, e Leia tornò a guardarlo.
«Lo pensi davvero?» chiese, in tono strano.
Lui corrugò la fronte. «Certo».
Non gli sembrava davvero di aver detto niente di speciale, ma Leia non doveva pensarla così. «Vieni qui» gli ordinò.
Han obbedì, protendendosi verso di lei. Non avevano concluso niente, con la faccenda del nome, ma quando Leia gli circondò il collo con le braccia e lo baciò… Ecco, lui ebbe la netta impressione che quel pomeriggio fosse stato molto, molto produttivo.












Note:
OS striminzita, me ne rendo conto (in principio avrebbe dovuto essere una flashfic XD), ma spero sia comunque apprezzabile.
Ah, suppongo sia intuibile ma la besh sarebbe la B dell’alfabeto starwarsiano. E spero sia credibile che nonostante tutta la loro tecnologia possano non sapere ancora il sesso del bambino (in fondo Padmé e Anakin nemmeno avevano idea di aspettare dei gemelli).
E niente, alla prossima!
  
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