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Autore: lelouch 25    14/02/2019    0 recensioni
La vita dei fratelli Vargas era sempre stata un inferno, l’unico momento felice che avevano avuto era stato quando avevano vissuto con il loro amato nonno, solo che poi era morto e i due fratellini dovettero tornare a casa dei loro genitori, anche se questi non erano degni di questo appellativo.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bad Friends Trio, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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VI
 
Una notte dopo essere rientrati a casa Feliciano chiese al fratello:
“ secondo te quanto manca per saldare tutto il debito?”,
Lovino rispose:
“ direi poco, al massimo ancora un’ anno e poi saremo liberi”,
Feliciano sorrise poi disse con tono curioso:
“ fratellone una volta libero cosa ti piacerebbe fare come lavoro?”,
Lovino arrossì:
“ mi piacerebbe aprire un ristorante, sai bene quanto mi piaccia cucinare, tu invece?”,
Feliciano sorrise timidamente:
“ io vorrei iscrivermi all’accademia di Belle arti, infatti quando ho tempo e qualche soldo mi compro qualche libro per studiare visto che io e te  siamo fermi alle elementari”,
Lovino gli sorrise:
“ sono sicuro che riuscirai ad entrare all’accademia, sei sempre stato bravo a disegnare”,
Feliciano contento abbracciò il fratello, che ricambiò in maniera un po’ burbera quell’abbraccio.
L’usuraio che teneva al guinzaglio i due fratellini sapeva che presto sarebbe stato costretto a liberarli, e stava già cercando un modo per continuare a farli lavorare per lui; quei due erano riusciti a farlo arricchire notevolmente, quindi decise di agire.
Un pomeriggio Lovino e Feliciano erano usciti con Antonio e Ludwig. Stavolta erano stati i due ragazzi a proporre l’uscita ai fratellini. 
Erano in giro per negozi in una zona periferica, dove i vestiti costavano meno, i due fratelli erano in vena di shopping, Lovino si rivolse ad Antonio con un ghigno: “ sai fossi in voi in questa zona non ostenterei la vostra ricchezza, potreste ritrovarvi con un coltello alla gola e il portafoglio rubato…”,
Antonio sorrise misterioso poi disse:
“ tranquillo non succederà”;
ad un tratto passarono davanti ad un piccolo centro scommessa provvisto anche di slot, quando guardarono l’interno attraverso il vetro trasparente Feliciano e Lovino sbiancarono, non riuscivano a credere a quello che stavano vedendo, loro non potevano essere lì, doveva trattarsi di un incubo. Lovino entrò seguito da Feliciano che disse ai loro accompagnatori di aspettarli fuori, i due annuirono perplessi.
Una volta dentro Lovino urlò infuriato alle due figure sedute a giocare, mentre Feliciano si accucciava dietro di lui:
“ che cazzo ci fate voi qui?, non eravate scappati chissà dove abbandonandoci?”, le sue urla furono percepite anche da chi stava fuori, quindi Antonio e Ludwig drizzarono le orecchie attenti; i due erano i loro genitori, si voltarono quasi di malavoglia verso i loro figli, poi con voce quasi indifferente dissero:
“ siamo tornati perché abbiamo saputo che avete quasi saldato il nostro debito, quindi ora non corriamo più rischi”,
Lovino fece per colpirli ma Feliciano lo fermò, poi parlando seriamente disse:
“ da quanto siete tornati?, avete preferito le macchinette ai vostri figli… avete almeno idea di cosa abbiamo dovuto passare io e Lovi per colpa vostra?”,
quelli lo guardarono indifferenti poi risposero:
“ siamo qui da almeno tre settimane, e non ci interessate, potete fare quello che volete”,
a quel punto un addetto della sicurezza obbligò i due fratelli ad uscire perché stavano disturbando.
Una volta fuori Lovino era livido di rabbia, cominciò a camminare veloce lasciando indietro tutti, aveva un dubbio che voleva togliersi.
Antonio, Ludwig e Feliciano furono lasciati indietro, Feliciano era ancora pallido, sembrava lì lì per piangere, Ludwig a quel punto lo abbracciò stretto, il ragazzo si accucciò nel suo ampio petto e pianse come erano anni che non succedeva, stava versando tutto il dolore che aveva patito in quegli anni per colpa di quelle persone.
Quando si fu calmato Antonio  scambiò un’occhiata con Ludwig poi gentilmente si rivolse a Feliciano:
“ Feli, non vorresti raccontarci cosa vi è successo?, magari possiamo aiutarvi!”, Feliciano lo guardò con occhioni da cucciolo smarrito poi lentamente disse:
“ vi dirò cosa è successo, ma voi non dovrete immischiarvi, Lovino non lo vorrebbe, sono problemi nostri”,
a quel punto raccontò tutta la loro storia fino a quel momento.
Quando Feliciano finì il racconto Ludwig e Antonio si sentivano uno schifo, visto che erano le loro famiglie a coordinare tutte quelle attività che avevano portato quei ragazzi a soffrire, ma anche se dentro si sentivano così all’esterno non fecero trapelare nessuna di queste emozioni, solo la compassione.
Intanto Lovino si era recato dall’usuraio.
Una volta nel suo studio disse:
“ che ci fanno quegli stronzi qui?, lo che è colpa tua!”,
l’usuraio lo guardò ridendo in modo perfido poi disse:
“ mm, diciamo che potrei averli convinti a chiedere un nuovo prestito a vostro nome alle mie tasche per sanare le perdite delle loro scommesse”,
Lovino sbiancò, poi urlò con rabbia:
“ perché? Ormai mancava poco e saremmo stati liberi!”,
l’uomo sorrise dicendo:
“ ma proprio per questo, non posso far andare via la mia oca dalle uova d’oro!, sarei uno stupido!, il debito che hanno contratto stavolta vi costringerà a lavorare per me per almeno 10 anni, quindi rassegnatevi siete miei!”.
Quando Lovino uscì dallo studio di quello stronzo si sentiva distrutto, lui e suo fratello erano così vicini a poter riavere una vita, gli veniva da piangere, e neanche a farlo apposta il cielo pianse con lui. 
Lovino camminò in mezzo alla pioggia, si sentiva messo al muro, lui e suo fratello non sarebbero mai stati liberi, per un momento pensò di farla finita, che senso aveva continuare a soffrire, poi gli venne in mente l’unica persona che lo aveva trattato come qualcosa di prezioso, prese il cellulare e per la prima volta fu lui a chiamare Antonio.
Quando Antonio rispose e sentì la voce di Lovino in lacrime si mise subito sull’attenti, poi gli disse:
“ Lovi dove sei? ti sto venendo a prendere!”,
Lovino gli disse la sua posizione, poi dopo circa un’oretta arrivò Antonio che lo fece salire e senza pensarci due volte lo portò nel suo appartamento, preferiva avere una casa sua piuttosto che stare nella villa di famiglia.
Per tutto il tempo del viaggio il ragazzo non aveva aperto bocca, lacrime silenziose continuavano a cadere dai suoi bellissimi occhi, quando arrivarono Antonio gli disse:
“ vai farti una doccia per riscaldarti ti presto qualcosa di mio ok?”,
il ragazzo annuì dirigendosi verso il bagno.
Quando ebbe finito indossava una maglietta nera che lo copriva fino alle cosce, Antonio lo guardò perplesso:
“ Lovi dove sono i pantaloni che ti ho dato?”,
Lovino gli rispose con tono piatto:
“ non li metto, a casa giro sempre così”,
Antonio impose a se stesso di stare calmo, poi gli porse della cioccolata e gli disse:
“ Feli ci ha raccontato la vostra situazione, ora vuoi dirmi che ti è successo?”,  Lovino portò le gambe al petto e si accucciò poi riprese a piangere, Antonio lo abbracciò subito dandogli dei colpetti sulla schiena per tranquillizzarlo, Lovino prese un bel respiro e gli raccontò cosa era successo dall’usuraio, poi gli disse con voce disperata:
“ non so più che fare!, ci ha in pugno! Tutta colpa di quegli stronzi! eravamo ad un passo dall’essere finalmente liberi… non vedevamo l’ora!, non né posso più di farmi scopare come fossi un oggetto!”,
Antonio stringeva i pugni per la rabbia, avrebbe voluto ucciderli tutti quelli che stavano facendo soffrire il suo amore, ma non poteva o si sarebbe scatenata una guerra, quindi non potè fare altro che consolare il ragazzo come meglio poteva, lo sentiva così fragile tra le sue braccia.
Intanto Feliciano che era ancora all’oscuro di tutto aveva coperto Lovino a lavoro dicendo che stava male.
Ad un tratto Lovino alzò i suoi occhi dorati su Antonio e gli disse:
“ consolami… almeno così avrò la forza di andare a casa mia domani… e ricominciare a vendere il mio corpo…”,
ad Antonio faceva male vederlo così,  gli disse:
“ sei sicuro piccolo?, sappi che per me sei importantissimo, non farei nulla che possa farti soffrire…”,
Lovino sorrise in modo spietato ma i suoi occhi erano tristi:
“ ormai cosa vuoi che possa ferirmi, potrebbero solo uccidermi e forse ne sarei perfino contento… almeno una volta voglio farlo per amore…”, Antonio a quel punto lo baciò dolcemente sulle labbra mentre il ragazzo chiuse gli occhi per godersi quel momento così dolce; poi Antonio lo prese in braccio e lo portò nella sua camera.
Una volta lì lo adagiò sul letto come se fosse la cosa più fragile di questo mondo, riprese a baciarlo stavolta con più passione, usando la lingua e venendo ricambiato, Antonio piano piano e con dolcezza cominciò a spogliarlo, lo stesso fece il ragazzo con i suoi abiti, poi Lovino invertì le posizioni e iniziò a leccare il collo, il petto, la pancia finchè non arrivò al basso ventre dove cominciò a dare attenzioni all’erezione di Antonio che cercava di trattenere i gemiti di piacere, bisognava ammetterlo era dannatamente bravo, poi Antonio lo riportò sotto di sé, voleva regalargli tutto il piacere che gli aveva dato se non di più. Antonio lo baciò dolcemente sugli occhi, poi passò al collo, leccandolo, man mano scendeva sul petto dove stuzzicò i punti sensibili del ragazzo che mugolava di piacere, le mani di Antonio erano così gentili su di lui, gli facevano capire quanto lui fosse importante per quel ragazzo dal sorriso perenne. Successivamente Antonio cominciò a dare attenzioni al membro di Lovino, prima iniziò baciandogli la punta, poi iniziò a leccarlo e infine lo mise in bocca, mentre con le dita lo preparava, voleva fare tutto per bene.  Una volta che Lovino fu pronto, entrò dolcemente in lui, poi lentamente iniziò a spingere, sentendo il ragazzo gemere di piacere, quando poi aumentò il ritmo delle spinte Lovino si aggrappò al suo collo come fosse la sua ancora di salvezza, alla fine entrambi vennero, Antonio uscì dal ragazzo lentamente per non fargli male, lo abbracciò e lo baciò dolcemente, facendolo poi addormentare sul suo petto. Lovino chiuse gli occhi, sentendosi felice e amato, era molto diverso dalla sensazione che provava facendo sesso a pagamento, per la prima volta si sentiva davvero felice.
   
 
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