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Autore: MusicAddicted    14/02/2019    5 recensioni
È il giorno di San Valentino. Loki ha scoperto questa ricorrenza Midgardiana e la reputa perfetta per mettere in atto un suo piano ben congeniato. Ma cos'avrà davvero in mente e Thor ne sarà contento?
Una Thoki scritta per una vecchia challenge (e rivista per non essere a rating rosso)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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rieccomi

grazie per sorbirvi anche questo mio ennesimo delirio.

a voi la conclusione ^^
 

 

III.

“Che cos’hai fatto?” ripete Thor, con un ringhio.

“Ho semplicemente trovato il canale più adatto per diffondere la mia pozione: il temporale!” mostra un sorriso furbetto Loki.

E’ questione di pochi istanti e si ritrova con la schiena a terra, pressato contro la ruvida superficie iridata del Bifrost da Thor, che lo blocca con il suo peso e lo scuote ripetutamente, tenendolo per il colletto della camicia.

“E cosa speri di ottenere con quella pozione? Con quale meschina sciagura hai infierito su Midgard?” gli fa il terzo grado il biondo.

Per tutta risposta Loki, ride, ancora di più quando lo scuote maggiormente.

“Parla!” lo sprona Thor, per nulla divertito.

“Quale parte del mio discorso precedente non hai colto? Ti sembro così sprovveduto dal compiere qualcosa che mi porterebbe inevitabilmente a un’altra punizione, subito dopo averne scontata una lunga un secolo? La tua preziosa Midgard non subirà alcuna minaccia, nessuna invasione aliena, nessuna epidemia letale. Ho semplicemente privato quel regno di qualcosa, e per un giorno soltanto! Devo solo aspettare che il temporale faccia effetto!” asserisce Loki.

Thor lo lascia andare, alzandosi, e lui ne approfitta per sistemarsi le vesti.

“Vieni con me!” ordina il guerriero, trascinandolo per un braccio, senza che l’altro obietti.

Thor è alla ricerca di una determinata persona, anzi, due, che sa che non troverà più nella sala del trono, e data l’ora nemmeno in giro per il palazzo reale.

Senza soffermarsi a chiedersi se sia opportuno o meno disturbarli, sempre con Loki appresso, Thor irrompe nella stanza da letto, dove riposano il padre degli dei e la sua fedele consorte.

E’ sufficiente un leggero cigolio della porta che si apre, perché entrambi si sveglino di soprassalto, rischiarando l’ambiente e domandandosi silenziosamente che cosa ci facciano entrambi i loro figli nella loro stanza.

“Padre, madre, mi duole molto disturbare il vostro sonno, ma si è verificato un fatto increscioso.” esordisce Thor, prima di esporre i fatti.

 

“Hai detto che però Loki dichiara di aver agito senza malizia, né crudeltà.” riassume Frigga a fine resoconto.

“E’ così, madre!” afferma serio il figlio più piccolo.

“E io ti credo.” gli sorride la donna, la cui bellezza è rimasta immutata nel tempo. Non una sola ruga ha osato aggiungersi al suo dolce volto. “E dovrebbe farlo anche tuo fratello!” aggiunge, rivolta a Thor, con evidente rimprovero nella sua voce.

Per tutta risposta il figlio più grande abbassa il capo, remissivo.

“Figliuolo, non vedo perché tu ti sia rivolto a me. Non sono più io il re di questo regno, non spetta più a me prendere questo tipo di decisioni.” borbotta Odino, e anche con lui il tempo è stato clemente. “Pensaci bene, come agirebbe un re?”

“Io credo che per prima cosa dovrei accertarmi dell’effettiva gravità dell’atto commesso e poi decidere di conseguenza!” pondera Thor.

“Ora parli da vero re!” gli sorride inorgoglito Odino.

“Ma … come faccio? Voglio dire, non posso lasciare Asgard di punto in bianco, ho le mie mansioni e… “ brontola Thor, insicuro.

“Sì che puoi, sono certo che padre sarà più che lieto di tornare a fare il re per un giorno e ora muoviamoci!” insiste Loki, salutando i suoi genitori adottivi con uno sguardo e trascinando via Thor allo stesso modo in cui il biondo lo ha trascinato lì.

“Mi ha davvero chiamato ‘padre‘ ?” domanda Odino, quasi commosso.

“Sì, l’ha fatto, e sai, mio caro, quando non abbiamo la giusta concentrazione per frenare le nostre parole, quello è il momento in cui la verità si manifesta spontaneamente. In fondo, in fondo, Loki ti considera ancora suo padre.” gli sorride benevola la moglie, stringendogli la mano.

“E per me lui non ha mai smesso di essere un figlio!” asserisce il marito.

“Lo so.” annuisce lei.

“Solo che … non capisco. Perché Loki ha scelto proprio questo, che su Midgard è il giorno in cui festeggiano tutti gli innamorati, per dimostrare qualcosa a suo fratello?” si domanda perplesso.

Frigga, molto più perspicace, che ha notato profondi cambiamenti nel loro interagire e  a breve si aspetta un certo ‘discorso ‘ da parte dei loro due figli, solleva gli occhi, assecondandolo.

“Eh, già, mio adorato, è proprio una bizzarra coincidenza!”

 

****************************** (Contemporaneamente)

Appena usciti dalla stanza dei genitori, Loki insiste perché Thor si rechi in un’altra stanza del palazzo, la sala delle reliquie, dov’è custodito un oggetto di inestimabile valore.

“Ma il Bifrost è stato riparato, non ne abbiamo alcun bisogno!” protesta Thor, restio ad accontentarlo.

“Oh sì, certo, vuoi davvero incombere nell’ira funesta di Heimdall? Ho intenzione di mostrarti più zone di Midgard e non credo che lui sarebbe tanto contento di starci appresso tutto il giorno, continuando a posizionare il Bifrost dove desideriamo! Questo ci renderà più indipendenti e no, non lo userò per alcuno scopo malvagio, non ho intenzione di aprire nessun maledetto portale dimensionale!” garantisce Loki, mentre recupera il Tesseract con l’aiuto dell’altro.

“Del resto, la pioggia avrà già contaminato ogni cosa, non mi resta che mostrartene gli effetti!” sorride Loki.

“Io temo il peggio.” borbotta Thor, afferrando un’estremità del Tesseract.

“Questo è perché non ti fidi di me!” sbuffa il più piccolo, afferrando l’altra estremità.

Thor gira con decisione la maniglia e il Tesseract compie il suo dovere, facendoli svanire in una luce azzurra.

Quando la luce azzurra riappare in tutta la sua luminosità, pur lontano da occhi indiscreti, i due dei si ritrovano a New York, quando ormai il temporale è terminato.

Per la precisione, si trovano nell’esatto punto dov’erano spariti l’ultima volta, quando Thor aveva fatto ritorno con il suo prigioniero ad Asgard.

“Ottimo modo di rivangare un po’ i bei ricordi, non trovi?” sorride Loki.

“Ah, perché? Essere sballottato da un lato all’altro da un Hulk grosso, verde e molto arrabbiato è un bel ricordo?” infierisce Thor, ridacchiando.

“No!” alza gli occhi il suo interlocutore, irritato. “ Ma essere quasi diventato re di questo regno lo è!” ribatte con un sorrisetto.

“In effetti ho sbagliato, dovevo portarti a Stoccarda, lì c’è stato il mio momento di gloria!” borbotta subito dopo.

“Momento di gloria che poi il Cap e Iron Man hanno pensato bene di rovinarti subito!” gli rammenta il biondo.

“Cos’è? Ci trovi gusto a ricordarmi tutte le mie sconfitte?” si inalbera Loki.

“Sì!” ammette innocentemente Thor. “Ma ci sono anche bei ricordi.” aggiunge qualche istante più tardi.

“Ad esempio?” inarca un sopracciglio il moro, osservandolo scettico.

“Quando sono atterrato sul jet dov’eri prigioniero e ti ho portato via con me, su quella montagna. Un momento tutto per noi!” mormora il guerriero, accarezzandogli il volto.

Loki si spinge più contro la sua mano, per poi rubargli un casto bacio.

“E subito dopo hai dovuto fare i conti con Capitan America e Iron Man, che scena impagabile!” ridacchia Loki al ricordo, per poi insospettirsi.

“Non è che i tuoi amici Vendicatori sono ancora in giro, vero?” domanda inquieto.

“Loki, è passato un secolo, ti sembra plausibile?” gli fa notare Thor.

“Beh, se il soldato senza tempo ha pensato bene di rimettersi nel ghiaccio e gli altri hanno seguito il suo esempio … “

“No, Loki, ti assicuro che non è così. E comunque, non fu una scelta di Steve ibernarsi la prima volta, gli è capitato e basta!” gli spiega Thor, con una pazienza che nemmeno sapeva di avere.

“Okay … “ borbotta il più piccolo, non del tutto convinto.

“Loki, ma … esattamente cos’è che dovrei vedere? Quali sono gli effetti della pioggia contaminata?” domanda confuso Thor, guardandosi attorno, senza riscontrare nulla di anomalo.

“Beh, considerando che non sono nemmeno le sette di mattina ancora … decisamente è un po’ presto per fartene vedere gli effetti.. “ mugola Loki.

“Mi stai forse dicendo che non era necessario svegliarmi così presto?” tuona Thor, facendolo sussultare.

“Beh, sai … non potevo sapere che la pozione sarebbe stata pronta così presto, pensavo ci volessero delle ore!” si giustifica il moro, ma la cosa non sembra affatto rabbonire l’altro.

Il dio degli inganni afferra prontamente il Tesseract , porgendo l’altra estremità a Thor.

“Allora ti porto in un posto dove a quest’ora saranno già più che svegli. L’Italia, facciamo Roma, l’ho sempre voluta visitare!” sorride Loki.

“Ma prima… “ aggiunge, imponendo la mano libera prima su di sé e poi su Thor e all’istante i loro abiti mutano in maglioni pesanti e cappotti di cashmere.

“Ma io non ho freddo!” protesta Thor, sentendosi soffocare dal suo dolcevita.

“Sì, lo so, guerriero possente, blah, blah, blah!” alza gli occhi Loki. “E per ovvie ragioni, io non temo il freddo ancora più di te; ma almeno così non daremo nell’occhio!” precisa, prima di dissolversi con lui.

Giungono a destinazione, con Loki che si premura di celare a tutti i Midgardiani il loro arrivo appariscente, con un incantesimo di protezione.

Agli occhi di tutti appaiono solo come due innocui turisti che passeggiano per le vie della città eterna.

“Allora, Thor, noti niente?” lo punzecchia Loki.

Thor aguzza la vista.

“No, non direi, sembra tutto così tranquillo. “ borbotta.

“Vedi per caso qualcuno tenersi per mano, scambiarsi baci, regali, sussurrarsi dolci parole, lanciarsi sguardi languidi e appassionati?” bisbiglia al suo orecchio, desideroso di dargli un aiutino.

Thor osserva meglio. In effetti non c’è nemmeno l’ombra dello scenario appena descritto dal dio del Caos.

“Accidenti, è vero. Non c’è un sola coppia, di nessun genere! Tutti non fanno che litigare. C’è il tuo zampino, Loki?” lo interroga.

“Bravò!” si complimenta il moro, con un piccolo applauso. “La mia era una pozione annienta-amore e grazie alla tua tempesta si è diffusa in tutta Midgard, permeando strade, case, edifici, spazi aperti, qualunque cosa. E chi ne entra in contatto viene assalito da dubbi e paranoie riguardo il proprio partner, facendo in modo che si lascino per non soffrire. Ovvio che su chi è già solo, la pozione non sortisce effetto alcuno. Alcuni soggetti possono anche avere visioni o ricordi fasulli, che aumentano il disprezzo verso il relativo partner.” spiega Loki, inorgoglito.

“Non puoi dire sul serio!” lo interrompe Thor, sconvolto da quella rivelazione.

“Invece è così e te lo dimostrerò! Nominami un qualsiasi altro posto che ti piacerebbe visitare.”

“Il New Mexico?” propone Thor.

“Oh. Ma certo. Vuoi rivedere la tua preziosa Jane, non è così?” si incupisce Loki, con l’astio ben evidente nel suo tono di voce, ora più aspro.

“Loki, quale parte di ‘è passato un secolo ‘ non ti è chiara?” sbuffa Thor, alzando gli occhi. “Se miracolosamente fosse ancora viva, di sicuro Jane non sarebbe in forma smagliante e no, non ci tengo a rivederla.” puntualizza.

Sollevato, Loki torna a sorridergli.

“Però, chissà, potrebbe avere delle nipoti!” aggiunge Thor, con aria furbetta.

“Non ci provare nemmeno!” ringhia Loki, mettendolo in guardia.

Il biondo scoppia a ridere.

“Stavo scherzando! Ma sei davvero adorabile quando fai il geloso!” sorride dolcemente Thor, scompigliandogli con affetto le indomite ciocche corvine.

“Io non sono geloso!” sbotta Loki, un po’ imbarazzato.

“Oh sì, certo!” finge di assecondarlo Thor, sempre più divertito.

“Dai giriamo la maniglia e andiamocene da qui!” lo sprona il moro, necessitando un veloce cambio di argomento.

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Passano le ore e Loki porta Thor in ogni luogo, vestendo entrambi nei modi più adeguati, a seconda dei luoghi che visitano : Russia, Cina, Giappone, Maldive, Africa, Australia, Norvegia, Stoccarda, per appagare la sete di ricordi di Loki; Brasile, New Mexico, per appagare la curiosità di Thor; Scozia, Irlanda … solo per nominarne alcuni.

E in tutti il risultato è il medesimo: non c’è una sola traccia d’amore, nessuno festeggia, tutti i ristoranti si vedono annullare le prenotazioni effettuate anche mesi prima, i regali presi con tanta cura e devozione, rimangono incartati o nel peggiore dei casi scaraventati dalle finestre.

“Ti sei convinto ora?” sorride arrogante Loki, mentre fanno la loro comparsa in Inghilterra, a Londra, meta dove decidono di sostare un po’ più a lungo.

“Hai davvero cancellato l’amore dalla faccia di questo pianeta. “ asserisce il biondo, mentre passeggiano lungo il Tamigi.

“Sì, anche se per un giorno soltanto. Allo scadere della mezzanotte tutto ritornerà alla normalità” gli ricorda il moro.

 

Ma perché?” lo interroga sgomento Thor.

“Non ci arrivi proprio, eh?” ribatte l’altro.

Silenzio è l’unica risposta che ottiene.

“Ma non capisci? In questo modo siamo gli unici innamorati su questo regno, proprio nel giorno dedicato agli innamorati. Abbiamo l’esclusiva!” gli rivela con un gran sorrisone Loki. “Questo è il mio regalo per te. Buon San Valentino!” mormora.

Thor lo guarda esterrefatto.

“Cos’hai detto?”

“Hai capito bene.” ribadisce il più piccolo.

 “Ma dicevi sempre..” borbotta Thor, ancora piuttosto frastornato, troppo timoroso di nutrire il suo cuore di false speranze.

Loki si avvicina, mettendogli una mano sulla spalla, poi decide di avvolgergli il collo con le braccia, per rendere più carico di significato il suo messaggio.

“Thor Thor Thor, dopo tutti questi anni, ancora non ci sei arrivato? Il 90% delle cose che dico non sono mai vere.” ridacchia, sfregando il suo naso contro quello del biondo.

Fa una pausa, prende un lungo respiro e poi lo guarda a fondo negli occhi, verde che affoga nell’azzurro e viceversa.

“Io ti amo, fratello!” dichiara, serio e deciso.

Thor sorride commosso, cingendogli dolcemente i fianchi con le sue forti mani.

“Questo fa parte del 10%?” deduce, sfregando una guancia contro la sua.

Loki prende il suo viso nelle mani a coppa e lo bacia a fondo, incurante degli altri passanti, anche di quelli che si fermano ad osservarli.

“Ti basta come risposta?” sussurra al suo orecchio, mordicchiandogli il lobo maliziosamente.

Thor è scosso da un piacevole brivido, lungo la spina dorsale.

 “Credo che tu possa spiegarmelo meglio” sorride, approfondendo il bacio.

 “Ti amo, Thor, ti amo più della vita stessa … ti amo più del pudding!” dichiara Loki, facendolo ridere.

“Ora sì che hai davvero reso l’idea, fratellino!” commenta divertito Thor.

“E’ che confidartelo prima avrebbe rovinato tutto.” si giustifica il moro. “Ti ho fatto o no un bel regalo?”

Thor cambia decisamente umore ed espressione.

“E’ la cosa più abominevole, crudele, meschina, ingiusta … “ inizia il suo sproloquio Thor, con aria severa, allontanandolo da lui.

Il sorriso del dio più giovane gli muore sul volto, soffrendo per il fatto che l’altro non riesca a comprendere il valore del suo gesto.

“… diabolica, folle … e incredibilmente romantica che qualcuno abbia mai fatto per me!” conclude intenerito, facendo tornare il sorriso sia sul suo volto, che su quello del suo interlocutore.

“Ti amo, Loki, ma tu lo sai da tempo!” mormora, prima di assaporare le sue dolci labbra e la sua carezzevole lingua ancora una volta.

“Ma io non ti ho fatto nessun regalo!” ammette desolato, non appena terminano il bacio.

Loki scuote la testa.

“Il mio regalo sei tu. Non so cosa farei senza di te. Se non ci fossi tu a rischiararmi con la tua luce, probabilmente mi perderei negli abissi oscuri della mia mente.” ammette, stringendosi al suo petto.

“Ti prego, fratello, non permettere che questo accada!” mugola, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo, forse per nascondere le improvvise lacrime.

“Non lo permetterò mai, mio amato fratello.” lo stringe Thor, accarezzandogli la schiena e i capelli.

Rassicurato, Loki si separa dal più grande, con l’aria rasserenata.

Thor, invece, ha un’aria piuttosto imbronciata.

“Hey, che ti prende?”

“Pensavo a tutti quei poveri ristoranti non utilizzati, al danno economico di cui risentiranno.” mugugna il dio del Tuono.

“Ma è soltanto per un giorno.” gli fa notare il dio delle Bugie.

“Lo so , però.. “

“E che cosa dovrei fare? Andare a mangiare con te in ogni ristorante di ogni parte del mondo?” scherza Loki,  ma Thor sembra prenderlo sul serio e i suoi occhi si illuminano di un’inquietante luce.

L’altro lo percepisce con malcelato terrore.

 “Thor! Al massimo arrivo a due pranzi e due cene!” protesta vivacemente il più piccolo.

 “Volstagg ce l’avrebbe fatta senza problemi!” ribatte Thor.

“Allora mi spiace, hai sbagliato Valentino!” sbotta Loki innervosito, incrociando le braccia all’altezza del petto e voltando la faccia dalla parte del fiume, con sdegno.

Thor scoppia a ridere di gusto.

“Non è possibile, ci sei cascato sul serio? Tu sei davvero geloso da morire!”

Loki si volta nuovamente nella sua direzione, inclinando la testa con fare confuso, prima di giungere alle conclusioni.

“Vuoi dire che?”

“Non mi importa di alcun ristorante e non c’è nessun altro Valentino che vorrei, oggi e per tutto il resto dei miei giorni!” gli svela il più grande.

“Imbroglione che non sei altro!” gli rinfaccia Loki.

“Deve essere una cosa di famiglia!” se la ride Thor.

Loki vorrebbe aggiungere qualcosa per ribattere, ma all’improvviso gli brontola lo stomaco, abbastanza rumorosamente.

In effetti ormai è quasi l’una.

“Però almeno un ristorante ora troviamocelo!” sprona il più grande, colto da un appetito non indifferente.

“Così mi piaci. Ne ho visto uno carino in fondo a quella strada.” lo informa Thor, portandolo in quella direzione.

“Okay, ma stasera scelgo io, anzi, ho già scelto: tu ed io a Parigi, nel ristorante sopra la Tour Eiffel!”

“Fratellino, mi sa tanto che sei anche il dio della Sdolcinatezza!” lo prende in giro Thor. “Ma i tuoi progetti per la serata sono assolutamente fantastici!” aggiunge subito dopo, facendolo sorridere.

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Dopo una cena spettacolare, sia per il cibo squisito sia per la vista mozzafiato che offriva la loro postazione, Loki e Thor passeggiano indisturbati lungo la Senna, mano nella mano, per poi concludere con un romantico bacio appassionato nei pressi della Tour Eiffel.

“Mancano cinque minuti alla mezzanotte!” commenta Thor, osservando uno degli orologi pubblici nelle vicinanze.

“Lo so, allora, com’è stato essere gli unici innamorati in un pianeta per un giorno?” fa un sorrisetto Loki.

“Indimenticabile.” sorride Thor, suggellando la sua affermazione con un altro bacio, stavolta a fior di labbra.

“Infatti, vedi di ricordartelo per sempre, anche perché quella pozione mi è costata non poca fatica e non pochi sforzi, preferirei non ripeterla!” gli fa presente Loki, smorzando volutamente quell’eccessiva atmosfera zuccherosa.

“Da quanto ci lavoravi?” lo interroga Thor, incuriosito.

“Da settimane. A proposito, no, te lo dico dopo.” cambia idea il più piccolo.

“Dirmi cosa?” lo esorta il più grande.

“Ho detto dopo. Prima torniamo a casa.” insiste Loki, estraendo il Tesseract dalla pratica valigetta in cui lo tengono riposto.

Casa. C’è un insolito calore nel modo in cui l’ha pronunciato e Thor vorrebbe imprimerselo a fuoco nella sua memoria eterna.

Il re afferra l’altra metà e proprio quando l’orologio segna la mezzanotte, i due amanti svaniscono in un bagliore di un azzurro accecante.

Riappaiono ad Asgard, in prossimità del Bifrost, dove scelgono di sostare per un po’.

“Dai, dimmi quella cosa riguardo alla pozione!” lo sprona Thor, curioso come un bambino.

“Ricordi quando senza chiedertelo ti ho preso quelle gocce di sangue e poi ci ho aggiunto le gocce del mio?” esordisce Loki.

“E come dimenticarlo? Tu e la tua dannata ossessione per i pugnali!” sbuffa il biondo.

“Era necessario.” continua Loki. “Era l’ultimo ingrediente, il più importante, quello fondamentale per il suo buon esito. E vuoi sapere perché? Affinché l’incantesimo avesse effetto era necessario il sangue di due dei innamorati reciprocamente, sai che significa? Che se fosse stato innamorato uno solo di noi due, non avrebbe mai funzionato.” finisce di svelare quell’importante particolare Loki, stringendo la mano a Thor, mentre il biondo gli sfodera il più radioso dei sorrisi, tanto da poter fare concorrenza al sole stesso.

“ Questa è la prova ufficiale di quanto io ti ami davvero, Thor … e, a quanto pare, di quanto tu ami me!” finge di restare sul vago il moro.

“Ciò non toglie che mi hai pur sempre reso un involontario complice nella tua deplorevole azione ai danni di Midgard, non importa se effimera.” sentenzia serio il dio del Tuono. “Non posso proprio lasciar passare, Loki, sono pur sempre il re di Asgard e in quanto tale … devo punirti!” conclude, con un tono di voce e uno sguardo così sexy che Loki si sente avvampare.

“Capisco, Maestà, e in cosa consisterà la mia punizione?” sta al gioco, fingendosi impaurito.

“Una lunga settimana confinato nelle mie stanze, incatenato al mio letto, con l’obbligo di soddisfare ogni mia più recondita necessità.” espone Thor, lussurioso, cospargendo di baci una diversa parte del suo viso ad ogni dettaglio che aggiunge.

“Oh. E quando può cominciare la mia punizione?” domanda eccitato il bel dio del Caos.

“Anche subito!” sogghigna il dio dei Fulmini, trascinandosi Loki via con sé.

“Ad ogni modo, sappi che amarmi vuol dire anche essere mio complice!” asserisce Loki, mentre corrono verso la stanza reale. “E tu mi ami, vero Thor?” lo punzecchia.

Il re arresta la loro corsa e si volta verso il principe.

“Con ogni fibra del mio corpo e della mia anima … ma non sarò mai più tuo complice per i prossimi San Valentino!” mette in chiaro, convinto di aver imparato la lezione e averlo fregato.

Loki però sogghigna soddisfatto e Thor non lo interpreta certo come un buon segno.

“ Nessun altro San Valentino. Molto bene, allora sei assoldato per il loro stupido Natale… a Midgard quel giorno non si sa perché sono tutti più buoni, è una cosa che mi fa rivoltare lo stomaco!” sbuffa infastidito. “E poi quell’inutile e patetica festa del papà! Andiamo, perché mai un padre dovrebbe esser festeggiato, quali sono i suoi meriti?”

Mentre il dio degli  Inganni continua il suo sproloquio, il dio del Tuono lo osserva tanto rassegnato, quanto divertito.

- Loki fa sempre quello che vuole!-

“Non puoi certo sconfiggermi nel campo delle arti persuasorie!” gli sorride furbetto Loki

“Lo so, l’ho capito ormai, ma non importa!” mormora baciandolo all’angolo della bocca. “E' un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più.”

 

FINE


spero vi sia piaciuta, ma accetto qualsiasi critica

bye bye, baci

p.s. Nel caso voleste leggere la versone non censurata della prima parte, la trovate qui: https://thunderchaosluv.livejournal.com/8058.html  
   
 
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