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Autore: cabin13    15/02/2019    0 recensioni
|post season 8||Soulmante!AU più o meno||one-sided Plance|
Perché dopo quasi dieci anni non si è neancora arresa, nonostante ogni volta che ci pensa finisca per sentire il cuore spezzarsi con un rumore silenzioso eppure assordante?
Perché l’universo si è divertito a darle l’illusione di un amore che in realtà è impossibile e non corrisposto? Che senso ha tutto questo? È un fatto che non ha logica, manca di razionalità per ogni variabile o formula a cui Pidge ricorre per analizzare la situazione.
L’anima gemella di Lance è Allura.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gunderson Pidge/Holt Katie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOGLIE NELL’OCEANO

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Ognuno in questo mondo è destinato ad avere un’anima gemella.

È una frase fatta, una di quelle che i bambini imparano a scuola prima ancora di capire come si legge e scrive, prima di sapere com’è fatta questa Terra o cos’è davvero un’anima. È una frase che fa sognare ad occhi aperti e incuriosisce ragazzini di ogni età e di tutti gli angolo del globo.

Anche Pidge se n’è interessata, al suo tempo, quando era ancora un piccolo e spettinato gremlin che il metro e dieci lo vedeva con il binocolo.

Non si poteva non resistere al fascino di quelle linee intricate che le percorrono il braccio sinistro, dall’attaccatura dell’ascella fin poco sopra il gomito, e formano infiniti arabeschi sulla sua pelle. È come avere sul suo arto un infinito mare color zaffiro, con sfumature di celeste e frammentato solo da piccole isole di rosa, gli spazi di epidermide non coperti dal disegno.

Adesso, dopo anni, pensare al tatuaggio della sua anima gemella è peggio che ricevere un pugno nello stomaco da un mezzo Galra lanciato alla massima velocità – ce l’ha ancora con Keith per quella faccenda vecchia di mesi, ma non è questo il punto della questione.

Pensare a lui fa male. Fa un male cane.

Da quando per la prima volta ha intravisto sulla sua pelle color caramello un simbolo sui toni del lilla il dolore non si è attenuato nemmeno un po’. Katie ha fatto un po’ di calcoli su quanto è passato e, tenendo conto anche dell’anomalo vuoto spazio-temporale in cui sono incappati per colpa di Lotor, il risultato ammonta a circa nove anni terrestri.

Si sente un po’ simile a quei poeti sempre depressi che a scuola le facevano odiare l’ora di letteratura, solo che lei non mette per iscritto la sua sofferenza, se la tiene dentro e vi fa macerare un’unica, semplicemente disarmante domanda.

Perché?

Perché dopo quasi dieci anni non si è neancora arresa, nonostante ogni volta che ci pensa finisca per sentire il cuore spezzarsi con un rumore silenzioso eppure assordante?

Perché l’universo si è divertito a darle l’illusione di un amore che in realtà è impossibile e non corrisposto? Che senso ha tutto questo? È un fatto che non ha logica, manca di razionalità per ogni variabile o formula a cui Pidge ricorre per analizzare la situazione.

L’anima gemella di Lance è Allura. Punto. Che lei viva solamente nei ricordi di tutti – anche in quello di Katie stessa – non cambia niente; l’ex paladino rosso è legato alla principessa di Altea.

Gli causerebbe ancora più tristezza scoprire che il destinato della sua migliore amica è sempre stato lui e non sia mai stato messo a conoscenza del marchio lapislazzulo sul suo esile braccio. La giovane Holt lo tiene nascosto, non vuole rendere la situazione più difficile e complessa di quanto non lo sia già, perciò indossa una maschera di convenienza quando è con lui, e sorride e quando chiacchierano glissa ogni questione che abbia un vago rimando ad amore e anime gemelle.

Sono anni che Pidge ha attuato questa strategia di difesa, tiene tappati i suoi sentimenti in un recondito anfratto del suo animo e li lascia fuoriuscire solo quando è da sola e non c’è pericolo che qualcuno sia a portata d’orecchio.

Perché? Perché? Perché?

Perché è stata condannata a questa solitudine? Se lo chiede ad alta voce ogni volta, come stesse ripetendo una litania maledetta, e non trova mai risposta. Non trova risposta nelle parole, non trova risposta nei singhiozzi spezzati, non trova risposta nei graffi che rovinano le linee azzurre e bruciano quando la pelle entra in contatto con il lenzuolo del letto, non trova risposta nelle cicatrici della mattina seguente.

Non capisce. Ha una mente ampia e multiforme, è riuscita a creare un satellite da un cumulo di spazzatura galattica a soli quindici anni, ma non trova la forza per dimenticarsi di un amore indesiderato. Non capisce e la irrita non afferrarne il motivo.

È frustrante, le fa provare una rabbia inspiegabile nei confronti di se stessa e dell’universo. Se il mondo è governato da rapporti di causa ed effetto, dove sta il rapporto in questa situazione? È solo un’eccezione per confermare la regola che ognuno ha un’anima gemella?

Pidge non ha una risposta. Non l’ha mai avuta e non l’avrà mai; non se si intestardisce nell’applicare la sua adorata logica ad una forza irrazionale come l’amore. Ma non conosce altre vie per esplorare questo lato oscuro e contorto di sé – sembra quasi che, più che essere destinata ad una persona, la sua anima gemella sia il vicolo cieco in cui continua ad incappare quando si analizza.

È una strada senza uscite, Katie lo sa, ma fa parte del suo carattere incaponirsi su un qualcosa. Quello che non è da lei è continuare a girare in tondo, utilizzando lo stesso metodo con angoscia anche se sa benissimo che non porterà a niente.

Ma è proprio uno di quei giorni, dopo più di dieci anni, quando la sua disperazione tocca l’apice e la piccola castana si sta arrendendo ad essere vittima di questo loop infinito per tutta la sua esistenza, che li nota.

Sull’avambraccio di Lance, la porzione di pelle che la camicia non arriva a coprire. L’ex paladina verde deve assottigliare gli occhi e battere le palpebre un paio di volte, vuole assicurarsi che siano reali, che non siano un miraggio.

Perché il giorno prima non c’erano, è una delle poche certezze che ha in questo momento.

Perché l’avambraccio di Lance è coperto di minuscoli e delicati puntini rosa – antichi fiori di Altea –, ma questi sono collegati tra loro da delle linee mai viste prima. Steli verde smeraldo, simbolo della foresta.

Ed è qui che Pidge inizia davvero a non capirci più niente sull’universo, ma l’illuminazione che le attraversa la mente è lampante. Dopo dieci anni, dovrà affrontare la questione di petto e, forse, finalmente, potrà avere le sue risposte.

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Hola gente
Da quanto volessi scrivere una Soulmate!AU non lo so manco io, ma tra le mille mila bozze che ho buttato giù questa è l'unica che non avevo scartato e alla fine mi è uscita questa roba qui, una mezza via tra l'au e il canon-verse
Il finale, non aperto, APERTISSIMO e abbastanza wtf, in realtà doveva essere più depressivo, con Pidge che non riesce a trovare nessuna risposta e continua a tormentarsi ma non riuscivo mai a trovare una conclusione degna di questo nome e continuavo a girare intorno ai soliti concetti... Lo so, il finale attuale fa schifo comunque.
Se siete arrivati fin qui, ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios
   
 
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