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Autore: _Crys_    16/02/2019    1 recensioni
Conosciamo tutti i gemelli più amati del liceo Dolce Amoris, Alexy e Armin. E tutti conosciamo gran parte della loro storia.
Per crescere pieni d'amore verso il prossimo nonostante tutto, i due fratelli devono aver avuto degli ottimi insegnanti; i loro genitori.
E vi siete mai chiesti come sia sbocciato l'amore tra Arnaud e Vittoria?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Altri, Armin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Mamma! Me la regali questa?»
Erano le 20:27 quando al suono della voce acuta e vivace di uno dei suoi figli, Vittoria distolse lo sguardo dal suo riflesso nello specchio e la portò accanto alle sue stesse gambe, dove un piccolo e tenerissimo Alexy di circa cinque anni le tirava con delicatezza un lembo della veste per avere la sua attenzione. Stringeva nella piccola e paffuta mano di bambino il suo monile preferito; un tasto rotto di una vecchia tastiera che recava la lettera A, legata con un cordino per formare una collana.
Vittoria sorrise con tenerezza al suo bambino e gli fece un dolce segno di dissenso con la testa. «Non posso. Quella collana è molto preziosa per la mamma, sai?» Aggiunse piegandosi sulle ginocchia per portarsi all’altezza di Alexy, che pareva essersi profondamente offeso. «Ma avevi detto che quella era una A! E che la A era l’iniziale del mio nome! La voglio!» Protestò infatti, con le guanciotte già arrossate.
Vittoria gli fece una carezza e chiamò il marito che si trovava nella stanza adiacente. «Hai sentito Arnie? Mi sa che qualcuno qui brama tua creazione.» Rise poi.
«Davvero?» Domandò interessato il marito di Vittoria ancora nell’altra stanza, prima di fare capolino dalla porta assieme ad Armin, il fratellino gemello di Alexy, che si distingueva da quest’ultimo per le iridi azzurre e il temperamento lievemente più tranquillo.
«Perché non posso averla?!» Protestò ancora Alexy, tirando nuovamente un lembo della veste di sua madre come segno di disapprovazione.
La donna prese in braccio Alexy e si accomodò sul letto, poggiando il bambino sul suo grembo. Lo stesso fece Arnaud con Armin prima di prendere la parola.
«Adesso papà vi racconta la storia di quella collanina. Sapete… quando andavo alle scuole medie, ho conosciuto una ragazzina, con la pelle scura e i capelli riccissimi… veniva da lontano, dalle Barbados. Sembrava molto simpatica. Però dei ragazzini cattivi la prendevano in giro.»
«Perché?» Armin si mostrò finalmente più interessato alla questione, sgranando gli occhioni.
«Perché era troppo bella per i loro standard. Erano troppo abituati alle ragazzine bionde… così la chiamarono “Barbosa Barbados” già il primo giorno.»
«Cattivi!» Affermò Alexy annuendo vigorosamente. «Si, vero? Io invece volevo essere suo amico, così cercai di conoscerla. La conobbi il giorno del suo compleanno e diventammo subito grandi amici. Per farle un regalo che le dimostrasse la mia amicizia staccai due tasti dalla tastiera del computer rotto della scuola; una A e una V. Legai ad ognuno un cordino e le regalai quello con la A. Le dissi…»
«La A sono io, la V sei tu. Quando hai bisogno di me stringi la A, e la mia V mi dirà che mi stai pensando…» Lo interruppe Vittoria, proseguendo nel racconto, commossa. «Da quel giorno, nacque la nostra amicizia, che durò per anni. La collana non smisi mai di portarla, nemmeno quando io e papà ci siamo persi di vista.»
«Dov’eravate andati?» Sbadigliò Alexy, che finalmente si stava lasciando andare al sonno.
Vittoria sorrise. «La vita porta in molti posti tesoro. Ma ha fatto anche in modo di farmi ritrovare il tuo papà tanti anni dopo. Quando lo incontrai, aveva ancora la collanina appesa al collo.»
«E anche la tua mamma la teneva ancora. Da allora non ci siamo più separati.» Annuì Arnaud sorridendo teneramente alla moglie.
«Quindi quella è la A di papà? E la V è di mamma?» Domandò Armin, più vigile del fratello, che ormai era quasi del tutto addormentato.
«Si amore mio. Ma adesso è ora di dormire…»

Dopo qualche minuto Vittoria riuscì a mettere a letto entrambi i gemelli e baciò entrambi sulla fronte. «Stringi la collana anche quando pensi a me mamma. E’ anche la mia lettera…» Biascicò Alexy con gli occhi chiusi. «E la mia…» Mormorò Armin seguendo il fratello.
Vittoria si fermò a rimirare quelle due creature che amava con tutta se stessa. «Allora non smetterò mai di stringerla.» Sussurrò prima di uscire dalla stanza.




Angolo autrice:
Salve!
Si, avete indovinato, questa è la one shot con cui ho partecipato all'ennesimo concorso. Questa volta il tema era San Valentino... e l'obiettivo era narrare la storia di una coppia di genitori a scelta fra tutti quelli conosciuti al liceo, e svelare il loro primo incontro.
Non potevo non scegliere i genitori del mio fidanzato e del mio migliore amico, non vi pare? Sono una famiglia così amabile!
Spero che la storia vi sia piaciuta, io mi sono intenerita tanto scrivendola. Ringrazio chi di voi la leggerà e sscriverà un commentino ^^
Sapere cosa ne pensano gli altri è sempre utile!
Ora la smetto con questo papiro e mi dileguo.
Alla prossima, grazie ancora per aver letto!
Crys.
   
 
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