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Autore: ElfaNike    16/02/2019    1 recensioni
"A mille ce n'è...
nel mio cuore di fiabe da narrar...
Venite con me...
nel mio mondo incantato per sognar..."

Uno spin off della fan fiction "Rise of the Brave Tangled Drangons". E' inverno e i nostri grandi quattro trovano un modo interessante per passare il tempo. Situato in un momento random del capitolo "Inverno"
Mettere gli avvertimenti è un po' complicato, perchè in certi momenti sono ooc, in altri no, ogni tanto è AU, ogni tanto no...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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-Qualcuno vuole un tè?- chiese quindi Rapunzel -...o un infuso, vista l'ora?-
Gli altri annuirono con vigore e lei andò a prendere una pentola.
Mentre aspettavano, Merida sonnecchiava e Jack canticchiava, e Hiccup rifletteva.
-Ma sì, dai. Erano due belle storie.- commentò poi alla fine.
Merida annuì, ma aggiunse: -Però quando la storia riguarda una ragazza c'è sempre di mezzo un principe da sposare.-
-Ma lei non era obbligata a farlo.-
-Però se non ci fosse stato il principe lei non sarebbe uscita da quel castello, no?-
Rapunzel, che aveva messo l'acqua a scaldare, si risedetta con loro: -No, hai ragione.-
-Ma è davvero importante?- mugugnò stufo Jack.
-Sì che lo è.- ribatté Merida -Non sarebbe bella una storia dove lei non deve per forza sposarsi, ed è capace di cavarsela da sola?-
-Tu ne conosci qualcuna?-
Merida ci rifetté un attimo: -Posso adattarne una.-
-Perché?-
-Perché nella versione che mi raccontavano da bambina la protagonista è una lagna, però io adoravo il cattivo.-
-Quindi cambi tutto?-
-Solo lei.-
-Va bene, ci sto. Sentiamo.-

C'era una volta una fanciulla di incredibile bellezza e abilità.

-È bellissima pure lei?- la provocò Jack.
-Abile a fare cosa?- indagò Hiccup.
-Dettagli!- replicò piccata Merida.
-Shhhh! Fatela continuare!- sussurrò sognante Rapunzel.

Dicevo. C'era una volta una fanciulla, Merida, che fu promessa sposa contro la sua voltontà. Il primo re che propose suo figlio come pretendente fu uno straniero di nome MacIntosh. La prese nel suo seguito e la portò a casa per far conoscere i due giovani, ma lei si ribellò con tanta forza che lasciava tutti a bocca aperta. Provarono a convincerla in tutti i modi, ma lei rifiutò qualunque argomento al punto che il re la convocò e le propose un patto.
La condusse nel fienile, le diede il filatoio e l'aspo e le disse: -Mettiti all'opera, ché se in tutta la notte, fino all'alba, non farai di questa paglia altrettanto filo d'oro, dovrai sposarti con mio figlio.- e con questo fece chiudere le porte dietro di lei.
La ragazza rimase qualche secondo senza riuscire a proferire parola. Poi si liberò in un'esclamazione indignata: -Questa è una trappola bella e buona!-
Tuttavia non si arrese e si mise al lavoro, nonostante non sapesse come si facesse a filar oro dalla paglia. Naturalmente non accadde nulla, ben presto la paglia intasò la ruota e lei si agitò sulla seggiola, completamente impotente. Cominciò allora a cercare un modo per scappare, ma le finestre erano troppo in alto e lei cadde più volte, per fortuna sempre salvata dai mucchi non filati, da cui si alzava sempre più irritata. Ad un certo punto, però, ecco aprirsi le porte ed entrare un omino che rideva burlandosi dei suoi tentativi.
-Ti diverti tanto?-
-Abbastanza.- l'omino si asciugò una lacrima -Non hai intenzione di lasciar perdere, vero?-
-Mai.-
-Che cosa mi daresti in cambio, se io ti aiutassi?-
-Mi aiuteresti?-
-Se mi paghi sì.-
Merida allora si tolse il medaglione che portava al collo e glielo porse.
L'omino lo prese, si sedette davanti alla rotella e in due frucii tre volte trasse il filo, e il fuso era pieno. Andò avanti così tutta la notte, e al mattino tutti i fusi erano pieni. Al levar del sole venne il re, e scoprì Merida accoccolata in mezzo a tutta quella ricchezza che lo lasciò a bocca aperta. Di fronte all'evidenza fu costretto ad arrendersi (forse neanche tanto dispiaciuto) e la lasciò libera.
La notizia della trasformazione giunse alle orecchie del sovrano del regno vicino, MacGuffin, che subito si accese di avidità al pensiero di poter avere come nuora una fanciulla di alto rango, o di ottenere oro filato dalla paglia. Si presentò allora per proporre il suo primogenito come pretendente e di nuovo Merida fu condotta presso la dimora del suo futuro marito. Ma ancora lei si ribellò con tutte le sue forze e il re, che all'inizio, giusto per nascondere le sue speranze, cercò di convincerla con le buone, la condusse nel salone d'ingresso del suo palazzo, colmato per l'occasione di covoni di paglia.
-Se riuscirai a filare oro da tutta questa paglia- le disse -sarai libera. Altrimentidomani diventerai la moglie del principe. Hai una notte.- e fece chiudere le porte dietro di lei.
Merida allora non ci provò neanche e subito si mise a cercare un modo per fuggire, ma di nuovo fu tutto inutile. Dopo poco però sentì di nuovo la risata dell'omino, e lo vide aprire le porte ed entrare tenendosi la pancia.
-Sei di nuovo nei guai, eh?- chiese.
-E tu sei tornato, eh?- rispose lei.
-Cosa mi daresti questa volta, se io ti aiutassi?-
Merida tirò fuori il suo arco e glielo tese. Allora l'omino prese l'arco, ricominciò il ronzìo della ruota, e il mattino dopo da tutta quella paglia era sceso lucente filo d'oro. Il re era un po' contrariato per lo smacco ma poi non del tutto e un po' perplesso ma contento la lasciò libera.
La voce dei prodigi che accadevano attorno a Merida giusnsero fino alle orecchie di un regno ancor più lontano e il suo sire, Dingwall, decise che sarebbe stata proprio un'ottima occasione per rimpolpare le casse del suo regno, o almeno dare una sposa al suo unico figlio. Lo presentò allora come pretendente e per la terza volta Merida fu portata nella sua nuova dimora. Poco passò che anche qui la giovane rifiutasse qualunque sposalizio, allora il re, colta l'occasione al volo, la condusse alla sala del trono del suo castello, che aveva fatto riempire per loccasione di lucida paglia gialla.
-Se riuscirai a filar oro da tutta questa paglia entro domattina- le disse -sarai libera. Altrimenti sarai sposata a mio figlio.- e chiuse personalmente le porte.
Questa volta, consapevole di non poter fuggire e di non essere in grado di compiere un simile prodigio, si scoraggiò definitivamente.
Sentì quindi le porte aprirsi e vide entrarre l'omino: -Ti sei forse arresa?-
-Se avessi una via d'uscita, la piglierei subito.-
-Cosa mi dai se ti aiuto per la terza volta?-
Ma questa volta la fanciulla non aveva nulla da offrire.
-Allora promettimi, se sarai libera, il tuo spirito, che verrò a prendermi tra un anno.-
-Il mio spirito?-
-Sì. Tutti ne hanno uno.- e aperta la mano mostrò uno spiritello blu non più grande del suo palmo.
"In ogni caso" pensò la ragazza "devo affrontare un problema per volta. Chissà come andrà a finire." ma del resto in quelle strette non sapeva cosa fare, e gli promise quello che voleva e lui, in cambio, tornò a filare l'oro dalla paglia.
Il mattino dopo il re Dingwall non fu deluso e Merida tornò padrona della sua libertà.
L'anno passò rapidamente, tanto che ormai la fanciulla non pensava neanche più all'omino, ma dopo un anno lui si ripresentò puntualissimo.
Allora lei gli offrì qualunque altra cosa, ma lui rifiutò: -Qualcosa di vivo mi è più caro di tutti i tesori del mondo.-
Lei insisté con tutte le sue forze, così lui le propose un nuovo patto: Ti lascio tre giorni di tempo. Se prima che scada il termine scoprirai il mio nome, ti lascerò il tuo spirito.- e scomparve.
Merida passò la notte a pensare a tutti i nomi che le venivano in mente, e subito si mise a percorrere tutto il regno in cerca di nuovi.
Il giorno dopo, quando venne l'omino, lei cominciò da Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e tutta una lista di nomi che conosceva, ma ogni volta l'omino rispondeva: -Non mi chiamo così.-
Il secondo giorno lei andò a cerca anche nei dintorni del reame e proposeall'omino dei nomi mai uditi: -Ubaldo, Zenzerino o Coscia di pollo?- ma lui rispondeva sempre: -Non mi chiamo così.-
Il terzo giorno si spinse fino ai piedi di un gran monte e, in fondo al bosco, dove la volpe e la lepre si dicono buonanotte, vide una casupola, davanti alla quale ardeva un fuoco intorno al quale ballava qualcuno che non riconobbe, che gridava, saltellando su una gamba sola:
 

-Oggi fo il pane, la birra domani, e il meglio per me
è aver posdomani la figlia del re.
Nessuno lo sa, e questo è il sopraffino,
ch'io porto il nome di Tremotino.


A Merida venne un sospetto e, colma di gioia per quella scoperta, si ridiresse a casa. Poco dopo, quando entrò l'omino, che le chiese: -Dunque, fanciulla, come mi chiamo?-, lei cominciò:
-Ti chiami Cirillo?-
-No.-
-Ti chiami Elvino?-
-No.-
-Ti chiami forse Tremotino?-
-Te l'ha detto il diavolo, te l'ha detto il diavolo!- gridò allora l'omino; e dalla rabbia pestò in terra il piede destro con tanta forza che sprofondò fino al ventre; poi, nel suo furore, afferrò con ambo le mani il piede sinistro e si squarciò.

Merida terminò la frase e si zittì.
Rapunzel, Jack e Hiccup erano tesi in avanti, pronti a cogliere ancora qualche frase, ma lei non aprì più bocca e li guardò perplessa.
-Allora?- la incitò Jack.
-Come "Allora?"? È finita!-
-Come è finita?- protestò lo spirito -Non era mica un finale quello lì!-
-E la ragazza? Visse per sempre felice e contenta?- domandò Rapunzel assetatissima d'informazioni.
-Penso di sì! Non era quello il punto del finale!-
-Ma scusa, il folletto muore così e poi dici che la storia di Jack è troppo violenta?- chiese invece Hiccup. Lei si limitò a fargli una boccaccia.
Dopo qualche momento chiese: -Ma non è piaciuta a nessuno?-
Rapunzel sorrise: -Certo che sì! La principessa era davvero coraggiosa!-
-E io ho capito perché il cattivo ti piace tanto.- aggiunse Jack.
Merida sorrise soddisfatta, mentre l'acqua prendeva a bollire in un angolo. Pochi secondi dopo, tutti e tre soffiavano sulle loro tazze fumanti.

 




Angolino dell'autrice:
Ecco un racconto forse troppo poco conosciuto rispetto al suo personaggio principale. Perché diciamocelo: di questa storia, almeno nella versione originale, resta soprattutto il cattivo, questo folletto Tremotino, una sorta di diavolo ingannatore... anche se, in realtà, i Grimm dicono chiaramente che si impietosisce un paio di volte! Mentre la loro protagonista è davvero una lagna, e non fa altro che piangere. Sostituirla con una Merida più combattiva è stato un piacere.
All'inizio, fedele ai principi delle altre due fiabe, avrei voluto sostituirlo con la strega del film, ma Tremotino resta Tremotino. Non si può sostituire.
Detto ciò, spero che abbiate apprezzato la storia, e vi ci siate cullati come quando vi mettete sotto le coperte per dormire.
A presto
Nike
  
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