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Autore: Celeste98    16/02/2019    1 recensioni
Prequel della long “Scritto nelle stelle... o in un fumetto” della quale consiglio la lettura poiché questa sarà essenzialmente una raccolta di eventi che ho accennato nel corso della storia o che serviranno a chiarire i numerosi dubbi lasciati dalla prima storia.
*Tratto dal primo capitolo*
“La prossima volta allora comincia con il dar retta ai tuoi stessi consigli e non impicciarti nelle cose che non ti riguardano, capellone” sbottò il tipo bassino che noto solo ora essere rimasto alle nostre spalle.
“Un semplice grazie sarebbe bastato, nanerottolo” rispondo di rimando non riuscendo a trattenere un ghigno alla vista della vena che pulsava al centro della sua fronte.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nelle stelle... o in un fumetto'
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POV Radish
“Fratelli, siamo qui riuniti oggi per porgere l’estremo saluto a questo nostro fratello, Son Gohan”
E così è arrivato anche questo giorno. Come se non fossero bastati nei miei diciotto anni papà e mamma, ora anche nonno Gohan. Il mio guardo è fisso sulla bara posta sopra la buca che da oggi in poi l’avrebbe contenuta, ma la mia mente è altrove. Indosso abiti neri del lutto, come ci si aspetta in queste circostanze, così come la gente che mi siede intorno: Kakaroth, Chichi, Crilin, Bulma. Persino Vegeta, in piedi dietro tutta la folla e con le spalle contro il tronco di un albero. Fui io il primo a sapere della morte di nonno, ed ero a casa con Vegeta a tentare di fare i compiti quando squillò il telefono. Il mio migliore amico mi accompagnò in ospedale e rimase per tutto il tempo. La mia unica consolazione fu che nonno Gohan non avesse sofferto, se n’era andato velocemente e con il sorriso sulle labbra.
I singhiozzi di Kakaroth e Chichi mi riportano alla realtà, ricordandomi che è il momento della sepoltura e, di conseguenza del giro di condoglianze, il pietoso giro di condoglianze. Quasi invidiavo mio fratello, lui poteva esternare il suo dolore per la perdita di nostro nonno, a cui era tanto affezionato. Lo invidio perché vorrei poterlo fare anche io, come ho fatto il giorno del funerale di mamma. Ma oggi non posso perché se cedessi anche io chi sarebbe abbastanza forte da aiutare Kakaroth a rialzarsi? Quando morì mamma fu nonno Gohan a farci forza mentre io e mio fratello ci lasciavamo andare al nostro dolore. Allora avevo quattordici anni, adesso ne ho diciotto e mio fratello non ha altri che me, questa volta per davvero...
 
Sono le 22 passate ma io e Kakaroth siamo ancora nella camera mortuaria per la veglia di nonno. Ho provato a convincere mio fratello ad andare a casa dicendogli che sarei rimasto io con nonno Gohan, ma lui non ne ha voluto sapere niente e non si è mai spostato da questa camera, convinto più che mai a compiere il suo dovere. Non è riuscito a guardare la salma di nonno neanche una volta, probabilmente desiderando di ricordarlo per come era in vita, rimanendo per tutto il tempo seduto su un divanetto addossato alla parete. Anche adesso è lì, seduto con le ginocchia strette al petto, al suo fianco c’è il maestro Muten, vecchio amico del nonno oltre che nostro maestro di arti marziali, e fino a un paio d’ore fa c’erano anche Chichi e Crilin. Come è giusto che sia, i loro genitori hanno preferito riportarli a casa prima che sia fosse troppo buio, seduto su una panca alle mie spalle, invece, c’è ancora Vegeta con Bulma al suo fianco, la cui testa è poggiata sulla spalla del moro. Per chi non li conosce sarebbe facile scambiarli per una coppia affiatata, e sinceramente penso che non manchi molto perché questo lo capisca anche il migliore amico, la turchina è già indiscutibilmente innamorata.
“Signor Son?” a destarmi dai miei pensieri è una voce di una donna sconosciuta che è apparsa alla mia sinistra senza che me ne accorgessi.
“Scusi se la disturbo signor Son, a quest’ora per giunta ma avrei bisogno di parlare con lei in privato. Può seguirmi per favore?”
“Certo” acconsento alzandomi per poi voltarmi verso il mio migliore amico e chiedendogli con un cenno di tenere d’occhio mio fratello. Fortunatamente non abbiamo bisogno di parlare per capirci al volo, infatti Vegeta annuisce lievemente per non disturbare Bulma con il movimento del capo.
“Le chiedo ancora scusa per averla allontanata in un momento così delicato, ma non ho trovato altra occasione nel corso della giornata” esordì la donna dai capelli neri una volta usciti dalla sala “Il mio nome è Mai Pilaf e sono l’assistente sociale a cui è stato affidato il caso di suo fratello” non batto ciglio a questa rivelazione, sapevo che prima o poi si sarebbero fatti vivi come hanno fatto dopo la morte di mamma.
“La interrompo immediatamente signorina Pilaf, so bene perché è qui, ci sono già passato, e le comunico che non dovrà disturbarsi a cercare una nuova sistemazione per mio fratello perché può, e deve, affidarlo a me in quanto suo unico parente ancora in vita”
“Dammi del tu per favore... Radish devi capire che non è una cosa così facile da decidere. So che hai da poco compiuto la maggiore età mentre tuo fratello ha quindici anni. Non posso lasciartelo così su due piedi” so che la sto mettendo in una situazione scomoda così decido di mettere fine immediatamente a questa inutile trattativa.
“Signorina Pilaf, avevo quattro anni quando mio padre è morto, mio fratello invece non aveva ancora compiuto il primo. Nonostante sia la sua copia, Kakaroth non avrà mai ricordi di nostro padre se non attraverso i racconti di nostra madre. Lei ci ha lasciati dieci anni dopo, quando avevo quattordici anni e mio fratello undici. È vero, sono giovane e a scuola non sarò una cima, ma non sono uno scansafatiche e nella mia seppur breve vita mi sono sempre rimboccato le maniche, cosa le fa pensare che non lo farò anche, e soprattutto, ora? Mio fratello è ingenuo ma sa che io sono l’unica famiglia che gli resta e, come me, farà l’impossibile per impedirvi di separarci. Lo vada a dire anche a Mr Red, l’assistente sociale che ci affidò a mio nonno, o al suo superiore, la signora Leigh. Io mio fratello non lo abbandono” dopodiché tornai alla veglia
 
Come c’era da aspettarsi il giorno dopo iniziarono i grattacapi, la signorina Pilaf portò con sé Mr Red e insieme fecero un colloquio con mio fratello che ne uscì ancor più distrutto e incazzato di prima, ma, come mi fecero notare, fu irremovibile sulla decisione di rimanere con me. Alla fine io e il mio fratellino eravamo riusciti a vincere la prima delle battaglie che d’ora in avanti dovremo affrontare da soli, e si era deciso che mi sarebbe stato affidato ma periodicamente e senza preavviso avremmo dovuto svolgere colloqui e controlli vari. Che cazzo, neanche mio fratello fosse un bambino?!
§
“Goku non puoi continuare così, devi mangiare qualcosa” esclama Chichi all’ennesimo rifiuto di mio fratello di mettere qualcosa nello stomaco.
“Non ho fame”
“Goku ti prego... Almeno bevi una tazza di te”
Concluso il funerale io e Kakaroth siamo tornati a casa che mai come oggi ho sentito estranea, e con noi sono venuti anche Chichi e suo padre, il maestro Muten, Crilin, Vegeta, Bulma e i suoi genitori. Apprezzo il loro desiderio di rimanerci accanto ma ora come ora vorrei solo che si levassero dalle palle. Dalla mia posizione sulla soglia del salotto riesco a vedere tutti i presenti riuniti intorno a mio fratello seduto sul divano con il capo chino. Mi rendo conto di star tremando dalla rabbia, ovviamente ingiustificata, solo nel momento in cui ricevo una pacca sulla spalla dal mio migliore amico.
“Si sta facendo tardi ed è il caso che noi andiamo, sicuramente tu e tuo fratello avete bisogno di stare un po’ per conto vostro. Qualsiasi problema non farti scrupoli e chiamami a qualsiasi ora” esclama per poi avviarsi alla porta seguito da Bulma e i suoi genitori, che però perdono qualche secondo in più a salutarmi più calorosamente. Poco dopo, avendo intuito che le parole di Vegeta fossero rivolte soprattutto a loro che a me, anche gli altri vanno via e io e mio fratello rimaniamo finalmente soli.
Sono quasi le 20, solitamente a quest’ora il nonno era già in cucina a la cena raccomandandosi, ovviamente alzando la voce per farsi sentire da noi nelle nostre camere, di lavarci le mani e andare ad apparecchiare. Oggi è tutto fin troppo silenzioso. Mio fratello è, sì, sul divano, ma non sta guardando la tv a tutto volume supplicando nonno di fargli finire almeno un altro episodio e io non sono in camera mia. Oggi nono c’è nessun nonno che ci prepara amorevolmente la cena, non che ce ne sia veramente bisogno date le quantità spropositate di cibo che hanno portato gli altri. Mi toccherà fare spazio in congelatore prima che rischino di rovinarsi.
“Allora moccioso, con cosa ti va di cenare? Abbiamo lasagna, parmigiana, pollo arrosto... Sinceramente opterei per questo, le patate si rovinerebbero se le mettessi in congelatore”
“Non mi va niente Rad, ma tu mangia pure ciò che preferisci” non va bene
“Non te lo ripeterò una seconda volta, pivello, e nessuno ti farà la statua se continui con lo sciopero della fame” esclamo togliendomi la giacca del completo e lasciandomi cadere di peso sul divano.
“È solo che... Mi manca tanto” esclama in un urlo strozzato buttandomisi addosso e sprofondando con la faccia sulla mia camicia, che stringe anche tra i pugni. Oh cazzo e ora che faccio... Kakaroth non è mai stato un frignone ma le volte in cui ha pianto ci sono sempre stati mamma o nonno a consolarlo
“Su dai Goku, non piangere adesso” mormoro dandogli delle lievi pacche sulle spalle e volgendo gli occhi al cielo, non posso impedire a lui di sfogarsi e poi piangere io...
“Lo capisco che stai soffrendo, è normale perché significa che hai voluto molto bene a nonno Gohan” fortunatamente i singhiozzi sono passati e mio fratello scioglie questa specie di abbraccio per guardarmi in faccia
“Sai, quando mamma morì stavo male come te adesso. Avevo già perso papà a cui volevo un bene dell’anima, e lui ne voleva a noi, anche se tu non puoi ricordarlo. Mamma non faceva che ripeterlo e quando anche lei ci ha lasciati il dolore era talmente tanto che ho iniziato ad odiarla. Poi nonno mi disse una frase che tutt’ora ricordo come se me la stesse dicendo in questo istante: il dolore è il grande maestro dell’uomo perché è sotto il suo soffio che si sviluppano le anime. Sai che cosa vuol dire?” lui nega tirando su con il naso mentre si asciuga gli ultimi residui di lacrime “Significa che le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza e con quanto hai sofferto tu già da appena nato sono certo che hai già un’anima d’acciaio” continuo scompigliandogli i capelli già in perenne disordine e riesco anche a strappargli una lieve risata con questa battuta infelice.
“Fammi sono un favore moccioso. Piangi ogni qualvolta ne senti il bisogno e non tenerti tutto dentro, il dolore di dimezza se è condiviso e ogni volta che avrai bisogno di parlare sai dove trovarmi” non mi aspetto che mi risponda, così mi alzo dal divano allentando il fastidioso nodo della cravatta
“E tu perché non parli mai del tuo dolore Rad?” ovviamente mio fratello non può mai seguire i miei progetti
“Non preoccuparti per me. Io sto bene così. Adesso vado a cambiarmi e poi niente scuse perché ceniamo insieme guardando la tv, se servirà a convincerti puoi scegliere tu il canale” rispondo riprendendo a camminare, questa volta arrivo fino a metà corridoio prima di essere di nuovo fermato
“Rad?”
“Che c’è moccioso?!”
“Prima mi hai chiamato Goku” ridacchia con un sorriso furbetto stampato in faccia
“Argh! Perché perdo ancora tempo con te?!”
“Rad? Grazie” anche se sono ormai arrivato nella mia stanza e il suo è solo un sussurro, mi arriva forte e chiaro alle orecchie come se l’avesse urlato. Di niente fratellino
 


SPAZIO AUTRICE
Ciao a tuttiiii
Quello di oggi è un capitolo abbastanza triste ma spero sia piaciuto almeno la metà di quanto a me è piaciuto scriverlo. Avrei voluto inserire anche una canzone di sottofondo ma questa volta non sono stata molto ispirata.
Nonno Gohan è appena morto e Radish si è imposto affinché suo fratello gli venisse affidato, la mia parte preferita è senza dubbio quella della conversazione tra Rad e l’assistente sociale.
Al prossimo capitolo 🤗🤗🤗
  
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