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Autore: LorasWeasley    17/02/2019    3 recensioni
[Solangelo | accenni Percabeth]
"-Non hai sentito della maledizione che i figli di Afrodite hanno lanciato questa mattina?
Percy corrugò la fronte confuso e cercò di scrutare meglio gli altri campisti, ma non riusciva a comprendere che tipo di maledizione fosse –No?- rispose incerto."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Annabeth, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Ed eccoci con l'ultima storia della settimana.
Ho iniziato con la Solangelo e finirò sempre con questa bellissima coppia, anche perché ho scritto questa storia ormai da due anni circa, dovevo pubblicarla.
Piccola precisione, non so se avete letto "Campo Mezzosangue - Il libro segreto" ma l'idea di questa storia nasce da li.
In quel libro Nico e Will stanno già insieme, ma a un certo punto (non ricordo a che capitolo di preciso) qualcuno fa un semplice accenno a una maledizione successa mesi prima che hanno lanciato i figli di Afrodite con il nome per l'esattezza di "Maledizione del tesoro", non dicono nulla se non quello che ho spiegato direttamente all'interno della storia, nel libro è una semplice citazione.
Mi piaceva tanto l'idea e ho pensato che non sappiamo quanto tempo prima la Solangelo è diventata canon, quindi perchè no scrivere questa storia?
E nulla, spero che vi piaccia! Fatemi sapere,
un bacio, Deh
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La maledizione del Tesoro


Annabeth era seduta negli spalti intorno all’arena, un libro enorme aperto in grembo che stava leggendo con interesse.
Percy era momentaneamente al suo fianco, si era allenato fino a quel momento con dei figli di Ares, adesso stava riprendendo fiato togliendosi il sudore dalla fronte e bevendo un po' d’acqua.
Pochi giorni ed entrambi si sarebbero trasferiti a Nuova Roma per iniziare l’università, quindi si stavano preparando ognuno nel suo modo, lei studiando e lui allenandosi.
-Ma che succede questa mattina? Sembrano tutti molto agitati, più agitati del solito insomma- commentò a un certo punto Percy guardandosi intorno e notando dei comportamenti al limite dell’assurdo.
Annabeth rispose senza neanche alzare lo sguardo dal libro che teneva in grembo, quasi disinteressata.
-Non hai sentito della maledizione che i figli di Afrodite hanno lanciato questa mattina?
Percy corrugò la fronte confuso e cercò di scrutare meglio gli altri campisti, ma non riusciva a comprendere che tipo di maledizione fosse –No?- rispose incerto.
Annabeth sfogliò una pagina –L’hanno chiamata la maledizione del tesoro, chiunque abbia una cotta segreta è costretto a chiamare l’oggetto del desiderio “tesoro”.
Percy rimase senza parole, non pensava che potessero spingersi fino a quel punto e sinceramente era davvero curioso di scoprire il perché. Ma non era sicuro che l’avrebbe mai saputo.
-Sta tranquillo Testa d’Alghe, non dovrebbe toccarti, non hai una cotta segreta, no?- e alzò lo sguardo solo per lanciargli un’occhiata intimidatoria.
Percy rise in risposta, le si sedette accanto e le lasciò un bacio in guancia.
Qualche secondo dopo vennero raggiunti da una nuova figura.
-Annabeth, Percy- li salutò Nico fermandosi a pochi passi da loro.
Annabeth rispose con un cenno della testa mentre Percy mise su un’espressione imbronciata che Nico non comprese, quest’ultimo lo ignorò e poi lo scrutò meglio, vide che era già sudato e aveva la spada al suo fianco.
A quel punto prese la sua spada nera di ferro dello Stige e chiese all’amico –Continui ad allenarti con me?
Percy non rispose, era ancora imbronciato, solo alla fine si decise a incrociare le braccia al petto e borbottare –Mi hai chiamato Percy.
Nico alzò un sopracciglio scettico –Come avrei dovuto chiamarti?
Annabeth già rideva, sapeva dove sarebbe andato a parare il suo ragazzo, e infatti…
-Quindi non sono davvero il tuo tipo!
-Ancora con questa storia del tipo?- Nico era totalmente esasperato.
Annabeth continuava a ridere –è per la maledizione dei figli di Afrodite.
-Ah si- Nico sembrò pensarci –Ho sentito qualcosa stamattina.
-Ehy!- una nuova voce di un figlio di Apollo ormai ben noto a tutti e tre li raggiunse.
Will Solace stava correndo verso di loro indossando dei pantaloni corti e la maglia del campo, aveva il suo solito sorriso in volto e gli occhi azzurri luminosi.
-Stiamo facendo una partita a pallavolo, io e i miei fratelli contro i figli di Ermes, venite a vederci?
Annabeth annuì alzando le spalle –Vi raggiungiamo- rispose per sé e per Percy.
Will le sorrise, poi si girò verso Nico –Tu, tesoro?
Scese il silenzio.
Will sobbalzò e si portò entrambe le mani a coprirsi la bocca, il volto che diventava sempre più rosso.
Nico divenne ancora più bianco di quanto già non lo fosse, strabuzzò gli occhi e cercò di dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì neanche una sillaba.
-Oh, questo si che è divertente!- fu il commento di Percy mentre fissava entrambi con un sorrisetto divertito, Annabeth gli diede uno scappellotto in testa, ma anche lei sembrava molto interessata, tanto che chiuse il libro che stava leggendo dando tutta la sua attenzione alla scena che le si stava svolgendo di fronte.
Will aveva quasi preso fuoco –Io…- cercò di dire qualcosa di senso compiuto, spostando lentamente le mani dal viso –Non l’ho fatto di proposito! È uscito senza che potessi comandarlo!
Doveva essere una spiegazione innocente che avrebbe sistemato tutto, ma ebbe gli effetti opposti su Nico. Il ragazzo infatti sapeva cosa comportava quella maledizione che avevano lanciato i figli di Afrodite.
Sentì le sue guancie diventare sempre più rosse mentre la consapevolezza lo invadeva.
Boccheggiò qualcosa di incomprensibile, fece un passo indietro, si schiarì la gola e cercò di trovare un qualsiasi cosa da dire.
Ma prima che anche solo una sillaba riuscisse a lasciare le sue labbra sottili si rese conto che anche lui, senza volerlo, poteva dire una parola del genere.
Divenne quasi viola dall’imbarazzo, si tappò la bocca con una mano, si girò e corse via velocissimo.
Will si rese conto di chi lo circondava solo quando Annabeth attirò la sua attenzione facendo un colpo di tosse –Forse dovresti corrergli dietro- gli fece presente.
Will annuì meccanicamente, poi fece come gli era stato detto, sentendo distrattamente l’avvertimento che Percy gli urlò.
-Attento agli scheletri che ti manderà contro!

[793 parole]
  
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