Serie TV > Supergirl
Segui la storia  |       
Autore: Najara    18/02/2019    5 recensioni
“Lena Luthor.” La donna tese la mano e lei arrossì un po’, prendendogliela.
“Kara… ehm… Kara Danvers.” Si presentò a sua volta, arrossendo di nuovo, era davvero bella e la guardava dritto negli occhi, con sicurezza, ma anche con leggero divertimento.
“Bene, questa è una presentazione migliore di quella precedente.” Commentò Lena sorridendo.
Una commedia romantica targata SuperCorp!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il suo posto preferito

 

Kara rise ancora. La serata si stava svolgendo meglio di quanto avesse immaginato. Lena era divertente, simpatica, intelligente e molto attenta a lei. Si stavano abbuffando di cibo cinese, o meglio, lei era alla terza portata di involtini, mentre Lena spostava nel piatto la sua insalata, guardandola con quel brillio divertito negli occhi che le illuminava il viso.

“Tua sorella sembra qualcuno interessante da conoscere.” Commentò al suo ennesimo racconto su Alex.

“Non la pensavo così quando sono stata adottata.” Specificò Kara, infilandosi un altro involtino in bocca.

“Adottata?” Chiese Lena e i suoi occhi si sgranarono sorpresi. “Sei stata adottata?”

Kara annuì, la bocca ancora piena.

“Anche io sono stata, più o meno, adottata… avevo quattro anni quando Lionel e Lillian mi hanno presa a casa loro.”

Kara inghiottì l’involtino e la guardò. Ovviamente conosceva la storia di Lena Luthor, tutti la conoscevano. Dopo quello che era successo con il maggiore dei Luthor, l’entrata in scena della sorella che aveva salvato la compagnia, aveva attirato moltissima attenzione e i giornali avevano approfondito ogni dettaglio.

“Lo sai già, non è vero?” Le chiese, notando la sua espressione. Lena abbassò il capo e Kara poté solo immaginare cosa significasse vivere la sua vita.

“Sì, ma mi piacerebbe sentirtelo raccontare.” Le disse e sorrise quando la giovane alzò lo sguardo di nuovo su di lei.

“Magari un'altra volta.” Affermò, però Lena. Si alzò e Kara la seguì mentre faceva il giro del tavolo e la raggiungeva. “Ora vorrei portarti in un posto.”

Di nuovo le tese la mano e questa volta Kara la accettò senza la minima esitazione.

La berlina nera le stava aspettando, come in precedenza. Lena le aprì la porta e poi si sedette accanto a lei.

“Dove andiamo?” Le chiese, impaziente.

“Vedrai.” Lena era vicina a lei, Kara sentì un brivido, quando la mano della donna si posò vicinissima alla sua gamba.

“Vedrò…” Ripeté, cercando di riprendere il controllo delle sue emozioni. Doveva stare calma, tranquilla, non c’era niente di cui agitarsi. “Questo è l’edificio della Luthor’s Corporation…” Notò quando la macchina si fermò e loro scesero.

“L-Corp a breve.” Precisò la donna. “Vieni.” Entrarono e il portiere fece loro un ampio sorriso, per poi affrettarsi a chiamare l’ascensore.

“Bella serata, miss Luthor, non è vero?”

“Sì, Bob. Come sta tua moglie? Ancora quei problemi ai piedi?”

“Sta molto meglio, grazie, miss Luthor.”

L’ascensore arrivò e Lena indicò a Kara di salire per prima, poi la seguì.

Kara si tormentò le mani, aveva perso gran parte della tranquillità che le aveva dato la loro cena assieme.

“Non ti porterò in qualche laboratorio per diventare una cavia umana, non ti preoccupare.” La prese in giro Lena. “Anche se… sono pur sempre una Luthor…” Il suo tono ironico fece sorridere Kara.

“Non ho paura di te.” Assicurò.

La donna fece due passi verso di lei e ora era vicinissima.

“No?” Mormorò piano. Il cuore di Kara prese a battere veloce. “Perché molti mi temono… e chi non mi teme mi disprezza.” Dovette concentrarsi per sentire le parole della donna.

“Io non ti disprezzo…” Riuscì a dire. Gli occhi di Lena erano fissi nei suoi, la stava valutando, provocando? Le stava chiedendo il permesso? Non lo sapeva, ma era lì, vicina quanto bastava perché le loro labbra fossero ad un soffio dal baciarsi eppure immobile.

Immobile.

Per la prima volta Kara si dimenticò del perché fosse lì con lei e si lasciò andare all’impulso irresistibile generato da quella vicinanza. Baciò le labbra di Lena e nella sua mente esplosero i colori.

Senza fiato si tirò indietro, nel panico, non solo per quello che aveva fatto, ma anche per quello che aveva provato.

Sulle labbra di Lena si aprì un sorriso, non uno ironico o divertito, ma un sorriso dolce, quasi… fragile. Per un istante Kara credette di vederla per la prima volta davvero, poi il momento passò e Lena sollevò la mano, accarezzandole la guancia.

L’avrebbe baciata, comprese Kara.

Chiuse gli occhi pronta a provare di nuovo quell’indicibile miscuglio di sensazioni quando l’ascensore emise un piccolo trillo avvisandole che erano arrivate.

Riaprì gli occhi e Lena era di nuovo lontana, un sorriso sulle labbra.

“Andiamo, devo farti vedere il mio posto preferito a National City.” Le prese la mano, questa volta intrecciando le loro dita, e le fece attraversare un corridoio, poi la condusse in un elegante ufficio, non accese la luce, ma la portò fin dietro alla scrivania, aprì la porta ed, insieme, uscirono nell’aria appena fresca della notte.

Lo spettacolo era mozzafiato, da lassù la città sembrava quasi silenziosa, ma brillava di mille luci.

È bellissimo.” Mormorò Kara osservando il paesaggio, la mano di Lena ancora stretta alla sua.

“Ecco.” Disse allora lei e Kara si voltò a guardarla, perplessa. “Questo è il momento in cui avevo programmato di baciarti.” Spiegò allora la donna con tono tranquillo.

Kara arrossì e si sistemò gli occhiali, ridacchiando un poco in imbarazzo.

“Sei stata più veloce tu.” Concluse Lena. Poi si spostò di modo da essere davanti a lei e le si avvicinò lentamente. “Posso avere un secondo bacio?” Soffiò sulle sue labbra.

Kara annuì veloce e poi chiuse gli occhi quando la donna sfiorò la sua bocca con la propria, trattenne il respiro e poi lo rilasciò quando finalmente Lena la baciò. Prima fu delicata, poi posò le mani sui suoi fianchi e la attirò un poco di più contro di sé e il bacio si fece più deciso.

Quando Lena si separò di nuovo da lei Kara sbatté gli occhi e cercò di essere razionale.

Era sorprendentemente meglio di come se l’era immaginato, ok… ma era pur sempre solo una specie di nulla, giusto? Era stato emozionante perché era una donna e lei non aveva mai baciato una donna, tutto qui.

“Va tutto bene?” Le chiese Lena e la sua voce era più acuta del solito, più tesa, più… esile. Kara incrociò i suoi occhi e annuì, stupita ancora una volta di vedere la giovane Luthor in quel modo.

“Bene.” Lena sorrise. “Allora posso offrirti qualcosa?” La donna si diresse ad un armadietto e lo aprì indicandole le varie bottiglie, però poi la sua mano esitò. “Oppure…”

“Oppure?” Chiese Kara, era folle come la donna davanti a lei potesse cambiare, ora era terribilmente ammaliante quando l’istante precedente era stata così vulnerabile.

“Oppure potremmo bere qualcosa da me.”

“Da te?” Ripeté Kara e si sentì sciocca quando vide il sorriso di Lena ampliarsi.

“Sì, solo se ti va.” Assicurò.

Kara aprì la bocca in un o, comprendendo il sottinteso. Arrossì violentemente e Lena rise.

“Non c’è fretta.” Aggiunse, ma si morse il labbro e Kara provò di nuovo quell’intenso brivido, lo stesso che aveva provato quando la donna l’aveva baciata.

“Sì, cioè, no!” Bofonchiò. “Credo che… ehm… sarebbe meglio dirsi buona notte… no?”

Di nuovo era titubante. Non era sicura che fosse la cosa giusta da fare, in realtà avrebbe preferito rimanere ancora lì… per parlare con Lena… conoscerla meglio…

Arrossì per l’involontario doppio senso che la sua mente aveva silenziosamente creato.

“Va bene, permettimi, però, di riaccompagnarti a casa.”

In macchina si baciarono ancora e quando l’autista si fermò sotto casa di Kara ci volle un lungo momento perché si separassero. Lena sorrise nel vederla con i capelli spettinati e le guance rosse. Poteva solo immaginare quanto fosse ridicolo il suo aspetto. Cercò di sistemarsi i capelli e poi l’abito.

“Sei bellissima.” Affermò, però la donna, sorprendendola. La baciò delicatamente, questa volta. “Buona notte.” Le mormorò, poi si tirò indietro, lasciandola scendere e tornare a casa.

 

Entrò nel suo appartamento e lasciò cadere la borsa per terra.

“Wow.” Esclamò poi facendo una piroetta nel suo salotto.

Ce l’aveva fatta! Aveva conquistato una donna! Alzò un sopracciglio, in realtà era stata conquistata… ma non importava, il succo non cambiava, la parte difficile era stata fatta!

Si lasciò cadere sul divano sorridendo, mentre si passava la mano sulle labbra. Lena baciava davvero meravigliosamente!

Scosse la testa ridacchiando per quel pensiero sciocco e poi estrasse il taccuino dalla borsa. Scribacchiò qualche appunto, mordicchiando la penna pensosa, poi lanciò uno sguardo al cellulare e pensò che avrebbe potuto mandare a Lena la buonanotte… a quel punto si sbatté la mano sulla fronte.

Quanto era stata stupida? Non le aveva lasciato il suo numero! Come avrebbe fatto a contattarla?

Kara si rotolò nello sconforto per alcuni istanti, poi si alzò e si infilò nella doccia, uscì, mise il pigiama e si sdraiò nel letto. Il tutto continuando a maledire la sua idiozia.

Avrebbe dovuto essere lei a contattarla… chiamare il centralino della Luthor Corporation, farsi passare niente di meno che Lena Luthor, oppure presentarsi nel suo ufficio… che pessima figura che avrebbe fatto!

Nascose la testa sotto al cuscino e provò a dormire.

L’indomani si recò al lavoro con l’aria afflitta.

“Ehi!” La salutò Eve, agitando la mano. “Com’è andata? Dovevi scrivermi, non l’hai fatto, ne deduco che…”

Kiera! Nel mio ufficio!” Il tono di miss Grant fece sobbalzare Eve e fare una smorfia a Kara. Non prometteva nulla di buono.

Come una condannata entrò nell’ufficio pronta a farsi licenziare o retrocedere a fattorino del piano, magari persino a portiere.

“Allora?” La interpellò però Cat, sedendosi su uno dei suoi divani.

“Ehm…” Kara si sistemò gli occhiali arrossendo.

“Lena Luthor?” Incalzò Cat Grant. “Perché lei?” Chiese.

“Non ho scelto io.” Ammise e quando la donna alzò un sopracciglio cercò di spiegarsi. “Non sono molto brava in queste cose e… ehm… non stava andando molto bene, ieri sera.”

“L’ho notato.” Affermò secca la donna.

“Già…” Arrossì pensando ai suoi pessimi approcci, poi cercò di riprendersi. “Ma poi è arrivata lei e…” Non poté fare a meno di sorridere. “Siamo andate a cena assieme e poi nel suo ufficio...” Ripensò a cos’era successo nell’ascensore, a quel bacio… agli altri… e il suo stomaco si attorcigliò.

È una Luthor.” Quella frase la risvegliò bruscamente dal suo sogno ad occhi aperti.

“Lei non è come suo fratello! È dolce e gentile!” Il suo tono fermo e deciso fece alzare entrambe le sopracciglia di miss Grant e questo non era buon segno. Kara però decise che su quello non avrebbe ceduto, incrociò le braccia e annuì. “Lei è buona.”

“Molto bene.” Di nuovo rimase sorpresa dalla replica di Cat che si alzò e raggiunse la sua scrivania, si sedette e aprì uno dei fascicoli che aveva davanti.

Quando alzò gli occhi e la vide ancora lì, ferma, corrugò la fronte.

“Su, vai, hai un articolo da finire. Immagino che Lena ti chiamerà presto.” Agitò la mano e Kara fece un rapido dietrofront uscendo dalla stanza, tirando un evidente sospiro di sollievo.

Eve la stava aspettando, ma non era sola.

“Cos…?” Chiese, ma la ragazza sorrideva divertita.

“Qualcuno deve aver avuto successo ieri sera!” Esclamò, mentre firmava la bolla di consegna del fattorino e faceva spazio per il grande mazzo di fiori.

Kara arrossì di piacere prendendo la piccola lettera infilata tra i bianchi gigli.

L’aprì, notò subito un numero di telefono e una scritta che lesse in fretta:

 

Un fiore per ogni bacio.

Ti andrebbe di cenare di nuovo con me?

Lena

P.S. Questo è il mio numero privato…

così eviterai di scontarti con la mia segretaria

e la sua regola anti-giornalisti.

 

Arrossì un po’ quando guardò di nuovo i fiori, chissà se ne avrebbe mandati altri l’indomani… per i nuovi baci. Sorrise e provò di nuovo quella strana euforia al pensiero di rivedere Lena.

“Kara?” Si riscosse e guardò Eve. La giovane aveva un ampio sorriso sul viso. “Devi, assolutamente, raccontarmi tutto.”

“Sì, no… devo lavorare!” Afferrò il vaso di fiori e lo posò sulla sua scrivania, sorrise ancora una volta e poi si mise al computer, doveva scoprire tutto quello che poteva su Lena Luthor e le sue passioni.

 

 

Note: Le cose stanno andando decisamente bene! Kara si è lanciata ed è stata persino più rapida di Lena nel darle il primo bacio. Lena, da parte sua, sembra decisa a conquistarla, mandandole dei fiori e, senza perdere tempo, invitandola ad un secondo appuntamento. Cat, però, sembra perplessa?

Cosa ne pensate?

 

Posto subito il capitolo perché non so come e se riuscirò durante la settimana a stare dietro alla storia, mi scuso fin da ora per eventuali ritardi nel rispondere ai vostri commenti. Ma non preoccupatevi, non vi farò aspettare troppo!

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: Najara