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Autore: ghostmaker    18/02/2019    3 recensioni
[Storia partecipante al "Imagine your Otp" contest, indetto da Arianna.1992 e Emanuela.Emy79 sul forum di efp]
Moriaty ha mosso le sue pedine e Sherlock ora devi iniziare a difendersi per poter contrattaccare. Holmes salva Watson e la moglie, quindi convince John a seguirlo in questa nuova avventura e insieme attraversano lo “Stretto della Manica a bordo del vaporetto “Rafael”. Devono raggiungere Parigi e ritrovare la chiromante che Holmes ha conosciuto all’addio al celibato di Watson, ma durante il viaggio John trova nella borsa dell’amico un fazzoletto insanguinato: l’iniziale ricamata sull’oggetto è inconfondibilmente quella di Adler Irene.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NON MI ASCOLTI MAI






L’attesa è finita, Sherlock si alza da tavola e bacia la mano della sua invitata. Irene sorride. «Hai qualche graffietto e l’occhio notevolmente gonfio».
«Nulla che non si sistemi con una lauta cena e un bicchiere di buon vino» risponde Sherlock non riuscendo a celare la sua attrazione per la splendida donna che lo sta guardando dritto negli occhi.
«Sicuro? Quell’alone nero che lo circonda è preoccupante».
«Temi per me? Dimentichi che sei stata tu a lasciarmi solo con quei giovanotti in modo che potessero ornare la mia pelle».
«Sottovalutarsi è una cosa carina se espressa da te».
Forse per la prima volta Sherlock e Irene provano imbarazzo nello stare insieme seduti a tavola; adorano la reciproca compagnia perché si divertono nello stuzzicarsi, prendersi poco sul serio e amoreggiare come teneri amanti, ma anche in quest’occasione galante lui non può stare in silenzio su ciò che lo preoccupa.
«È pericoloso il gioco cui stai partecipando».
«Sono lusingata che ti preoccupi tanto per me, pensavo di essere un fastidioso intralcio» risponde Irene con quel sorriso beffardo che lui tanto ama.
«Stavi per esplodere con un pacchetto bomba, forse ti sopravvaluti.  La verità è che sarebbe sconveniente se tu morissi» risponde lui celando con una smorfia il suo triste pensiero.
«Sei davvero carino quando giri intorno alle parole che non riesci a pronunciare» risponde Irene con un sorriso che spiega più di cinquecento parole. «Eppure sai che sono capace di cavarmela bene con persone fastidiose come sei tu, caro signor Holmes».
«Tu non mi ascolti mai, cara signorina Adler» dice Sherlock quasi sconfitto.
«Non è vero, sento bene ciò che non dici apertamente».
«Anche tu non parli in modo chiaro».
«Vero, ma dopo che ti ho detto che aveva scoperto il mio punto debole, bastava leggere nei miei occhi per capire a chi mi stavo riferendo».
Irene appoggia la sua mano su quella di Sherlock; loro due sono stati molto intimi, ogni gesto carino acquisisce maggior valore.
«Irene, ritirati da questa situazione pericolosa».
«Tu lo farai?»
Holmes non può chiedere qualcosa che neppure lui è disposto ad accettare.



Sherlock apre gli occhi, sta annusando il fazzoletto intriso del sangue di Irene. Compiendo quel gesto la sua mente ha creato quell’incontro con la donna amata che non è mai avvenuto. Si dispera; neanche in sogno è riuscito a dire quanto la amava e in lui cresce la rabbia pensando che Moriarty è riuscito a non permettergli una nuova occasione per esprimere i suoi sentimenti. Lo sguardo che Holmes rivolge verso l’amico Watson è misto tra il dolore della perdita e la determinazione a chiudere i conti con il suo nuovo astuto avversario. Sherlock lancia in acqua il fazzoletto perché il ricordo lo frantuma e non può permettersi altre distrazioni.
«Se io potessi essere certo della prima eventualità, accetterei con gioia la seconda!» aveva detto a Moriarty prima di andarsene tenendo in mano il fazzoletto dell’amata Irene e ora il suo obiettivo è soltanto uno: vincere la partita a scacchi con il professore.
  
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