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Autore: Smeralda Elesar    18/02/2019    1 recensioni
[L\\\\\\\'isola del tesoro (The Legends of Treasure Island)]
Long John Silver vuole la mappa del tesoro, come al solito.
Jim Hawkins non è disposto a cedere, come al solito.
Basato sulla serie animata del 1996 "L'isola del tesoro" (The Legends of Treasure Island)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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In trappola

***


Corri, Jim!

Corri più forte che stanno arrivando i pirati!


Jim scavalcò con un salto un tronco caduto.

Sperava di riuscire a seminarli nella giungla, grazie al fatto che lui era piccolo e più veloce.

Quando si era accorto che lo avevano puntato aveva affidato la mappa a Jane ed era scappato più veloce possibile tirandoseli dietro, e quindi adesso...


Corri, Jim!


Il sentiero era stato ricoperto dalla vegetazione. Chissà da quanto tempo gli umani non abitavano più quell'isola? Erano rimasti solo gli abitanti più strani.

Quella non era un'isola normale. Non potevano starvi persone normali.

Jim adocchiò un cespuglio e si tuffò dietro per riprendere fiato.

Forse, se avesse avuto fortuna, i pirati sarebbero addirittura passati oltre.

Si era illuso che non sentire più i loro rumori fosse un buon segno, ma non ebbe nemmeno il tempo di pensarlo che la voce di Silver attraversò la foresta.

-Jim! Jim Hawkins! Fermati un attimo, ragazzo! È da tempo che aspetto di poter fare con te una chiacchierata decente, sai?-

Jim non ci pensava nemmeno.

Se c'era una cosa che aveva imparato da quando aveva a che fare con Silver era che, proprio quando sembrava più amichevole, era meno indicato fidarsi di lui.

Non era lontanissimo ma nemmeno troppo vicino.

Jim era indeciso tra restare acquattato ed aspettare che passassero oltre oppure addentrarsi nella foresta lasciando il sentiero.

Piccolo com'era avrebbe potuto sparire facilmente strisciando nel sottobosco.

-Jim! Andiamo, la pazienza ha un limite, ragazzo mio!-

Quello lo fece decidere per allontanarsi di nascosto.

Strisciò carponi verso dove la vegetazione era più fitta e...

Crack!

All'improvviso il terreno gli mancò sotto i gomiti e le ginocchia, e Jim cadde senza potersi aggrappare a nulla.

***

Quel ragazzino pestifero stava davvero mettendo a dura prova la sua pazienza!

Non che la pazienza di Long John Silver fosse poi molta, a dire la verità.

Ma ugualmente Jim Hawkins la stava logorando, costringendolo a quel gioco a nascondino nella giungla.

E gli toccava pur essere amichevole e conciliante, nella speranza di fargli abbassare la guardia.

All'improvviso, tra i tanti suoni della foresta, il pirata sentì distinto un Crack e poi un urlo.

Sì!

Forse finalmente la fortuna si era ricordata di lui e magari un intero albero era caduto addosso al moccioso!

***

Lo strato di foglie che aveva anche coperto la buca gli aveva attutito la caduta, ma lo stesso si trovava abbastanza in fondo adesso.

Forse quella era un'antica trappola scavata dai cacciatori, poi nel tempo le radici avevano costruito un pavimento naturale che però non aveva retto il suo peso.

Anche in piedi Jim non arrivava nemmeno a metà della profondità della buca, e non aveva nulla su cui arrampicarsi.

E quel che peggio, il rumore ed il suo grido nella caduta avevano guidato i pirati dritto fino a lui.

-Ma bene! Che magnifico colpo di fortuna! Temevo di doverti rincorrere per tutta l'isola prima di poter scambiare due parole con te, ed invece eccoti qui. Scusa se non scendo a tenerti compagnia durante la nostra chiacchierata, ma sai... temo che non sia partiolarmente confortevole laggiù-

-Silver! Maledetto filibustiere, non starò a sentire nemmeno una parola da te!-

-Adagio, adagio, ragazzo mio. Io credo che invece dovresti ascoltarmi. Come pensi di uscire da lì, sentiamo un po'?-

Silver sembrava a proprio agio, seduto sul bordo della buca e con quel mezzo sogghigno in faccia.

Jim non riusciva a vedere il resto dei pirati, ma era certo che fossero proprio dietro di lui.

-Questi sono affari miei-

Silver si alzò e si allontanò un momento.

Jim sentì dei rumori nella vegetazione, e poco dopo il capo di una liana penzolava poco oltre il bordo.

Peccato che lui non riuscisse ad afferrarlo nemmeno saltando più in alto che poteva e che l'altro capo fosse ben stretto in mano a Silver.

-Date le circostanze credo che questa ti aiuterebbe parecchio, dico bene, ragazzo?-

Jim rimase muto. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di supplicarlo.

-Andiamo, non fare quella faccia torva. Si tratta di affari: tu hai una cosa che serve a me ed io ho una cosa che serve a te. Tu hai la mia mappa ed io ho la tua corda. Uno scambio mi pare onesto-

-Niente con te è onesto, canaglia di un pirata!-

-Ahahah! Hai fegato, ragazzo! Te l'ho sempe detto che mi piaci! Allora senti questa: io ti faccio uscire da qui, e poi troviamo il tesoro insieme. Seguimi, Jim Hawkins, ed io farò di te un pirata coi fiocchi!-

-No! Io non diventerò mai un pirata, e nemmeno ti darò mai la mia mappa-

Per un attimo Silver ringhiò di rabbia e Jim pensò che avrebbe anche potuto ucciderlo per prendersi da solo la mappa che lui nemmeno aveva addosso.

-Sei testardo, ragazzo! Ebbene, fa come ti pare! Forse tra due giorni la fame e la sete ti faranno cambiare idea. Io resterò nei paraggi: se hai bisogno qualcosa fammi un fischio-

Poi Silver si rivolse ai pirati che lo avevano accompagnato.

-Tornate alla nave a prendere viveri ed acqua! Ci accamperemo qui- guardò di nuovo dentro la buca ed incrociò lo sguardo con quello determinato di Jim.

-Restiamo a fare compagnia ad un amico per qualche giorno-

***

Passò davvero tutto il giorno, ed al calare della sera Silver dovette ordinare di accendere un fuoco.

Le notti erano maledettamente fredde ed umide in quella maledetta isola, e la sua gamba ne risentiva parecchio.

E tuttavia il capitano non riusciva a fermarsi nel suo andare avanti ed indietro.

Che ragazzo ammirevole! Aveva resistito alla fame ed alla sete per tutto il giorno.

E quanto era cocciuto, testardo, irritante!

Silver ne avrebbe davvero potuto fare un pirata formidabile, qualcuno da tenere come suo pari invece della marmaglia con cui era costretto a stare.

Qualcuno che fosse alla sua altezza ma non lo tradisse, non come quel maledetto ratto di Pew, che spariva sempre chissà dove a fare le sue stregonerie e lasciava a lui tutto il lavoro.

Ed il ragazzo non lo capiva!

Non sapeva nulla della libertà che avevano i pirati.

C'erano i rischi, certo, ma vuoi mettere la soddisfazione di ridere in faccia alla legge ed alla morale?

-Capitano?-

-Che c'è?!-

-Ah... ehr... io e gli altri ci domandavamo...-

-Cosa, Screw?-

-Ecco... perché non uccidere il ragazzo e prenderci la mappa?-

-Ah, certo! Ucciderlo e prenderci la mappa. Certo!-

-Certo, Capitano!-

Silver guardò i suoi uomini e rise, rise forte come ogni volta che loro si rivelavano per i poveri idioti che erano.

Loro risero pure, e Silver immaginò che il ragazzo avrebbe avuto paura, se avesse sentito quel discorso.

Estrasse dalla cintura una delle sue pistole e fece fuoco in aria per zittirli.

-Ascoltatemi bene, branco di imbecilli! Io sono il capitano perché ho più cervello di tutti voi messi insieme! Provate a sparargli, e provate a macchiare di sangue la mappa del tesoro. Poi vedremo chi saprà trovarlo! E poi loro hanno già esplorato l'isola. Se il ragazzo collabora io potrò sapere dove è meglio non andare. Avete capito bene? E non azzardatevi a prendere iniziative senza prima avere riferito a me!-

Per quella volta era riuscito a rimetterli in riga.

I tre tornarono vicino al fuoco, invece Silver, giusto per curiosità, tornò dove era intrappolato Hawkins.

C'era poca luce, ma lo stesso lo vide ricambiare il suo sguardo con i pugni stretti ed arrabbiato.

“Non collaborerò mai con te” sembrava volergli dire.

Silver fece un verso sprezzante e si allontanò dalla buca.

Dopo una notte di freddo, di fame e di sete le cose sarebbero state diverse.

***

Jim era riuscito a dormire qualche ora quando i rumori dell'accampamento si erano spenti.

Non aveva più provato a scalare le pareti ripide perché sarebbe stato uno spreco di energie ed al momento lui non poteva permettersene.

Si svegliò alla luce dell'alba.

Tese le orecchie ma non sentì nulla.

In realtà sperava che i suoi compagni lo trovassero.

Senza cibo avrebbe potuto resistere, ma senza acqua, con quel caldo, non sarebbe durato molto.

Quando il sole fu più alto nel cielo riapparve anche Long John Silver.

-Allora, ragazzo! Dormito bene? Sei pronto per uscire da lì ed unirti alla vita dei bucanieri?-

-Mai!-

Il pirata sghignazzò forte, come se trovasse tutto estremamente divertente.

-Mai dire mai, Jim. Mai dire mai-

E lo lasciò di nuovo da solo.

Il pensiero di Jim corse a Jane, al dottore, a Ben Gunn... e poi a suo padre, a sua madre ed al vecchio pirata che gli aveva lasciato la mappa.

A volte pensava che sarebbe stato meglio non averla avuta per niente quella mappa.

***

-Jim! Il tempo a tua disposizione sta per finire, lo sai anche tu. Quanto ancora puoi pensare di resistere laggiù, senza cibo né acqua?-

-I miei amici verrano a prendermi-

-E come farebbero a trovarti? Siamo nel mezzo della giungla, lontano dal sentiero, e puoi urlare quanto vuoi ma qui i suoni sono attutiti dalla vegetazione e dal fatto che sei sotto terra. Non riusciranno mai a raggiungerti in tempo-

Il ragazzo non gli rispose più.

Stavolta però non era il solito sguardo di sfida, anzi Jim non lo guardava affatto.

-Pensaci bene, Jim. Hai già una fossa, non farla diventare la tua tomba-

“Non costringermi a seppellirti, dannato moccioso”

***

Era calata la seconda notte.

Long John Silver aveva provato durante l'arco della giornata a convincere Jim, stavolta più convincendolo a salvarsi la vita che minacciandolo, ma niente.

C'era stato un rifiuto dopo l'altro, sempre più debole, ma sempre rifiuto.

Silver sedeva accanto al fuoco a fissare le fiamme.

Come era possibile che quel moccioso non capisse?

In fondo Silver lo sapeva che Jim non si fidava di lui, e ne aveva ragione.

Nemmeno Silver si sarebbe fidato di Silver!

Ma Silver si sarebbe fidato di Jim Hawkins.

Perché ogni volta che lui aveva chiesto aiuto il ragazzo gliene aveva dato, anche andando contro i suoi interessi.

Silver non si fidava di Silver, ma si sarebbe fidato di Jim, e se Jim gliene avesse dato la possibilità, John avrebbe ritrovato dentro di sé un brandello di lealtà per il ragazzo.

Ma lui era testardo, e sarebbe morto in quel buco come un sorcio piuttosto che fare un patto con lui.

Silver digrignò i denti!

Si alzò di scatto, controllò che i suoi tre sottoposti dormissero, e poi si avviò alla buca dove c'era il suo prigioniero.

***

Jim si svegliò di soprassalto per qualcosa che gli era caduto addosso.

Era debole, rallentato, intontito e non vedeva quasi niente.

Avrebbe potuto essere un serpente per quello che ne sapeva, ma dopo essergli caduta addosso la cosa non si era più mossa.

Jim pensò ad un ramo o ad una radice secca e tentò di scostarla seccato.

Peccato che questa tornò insistente a sbattergli contro il fianco.

Jim aprì gli occhi e li strizzò nel tentativo di mettere a fuoco qualcosa nel riverbero del falò acceso dai pirati.

Vedeva la cosa che gli era caduta addosso, e tastando si rese conto che era una liana.

Bel colpo di fortuna una liana! Se solo... scrutò in alto, verso il bordo della buca, a vide che era da lì che pendeva.

Tentò di strattonarla e la sentì tendersi.

Quindi...

Dovette trattenere un'esclamazione di stupore!

Con quella avrebbe potuto arrampicarsi fuori!

Jim tentò di scrollarsi di dosso sonno e debolezza, afferrò la liana con entrambe le mani e puntò i piedi contro la terra.

Era friabile sotto i tacchi delle scarpe, ma era comunque abbastanza stabile da permettergli di avanzare.

Salì lentamente e con meno rumore possibile, e prima di issarsi fuori gettò un'occhiata all'accampamento.

Il fuoco era debole ma acceso, i pirati dormivano; Long John Silver gli dava le spalle e dormiva su un fianco.

Jim non avrebbe mai creduto di vederlo addormentato.

Non lontano da Silver c'erano una borraccia ed una foglia con posate sopra tre gallette, e la vista del cibo fece brontolare lo stomaco di Jim.

Facendo meno rumore possibile aggirò il pirata e si impadronì del cibo e dell'acqua.

Un crepitio del fuoco lo fece sussultare.

Non aveva tempo da perdere!

Si allontanò da loro, trovò il sentiero grazie alla luce della luna che filtrava dove la vegetazione era meno fitta, e solo quando fu lontano si fermò a bere e mangiare.

Avrebbe voluto anche dormire ancora, ma non sapeva se i pirati avrebbero controllato la buca e scoperto la sua fuga, quindi preferì mettersi subito in cammino.

***

Finalmente quel moccioso se n'era andato! Alla malora lui e tutti i problemi che gli aveva portato!

Aveva dovuto praticamente tirargliela addosso, quella liana, prima che il moccioso si svegliasse, e poi aveva dovuto pure far finta di aver dimenticato una parte della sua razione ed aveva dovuto fingere di dormire perché non si venisse mai a sapere che cosa aveva fatto il capitano Long John Silver per un ragazzino testardo.


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Cantuccio dell'Autore


Quanti di voi sono abbastanza vecchi da ricordarsi “Game boat” su Rete4?

Quanti di voi amavano “L'isola del tesoro”?

Ecco, siete nel posto giusto!

Io adoravo quella canaglia di Long John Silver, e mi dispiace tantissimo che gli episodi in italiano siano introvabili.

C'è la serie completa in inglese “Legend of Treasure Island”, per chi volesse cimentarsi.

Io l'ho fatto.


Spero che questa storia vi sia piaciuta.

Vi lascio la sigla come promemoria

https://www.youtube.com/watch?v=UNBLAt38Lq0 video sigla originale

https://www.youtube.com/watch?v=rxK6TtSYo18 sigla completa



Makoto

   
 
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