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Autore: killian44peeta    18/02/2019    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Natalie
 

"Ma quindi i soldi ce li ho o no?" esalai, trovandomi sul punto di entrare al market, ma ricordarmene di colpo, prendendo perciò a frugare nella borsa.

"Qui no, qui no... Merda, ma quante tasche ha 'sta borsa? Peggio di quella di Hermione Granger in Harry Potter... Se non di quella di Mary Poppins o ancora quella di Newt Scamander... No forse così esagero" pensai, quasi affondando tra le duemila tasche che dominavano quella che appariva una semplice borsa
...ma che semplice borsa non era, a quanto pareva.

Probabilmente avrei perfino trovato un ombrello se continuavo in questa maniera.

Dopo minuti e minuti di ricerche, ecco finalmente l'oggetto tanto desiderato: un portafoglio rosso, segnato da una parte dalla costellazione dell'Orsa Maggiore e dall'altra parte dall'Orsa Minore.

"Mmmh... Quindi, ho...?"

Ad aprire, spalancando gli occhi, vidi due banconote da cento mila... Con un segno molto strano che non si poteva ricondurre né al dollaro, né all'Euro, né tantomeno alla generale fonte di pagamento elettronico, il bitcoin.

"Ma magnifico. Chissà a quanto equivalgono?" Pensai grattandomi la testa "Va bene. Sono al market. Cosa devo fare qui?"

Tornai ad aprire il quaderno, vedendo la scritta seguente diventare leggibile.

'Acquista un appartamento di salvataggio'

"Ah. Ecco perché sono così ricca al momento... Ma ... Ad un Market posso comprare un appartamento? Certo che si sono proprio attrezzati, quelli lì"

Il negozio era in uno stato perfetto: le finestre erano di un verde bottiglia, le pareti prive di crepe.

Entrai, sentendo il campanello appeso alla porta tintinnare nel suo scampanellio delicato.

L'odore di libri, di pittura e molto altro mi si diffuse nelle narici, tanto che rimasi boccheggiante sulla soglia.

Si apriva in un openspace circolare, quasi gigantesco, con almeno venti categorie che dominavano dei cartellini simili a postit colorati che decoravano lunghe file di scaffali in legno.

Sorrisi leggermente, vedendo poi al centro del tutto una sorta di enorme scrivania di vetro, scrivania con dietro un commesso con barba e capelli brizzolati, con almeno quarant'anni alle spalle.

-Benvenuta all'Emporio dei fratelli Grimm! C'é qualcosa di sua necessità? Vendiamo da incantesimi portatili a congegni elettronici, da bolle di trasporto a carrozze con cavalli cyborg, da appartamenti a ville in perimetro allargato e tante altre cose! -

-Beh, sì, io avrei bisogno di un appartamento-

"Cazzo, speriamo non costino troppo, un po' di soldi vorrei tenermeli... "

-Certo. Mi segua- fece ancora il quarantenne, accennando un rapido inchino, portando una delle proprie mani al petto in un rapido gesto di umiltà.

Feci quello che mi aveva detto, andando dietro alla sua figura muscolosa e slanciata, coperta da un kimono color arancia di una tonalità che sfociava nel giallo.

Nel frattempo mi osservavo attorno: c'erano davvero un sacco di cose! Vedevo palesemente oggetti che a tratti riuscivo a riconoscere, mentre in altri tratti non li comprendevo molto bene.

Uno di questi era stato una sorta di porta matite che sputava sabbia arcobaleno, piovendo a terra in un sacchetto, laddove questa diventava simile a liquido fuso, pronto a creare una statua, con i colori che si dividevano.

"No ma... Che figata. Tutto questo é stupendo"

Procedetti addietro all'uomo, trovandomi davanti ad uno scaffale pieno di casette piccole, tutte racchiuse in dei vasetti della marmellata.

"Ma che cazz..."

-Il primo appartamento ha due bagni, due camere da letto e una cucina salotto. É un po' piccola, infatti costa solo cinquanta mila yijilki. Quello subito dopo é più grande, difatti la cucina e il salotto si separano...-

-Scelgo questa- dissi subito, ammirando la scritta sessanta mila yijilki, ricevendo un occhiata leggermente storta dal cassiere, come irritato dal fatto che non gli avevo permesso di finire la propria spiegazione ed il proprio bellissimo elenco di case.

Lo ignorai bellamente, confermando ancora la mia scelta con un -Questa, questa, sì, questa- ripetuto almeno tre volte.

Certo, rispetto alla prima pagavo di più, ma detestavo da morire l'idea che salotto e cucina fossero attaccate.

Se cadeva magari una bottiglia d'olio, era tutto inutilizzabile, divano compreso.

Questa cosa la avevo appresa per colpa di Alex alla nostra prima casa... Qualcosa di molto più ristretto rispetto a quella in cui vivevamo ora: si era portato a casa una delle sue amichette tutto seno e niente cervello ... E cercando di impressionarla con la cucina... Beh. Aveva reso la cucina un maledetto putiferio tra condimenti a terra e panna montata di cui la ragazza era stata sporca sul seno, con una tetta di fuori e i capelli fuori posto.

Non avevo voluto fare domande quel giorno, avevo semplicemente aggirato la questione come la peste, ma mi disgustava parecchio anche solo l'idea di un capezzolo di fuori.

Insomma, non era normale pensare al proprio fratello, quello che da piccolo diventava rosso e impacciato al solo non arrivare ad uno sgabello, mentre andava a letto con una tizia, insomma!

Tra questi pensieri, neppure mi ero accorta di aver raggiunto la cassa con il barattolo di marmellata in mano, o più che altro, con la casa imbarattolata in mano, dettaglio che, se dovevo dirlo, mi faceva ridere.

Come facevo a vivere in una casetta del genere?

Dovevo infilarmi nel barattolo, per caso con una magia restringente? Dovevo comprarla?

Nonostante tutte le domande, tirai fuori il portafoglio e sborsai rapidamente la cifra... O provai a sborsare rapidamente la cifra, anche perché un tonfo mi fece saltare in aria, mollando di colpo il portafoglio, il quale cadde a pera morta sul bancone.

Il rumore improvviso era provenuto dalla porta, gettata palesemente contro il muro con un calcio, accompagnato da una decina di uomini e donne che, con la classe di degli scimmioni, presero a spintonarsi a vicenda.

Il loro vestiario mi suggeriva parecchio su di loro.

"Pirati? Pirati in un market?"

-Ohi, zoticone! Rhum! Non guardare le riviste- disse un uomo dai capelli castano rossiccio, con un grande squarcio sulla lingua.

-Yo~ho, io non prendo le tue porcherie alcoliche, é molto meglio andare in cerca di belle signore- fu la risposta di un altro, dai capelli di un color nero seppia, ma con un collo troppo lungo che decisamente si faceva notare.

Il primo rise sguaiato -Come se le signore ti dessero il filo! Hanno tutte interesse per il comandante Philip-

-Agh. Sarà per il suo accento, ti assicuro che é tutto fumo e niente arrosto-

-Zitto, se ti sente, quello ti riempie di botte, se c'é qualcosa a cui tiene é l'orgoglio-

-Scusatemi- interruppe una voce pacata -Chi é... Che riempirebbe di botte chi?-

-C-C-C-Comandante Philip!- squittí il corvino, facendo un salto all'indietro, mentre un ragazzo sui diciannove anni si faceva strada tra la schiera di pirati, i quali si erano messi tutti in riga di colpo.









 

  
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