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Autore: CortexiphanAddicted    19/02/2019    0 recensioni
Il mondo di The Walking Dead, come tutti lo conosciamo: ogni personaggio ha la sua storia, il suo passato, i suoi morti. Lo stesso vale per Aria, una ragazzina cresciuta troppo in fretta, come Carl, Enid, Judith o Beth. L'apocalisse vista dai suoi occhi ha una colorazione diversa, si intreccia con la storia principale dei protagonisti della serie e, in particolare, alle vicende del Santuario e del suo tiranno, Negan. Ancora prima di conoscerlo,infatti, sembra che Aria fosse destinata ad amarlo per sempre...
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Negan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Negan sta per partire, con il ragazzino e alcuni dei suoi, diretto probabilmente ad Alexandria, se è questo il nome del posto da dove vengono lui e Daryl.
Corro al suo appartamento, giusto in tempo, mi chiudo la porta alle spalle.
Restiamo in silenzio, lui con la giacca di pelle su una spalla e io, i capelli in disordine, lo sguardo spaventato, sono sul punto di crollare.
–Non andare- dico, stringendo le sopracciglia.
–Aria- -Non andare, fallo per me, ti prego- -Aria, lo sai, io non sono solo tuo marito, sono il capo di questo posto e alcune cose vanno fatte in un certo modo-
Comincio a piangere –Tu lo sai come sono fatta, lo sai che non sopporto l’idea di averti lontano, appena ho saputo che te ne stavi andando… Negan… ti prego. Io senza di te non sono niente-
Mi accascio a terra e piango, le mani al viso, quasi urlo –Ho paura, ho paura che possano farti del male, sento qualcosa di strano in me, non sono tranquilla, ti prego, non andare oppure lasciami venire- Lui si avvicina, mi guarda dall’alto, un po’ divertito, un po’ in pena per me.
Starà pensando “davvero mi è così obbediente?”
–Farò qualsiasi cosa per convincerti a restare, lo so che per te non sono nulla, ma ci sarà qualcosa che posso darti in cambio della tua salvezza. Bruciami la faccia se serve, dammi in pasto agli zombie, ma ti prego non allontanarti da me- lui si inginocchia al mio livello e mi abbraccia, mi stringe nel modo giusto per farmi calmare, mi culla come fossi per lui una figlia.
–Resisti, ancora un po’, andrà tutto bene- mi stringe ancor di più, io piango sulla sua maglia, la giacca di pelle è ai nostri piedi, la stringo con forza.
–Pagherei qualunque prezzo purché fossimo liberi, amore mio- dico, a denti stretti.
Lui mi avvolge delicatamente il viso con le mani, asciugandomi le lacrime, sorridendo in modo dolce, ha capito che sono realmente preoccupata, che la mia apprensione non è finta, come molte cose di questo mondo.
In passato non ho mai provato emozioni così vere, reale preoccupazione, reale affetto, reale sentimento d’amore.
–Io sono forte Aria, andrà tutto bene. Tu sei come me, ce la puoi fare qui, tornerò presto, il tempo di mettere in ordine un paio di cose e poi torneremo a divertirci assieme. Che dici, ti va bene?- poggio la mia fronte sulla sua spalla. –Sì-
Lui mi accarezza la testa, i miei capelli, mi stringe, avvolgendomi, facendomi sentire ancora più piccola, ancora più fragile.
–Coraggio- dice –è ora, devo andare-
Si avvia verso la porta, ma io gli prendo la mano, stringendo con tutta la forza che ho.
–Come fai- dico –a non avere paura?- lui si ferma, poi si gira, stringe la mia mano, la porta alla bocca e la bacia, poi mi avvicina a sé dalla vita, e mi bacia in un modo che mi fa tremare le ginocchia.
–La paura fotte le persone, Aria. Sta tutto nello stato mentale che decidi di avere, basta essere certi di non provare alcun sentimento, di non essere come gli altri, di vedere sempre una via d’uscita- -Allora tu… non mi ami?- questa domanda pensavo lo mettesse in crisi, invece ha sempre la risposta per tutto.
–Tu sei una piacevole eccezione che conferma la regola-
Credo sia il modo più semplice che ha per dire che ricambia il mio sentimento.

Lo vedo allontanarsi, in quel furgone, con il ragazzo, diretti in un luogo per me infinitamente lontano.
Osservo la scena dalle grate della recinzione, e a ogni secondo sento che è sbagliato, che lui non dovrebbe andare, che la via d’uscita non si trova così facilmente e che le persone, quando sono arrabbiate, possono fare di tutto.
Sta andando nell’occhio del ciclone, spero sia vero che è il luogo più sicuro.
Sono andati da più di un quarto d’ora, ma io non mi sono mossa, sento che se ora dovessi farlo, crollerei sul terreno, incapace di camminare o respirare.
Ma prima o poi dovrò ricominciare tutto: stare in apprensione, aspettare, così, per sempre.
È la mia condanna, per aver desiderato di essere felice, doveva esserci qualcosa di incompleto.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il mio Negan… così lontano da me, non posso proteggerlo, non è in mio potere.
Per aver scelto di amarlo, non posso seguirlo nelle sue missioni così rischiose.
Se fossi stata uno di quei maschiacci che prende le decisioni con lui, gli sarei stata più utile.
Ma non posso fare a meno di essere così debole, e di emozionarmi, soffrire e gioire anche solo per uno schiocco delle sue dita, per un suo bacio, una sua parola.
Basta, ora mi muovo, è deciso, lo faccio, per te, amore mio, voglio essere forte perché tu me lo hai chiesto.
Dopo il primo passo anche il vento mi fa capire che posso farcela, che può essere alleggerito il mio peso, che posso resistere se mi impegno.
Non uscirò, passerò il mio tempo a pensare a lui, a pregare (se ha ancora qualche valore) che lui torni da me sano e salvo, che nessuno possa fargli del male, mai.
Improvvisamente, dalle grate vedo pericolosamente avvicinarsi Daryl, anche prima lo avevo visto, ma mai così da vicino.
Il detenuto più cocciuto e ribelle della storia, piace a Negan e piace anche a me, perché si capisce che ha sofferto e che, per quanto incasinato, tenti ugualmente di aiutare il prossimo. È per questo che ora è qui, in questo recinto, a lottare più del solito per vedere nuovamente la luce del giorno.
–Ehi ragazzina-
Non è possibile... che mi abbia riconosciuto?
Perché mi rivolge la parola? Come fa a sapere chi sono?
No, forse è solo un suo intercalare, forse vorrà dirmi qualcosa di insulso, mi sto preoccupando per niente, sarà una sciocchezza. E se non fosse così?
E se qualcuno ci vedesse parlare?
Rischierei di perdere tutto, anche la fiducia di Negan per un mio momento di debolezza.
Come tante volte ho fatto nella mia vita, fingo di non aver sentito e a passo svelto vado verso l’interno del Santuario, verso la mia piccola oasi, mi stendo tra quelle lenzuola che hanno ancora il suo odore, del mio Amore addormentato.
Probabilmente morirò prima di sapere che cosa mai il prigioniero scorbutico e problematico volesse dirmi in quel pomeriggio da me così intensamente vissuto.
   
 
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