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Autore: GeoFra    19/02/2019    0 recensioni
“Prima di fare colazione penso a sei cose impossibili...”
Se Charlotte dovesse stilare una lista scriverebbe:
1. Arrivare in ritardo il primo giorno;
2. Sbattere contro un tipo rovesciandogli il caffè addosso;
3. Essere invitata fuori da un gnocco pazzesco dopo una figura di merda;
4. Finire in “punizione” per sbaglio;
5. Rivelare un segreto alla persona sbagliata;
6. Trovarsi nella situazione di non saper scegliere;
***
Quando Charlotte si scontra con Aaron Lewis macchiandogli la camicia, come nei più classici film d'amore, non sa ancora che quel ragazzo renderà la sua vita all'Università di Los Angeles molto più movimentata e che lei fra gli oroscopi della sua migliore amica e le battute dei due gemelli dovrà cercare di arrivare a fine anno con i nervi intatti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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“Una festa in riva al mare”

 

 

“Va tutto bene,

ma alza la musica.”


«Tu cosa? » Kim mi ascoltava tutta orecchi mentre con la forchetta infilzava la sua insalata.

«Sì, praticamente si è rovesciato tutto il caffè addosso alla sua camicia… Una macchia enorme » sbottai, masticando il mio panino con rabbia.

«Io gli ho chiesto scusa più volte, ma lui mi ha pure risposto male dicendomi di darmi una svegliata! Ma chi si crede di essere? Il caffè la prossima volta glielo tiro in faccia così magari si sveglia lui» mi sfogai, c’era una minuscola parte di me che si contorceva ancora per i sensi di colpa ma la parte predominante li soffocava con il ricordo della maleducazione che aveva dimostrato il tipo.

 

Kim inarcò un sopracciglio.

«Lascialo perdere, tanto il campus è grande non è detto che tu lo riveda ancora » mi tranquilizzò lei.

«Magari! Sai cosa ho scoperto dopo essere entrata in classe? Che lui è l’assistente del mio professore di Letteratura Italiana! » sbottai nervosa, torturandomi una ciocca di capelli.

«No vabbè, ma questa è sfiga!!! » commentò Kim incredula.

«Già »

«Questa mattina nella fretta ci siamo dimenticate di leggere l’oroscopo! Sicuramente il tuo segno è in conflitto con qualche pianeta… » Kim prese il suo cellulare, sapevo che aveva aperto la sua applicazione preferita: AstroPoets. «Vediamo un po’... Ecco! Leone: questo inizio settimana porterà qualche piccante novità e uno scontro inatteso, colpa della vicinanza fra Marte e Venere, non chiedete troppo al partner in questo periodo!»

 

« Ah è troppo chiedere un po’ di educazione?! Manco lo avessi tirato sotto sulle strisce pedonali… » brontolai, mentre lei mi rivolgeva un’occhiata eloquente.

«L’oroscopo non sbaglia mai… Ma so io come tirarti su il morale! » squillò lei entusiasta.

 

Le rivolsi un’occhiata interrogativa.

« Stasera siamo state invitate a una festa organizzata da quelli del secondo anno! » esclamò Kim, sorridendo elettrizzata.

« E chi ci avrebbe invitate? » domandai scettica.

« Ho incontrato questo tizio durante la pausa e gli ho chiesto dove fossero i bagni, lui mi ha risposto molto gentilmente… Così gli ho chiesto se fosse dei Gemelli e lui è scoppiato a ridere e mi ha detto che effettivamente era uno dei Gemelli e colpo di scena...  » Kim fece una pausa ad effetto e poi esclamò: « Sbuca davvero il suo gemello da un’ aula! »

 

« Scusami? » la guardai certa di non aver capito nulla.

« Sono gemelli di segno e di fatto! Alla festa te li presento, sono identici! »

Scoppiai a ridere, queste coincidenze potevano capitare solo a Kim.

« Comunque non credo che verrò alla festa, il professor Nucci ci ha già assegnato delle letture e domani mattina ho lezione » dissi, mordendo nuovamente il panino.

 

« Non osare abbandonarmi! Lo sai che non vado se non ci sei tu...» piagnucolò Kim, prendendomi il polso.

 

Sbuffai e mi ritrovai a dire: « Va bene… Ma non facciamo tardi! E io mi porto da leggere! »

Kim lanciò un gridolino di gioia.

 

***

 

Quando rientrai in camera nel tardo pomeriggio con le braccia cariche di libri trovai Kim sommersa da una montagna di vestiti.

 

Dopo il pranzo ci eravamo divise, lei aveva una lezione pomeridiana e io mi ero rifugiata in biblioteca a prendere i libri assegnati da Nucci, che avevo scoperto essere più voluminosi di quanto mi aspettassi. Erano delle particolari raccolte di saggi, redatte da Mr. Nucci in persona con commenti e annotazioni annessi, consigliati per i suoi futuri esami.

 

In bagno doveva esserci Natasha perchè sentivo l’acqua della doccia scrosciare.

 

«Tu stasera cosa ti metti? » mi domandò Kim, esaminando un top bianco.

«Ah non saprei, una maglietta e un paio di jeans? » azzardai, appoggiando i libri sulla scrivania.

«La festa è sulla spiaggia… Io pensavo di mettermi un vestito… »

 

«Ciao Natasha, vieni anche tu alla festa stasera? » domandai cortese, quando la vidi uscire dal bagno.

«Sì, hanno invitato tutta la squadra di ginnastica artistica » rispose lei fredda.

 

Io e Kim ci scambiammo un’occhiata eloquente.

 

Certo che la Regina dei Ghiacci avrebbe potuto farlo un sorriso.

 

Mi vestii in fretta, indossando una maglietta larga e un paio di pantaloncini, nella borsa che avrei portato con me infilai uno dei libri meno voluminosi che dovevo leggere e aspettai che Kim trovasse le sue infradito prima di uscire dalla stanza.

 

«Allora ci vediamo alla festa! » trillò Kim, salutandola con uno splendido sorriso a 32 denti e Natasha, che si stava infilando un vestito molto aderente, rispose con un cenno distratto.

 

***

 

La spiaggia non era molto distante dal campus, la festa doveva essere abbastanza popolare perchè il rumore delle onde era coperto da musica e schiamazzi.

«Oh guarda… Quelli li ho visti nel mio corso di Cinema stamattina! » esclamò Kim indicando un gruppetto di ragazzi «Chissà dove sono i gemelli... »

 

Era stato acceso un piccolo falò sulla spiaggia e intorno erano sparsi sdrai e panche, la musica proveniva da un piccolo bar coperto dove la gente si era messa in fila per prendere da bere. Intravidi Natasha in mezzo a un gruppo di ragazze e la indicai a Kim che spalancò la bocca sconvolta quando vide Natasha ridere di gusto mentre sorseggiava una birra.

 

«Oh eccoli! » Kim mi strattonò per mostrarmi due ragazzi vicino al bar.

Ci avvicinammo e io non potei fare a meno di sentirmi a disagio, per Kim era più facile stringere amicizia, io ero più diffidente e scostante.

 

«Ehilà… Kim giusto?» ci salutò uno dei due.

Feci fatica a non assumere un’espressione scioccata.

 

Ma sono identici, cazzo!

 

Avevano gli stessi capelli castani e lineamenti, il taglio d’occhi restituiva lo stesso sguardo verde, una leggera differenza la si trovava solo se si osservava bene il fisico: uno era leggermente più muscoloso e i capelli dell’altro erano più spettinati.

 

«Che memoria! » si complimentò sorridente Kim «James e Jacob giusto? »

 

Quello che ci aveva salutato per primo rise in modo gentile e la corresse: « In realtà io sono Jacob e lui è James ».

 

Kim scoppiò a ridere.

«Chiedo perdono! Lei è la mia migliore amica Charlie… » mi presentò e io strinsi la mano ad entrambi.

Mi sorrisero in modo gentile e quello che doveva essere James estrasse due birre da dietro il bancone.

 

«Impareremo anche noi a distinguervi! » risi, prendendo la mia birra ghiacciata.

«Dubito, certe volte riusciamo ad ingannare anche il nostro migliore amico, Aaron» disse Jacob, con un luccichio soddisfatto nello sguardo.

 

Fu in quel momento che udimmo una voce chiamare «Jaaacob!! Jaaames!!»

Ci voltammo tutti e quattro verso il falò, un ragazzo avanzava verso di noi a grandi passi, aggrappato al suo braccio c’era una ragazza.

 

Strabuzzai gli occhi quando realizzai chi fosse.

 

Oh no...

 

***

 

[Aaron]

 

Finalmente le lezioni erano finite così avevo la possibilità di raggiungere J&J per ultimare i preparativi della festa di stasera.

Grazie a Dio stasera si beve!

Era sempre così, quando la giornata iniziava con il piede sbagliato mi bastava una serata per cambiarne il corso.

 

Una volta raggiunti i ragazzi e sistemato le ultime casse di birra salii nella mia stanza dove trovai il mio compagno di stanza stravaccato sul suo letto.

«Ehi Kev, vieni anche tu stasera?» lo salutai.

Eravamo sempre stati nella stessa stanza, tutto sommato era anche comodo visto che ci allenavamo insieme tutti i giorni, ma non eravamo mai stati grandi amici. Era il classico bravo ragazzo, quello che ispira fiducia e ti porta via la ragazza.

 

«Puoi scommetterci!» esordì lui «Mi hanno detto che quest’anno le matricole sono interessanti» continuò lui, confermando nuovamente la mia idea su di lui.

«Bhè, meglio darsi una mossa allora. I ragazzi ci stanno già aspettando.» gli dissi prima di chiudermi in bagno lasciando che l’acqua mi scivolasse sulle spalle portandosi via parte della tensione accumulata.

Presi le prime cose che trovai e me le infilai, poi presi le chiavi della macchina e chiamai Kev per andare.

 

Parcheggiai all’ingresso della spiaggia e sentii subito il profumo di salsedine invadermi le narici, seguito subito dopo dall’odore di birra che mi assicurava di non essere troppo lontano dalla festa.

Raggiunsi i miei compagni di squadra, che erano raccolti attorno al fuoco, seguito da Kev che si diresse poi verso il bar.

 

«Ehi Aaron, finalmente sei arrivato!» sentii miagolare poco distante da me, vidi poi una chioma bionda avvicinarsi e la riconobbi subito: Alexa.

Oggi la sua presenza non mi infastidiva più di tanto, avevo proprio voglia di divertirmi per staccare un po’.

Chi meglio di lei poteva assecondarmi?!

Mi gettò le braccia al collo e io la lasciai fare, fece per avvicinarsi ulteriormente e la incoraggiai sostenedola per la vita e abbassandomi verso di lei.

Non stavamo insieme, non più almeno, ma non era affatto male per trascorrere una serata piacevole.

Ci baciammo.

Come al solito nessuna emozione.

Ma per stasera andava bene così.

Mi diressi verso il bar perché forse qualche birra mi avrebbe aiutato a superare la serata con Alexa accanto. Così cominciai a berne una, due, tre...

 

Dovevo trovare i miei amici, che fine avevano fatto quegli idioti?

Iniziai a guardarmi intorno, forse urlai anche i loro nomi perché dritto davanti a me vidi quattro volti girarsi nella mia direzione.

Alexa mi richiamava aggrappata al mio braccio, ma i miei occhi vedevano solo una nuvola rossa.

Non ci potevo credere.

«Ancora tu?!» esclamai.


________

Salve!!!
Qui a scrivere siamo due ragazze: Francesca e Georgeta, abbiamo iniziato questa storia durante le ore noiose di IOT e quindi  speriamo che la storia vi piaccia.
La trovate anche su wattpad, fateci sapere che ne pensate. Avete già individuato il vostro personaggio preferito? La storia si evolverà in maniera molto interessante, fateci sapere se avete consigli o critiche.

Baci e abbracci,
-Geo.  
   
 
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