Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    20/02/2019    10 recensioni
A seguito di un affare difficile che si è concluso bene, una cliente propone alla nostra coppia di sweeper di ringraziarli con un soggiorno con tutte le spese pagate in uno dei suoi numerosi hotel. Tutti i nostri amici vi si ritrovano e Ryo decide finalmente di far avanzare le cose, ma un evento interromperà tutti i suoi progetti insieme alle parole della sua bella che gli daranno da pensare.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Kaori aveva passato buona parte del tardo pomeriggio a piangere. La notte era rapidamente calata e Ryo non era ancora tornato all'albergo. Era preoccupata. Aveva cenato in silenzio con la signora Matsuda ed era tornata nella sua stanza per passare la notte, ma non riusciva a dormire. Voleva vedere il ritorno del suo partner, ma quando vide l'orologio nella sua stanza, si rese conto che quella sera non sarebbe tornato. Doveva essere certamente a Shinjuku, in uno di quei club malfamati per bere insieme a una coniglietta. A quel pensiero, il suo cuore affondò per il dolore. Le aveva detto che l'amava, ma alla fine la realtà li aveva afferrati, lui non l'amava tanto quanto aveva detto, altrimenti non se ne sarebbe mai andato in quel modo, senza una parola, senza uno sguardo, senza un gesto...
Incapace di dormire, scagliò via la coperta con un sospiro, lasciò la stuoia e l'albergo per dirigersi verso la spiaggia. Vestita nella sua semplice camicia da notte e a piedi nudi, Kaori prese la direzione della spiaggia. La calma che la circondava sembrava riempirla e placare la sua angoscia. Un leggero vento le accarezzò il viso, mentre la luna splendeva e si rifletteva sull'oceano. Abbattuta, Kaori cadde sulla sabbia e cominciò a prenderla nelle mani per farla scivolare tra le dita, mentre il tempo passava instancabilmente. Se Ryo fosse stato con lei in quel momento, sarebbe stato indimenticabile. Per la prima volta, Kaori si sentì completamente e realmente sola. Ryo se n'era andato, forse l'aveva addirittura lasciata? A quel pensiero non riuscì a trattenere una lacrima che spazzò via col dorso della mano. Si alzò e fece due passi in avanti. Si guardò intorno prima di far scivolare le spalline della camicia da notte lungo le braccia e togliendosi le mutandine. Guardò dritto davanti a sé e cominciò a camminare lentamente, fissando la linea scintillante dell'orizzonte sulla quale si rifletteva la luce della luna. Quando i suoi piedi entrarono in contatto con l'acqua tiepida, respirò pesantemente come per calmare il suo cuore, serrando i pugni. Era una sensazione allo stesso tempo piacevole perché rinfrescante, ma anche terribilmente spaventosa.
Lentamente, a piccoli passi, avanzò ancora e ancora. L'acqua si alzò, prima sulle caviglie, poi sui polpacci, poi sulle cosce e infine sulla vita. Kaori si premette le mani contro il cuore come per impedirgli di esplodere per quanto batteva rumorosamente, prestando attenzione al proprio respiro chiassoso e spasmodico.
"Puoi farcela!" si incoraggiò ad alta voce prima di piegare le gambe e immergersi completamente nell'acqua, con la paura nello stomaco e i timpani pronti a esplodere.
Senza fiato, tornò in superficie, con il respiro affannoso ma un bel sorriso sulle labbra che contrastava terribilmente con l'umore del suo cuore. Ce l'aveva fatta! Malgrado la paura, malgrado il buio, ce l'aveva fatta. Kaori non poté fare a meno di lasciare libera la sua gioia. Rise, felice di aver oltrepassato la sua paura, ma quando l'euforia del momento svanì, si sentì di nuovo sola e presa dalla tristezza. La giovane donna si mise sulla schiena e si lasciò fluttuare, ammirando il bellissimo cielo stellato che si stendeva davanti a lei a perdita d'occhio, per svuotare la mente dei pensieri, mescolando le sue lacrime salate con l'oceano.
Rimase così per un lungo istante, facendosi guidare lentamente al ritmo delle onde, il cuore pieno di rimpianti e dolore.
 
 
Ryo arrivò finalmente all'albergo. Parcheggiò la sua Mini all'interno dello stabilimento, spense i fari e strinse convulsamente il volante prima di uscire dalla macchina e infilarsi silenziosamente nella locanda, per raggiungere la stanza di Kaori. Quale non fu la sua sorpresa nel non trovarla lì. Per un momento pensò che se ne fosse andata, che avesse lasciato lo stabilimento, ma alla vista della sua borsa si rese conto che aveva soltanto lasciato la sua stanza. Si diresse nella propria camera pensando che lo stesse aspettando lì, ma non la trovò. Preoccupato, prese una maglietta e la indossò, uscendo dall'albergo e cominciando a scrutare l'ambiente circostante, chiedendosi dove potesse essere andata. Allora pensò alla spiaggia. Cominciò a correre giù per il ripido sentiero e finalmente ci arrivò. Scrutò la spiaggia ma non la vide. Poi avanzò ulteriormente e vide un indumento sulla sabbia. Corse a raccoglierlo. Riconobbe in quel sottile pezzo di stoffa la camicia da notte di Kaori. Ryo pensò al peggio.
Sconvolto, scrutò il bordo dell'acqua finché vide un corpo galleggiante che andava alla deriva al largo.
"Non può essere vero!" fece Ryo in un grido d'angoscia. "Cos'hai fatto, Kaori!" si precipitò nell'acqua e vi si gettò per nuotare rapidamente verso di lei. Il cuore gli batteva forte e la paura gli martellava nello stomaco. Se ne voleva, non avrebbe mai dovuto lasciarla così.
"Kaori, Kaori!" urlò mentre si avvicinava al suo corpo, col cuore che batteva. Si gettò su di lei, spingendo la giovane donna nel mare, cosa che la fece bere, non aspettandosi di essere afferrata e catturata così.
"Kaori...sei viva!" mormorò lui, allontanandosi per riprendere fiato.
"Certo che sono viva, idiota!" esclamò la giovane, tossendo.
"Quando ho visto la tua camicia da notte sulla spiaggia e ti ho visto fluttuare da lontano, ho pensato...ho pensato...ho pensato di morire, stupida!" confessò con voce improvvisamente spenta. "Non fare mai più una cosa del genere!"
"Ma..."
Ryo non le diede il tempo di dire altro, continuò:
"Vedo che stai bene!" disse con sollievo.
La prese per le braccia e la tirò contro di sé, premendola contro il proprio petto. Aveva davvero avuto una paura folle. Aveva immaginato il peggio, aveva pensato che lei fosse annegata, che fosse morte. Kaori si rese conto che lui stava tremando. Era impercettibile ma lei non ebbe difficoltà a sentirlo. Era entrato nell'acqua completamente vestito, spinto dalla paura. Si era preoccupato per lei così tanto da non darsi il tempo di spogliarsi.
"Ryo!" si alzò la voce di Kaori.
"Sì!" Ryo si allontanò da lei.
Kaori si fermò di fronte a lui, portandosi le mani al petto per nascondere la sua nudità.
"Sei tornato!" fece timidamente.
"Sì"
"Mi dispiace, Ryo!"
"A me di più, angelo mio"
Kaori poté sentire un accenno di rimorso nella sua voce.
"Dove sei andato?" chiese, alzando la testa, ma non doveva sentire la sua risposta per saperlo. Il suo labbro gonfio e la guancia blu parlavano per lui. Era andato da Mick per regolare i conti.
"Da Mick, dovevo chiarire alcune cose con lui. Non preoccuparti, non l'ho ucciso" le disse, vedendo che stava per ribattere.
"Ti ha conciato bene"
"Non hai visto come l'ho conciato io!" rispose mentre le labbra si allargavano in un sorriso di soddisfazione, ripensando allo stato in cui aveva lasciato Mick.
"E quindi?" ebbe il coraggio di chiedergli, preoccupata della sua risposta.
"E quindi non è successo niente tra voi due" disse Ryo, fissandola negli occhi senza trasalire né battere ciglio.
"Te l'ha detto lui! Allora si ricorda?"
"No! Sono io che ho tratto le mie conclusioni" le rivelò sistemandole una ciocca dietro l'orecchio, "Kaori, tu sei una donna che lascia le stimmate, non ti si dimentica così, nemmeno con tutto l'alcool del mondo"
"Ryo..."
"Te l'ho detto, Kaori, non c'è alcuna situazione che non possiamo superare. Mi dispiace per la mia reazione. Perdonami! Quando si tratta di te, do i numeri. Mi dispiace davvero, mi dispiace di non averti detto nulla, e soprattutto mi dispiace di essermene andato e di averti lasciata così"
"Ma sei tornato!" gli fece notare, offrendogli un sorriso dolce.
"Sì, sono tornato...per te! Dovremmo rientrare prima che tu prenda freddo, Sugar"
Kaori sentì lo sguardo bruciante di Ryo atterrare su di sé, il che le fece ricordare di essere nuda.
"Non guardarmi, Ryo!" urlò, voltandogli le spalle, le braccia a nascondersi il petto.
"Perché?"
"Sono completamente nuda!" disse, con le guance rosse, a disagio. Avrebbe brandito un martello, ma le era impossibile allungare la mano senza rivelarsi completamente al suo sguardo ardente.
"Davvero...non l'avevo notato, signorina Makimura!" rispose innocentemente, facendo un passo verso di lei. Gli occhi di Kaori si spalancarono quando sentì le sue mani posarsi sulle sue spalle per farla girare. Ora era di fronte a lui, con la testa china. Ryo le posò la mano sotto il mento e le fece sollevare il capo.
"Ryo..."
"Ssh..."
Ryo la sollevò e posò le labbra sulle sue. Il suo bacio fu pieno di tenerezza e dolcezza, era semplicemente amore. Kaori chiuse gli occhi. Non c'era nulla di importante in quel momento tranne l'abbraccio e il bacio di Ryo. Kaori aprì timidamente la bocca e rispose gentilmente al suo bacio finché Ryo non si staccò da lei.
"Dovremmo davvero rientrare prima che tu prenda freddo" le bisbigliò Ryo all'orecchio con voce roca e senza fiato, anche se per lui sarebbe stata una tortura, perché almeno l'acqua fredda riusciva a calmare i suoi ardori.
Avendo difficoltà a sostenere il suo sguardo, Kaori abbassò la testa e si morse le labbra mentre si lasciava guidare da Ryo. Giunsero quasi alla riva.
"Ryo..."
"Prometto di non guardarti, chiuderò gli occhi e tu mi dirai quando potrò riaprirli"
Kaori annuì in segno di assenso. Ryo fece quanto detto, chiuse gli occhi mentre Kaori si vestiva in fretta senza distogliere lo sguardo da lui.
"Ho finito!" gli disse timidamente. Non osava alzare la testa e incontrare i suoi occhi. Ryo la scrutò da capo a piedi, divorandola effettivamente con lo sguardo. Il tessuto sottile aderiva alla sua pelle, modellando perfettamente le curve del suo corpo, disegnando i contorni della sua vita, la parte bassa della schiena, e scolpendo magnificamente i suoi seni tesi e duri alle sommità. Di fronte a una tale visione del suo angelo, lui distolse lo sguardo per non cedere all'impulso di saltarle addosso, immediatamente, per fare l'amore sulla spiaggia. A quel pensiero sentì le sue risoluzioni sciogliersi come neve al sole. Era più che allettante, il desiderio di fare l'amore con lei sulla spiaggia deserta, bagnata dalla luna e dalle stelle, realizzando una delle sue fantasie con lei, ma si riprese rapidamente. Non erano ancora a quel livello, purtroppo!, pensò lui.
"Rientriamo!" Ryo le tese la mano, che Kaori fissò esitante prima di accettare. Entrambi tornarono all'albergo nel massimo silenzio. Ryo l'accompagnò alla sua stanza.
"Mi dispiace per la tua porta!" disse, ammirando il proprio lavoretto. "Non ci sono andato di mano leggera!"
"Ti scuserai con la signora Matsuda"
"Mi ucciderà domani mattina. Dovremo andarcene immediatamente, altrimenti non potrò garantire per la pelle del mio mokkori"
L'osservazione fece ridere Kaori, che soffocò le risatine con le mani.
"Sssh...sono felice di vedere che ti fa ridere"
"Ryo...!"
"Sì"
"Pensavi davvero quello che mi hai detto prima?"
Il tono della voce di Kaori cambiò completamente, divenne più seria e con un tocco di angoscia. Ryo sapeva esattamente a cosa si stava riferendo. Kaori rabbrividì quando sentì la voce di Ryo sussurrarle all'orecchio. L'uomo era in piedi davanti a lei, quasi a toccarla. Il dolce calore di Ryo si diffuse in lei come una confessione dei suoi sentimenti.
"Sì, Kaori! Io ti amo!"
Si chinò su di lei e le posò un altro bacio sulle labbra prima di congedarsi da lei, lasciandola ansimante, piena delle sensazioni che le aveva risvegliato.
"Fai bei sogni, Sugar" le disse Ryo dopo un'ultima occhiata, prima di sparire nella sua stanza.
Quando Ryo fu in camera sua, Kaori chiuse quello che restava della porta e si mise una mano sulle labbra. Lei che aveva pensato di perderlo per sempre, si sentiva svenire. Era la seconda volta che le diceva quelle parole, faceva ancora fatica a crederci, a rendersene conto.
Baciare Mick era stata un'esperienza strana, nel senso che sicuramente aveva provato piacere, ma era stata sommersa da emozioni contrastanti che le avevano impedito di descrivere il momento: dolore, tristezza, strazio a causa della situazione in cui si erano trovati, e soprattutto senso di colpa mescolato all'accenno di tradimento. Invece con Ryo, i suoi baci...era come se un fuoco ardente animasse le sue labbra, una fiamma divorante che non voleva consumarsi in alcun caso. Una fame divorante che non avrebbe mai potuto essere soddisfatta. I baci di Ryo avevano il sapore dell'estasi, del paradiso e del desiderio...sì, desiderio! Passione! Tra le sue braccia, in acqua, si era sentita donna. Lo aveva già sentito tra le braccia di Mick, ma in quel caso era più intenso, più...
Con gli occhi spalancati, Kaori trattenne il respiro. Aveva appena fatto una scoperta, una scoperta che le sembrava ovvia. Lo voleva. Per la prima volta nella sua vita, osava ammettere apertamente di desiderarlo, col cuore, col corpo e l'anima.
Di fronte a quel pensiero, si disse che aveva bisogno di una bella doccia fredda per calmare i suoi ardori. Prese le sue cose e andò in bagno. Dopo un bel bagno, tornò in camera e sulla stuoia, ma non riuscì a dormire.
Dal canto di Ryo, era la stessa cosa. Troppe cose erano successe per poter dormire. Non appena Kaori era uscita dal bagno, lui vi si era precipitato, combattendo contro il desiderio di andare da lei. Voltò le spalle alla porta e si asciugò i capelli.
Vestita della sua camicia da notte e della sua vestaglia di raso, Kaori uscì in punta di piedi dalla stanza il più discretamente possibile, per non attirare l'attenzione della signora Matsuda. Aveva deciso di fare avanzare le cose con Ryo. Lui le aveva detto che l'amava, ora toccava a lei. Si concesse un colpo furtivo contro la sua porta e, di fronte alla mancanza di risposta, l'aprì per sgattaiolare dentro. La stanza era vuota e il materassino non in disordine. Il rumore proveniente dal bagno indicava che lui era lì. Saperlo così vicino a lei la turbava, e le sue buone risoluzioni si sciolsero come neve al sole. Doveva andarsene! Che ci faceva lì? Non lo sapeva più! Già, non sapeva perché fosse andata nella sua stanza. Esitante su quale fosse la via da seguire, Kaori andò alla porta e afferrò la maniglia, ma prima ancora di girarla, la porta che dava sul giardino interno si aprì. Dopo aver lasciato il bagno, Ryo aveva preferito fare qualche passo sul balcone per calmare i suoi pensieri. Dopo un sobbalzo, Kaori si voltò lentamente e lo vide in piedi davanti a lei con un asciugamano legato intorno alla vita, mentre con un altro si asciugava i capelli.
"Kaori, che succede?" chiese, sorpreso di vederla nella sua stanza a quell'ora. "Non dirmi che mi stai facendo una visita notturna?" chiese, con un sorriso vivace sulle labbra.
Era la prima volta che una donna, e non una qualsiasi, gli dedicava una visita notturna. Era più abituato a farle lui, ma Kaori lo sorprendeva piacevolmente.
Mortificata, Kaori lo guardò. Era davanti a lei. Fissò il suo ampio petto nudo su cui le gocce d'acqua scorrevano e il suo sguardo si fermò sui suoi addominali a malapena celati.
Kaori provò ad aprire le labbra per rispondere, ma non ne emerse alcun suono. Poi si voltò per cercare di aprire la porta e andarsene, per fuggire anzi, ma incespicò contro di essa e lasciò a Ryo il tempo di raggiungerla.
Ryo sorrise. Nemmeno nei suoi sogni più selvaggi aveva mai pensato che Kaori gli riservasse una visita notturna. Kaori e visita notturna nella stessa frase, mai l'avrebbe creduto possibile. Lei era più che turbata di vederlo, per di più nella sua stanza, mentre era incapace di afferrare la maniglia e di pronunciare una parola. Le stava facendo perdere la bussola. Gettò l'asciugamano sul suolo e si piantò proprio dietro di lei. Gli piaceva vederla così turbata. Gli faceva venire voglia di provocarla, di giocare con la sua timidezza, di solleticarla così che lei crollasse e ammettesse la vera ragione della sua presenza in quella stanza. Un bagliore infuocato attraversò lo sguardo dello sweeper. Kaori era volontariamente andata nella sua stanza, ed era ormai fuori questione che lui la lasciasse andare. Già, fuori questione.
Kaori sentì il suo cuore battere più forte quando avvertì il suo sguardo colare su di sé.
Cosa doveva fare? Come doveva reagire?
Come un predatore, Ryo riempì la distanza che lo separava dalla giovane donna e mise le mani contro la porta, su ciascun lato del suo viso, intrappolandola tra la porta e lui.
"Kaori..." mormorò con voce roca, "perché sei venuta nella mia stanza?"
"Io...io..." disse, cercando di voltarsi.
"Credi che ti lascerò andare, mia bella. Pensi di poter venire nella mia stanza discretamente, lanciarmi quello sguardo e andartene velocemente come sei arrivata, come se nulla fosse"
Kaori lo guardò mentre tratteneva il respiro, deglutendo. Non era in grado di pensare con calma.
"Ti ricordi, quando eravamo persi nell'oceano...ti ricordi la sfida che mi hai lanciato e la promessa che ti ho fatto. Ti ricordi?"
"La promessa..." ripeté, guardando oltre la spalla di Ryo.
Sembrava un evento così lontano. Lui ricordava la promessa. La promessa che li aveva tenuti l'uno contro l'altra, anche se al momento era stata pronunciata solo per obbligarlo a lottare, per dargli una ragione, un fine per farlo combattere e non mollare. Purtroppo, non era stata abbastanza!
"Sì!" fece Kaori debolmente, lasciandosi ipnotizzare dal suo sguardo.
"Penso che sia arrivato il momento per me di adempiere alla promessa, ed è ora che tu ti renda conto che io valgo ampiamente la mia reputazione. Devo rispondere alle tue avances. Vuoi ancora provare, Kaori Makimura? Vuoi davvero tornare nella tua stanza, Kaori?"
Il viso di Ryo era così vicino al suo che sentì il suo petto alzarsi al ritmo del suo respiro a scatti, ma anche tendersi di desiderio. Le sue labbra quasi sfioravano le proprie. Kaori si sentì persa, persa perché sapeva che non sarebbe uscita da quella stanza, persa per quello che stava accadendo e per quello che sarebbe accaduto.
"Voglio restare con te, Ryo, voglio..."
Non poté dire altro perché Ryo si stava già fondendo sulle sue labbra. Il bacio di Ryo fu intenso, impetuoso e infuocato. Kaori si sentì barcollare, così che Ryo la stringesse attirandola a sé. Se solo lei avesse potuto sapere quello che gli faceva sentire, le emozioni che lei sola suscitava in lui. Quella tensione che sentiva in petto quando il suo sguardo dolce si posava su di lui.
Ryo conosceva il potere delle parole sulle donne, sapeva come usarle a proprio vantaggio. Come adularle per ottenere ciò che voleva da loro. Le parole...alla fine, si dava loro il significato che si voleva dare loro, quello che si voleva vedere, molto semplicemente. Per un uomo come lui, le parole non erano nulla, non rappresentavano nulla, contavano solo i gesti e quella sera glielo avrebbe dimostrato. Piuttosto che usare parole blande dal gusto ripetitivo, anche se non gliele aveva mai dette, voleva mostrarle quanto l'amava e tutto ciò che gli ispirava, così la guidò lentamente verso il centro della stanza, verso la stuoia, facendola sedere lentamente.
Quando sentì che lui si allontanava, Kaori alzò lo sguardo. Ryo si alzò per sistemare l'illuminazione. Si lasciò scivolare a terra e si posizionò dietro di lei. Lentamente, fece scivolare la vestaglia lungo le sue spalle, facendole trattenere il respiro. Lasciò cadere una pioggia di baci sul suo collo prima di fare nuovamente scivolare le spalline della camicia da notte sulle spalle. Automaticamente, Kaori lo fermò mettendo le mani sulle sue. Gli voltò le spalle, e lui ebbe una diretta visione della sua cicatrice. Kaori sentiva le orecchie ronzare, lui le era così vicino, la sfiorava con le dita facendole chiudere gli occhi. Aveva paura, temendo che quel corpo mutilato lo avrebbe disgustato, temendo di non essere bella come lo erano state tutte quelle prima di lei.
"Kaori...se vuoi che mi fermi, dimmelo"
In risposta, Kaori strinse le sue mani nelle proprie, prima di toglierle per lasciarlo continuare. Vedendo che non opponeva più resistenza, Ryo finì di far cadere le spalline. Ora era di fronte alle sue spalle e le accarezzò teneramente prima di cospargerle di baci. Al contatto delle sue labbra sulla cicatrice e della sua lingua che tracciò un solco, Kaori rabbrividì e il suo respiro si fece rumoroso. Ryo fu attento a ciascuna delle sue reazioni, prendendosi il suo tempo per non metterle fretta, per non opprimerla.
Non lo disgustava affatto, al contrario. Kaori si rese conto che la brutta cicatrice sul suo corpo non sembrava infastidire Ryo, anzi. Vi si soffermò accarezzandola teneramente con le punte delle dita prima di baciarla con labbra dolci, assaporandola, strappando a Kaori un soffice gemito di piacere. Tutto ciò che Ryo voleva era di farla riconciliare col suo corpo.
Sapeva che a causa sua lei si era fatta un sacco di complessi, e ancora di più con quella cicatrice, quindi doveva fare in modo di restituirle ciò che le aveva preso: la sua fiducia. Lentamente, Ryo la fece voltare per guardarla in viso.
"Sei così bella, Kaori, non hai idea della magnifica giovane donna che sei...!" le disse Ryo senza staccarle gli occhi di dosso, con uno sguardo pieno di sincerità e amore. Imbarazzata, Kaori abbassò timidamente il capo. Era più imbarazzata di dover affrontare lo sguardo di fuoco del suo partner piuttosto che offrirgli la squisita visione del suo seno nudo. Era così che lui l'amava, timida e innocente.
Le sorrise prima di sciogliersi sulle sue labbra e farla stendere sul materassino. Oh, le labbra si impadronivano delle sue e le rilasciavano per poi assaporarle meglio, per sottometterle meglio alle carezze ora più dolci, ora più forti, più sottili, più squisite...
Kaori si sentiva svenire, i suoi gesti si fecero allora febbrili, impazienti e istintivi, come se il fatto di essere insieme a Ryo la rendesse naturalmente consapevole di ciò che doveva fare. La situazione era irreale, magica!
Ancora...! Kaori ne voleva di più! Si sentì abbandonare agli abbracci sempre più voluttuosi di Ryo. Ryo, con riluttanza, si appoggiò sulle braccia e si sollevò per guardarla. Era così bella con le guance rosee e le labbra bagnate e gonfie di desiderio. Non sentendo più il corpo del suo partner contro di lei, né le sue labbra ardenti a bruciarle il corpo, Kaori aprì gli occhi. Persa, Kaori sostenne lo sguardo infuocato e febbrile di Ryo, che aveva le labbra frementi.
"Cosa c'è?" gli chiese timidamente, mentre il petto continuava a gonfiarsi di desiderio.
"Niente..."
"Allora perché mi guardi così?"
"Perché sei bella!" le confessò Ryo senza distogliere lo sguardo.
Fece scivolare gli occhi sul suo corpo e sulle sue lunghe gambe affusolate che la camicia da notte non copriva più. Fu allora che vide la sua coscia, e in particolare l'enorme ematoma che vi era sopra. Ryo si raddrizzò, preoccupando Kaori che si appoggiò al suo avambraccio.
"Dove e quando te lo sei fatto?" le chiese, accarezzandole il livido.
"Ah, questo!" esclamò Kaori rassicurata. "Prima, quando stavi annegando. Non riuscivo a entrare in acqua" disse, sdraiandosi e fissando il soffitto. "Ero totalmente presa dalla paura, quindi avevo bisogno di provare qualcosa che fosse più forte per dimenticarla"
"Il dolore fisico?" fece Ryo, che sapeva meglio di chiunque altro che a volte esso riusciva a far dimenticare altri dolori.
"Il dolore fisico!" ripeté Kaori. "Ad ogni passo in acqua mi sono data un pugno sulla coscia. Ha funzionato. Ho dimenticato la paura e sono entrata in acqua"
"Per salvarmi!"
"Per salvarti!" ripeté Kaori, fissandolo, marcando un momento di esitazione.
Vide il senso di colpa e il suo rimpianto, alzando la mano e posandola teneramente sulla sua guancia per accarezzarla, facendogli capire che non era più arrabbiata.
Ryo probabilmente si rese conto per la prima volta dell'amore che lei provava per lui. Glielo aveva già dimostrato, ma ogni volta rimaneva sorpreso, lei lo sorprendeva. Come si poteva amare così, fino a dimenticare se stessi per l'altro? Mentre l'avvolgeva con uno sguardo amorevole, si rese conto che lui l'amava allo stesso modo. Aveva preferito allontanarla da sé e sacrificarsi, offrendosi agli squali.
"Perdonami! Ti amo, Kaori!"
Di fronte a quell'ammissione, Kaori si morse il labbro inferiore. Non avrebbe mai potuto essere più felice rispetto a quel momento...mai!
"Mi rendo conto che l'amore che provo per te è profondo come l'oceano in cui ci siamo persi" le confessò Ryo, guardandola dolcemente e chinandosi su di lei. Le sorrise di nuovo prima di riprendere le sue labbra. Kaori sentì un calore umido e intimo nascere nel ventre, e pensò che sarebbe svenuta quando Ryo si soffermò sul suo orecchio, mordicchiandolo dolcemente. A quell'intrusione, Kaori aprì gli occhi prima di chiuderli con un sorriso sulle labbra, per assaporare le sensazioni che Ryo le faceva nascere.
"Vuoi che mi fermi?" chiese Ryo, sentendola torcersi sotto di sé.
Fermarsi? Mai! Sconvolta, Kaori gemette intensamente per quanto il piacere che Ryo le procurava la consumava. Fermarsi? No, non voleva. Il suo respiro si accorciò, rimase senza fiato, e Ryo non si sbagliò sul silenzio del suo angelo. Al contrario, un sorriso carnivoro nacque sulle sue labbra mentre approfondiva la conoscenza del corpo della sua bella. I loro corpi stretti, le loro lingue attorcigliate, le loro dita intrecciate...non erano mai stati in una posizione così sensuale, così sessuale. Lei, seminuda, stesa sul materassino, e lui su di lei, con il piccolo asciugamano di cotone che scivolava lentamente dal suo corpo. Per Kaori era tutto nuovo, tutto bello e giusto.
Sperava che non finisse mai e che Ryo non la lasciasse mai più. Avrebbe voluto dirgli che lo amava, ma aveva paura, di cosa...?
Mentre Ryo la baciava giungendo alla sua gola, Kaori chiuse gli occhi per godersi l'ondata di sensazioni, quando ebbe un lampo.
Si vide sulla soglia della porta dell'appartamento di Mick, sostenendosi a vicenda. Inizialmente si tese, poi dopo qualche secondo, rilassò tutti i muscoli, sorridendo ed emettendo una piccola risata che inondò le orecchie di Ryo. Pensò che le stesse facendo il solletico, e raddoppiò il suo desiderio per sentire ancora quel suono melodioso per il suo cuore, mentre per Kaori quella risata fu una liberazione. Si rendeva conto che quella famosa notte con Mick non era importante. Di fronte a quello che stava accadendo in quel momento, non rappresentava nulla, non era nulla...
In quel momento, sapeva che c'erano solo lui e lei, e non aveva motivo di avere paura.
"Ti amo, Ryo!" si lasciò sfuggire dalle labbra in un mormorio galvanizzante, mentre lui era tornato sul suo viso.
Kaori si inumidì le labbra in un gesto inconscio mentre cercava di controllare le proprie emozioni, mentre Ryo ascoltò quelle parole, non sentendo più il battito del proprio cuore. Si immobilizzò appena sopra di lei. Come ci riusciva? Qual era il suo segreto?
"Ridillo?"
"Ti amo, Ryo!"
Come poteva lei, con la sua sola presenza, fargli dimenticare il suo ambiente di lavoro, la sua vita e il mondo che li circondava? Uno solo dei suoi sorrisi, uno solo dei suoi sguardi, uno solo dei suoi gemiti, e lui si ritrovava in ginocchio di fronte a lei, con mani e piedi legati. Aprì gli occhi e incontrò le pupille velate di lei che si posarono su di lui, pupille che trasportavano tanto amore, tanta sincerità e tante promesse. No, non avrebbe mai potuto vivere senza di lei.
Kaori poteva sentirlo contro di sé, annusare il suo profumo. Si chiese se potesse assaggiare la sua pelle. Il suo profumo...la stregava. Con la sua sola presenza, era riuscito a distruggere tutte le difese che lei aveva eretto. Il sangue cominciò a batterle nelle tempie mentre la temperatura aumentava gradualmente. Il desiderio incontrollabile di toccarlo l'afferrò. I loro cuori pulsavano selvaggiamente all'unisono. Il respiro di Kaori si accorciò improvvisamente al contatto della mano di Ryo sul suo corpo. Ryo aveva l'impressione di sognare, Kaori lo accarezzava e lo baciava. Baci dapprima esitanti che si affermarono e si moltiplicarono fino a lasciare entrambi col respiro affannato.
Kaori non provò alcun timore, era esattamente dove doveva essere, vicino al suo cuore, vicino a lui. Qualsiasi imbarazzo volò via, come dimenticato. Gli avvolse le braccia intorno al collo per attirarlo a sé. Nascose il viso nell'incavo del suo collo mentre la curva dei suoi fianchi si incontrava e si sposava a meraviglia con quelli più forti del suo amante. Kaori ebbe improvvisamente caldo, molto caldo, come se l'aria stesse scarseggiando. Sospiri e gemiti riempirono la stanza, Ryo si staccò da lei e con lo sguardo le domandò se fosse pronta.
Lei era pronta dal primo giorno in cui i suoi occhi da adulta avevano incrociato i suoi. Un nuovo bacio in cui le loro lingue e i loro respiri si mescolarono, un secondo in cui i loro sguardi emozionati si saldavano.
Un secondo prima che tutto cambiasse per sempre tra loro, un secondo in cui Kaori realizzò la sua fortuna. Lui era il primo a posare le mani su di lei, e sarebbe stato l'ultimo, era ovvio.
Un secondo per valutare che quell'amore, il loro amore era profondo come l'oceano che li aveva afflitti.
Un secondo in cui lei divenne sua per sempre...
Un secondo in cui lui divenne suo per sempre...
Solo un secondo...un secondo per un assaggio di eternità.
 
 
Siamo arrivati alla fine di questa bellissima fanfiction! Ho adorato leggerla e tradurla, e ovviamente farla conoscere a lettrici e lettori italiani che penso meritino storie così valide. Come alcuni di voi sanno, ne ho altre in serbo, e pian piano ve le proporrò tutte. Senza falsa modestia, penso di avere buon gusto nella scelta, per cui mi permetto di dirvi che se vorrete seguirmi ancora, leggerete altre cosine interessanti! Come sempre, ringrazio lettori e commentatori, diciamo che vedere tante recensioni mi spinge ancora di più a impegnarmi nello scovare le storie più belle (almeno per me) e a tradurle per i fan di questo manga fantastico con questi protagonisti meravigliosi. Non dimentico, infine, di citare le persone che hanno recensito questa storia, perché dedicare qualche minuto del proprio tempo per lasciare un commentino è una piccola cosa che rende gli autori (o traduttori) molto contenti! Per cui, grazie a: Kaory06081987, Valenicolefede, EleWar, prue halliwell, briz65, bluedevil, littlepurplerose, Kalandra, mora79, mati93. A prestissimo!
  
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