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Autore: IlariaHoppus    21/02/2019    2 recensioni
Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.
(Confucio)
Lettera scritta dopo un tête-à-tête con me stessa rimandato per troppo tempo.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettera a me stessa.
 
Ai deboli, ai fragili e agli insicuri.
Abbiate sempre la forza di sorridere.
 
Cara me stessa,
sorpresa? Lo sono anche io. Non avrei mai pensato che sarei arrivata a questo punto, e invece eccomi qua, con il cuore in mano, a scriverti questa lettera sincera. Ero stanca di indirizzare le mie parole ad altri, quindi ho deciso che era arrivata finalmente l’ora di un faccia a faccia rimandato per troppo tempo.
Ultimamente stai male, lo so. Sei un’adolescente, accettalo: questo è solo l’inizio di una lunga serie di momenti “no”, fatti di incomprensioni, rabbia, delusioni, ferite. E sai una cosa? Anche se adesso tutto questo ti sembra inutile, anche se i tuoi occhi non vedono alcun fine, un giorno ripenserai al passato e capirai. Sappi che non ne uscirai illesa. Il tuo cuore soffrirà, tanto, e le ammaccature saranno non poche. Ma le ferite si rimarginano con il tempo, e guarderai le tue cicatrici con orgoglio, perché potrai dire di aver combattuto senza aver mollato.
So che tutto questo ti sembra assurdo, che al momento è difficile convincerti. Ti senti inadatta, sbagliata, estranea. Un alieno capitato per sbaglio su questo pianeta. Ma sai una cosa? È normale. Sai di vivere in un mondo che pretende la perfezione e punta il dito contro i difetti di ognuno. Sai che è difficile essere sé stessi quando si è costantemente obbligati a fare i conti con tutti i canoni che ci sono oggi. Fisico, volto, carattere, musica: non si è mai veramente liberi. Abbiamo tutti delle catene di cui a volte ignoriamo l'esistenza, catene che affondano negli anfratti più oscuri della nostra coscienza. Non solo gli altri, siamo stati noi stessi a forgiarle, e sempre noi, giorno dopo giorno, ne aumentiamo gli anelli, molto spesso inconsciamente. Siamo noi, con tutti i problemi che ci facciamo, con tutte le critiche che ci auto-rivolgiamo, con il nostro essere dannatamente ossessionati dalla perfezione e terrorizzati dalle nostre imperfezioni a condannarci. Aspettiamo qualcuno che venga a salvarci, qualcuno che ci prenda in braccio e ci conduca fuori dall'oscurità, verso la luce. Come nelle fiabe. Ma esiste davvero qualcuno in grado di liberarci dalla nostra prigione? Io credo di no. Un aiutante fa sempre comodo, ma chi ci conosce meglio di chiunque altro non è il "principe azzurro", non è la migliore amica, il migliore amico o mamma e papà. Chi conosce ogni nostro pensiero, chi sa veramente quanta fragilità, quanta debolezza, quanta paura c'è in ognuno di noi, chi ne conosce l'esatta misura, siamo solo noi. Noi. Anche se ci mancano le forze, anche se avremmo bisogno di aiuto, anche se siamo disperati, siamo noi a doverci salvare.
Quindi, cara me stessa, arriviamo al nocciolo della questione: oggi ho deciso di scriverti perché so che non ce la fai più ad aspettare che la fata turchina venga a tenderti la mano, ma al contempo non riesci a trovare la spinta giusta che ti dia la forza per inerpicarti su per la parete di insicurezza che hai davanti a te e che non ti permette di goderti appieno la tua adolescenza.
So di cosa sanno le lacrime silenziose che ogni tanto ti rigano il volto. So quanti progetti hai e quanta amarezza provi nell’essere consapevole che la vita non seguirà la direzione che tu vorresti. So quanto tu desideri crescere, sapere, conoscere, sperimentare, ma so anche che questo ti spaventa, e non voglio che la paura ti impedisca di vivere serenamente. So quanto ti piacerebbe essere diversa, nonostante, in fondo, tu più di ogni altra cosa vorresti essere fiera di come sei.
Io so questo, ma ti dirò di più.
 
Non serve che sia un ragazzo a dirti “sei bella”per convincertene.
Non serve che sia la tua migliore amica a consolarti e a risollevarti quando non ce la fai più.
Non serve che sia qualcun altro ad asciugarti le lacrime.
 
Tu sei l’unica a poter decidere per te stessa. Se cerchi un cambiamento, questo deve partire da dentro di te.
 
Cara me stessa, tu sei bella.
Sei bella perché imperfetta.
Sei bella perché spontanea.
Sei bella perché cerchi costantemente di migliorarti.
Sei bella perché ti metti in discussione.
Sei bella perché sai sognare.
Sei bella perché dentro di te sei ancora un po' bambina.
Sei bella perché dai valore a ciò che merita.
Sei bella perché fragile.
Sei bella perché determinata.
Sei bella perché hai delle passioni.
Sei bella perché nei tuoi occhi c'è luce. 
Non lasciare che questa luce si spenga. Non lasciare che qualcosa o qualcuno ti cambi, per nulla al mondo. La perfezione sta negli occhi di chi guarda. E troverai qualcuno che sappia apprezzarti. Troverai qualcuno che sarà in grado di leggerti dentro, di sfogliare le tue pagine come nessuno, e capirà che la tua storia è quella che fa per lui. Troverai qualcuno e per lui sarai il cielo, la luna, le stelle, il mondo, l’universo, lo spazio e il tempo. Sarete l’uno il tutto dell’altro. Un giorno accadrà, te lo prometto.
 
Cara me stessa, tu sei forte.
Sei forte perché sorridi.
Sei forte perché hai il coraggio di piangere.
Sei forte perché, consapevole dei tuoi limiti, cerchi sempre di ampliare i tuoi orizzonti.
Sei forte perché hai trovato la tua strada e farai di tutto per seguirla.
Sei forte perché sopporti.
Sei forte perché non scarichi la tua frustrazione sugli altri, ma ritieni che debba essere tu a fartene carico.
Sei forte perché speranzosa. 
Sei forte perché stai scrivendo tutto questo e, credimi, non è affatto semplice.
Sei forte perché so che, se arriverà il momento, non esiterai a donare te stessa e a custodire con amore la vita di qualcun altro.
Non odiare le tue lacrime, amale e apprezzale perché anche loro sono parte di te. Non condannare i tuoi momenti di debolezza: siamo umani, siamo fragili e non invincibili, completamente alla mercé delle nostre emozioni. Sei in grado di accettare ogni lato di te, anche quello che ti piace di meno, quindi fallo. Ti sentirai subito meglio, e anche le lacrime saranno per te un dono.
 
Cara me stessa, so che ti sarà difficile capire tutto questo e, almeno inizialmente, ignorerai queste parole. Ti sembreranno sprecate, superficiali, penserai che sono solo frasi fatte. Non sarà semplice, affatto, ma devi promettermi una cosa: tu ci proverai.
Proverai ad amarti. Proverai ad essere felice e basta, senza pensieri. Proverai a guardarti allo specchio e a sussurrare un “mi piace” a te stessa, al tuo corpo, al tuo viso, ad ogni tua imperfezione. Proverai a pensare al futuro con ottimismo. Proverai a seguire i tuoi sogni, non importandoti dei sacrifici che richiederanno. Proverai a baciare le cicatrici che ti resteranno addosso, una per una, rendendoti conto di quanto siano belle e significative ed essenziali per te. Proverai a guardare il mondo con occhi diversi, e capirai quanta bellezza è racchiusa in ogni dove. Proverai a non avere più paura degli altri, perché finalmente avrai compreso che tutto dipende dalla percezione che hai di te stessa. Proverai a rendere felice chi ti circonda, perché non c’è piacere più grande che regalare un sorriso.
Proverai a vivere la tua vita in modo da non avere rimpianti, a testa alta, con orgoglio.
Promettimelo, promettitelo.
 
Sorridi.

Angolino tutto mio
Questa lettera nasce in seguito ad un momento di particolare smarrimento. Ho capito che la principale causa di quello che stavo vivendo ero proprio io, che non riuscivo ad amarmi e al contempo ero troppo indulgente con me stessa. È stato un lungo, diretto, sincero, a tratti doloroso discorso interiore e alla fine, anche se so che sarà un percorso lungo e ripido, credo di aver trovato abbastanza forza per essere ciò che sono e imparare ad accettarmi. Non è mai semplice: la società è sempre pronta a puntarci un dito contro e a condannare questo o quello. L'importante è non lasciarsi abbattere perché nessuno, al di fuori di noi, ci può giudicare.
Spero che quello che ho scritto, in qualche modo, possa esservi d'aiuto che pretese Ilaria o perlomeno, di avervi raggiunti con le mie parole.
Un bacio,
Ilaria.

 
   
 
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