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Autore: Aliseia    21/02/2019    3 recensioni
«So che… poiché ti perdi sempre in oscuri pensieri, in rimorsi e preoccupazioni, pensi che io sia come te. E che ogni distrazione o vaga fantasia che per un attimo mi attraversi la mente… sia dovuta a quello: al circolo infinito di colpa, rancore, tormento.»
Elijah proruppe in una breve risata. «Non lo penso affatto. Noi non siamo uguali. E io non voglio fare l’amore con…»
«Te stesso?»
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elijah, Tristan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Amour Sera Roi'
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Fandom: The Originals
Genere: Romantico
Personaggi: Elijah Mikaelson, Tristan De Martel;
Pairing: Tristan/Elijah
Note alla nuova Serie: Nelle mie serie precedenti Elijah e Tristan si sono salvati, tornando dall’aldilà in una serie di avventure culminate nei racconti Ne Me quitte Pas e Out Of This World. Ora i due sono amanti e vivono a Marsiglia, ma i guai della terribile nipote Hope a Mystic Falls li richiamano spesso negli Stati Uniti.
 
Note alla storia: Penso che la genesi di questa storia sia più interessante della storia stessa. Avevo quasi rinunciato a una nuova stagione avventurosa, preferendo le storie felici della serie La Part Des Anges. E anche questa piccola scena, ispirata da una foto, doveva finire lì. Poi è successo qualcosa. All’inizio una sensazione: nonostante l’atmosfera romantica, mi sembravano entrambi preoccupati. Perché dovrebbero, mi chiedevo? Ma la stessa scelta della canzone sembrava contenere un presentimento. E, un paio di giorni fa, ho avuto come una conferma: la settima puntata di Legacies si ricollegava a TO, anticipando qualche particolare inquietante. Era il momento che temevo ma che insieme desideravo: un pericolo che venisse dalla trama dello spin-off… Una minaccia che avrei dovuto elaborare e combattere! E così questa è diventata la seconda storia della serie, una specie di prologo per le avventure che verranno.
 
Dediche: questo racconto è dedicato alle fanwriters e fans della Trilijah: Miky, Abby e Lilyy.
Miky vi troverà tanti riferimenti alla vita marsigliese (e a quel Capriccio 24 che abbiamo stabilito come suoneria di EliJah).
Abby vi troverà, appena accennato sul finale, l’atteso collegamento a Legacies.
Lilyy vi troverà, spero, il pretesto per vedere lo spin-off, affinché le nuove storie possano collegarsi meglio alla nuova trama.
 
Poi in privato vi rivelerò qualche spoiler! XDD
 
Rating: Teen and Up Audience
Disclaimer: I personaggi e i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me ma a Lisa Jane Smith, Julie PlecKevin Williamson, Michael NarducciDiane Ademu-John, Jeffrey Lieber nonché agli altri autori della serie e a chi ne detiene i diritti.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
 
 
Dancing With Tears In My Eyes
 

It's late and I'm with my love alone
We drink to forget the coming storm
We love to the sound of our favourite song
Over and over

Dancing with tears in my eyes
 
Ultravox
 
 
 
 
 
Marsiglia.
 
Tristan torse le ampie spalle fasciate nella camicia grigio perla, gli occhi troppo chiari persi in un sogno.
Elijah seduto accanto a lui, apparentemente distratto, sollevò una mano che posò voluttuosamente sui morbidi capelli appena arricciati. Il Conte ebbe un sussulto, si ritrasse. Allo sguardo interrogativo del Sire rispose con una smorfia sconcertata, quasi ostile.
«Cattivi pensieri?» chiese Elijah senza mostrare eccessiva premura.
«No… Pensieri.»
«Così cupi da reprimere i tuoi desideri?»
«Non confondere i miei desideri con i tuoi.»
Elijah si sollevò. Incredibilmente anziché affrontarlo (e presumibilmente tentare di sedurlo) si celò al suo sguardo e in piedi dietro di lui prese a massaggiargli le spalle.
Tristan socchiuse i grandi occhi rotondi, visibilmente deliziato. «Ti ripeto – sussurrò – confondi le mie voglie con le tue.»
elijah si bloccò. «Vorresti dire che non lo desideri anche tu?»
«Che cosa?» chiese Tristan spalancando gli occhi. Voltò il capo, ironia ed eccitazione danzavano nelle iridi azzurre. «Dovresti dirmelo, per una volta. E non solo con i gesti. Affinché ciò che vuoi sia chiaro anche a… te. » aggiunse poi con malizia.
«E cosa sai tu del mio volere?» Elijah era consapevole dell’effetto della propria voce, mentre le mani premevano sulle spalle, calde attraverso la stoffa.
Questa volta Tristan non si sottrasse. «So che… poiché ti perdi sempre in oscuri pensieri, in rimorsi e preoccupazioni, pensi che io sia come te. E che ogni distrazione o vaga fantasia che per un attimo mi attraversi la mente… sia dovuta a quello: al circolo infinito di colpa, rancore, tormento.»
Elijah proruppe in una breve risata. «Non lo penso affatto. Noi non siamo uguali. E io non voglio fare l’amore con…»
«Te stesso?»
«Con uno esattamente come me. Pensi che ti abbia trasformato per questo? Per avere un amante che fosse identico a me, un mio doppio?»
«Sarebbe coerente con la tua vanità.» Tristan afferrò le mani posate sulle sue spalle, riversò la testa tanto da aderire al corpo del Sire.
La nuova risata di Elijah dovette trasmettersi a lui come una scossa, poiché rabbrividì visibilmente. «Non ho trasformato chi mi somigliasse – disse Elijah – ma chi potesse capirmi. Non un mio duplicato ma la mia parte mancante. Uno che mi completasse. »
Il ragazzo si sollevò, con le braccia lungo il busto si lasciò stringere in modo fin troppo possessivo. «Solo che…» Tristan provocò il suo signore.
«Solo che… - continuò quello – non avevo considerato i rischi. »
«Che sarebbero? – chiese Tristan sgranando gli occhi – Sovrapporre ai suoi i tuoi pensieri, le tue paure? E poiché tu non ti ami, averlo sempre contro, allo stesso modo in cui tu avversi te stesso? A volte sfuggente, a volte addirittura ostile? »
Elijah abbassò per un attimo le ciglia «Non sono il tipo che “balla da solo”… Eppure hai ragione, Milord. Almeno in parte. Il problema è che… Oltre a confondere i suoi e i miei rimorsi, le sue e le mie inquietudini, al punto da tremare ogni volta che lo vedo assorto in altri pensieri… il problema più grave… è sentire la sua mancanza ogni volta che si allontana. Anche solo con la fantasia. »
Tristan chiuse gli occhi, affinché una lacrima o un’ombra o un dubbio che pure vi fossero passati scomparissero dietro le palpebre. Si offrì al bacio che seguì, ricambiò con passione.
E per un momento tutto fu perfetto.*
 
Poi i sensuali synths dei Light and Motions di Glow e le note nervose del violino dal Capriccio numero 24 uscirono contemporaneamente dai rispettivi cellulari…
«Paul? – chiese Tristan – Sì, siamo a Marsiglia. »
«Elijah? – dal telefono del Sire si udì la voce da bambina di Rebekah – Devi tornare a New Orleans. Ora. »
  
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