LA CUSTODE DEL CUORE Avete mai creduto nelle favole? Se la risposta è no, potreste ricredervi. Quella che state per leggere è una a lieto fine, una favola che parla di magia e amore, la storia di due mondi così lontani ma così vicini. Tutto ebbe inizio tanto tempo fa, in un luogo che molti credono possa esistere solo nella fantasia, un regno ultraterreno: Il cielo. Il sovrano del regno celeste, unico custode dei cuori della gente, ebbe tre figlie: Madison, Zoe e infine Dafne, la piccola del gruppo. Fin dalla loro nascita sarebbero state destinate a proteggere e custodire il cuore degli umani a loro assegnati. Come avrete capito non si tratta di angeli comuni, loro vengono chiamate “Heart’s Keepers”. Essendo reali, le tre sorelle ebbero l’onore di sorvegliare degli umani altrettanto speciali, persone nobili e non solo per i loro beni materiali ma anche per il loro animo. In una parte incontaminata della città di Los Angeles, lontano dalla caotica quotidianità, un re, una regina e il figlioletto Henry, a loro insaputa, erano appena stati scelti. Il tempo scorreva veloce e con esso anche gli anni per i sovrani che invecchiarono, mentre Dafne, raggiunta l’età di 18 anni, smise di crescere. Essendo un essere sovrannaturale sarebbe rimasta eternamente giovane e bella. Quando il principe Henry compì 20 anni, il regno a Los Angeles fu colpito da un terribile evento. I sovrani persero la vita e tutto lo splendore del castello morì con loro. Il compito di Madison e Zoe terminò in quello stesso istante ma per Dafne iniziò un vero e proprio tormento. Vedere Henry soffrire in quel modo la angosciava, poteva percepire il suo stesso dolore, perchè quel legame così magico e speciale, che li univa in maniera indissolubile, li rendeva quasi un'unica persona. I giorni passavano ma la situazione non cambiava, il cuore del principe Henry sembrava incupirsi e desolarsi sempre più, proprio come il giardino, divenuto ormai arido, che la regina amava tanto curare. Dafne, che era stata scelta proprio per impedire che il cuore del suo protetto conoscesse il dolore, non riuscì più a starsene con le mani in mano, sapeva di dover fare di più, sapeva di doverlo salvare. Quella però sarebbe stata una delle scelte più difficili della sua vita, per non parlare del fatto che avrebbe infranto milioni di regole. Ad un Hearts Keeper era concesso di scendere sulla terra solo una volta a patto che le motivazioni per cui lo avrebbe fatto fossero state serie e di vitale importanza. Dafne, in cuor suo sentiva che il sentimento, per il ragazzo sulla quale aveva vegliato da sempre, era cambiato. Non si trattava più solamente di dovere, sentiva il cuore battere come non aveva mai fatto. Scandiva il ritmo dell’amore. Per Henry e l’amore che la legava a lui si sarebbe sacrificata. La sua missione d’amore, purtroppo, non fu resa semplice. Jack, un angelo comune, appartenente ad un’altra fazione del regno celeste e innamorato da tempo di Dafne, quando apprese la notizia si adoperò per far sì che lei non riuscisse nel suo intento. Lui faceva parte dei “Solitary Hearts” e non comprendendo il valore che Dafne aveva dato a quella missione e al sentimento che la legava all’umano usò i suoi poteri in maniera sbagliata, commettendo un gravissimo errore. Dafne che si era già precipitata verso il mondo sottostante, non appena spiegò le ali si ritrovò avvolta da una strana luce accecante e in men che non si dica le sembianze umane lasciarono spazio a quelle di un piccolo germoglio che cadde nel bel mezzo del giardino del principe Henry. La piccola pianta era l’unica cosa viva in mezzo a quel groviglio di erbe secche e il giorno successivo, quando Henry se ne accorse, fu come se alla vista di quella scena qualcosa si smosse dentro di lui e una scintilla si accese nei suoi occhi. Era come se all’improvviso si fosse risvegliato da un lungo sonno e si sentiva straordinariamente vivo. Il moto di protezione di Henry nei confronti di quel piccolo miracolo cresceva e con esso anche la pianta, che diventava sempre più folta e robusta. Non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe cambiata da un giorno all’altro, forse questo era un chiaro segno che doveva seguire le orme di sua madre per far tornare il castello agli albori di un tempo. Dal regno celeste, Jack, che aveva seguito tutta la vicenda si rese conto che aveva commesso un grosso errore ma ormai, avendo corrotto il suo cuore con il male, era solo spinto dal desiderio di vendetta. Se non poteva avere Dafne, nessun altro avrebbe dovuto. Scese sulla terra e fingendosi giardiniere si propose per lavorare al castello del principe per potersi infiltrare, e quindi portare avanti la sua missione, senza destare alcun sospetto. Inoltre, durante la sua permanenza, riuscì anche a guadagnarsi la fiducia di Henry diventando il suo migliore e unico amico. Tutto ciò però avrebbe avuto breve durata. La pianta Dafne ogni giorno che passava assumeva sempre di più sembianze umane, nel tronco si distingueva chiaramente una figura femminile e ciò significava che l’effetto dell’incantesimo lanciato da Jack ben presto sarebbe terminato, in più le cure amorevoli di Henry sembravano accelerare il processo di trasformazione. Jack, mosso dalla collera non aspettò un minuto di più e una notte, mentre il principe dormiva beato nella sua camera, si diresse in giardino e senza alcun risentimento lanciò una potente fiamma sulla povera Dafne. Il tronco prese immediatamente fuoco ma fiamme ben peggiori, che fuoriuscirono da una voragine nella terra avvolsero il corpo di Jack che venne trascinato giù. Il suo cuore non era più puro e ormai era diventato un demone, costretto ad espiare i suoi errori nel regno degli inferi. Contemporaneamente, Madison e Zoe, che avevano osservato la scena dall’alto, con le loro lacrime di disperazione per il crudele destino che la loro sorellina aveva scelto per la propria vita, scatenarono un forte acquazzone. La pioggia spense all’istante il fuoco che divampava intorno all’albero e nel fragore del temporale riecheggiò nell’aria un urlo straziante. Quella flebile speranza che era tornata a brillare, alla vista di quella scena, si spense all’istante. Il cuore di Henry che era tornato di nuovo a battere, adesso sembrava essersi ridotto in cenere, come la stessa che volava via dal tronco annerito di Dafne. L’unica cosa che sembrava lenire il dolore era il contatto con quell’albero, lo teneva stretto a sé, come se stesse abbracciando una vera persona, e in realtà lo era. Le lacrime che sgorgavano dagli occhi cadevano lentamente, goccia a goccia, sulla corteccia ormai devastata e sorprendentemente, come per magia, trasformarono il legno robusto in candida e soffice pelle. La folta chioma di foglie, ormai bruciate, lasciò spazio ad una cascata di setosi e lucenti capelli. Con grande stupore, al posto dell’albero, Henry si ritrovò tra le braccia una bellissima giovane donna. Grazie alla forza dell’amore, la più potente delle magie, la vita di Dafne era stata salvata e anche se adesso aveva per sempre perso la sua immortalità aveva guadagnato qualcosa di più prezioso. Entrambi regnarono su Los Angeles in pace e armonia, invecchiando l’uno accanto all’altro e quando arrivò la loro ora, il desiderio di essere sepolti nel giardino del castello, dove tutto ebbe inizio, venne esaudito. Ancora oggi, chi va a visitare le tombe dei due sovrani, può assistere ad un incantevole scenario: Due alberi abbracciati in un gioco di magia della natura.