Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
Segui la storia  |       
Autore: DonutGladiator    23/02/2019    0 recensioni
Raccolta di brevissime oneshot (max 700 parole) slegate tra loro che avranno per protagonisti diversi.
[1: Hunk vuole finire il suo progetto, ma Lance non sembra pensarla allo stesso modo
4: Una piccola Pidge fa un regalo al fratello maggiore
5: Lance si è beccato una terribile malattia, ma Keith ci crede poco
8: Sheith preKerberos al crepuscolo
9: Momenti di affetto familiare passato (SPOILER S5)
10: Lotor è degno della fiducia di Allura? (SPOILER S5)]
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia partecipa al COWT9
Prompt: Neve


Pidge ricordava perfettamente tutte le cose belle che aveva condiviso con la sua famiglia, in particolare le marachelle che lei e Matt combinavano sin da bambini.
Sua madre li sgridava a ogni minima cosa, dal nascondere le carte da collezione di loro padre, a mangiare di nascosto la marmellata che nascondeva nel ripiano più alto in cucina, sperando che quel vecchio trucco fermasse i propri figli.
Ovviamente nulla aveva mai fermato i due fratelli.
Erano una piccola squadra, sempre pronta a cacciarsi nei guai e a creare confusione in casa e fuori.
Alla ragazza la sua famiglia mancava terribilmente.
Anche ora, dopo aver ritrovato suo padre e suo fratello e sapendo che entrambi erano salvi sentiva una forte nostalgia, non solo dei membri della sua famiglia ma anche del pianeta Terra, che sembrava distante anni luce dal punto in cui si trovavano.
Quel giorno la nostalgia era più forte che mai e guardando volteggiare le piccole sfere bianche dalla finestra dell’oblo del Castello dei leoni, non poté fare a meno di pensare a un episodio che sembrava accaduto infiniti anni prima.
Si trovavano per la prima volta lontano da casa, suo padre veniva premiato per un’importante lavoro che aveva svolto e tutta la sua famiglia era stata invitata alla cerimonia, cosa che aveva reso i due piccoli fratelli euforici per la trasferta che li aspettava.
Per entrambi era il primo vero viaggio fuori dalla città dov’erano cresciuti, e l’idea dell’ignoto, la ragazza lo ricordava ancora adesso, la spaventava ed entusiasmava allo stesso tempo.
A detta della madre, la città in cui dovevano andare non era un granché e le cose da fare erano poche, ma il penultimo giorno, quando la cerimonia era da poco avvenuta e tutti erano ancora nel grattacielo dove si era svolta, iniziò a nevicare.
Fu la prima neve che videro i due fratelli, cresciuti in un luogo prevalentemente desertico e la reazione fu di immediata sorpresa.
Qualsiasi altra cosa passò in secondo piano, c’era solo la necessità di uscire fuori e provare a toccare quei fiocchi bianchi che cadevano dal cielo.
- Mamma, voglio andare a giocare fuori!- fu la prima reazione della più piccola, che aveva appiccicato il nasino al vetro della finestra e guardava con ammirazione i fiocchi di neve che cadevano lentamente su tutte le cose all’aperto.
- Voglio uscire anch’io!- esclamò Matt, più grande di qualche anno rispetto la sorella ma ugualmente curioso e desideroso di sperimentare quel nuovo gioco.
La donna, che osservava anche lei con stupore i fiocchi cadere, fece un segno negativo con la testa, per poi spiegare perché non potessero uscire, almeno per il momento.
Dovevano aspettare che la neve si posasse bene sul manto di strade e altri oggetti esterni, poi, li avrebbe accompagnati lei stessa al parco e avrebbero potuto giocare quanto desiderassero.
I fratelli non furono molto concordi nell’accettare l’imposizione della madre ma, dato che non c’era alternativa, decisero di attendere.
Pidge rimase per più di un’ora con le manine premute sulla finestra, guardando i fiocchi che cadevano sempre più fitti, riempiendo la madre di domande che per una bambina di quell’età richiedevano risposte troppo dettagliate.
Ogni tanto chiedevano entrambi se fosse il momento giusto per andare, ma ogni volta la donna rispondeva che bisognava aspettare ancora un pochino.
Fu quando uscirono dal grattacielo per tornare in albergo che Pidge riuscì a toccare la neve per la prima volta.
Aprì la bocca e alzò il viso verso l’alto, aspettando che i fiocchi le cadessero sulla lingua, divertendosi con una piccolissima cosa, che anche il fratello scimmiottò poco dopo.
- Shembra acqua…- borbottò Matt, mentre teneva ancora la bocca aperta per recuperare i fiocchi di neve.
- È buona…- aggiunse la sorellina, mentre vedeva chiudersi la portiera dell’auto davanti a lei e il divertimento le fu purtroppo strappato via.
I due riuscirono a giocare con la neve solo il giorno dopo, quando la madre li portò, come promesso, al parco vicino dove si era svolta la cerimonia di premiazione.
Pidge e Matt giocarono interrottamente per quasi tre ore, rincorrendosi, facendo forme a terra, lanciandosi palle di neve e qualsiasi altro gioco che veniva loro in mente.
La ragazza, appoggiata sul bordo dell’astronave, lo sguardo ancora rivolto all’esterno ma la mente completamente altrove, ricordava ancora la bruttezza del suo primo pupazzo di neve.
Rise appena e poi sentì dei passi dietro di lei.
- A cosa pensi?- le domandò Shiro entrando nella sala sentendo la sua risata, trovandola a guardare qualcosa che per lui era diventata ormai normale.
- A casa mia…- sussurrò Pidge, un velo di tristezza che si percepiva nella sua voce.
Shiro non rispose.
C’erano molti dei paladini che sentivano nostalgia per la propria dimora, ma non si sarebbe aspettato che Pidge lo rivelasse come se nulla fosse.
Si limitò a sorridere e si sedette vicino a lei, guardando anche lui fuori dall’oblo.
Si potevano dire molte cose di Shiro, ma non che provasse nostalgia della Terra.
Lì per lui non era rimasto nulla e anzi, l’idea che stessero tornando a casa non lo entusiasmava per niente, terrorizzato dalle reazioni che avrebbe trovato ad attenderlo.
La sua mente vagò per un breve istante verso Adam, per poi scacciare la sua immagine dai ricordi e focalizzarsi sulla ragazza, che in quel momento aveva bisogno di lui più che mai.
Le posò una mano sulla spalla e le sorrise dolcemente.
- Manca poco e potrai riabbracciare tutti, Pidge.- mormorò con dolcezza, giocherellando appena con i suoi capelli corti.
La ragazza gli sorrise e si appoggiò alla sua spalla, puntando poi un dito all’oblò: - Non sembra neve?- chiese, smorzando il momento d’intimità che si era creato tra loro.
Shiro osservò quegli oggetti bianchi che galleggiavano nello spazio e annuì.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender / Vai alla pagina dell'autore: DonutGladiator