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Autore: SuperCorpKL    23/02/2019    5 recensioni
Dal testo:
"Avrà i tuoi occhi stupendi e magari anche la tua intelligenza, diventerà un grande scienziato magari." sorrise baciandomi la spalla nuda.
"O magari avrà gli occhi come i tuoi, azzurro cielo e sarà super potente e un super combina guai come la mamma."
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Questa shot è venuta fuori mentre ascoltavo una canzone...Vi chiedo, se volete, mentre la leggete di ascoltare in sottofondo questa canzone "Dove sei?" di Federica Carta. 
 





A volte mi guardavo intorno e tutto ciò che vedevo era oscurità.
Come se fossi sepolta viva.
Ma c'eri tu, tu che riuscivi a tirarmi fuori da quell'oscurità.
Un sorriso, ti bastava solo un sorriso.
Inspiravo a pieni polmoni il tuo profumo, le tue braccia pronte a sorreggermi, stringermi, tirarmi fuori.
Le tue labbra.
I tuoi occhi erano il mio cielo.
Ero viva, più viva che mai. 
Ogni volta che il tuo sguardo incontrava il mio, ogni volta che le nostre risate si fondevano sovrapponendosi e le nostre ma si intrecciavano.

"Non si sveglierà più, è inutile." disse con  voce strozzata.
"Non è possibile." scossi la testa e mi avvicinai a lei, le presi la mano. "Kara, mi avevi promesso che non mi avresti lasciata. Mi senti?"
Era immobile. Tutto il suo calore era sparito.
Freddo.


A volte mi guardo intorno e tutto ciò che vedo è oscurità.
Come se fossi sepolta.
C'eri tu, tu che riuscivi a tirarmi fuori da quell'oscurità. E adesso? Tu non ci sei.
Il tuo sorriso non c'è.
Inspiro a pieni polmoni e il tuo profumo non c'è.
Le tue labbra non ci sono.
I tuoi occhi erano il mio cielo.
Ero viva.
Tutto ciò che vedo è appannato.
Come se fossi circondata da ghiaccio.
Allora non riesco a respirare e mi paralizzo. 
Mi guardo allo specchio ed è palese. 
Sono morta. 
Il mondo ha smesso di girare. 
Sono a pezzi. Sono come un vaso rotto, puoi provare a incollare i pezzi ma non tornerà mai il vaso di un tempo. La vita mi ha fatto a pezzi decidendo di strapparti via da me.

"Toc, toc. Si può?" una  testolina bionda sbucò dalla porta e sorrisi. 
"Tu puoi sempre, ricordi?" mi alzai dalla sedia andandole incontro e la strinsi forte a me.
"Oh...giusto e soprattutto guarda che cosa ti ho portato?" disse allontanandosi appena dalla mia stretta indicando il sacchetto con dentro delle ciambelle.
"Ciambelle! Ma io ti amo, Kara." 
"Mi ami solo per questo?" chiese sorridendo.
"Ovvio che no. Ti amo per tanti motivi."
"Adesso va meglio." si avvicinò lasciandomi un bacio sulle labbra. "E adesso ancora meglio."
Sorrisi e mi avvicinai per catturare le sue labbra, questa volta il baciò durò di più e i nostri sapori si fusero.
"Adesso?" chiesi maliziosa.
" Meglio, meglio e meglio."
"Andiamo a casa? Queste le mangiamo nel mio appartamento." 
"Andiamo."
E a mani intrecciate uscimmo dal mio ufficio.


Eravamo state amiche prima di diventare amanti.
Forse era per quel motivo che le cose funzionavano così bene, tra di noi.
Adesso, quando penso a lei, tutto ciò che ho la forza di credere è che il mio destino fosse quello di incontrarla. Di conoscerla. Di sapere chi fosse. 

"Perchè mi hai nascosto di essere Supergirl? Kara, io mi fidavo di te! La mia migliore amica..." scossi la testa in lacrime.
"L'ho fatto per proteggerti, Lena. Volevo dirtelo ogni giorno, credimi." anche lei in lacrime.
"Lo sapevano tutti. Tutti tranne me! Vuoi farmi credere che sono l'unica che vuoi proteggere?" presi la borsa e la guardai. "Il problema è che sono una Luthor, non è difficile da dire."
"Non è questo il problema." fece qualche passo verso di me, i suoi occhi azzurro intenso fissi sui miei. "Ho perso tanta gente, la mia casa è stata distrutta. Avevo paura di perderti, Lena. Sei il bersaglio più facile nonostante la tua astuzia. Non posso rischiare di perderti, sei una delle persone più importanti della mia vita."
Era sincera, le sue mani tremavano. 
"Io...io ti amo, Lena. Non sei solo la mia migliore amica per me..."
Sgranai gli occhi e il mio cuore perse un battito.
"Mi ami?" sussurrai.
"Ti amo."
Il silenzio che seguì fu assordante fin quando le mie labbra non si posarono sulle sue.


La amavo. La amo ancora.
Anche lei mi amava, mi ama ancora.
Le chiesi di venire a vivere con me ed lei accettò.
Le dissi che avrei voluto un figlio con lei.
Mi disse avremmo avuto quel bambino.
Le chiesi di diventare mia moglie.
Lei accettò senza esitazione.
Mi promise che non mi avrebbe mai lasciata. Mi avrebbe sempre protetta.
Poi arrivò un mostro.
Lei si mise tra me e lui.

Un colpo secco e la scaraventò lontana, un colpo diretto a me.
"Kara!" urlai.
"Non muoverti, è pericoloso." Alex mi prese per un polso ma io mi divincolai dalla presa e corsi da lei.
"Amore mio." le passai una mano sul viso, c'era del sangue. "Stai sanguinando."
"Lena..."
"Non dovresti sanguinare." dissi ovvia, i kryptoniani non sanguinano così tanto.
"Lena..."tentò di dire ancora.
"Devi resistere." la presi tra le mie braccia, era debole. "Riprenderai le forze con le lampade solari."
Il mostro venne accerchiato e Superman lo atterrò.



All'inizio ero arrabbiata con lei, perché non si era svegliata.
Ma poi, con il tempo, la rabbia era passata. E avevo capito. L'avevo perdonata.
L'avevo perdonata per non aver lottato.
Aveva già lottato così tanto, che immaginai fosse stanca, a quel punto.
Troppo stanca per lottare anche solo un'ultima volta.
Ed anche io ero troppo stanca.
Ero troppo stanca per vederla andare.
Fissavo il bicchiere che avevo davanti senza davvero vederlo.
Mi chiesi perché. Perché lo aveva fatto. E mi risposi che era stata soltanto colpa mia.
"Lena." sento Alex chiamarmi e alzo lo sguardo su di lei. 
 "Non sei ancora pronta?"

"Non credo di voler venire." 

"Le persone si aspettano la tua presenza." sospira piano e si avvicina. 

"Non mi importa di quello che si aspetta la gente, non voglio la loro compassione. Mi hanno sempre giudicata, non sono mai andati oltre e voglio che continuino a farlo."

"Per quanto continuerai a fare così?" il tono della sua voce è debole, deve essere stanca. "Stai mandando in fumo la tua vita."

"La mia non è vita." scuoto la testa e poggio il bicchiere, mi alzo in piedi.

"Lei non vorrebbe vederci così." la voce le trema e la guardo negli occhi, sono gonfi. 

"Lei non vorrebbe cosa? Lei non è qui. Lei ci è stata strappata via da quel mostro. Io dovevo morire con lei, doveva colpire me e tutto avrebbe avuto più senso." butto fuori quelle parole completamente in lacrime, non avevo mai detto quelle parole ma infondo sono la pura verità, dovevo andare via con lei.

Alex scuote la testa.

"Lena, capisco il tuo dolore ma non sei la sola a soffrire! Era mia sorella, capisci? Siamo cresciute insieme, lei era la mia forza. Non doveva finire così!" alza la voce e sul suo volto scendono copiose le lacrime. "Però noi siamo qui, si è sacrificata per il mondo intero, è stata lei ad indebolirlo, ha lottato fino alla fine pur sapendo che quel fottuto alieno la rendeva quasi umana, poteva ferirla come nessuno."

"Era sfinita, non doveva mettersi davanti a me e...forse adesso sarebbe qui."

"Invece no! Ha protetto la donna che amava, ha trovato quel briciolo di forza solo per te. Adesso tu devi farlo per lei, devi venire alla commemorazione e parlare di LEI. Devi farlo per Supergirl." 

"Devo farlo per Kara." stringo i pugni e annuisco.

"Per Kara." conferma lei.

Ci guardiamo per qualche momento prima di abbracciarci, condiviamo il nostro dolore.

"Ho perso di nuovo, mi sono anche allenata questa volta.  Voglio la rivincita." sbuffai.
"Amore, non sai perdere." mi prese in giro lei.
"Non è vero." sbuffai ancora e lei mi guardò con un sorrisetto furbo sulle labbra. "Ok...va bene, lo ammetto. Non mi piace perdere."
Kara si avvicinò e mi lasciò un bacio sulle labbra, le lamentele dei presenti non tardarono ad arrivare e Kara si staccò da me imbarazzata.
"Questi sono atti osceni."disse Winn.
"Esagerato!" lo prese in giro James.
"Ma smettetela!" si imbronciò Kara.
"State facendo evaporare mia sorella, basta ragazzi."


Un'ora dopo...
James, Winn e Alex  seduti in prima fila. I loro volti segnati dal dolore, dalla mancanza. James con lo sguardo duro puntato sul palco, Winn in lacrime e Alex con lo sguardo puntato su di me. Una platea pronta ad ascoltarmi. Annuisco e sospiro avvicinandomi al microfono.

"Grazie a tutti di essere qui. Sono sempre stata brava con i discorsi, non ho mai avuto paura di parlare di fronte alle persone, ho sempre detto tutto quello che mi passava per la testa. Oggi non posso, oggi non sono la stessa persona. Oggi manca una parte fondamentale di me, oggi manca il mio cuore. Sapete? Parlare di lei qui è strano, non mi sarei mai immaginata di doverlo fare. Avevamo immaginato una vita insieme, avevamo tanti progetti io e lei, un matrimonio, un bambino." 


"Avrà i tuoi occhi stupendi e magari anche la tua intelligenza, diventerà un grande scienziato magari." sorrise baciandomi la spalla nuda.
"O magari avrà gli occhi come i tuoi, azzurro cielo e sarà super potente e un super combina guai come la mamma." 
"Io non combino guai!"
"No? Vogliamo parlare di come hai fatto impazzire la mia segretaria con quello che hai combinato?"
"Ho fatto un piccolo errore di calcolo."
"Certo come no."




"Ero arrabbiata, all'inizio. Ero così arrabbiata con lei. Come poteva non svegliarsi più? La donna d'acciaio, colei che aveva battuto gli alieni più temuti della galassia. Mi ripetevo che non era possibile, non poteva lasciarmi sola." 
Il mio sguardo come attratto da una calamita si posa su l'unico posto vuoto, vicino ad Alex. Lei amava partecipare alle mie conferenze, era sempre in prima fila con quel sorriso magnifico, quel sorriso che mi ha fatto perdere la testa.


"Lena, ascoltami..." mi disse prendendomi la mano, la sua stretta era debole e la voce strozzata.
"Kara, siamo al DEO, troveranno un modo per farti star bene." lei scosse la testa.
"No...non questa volta, lo sento. Ho bisogno di dirti delle cose, ti prego non interrompermi. Io, ti amo Lena Luthor! Questo non cambierà mai." una smorfia si disegnò sul suo viso, stava soffrendo. "Devi promettermi che non ti lascerai guidare dalla rabbia, tu non sei come loro. Tu sei buona, tu puoi cambiare il mondo. Ho bisogno che tu lo cambi, ho bisogno di saperti in un posto sicuro non circondato dalla rabbia. Non tenerti tutto dentro."
"Kara...ti prego. Mi hai promesso che..." un singhiozzo mi costringe a bloccarmi.
"Lo so, ti ho promesso che non ti avrei abbandonata e non lo farò, ti starò vicina sempre. Sempre. I miei amici, mia sorella ti staranno vicino. Ti prego, promettimelo."
"Te lo prometto." 
Un'altra smorfia e la stretta di mano si fece ancora più debole.
"Baciami." sussurrò e io non me lo lasciai ripetere, posai le mie labbra sulle sue.

 

"Le ho fatto una promessa e sono pronta a mantenerla! Vi chiedo una cosa, vi chiedo di onorarla. Vi chiedo di portarla nel cuore, lei si è sacrificata per tutti noi e glielo dobbiamo." Parte un applauso e tutti si alzano. Il mio sguardo è fisso sulla prima fila, il mio cuore perde un battito.
Chiudo gli occhi e li riapro.
Lei è lì.
Con il solito sorriso, il sorriso che tanto amo. Il sorriso che mi faceva ogni volta.
Lacrime calde scorrono sul mio viso.
Chiudo gli occhi e li riapro.
Lei non c'è.
Una fitta al petto.
Un calore forte alle spalle.

"Avrò cura del tuo ricordo, amore mio. Ti amo e ti amerò per sempre." sussurro.
Succede tutto in un attimo, sento la sua presenza vicina. Sento il mio corpo andare quasi in fiamme. I brividi.
Poi un sussurro.
"Io ci sarò per sempre. Ti amo, Lena."
Brivido.
Resto immobile.

"Ti amo, Kara."
 
Sorrido, adesso lo so. Lei ci sarà per sempre.







Non odiatemi...Buona lettura e se vi va ditemi cosa ne pensate.
   
 
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