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Autore: Nathan05    23/02/2019    1 recensioni
Ero eccitatissimo per la mia prima vacanza in Giappone, un sogno divenuto realtà. Ma sarà un fortunoso ritrovamento a rendere la mia vacanza davvero indimenticabile: un diario segreto che mi permetterà di entrare nell'animo del suo autore, un ragazzino amante del calcio.
DISCLAIMER: i personaggi di "Capitan Tsubasa" appartengono al creatore Yoichi Takahashi. Possibile allerta spoiler per chi sta seguendo l'anime "Capitan Tsubasa" (2018), al quale si collega questa storia. Il seguito è un'elaborazione dell'autore basata anche su Boku wa Misaki Taro. Non leggete la storia se siete infastiditi da relazioni amorose / sentimentali tra personaggi minorenni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Kojiro Hyuga/Mark, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO XVIII – Taro e Haruo

3 AGOSTO 2018


Dopo la sconfitta iniziale contro il Meiwa FC, ieri abbiamo travolto l'Osu SS per 9-0, mentre oggi abbiamo superato per 8-0 la formazione della scuola di Kitayama. Le partite si sono rivelate abbastanza facili, a dirla tutta, e sono state utili per risollevare il morale di tutta la squadra. Il protagonista assoluto, naturalmente, è stato Tsubasa, ed io sono stato al suo servizio, fornendogli la maggior parte dei palloni da goal. Ora ci prepariamo ad affrontare lo Shimabara FC nella quarta partita della fase a gironi, prima della partita contro l'Haneda FC, che dovrebbe risultare decisiva per il passaggio del turno.

Nel frattempo, abbiamo avuto anche tempo di andare a vedere qualche altra partita. L'Haneda FC è sicuramente una squadra molto forte, tant'è che contro l'Osu SS si è imposta addirittura per 10-0. Personalmente, ho seguito con attenzione soprattutto gli incontri del Furano FC, con Matsuyama che ha guidato i suoi nella vittoria per 2-0 contro il Nagano FC. Nel frattempo, ho continuato a pensare alla conversazione avuta con lui, ed ogni volta che vedo Haruo Kaneda risento le sue parole echeggiare nella mia testa. Può sembrare strano, ma erano cose che avevo completamente rimosso, e che ora stanno riaffiorando nella memoria e mi lasciano stupito, nonostante siano episodi vissuti da me.

Intanto, ogni sera mi ripeto di parlare con Tsubasa per annunciargli la mia prossima partenza. Al momento, però, non ci sono ancora riuscito.

5 AGOSTO 2018

Ieri abbiamo superato per 7-0 lo Shimabara FC. Ora non ci resta che battere l'Hanawa FC per qualificarci alla fase finale. Oramai sappiamo bene che questa squadra si basa principalmente sull'ottima intesa tra i due gemelli Tachibana. Ieri sera abbiamo studiato gli schemi per la partita di questo pomeriggio, ed il nostro allenatore ha affidato a me e Tsubasa il compito di fermare i due gemelli. Spero che saremo all'altezza, e che l'affiatamento tra me e Tsubasa possa rivaleggiare con il loro. Penso che anche l'allenatore si sia accorto che tra noi due c'è un feeling particolare, e quindi ci ha ritenuto indicati per questo difficile compito. Con Tsubasa, ci siamo un attimo isolati dal gruppo uscendo fuori al balcone, ed abbiamo scambiato qualche idea su come comportarci nell'importante sfida di domani, e posso dire che siamo pronti: ho sempre pensato che insieme, noi due, possiamo realizzare qualsiasi cosa. In camera, poi, abbiamo scaricato la tensione con una battaglia di cuscinate con tutta la squadra.

In serata, ho ricevuto ancora un messaggio da Matsuyama: “Vediamoci allo stesso posto”. Questa volta, non ho dimenticato dell'appuntamento e, dopo aver dato la buona notte a Tsubasa ed essermi accertato che tutti dormivano, sono uscito di soppiatto dalla camera. Giunto al terzo piano, vedo Matsuyama che mi aspetta con la schiena contro il muro.
“Finalmente, Misaki!”.
“Ho dovuto aspettare che gli altri si addormentassero”.
“Sei pronto per la partita di domani?”.
“Sì, certo. Ho visto che avete vinto tutte le vostre partite, complimenti!”.
“Grazie. Hai parlato con Tsubasa?”.
“Ehm... no”, dico abbassando la testa. Sapevo che non era la risposta esatta, ma davvero non riuscivo ad affrontare quell'argomento con Tsubasa. Ogni volta che ci provavo avevo un blocco che mi assaliva.
“Ma che aspetti?”. Non rispondo niente. Sapevo di essere nel torto. “Scusa, sono stato troppo diretto. Ma cerca di parlarci”. Annuisco.
Matsuyama cambia argomento: “Ricordi l'altro giorno, quando ti ho parlato di come guardavi Kaneda?”.
“Già... ci ho pensato molto in questi giorni. Forse avevi ragione, ma non me ne ero reso conto”.
“Non ti ho detto tutto”. Attesa. “Quando hai lasciato la nostra scuola, il giorno che te ne sei andato, ho trovato Kaneda nascosto nel bagno della scuola a piangere”. Resto a bocca aperta. “Ci teneva molto a te”.
Intendeva dire che gli piacevo? Non l'avrei mai sospettato... 
“Misaki, credo che dovresti parlare con lui”.
“Va bene...”, dico interdetto. “Quando?”.
Matsuyama non attende nemmeno che io finisca di parlare, tira fuori il telefono dalla tasca e scrive qualcosa. Un attimo dopo, la porta della stanza dei giocatori del Furano FC si apre... e sbuca Haruo Kaneda. Matsuyama, invece, si muove lentamente e fa il tragitto opposto. Ci ritroviamo da soli, io e Kaneda, in corridorio.
“Misaki, finalmente ci rivediamo”. Si avvicina a me con un mezzo sorriso. “Credo che Matsuyama già ti abbia detto tutto. Vedi, tu mi piacevi molto...”.
Non sapevo cosa dire. Potevo capire i suoi sentimenti, trovandomi in una situazione simile, ma era davvero difficile affrontare tutto così, all'improvviso e in un faccia a faccia: “Non lo sapevo”, sono le uniche cose che riesco a dire.
“Lo so, è stata colpa mia. Non ti ho detto niente. Avrei dovuto parlarti prima, oramai è troppo tardi, ma sono stato davvero male quando hai lasciato la nostra scuola”.
“Scusami, non ne avevo idea. Mi dispiace che tu sia stato male per me”.
“Non preoccuparti, ormai l'ho superato. Ma non è stato facile. E comunque sei ancora molto carino...”.
“Anche tu”, gli dico, sicuramente arrossendo. Era vero, Kaneda era effettivamente molto carino. Se me lo avesse detto prima, forse sarebbe andata diversamente. Ma ora io avevo occhi solo per Tsuby.
“Taro”, mi chiama per nome. “Tu sei stato il primo ragazzo per il quale ho provato qualcosa. Oramai so che tra noi non ci sarà mai niente, ma resterai comunque sempre un dolce ricordo nella mia memoria, e per questo ti voglio bene. Quello che voglio dirti è che se tra te e Tsubasa c'è davvero qualcosa, devi mettere le cose in chiaro, prima della tua partenza. Devi dirgli al più presto che cambierai scuola, e soprattutto devi dirgli chiaramente cosa provi per lui. Altrimenti sia tu che Tsubasa starete molto male quando verrà il giorno dell'addio. Non fare i miei stessi errori, sono sicuro che non ti piacerebbe provare quello che ho provato io, e soprattutto so che non vuoi che lui stia così male”.
Aveva ragione su tutta la linea. “Grazie, Haruo”. Ci lasciamo con un abbraccio amichevole.

   
 
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