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Autore: Noa    23/02/2019    0 recensioni
Storia che parla di una Eos differente, dove Lucis, Tenebrae, Accordo e l'impero del Niflheim non sono i soli giocatori sulla scacchiera. Uno sguardo a come si è arrivati all'intricata situazione di Ardyn con gli Dei che lo hanno reso il demone che è diventato.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Lago di Vesperpool si trovava nella zona nord di Cleigne, un luogo dimenticato da decenni dalla stessa Lucis, non vi erano insediamenti e vantava una delle più alte concentrazioni di creature e daemons del regno. Solo i cacciatori o i profanatori di tombe vi si addentravano, in quanto era risaputo che nei pressi del lago sorgevano delle rovine dei tempi dell’impero di Solheim. Steyliff, questo il nome del mausoleo antico, si diceva fosse in onore di Ifrit, il Sidereo che comandava le fiamme, e negli ultimi cento anni avesse mietuto un numero impressionante di vittime tra i cercatori di tesori antichi, con un bizzarro picco negli ultimi trent'anni o più.
I blocchi dell’impero erano semplicemente impenetrabili via strada, usavano strutture meccaniche autoalimentate per chiudere valichi e passaggi, per come erano messi i tre in termini di attrezzatura ed armamenti non vi era modo per loro di entrare. L'unica speranza, più o meno abbordabile, era rappresentata da una manovra da commando, con ingresso a piedi tramite qualche intersezione scoperta tra montagne di confine, ma avrebbe richiesto un'opeazione di giorni, se non settimane, con il rischio ovviamente di incappare in guarnigioni magitek di assalto ad ogni angolo.
Niente di tutto questo fu necessario, le porte semplicemente si aprirono come nulla fosse al passaggio della Regalia. La risposta non troppo misteriosa attesa dai tre non si era fatta attendere.

-Invalicabile a meno che non ti aprano la porta- ironizzò Noctis stringendo la presa sul volante.
-Quindi dobbiamo pensare al provvidenziale intervento del Cancelliere, di nuovo-
-Stiamo andando oltre il livello di raccapriccio- commentò Prompto mentre guardava le porte di sbarramento richiudersi dopo il loro passaggio, - non capisco perchè ci dovrebbe volere ad Altissia? Perchè è zona imperiale?-
-Non esiste una zona non- imperiale al momento, Altissia vale quanto Lucis se seguiamo questa idea- precisò Ignis rimarcando il dettaglio, -direi che siamo piuttosto ciechi sulla sua agenda personale, anche se con l'Archaean era chiaro che gli imperiali lo volessero catturare o attaccare, cosa che fa presumere vogliano ripetere il giochetto del 745-
Ipotesi e nulla più, non avevano altro, il senso di essere manipolati si faceva sentire molto più acutamene, man mano i passi procedevano malfermi tutti gli angoli tra il chiaro e scuro proponevano tetre prospettive.
-Aspetta di che giochetto stiamo parlando?-
-Il Niflheim ha abbattuto Shiva dieci anni fa – s’intromise Noctis, - c’è chi dice che dopo lo scontro con l'esercito dell'impero sia finita in uno stato di sonno, ma di fatto il suo gigantesco cadavere giace nella Fenditura di Ghorovas ed il clima intorno a Gralia è diventato artico, un deserto di ghiaccio-
-Per i Sei! Si può "uccidere" un dio?- folgorato Prompto.
-Non è detto, la teoria del sonno ha più senso se vogliamo, ma significa che Lady Lunafreya deve risvegliare la Glaciale prima di poter discutere qualsivoglia contratto- intervenne Specs.
-Così che Noct possa forgiare il patto- mise insieme i puntini noti il biondo, -se seguiamo l’ordine trovato alla tomba di Re Egill, Shiva è la quinta divinità giusto?-
-Non necessariamente, Ifrit non è una divinità disposta a patti con i mortali, secondo le Leggende degli Dei vorrebbe mettere il mondo degli uomini a ferro e fuoco dopo l'impero di Solheim, motivo per cui gli altri divini hanno dovuto contenerlo. Quindi dopo il Leviatano resterebbero la Glaciale e il Draconiano- sempre metodica la voce di Ignis, ma nonostante la fredda analisi qualcosa sembrava mancare, come se le cose non fossero più cristalline e note.
-Ho mal di testa- confessò Prompto con uno sbuffo teatrale, -non capisco insomma, Egill non ha chiesto aiuto alle divinità quando sono arrivati gli Arcadi? Però ci ha lasciato una lista ordinata?-
-Non funziona così- borbottò Noctis al volante, fissando fin troppo intensamente le strade deserte di Vesperpool.
-Solo il Re Prescelto può forgiare patti con i Sei, gli altri sovrani di Lucis possono essere guidati dai Sei, ma un loro intervento è libero, diciamo così, nessun vincolo di contratto-
-Giochi nella super league- sogghignò il cavaliere, senza badare alle incertezze nello sguardo del suo re.

Lasciarono la Regalia a meno di un miglio dalle rovine completando la distanza a piedi. Vesperpool era un luogo cupo, non solo per via della pioggia scrosciante e la vegetazione dai coluri scuri, c'era qualcosa di disturbante nelle sensazioni che dava, come un tormento nell'aria. L'intorno di Steyliff Grove era elettrizzato da residui di magia antica, un tempo eretto per ingraziarsi Ifrit, con la contraddizione di averlo posto praticamente nell'acqua in onore del Signore delle Fiamme.

-La riconoscete?- ruppe il silenzio protratto Specs, indicando un'automobile rossa a loro bene nota. Il Cancelliere Izunia era già sul posto.
-Come atteso-
-Troppe coincidenze come si chiamano?-
-Pianificazione dettagliata. Cosa intendi fare Noct?-
-Proseguiamo da ubbidienti pedine- poco entusiasta, ma per l'ennesima volta al muro dell'essere senza alternative, -Altissia è il nostro punto di rottura con il Cancelliere, ma dobbiamo arrivarci-
-Intendi con Lady Lunafreya?-
-Se possiamo chiarire la lista di Egill e definire alternative alle prossime mosse, invece che seguire un mero copione forse usciremo dal progetto precotto da Izunia- ancora incerto, difficile dire dove finisse la tela del ragno. Noctis si ritrovò a pensare a Nae, un pensiero agrodolce e graffiante allo stesso tempo, per quanto dai modi taglienti e crudi, era grato anche alla Fenice di Kadessa e saperla morta perchè suo padre non aveva pensato ad un piano per salvarli lo faceva sentire colpevole per associazione.
-Se? l'Oracolo ha l'approvazione degli Dei, se non lo sa lei chi dovrebbe?-
-Gli Dei non dicono tutto, guidano l'Oracolo, ma restano divinità avvolte nei loro misteri-
Il silenzio del principe si fece fastidiosamene evidente.
-Noct?-
-Archadia non è mai nei progetti dei Divini, i Patti con i Sei sono qualcosa al di fuori dell'accordo di Egill, siamo tra due fuochi in pratica-
-Intenti per via del Grande Male di cui sono colpevoli i Cinque Guardiani?- teso il domandare di Ignis, temeva dove si stava andando a parare.
-Non sappiamo com'è quella storia per davvero, ma sappiamo che dai due lati del muro viene narrata in modo sostanzialmente diversa-
-Mi avete perso- borbottò Prompto.
-Le divinità di Archadia e quelle di Eos erano connesse, ma c'è stata una perigliosa rottura, per così dire, il come è successo e come siamo finiti separati dal muro di nebbia non è chiaro nelle nostre leggende e non abbiamo accesso alla versione degli Arcadi-
-Ed è rilevante perchè...?-
-I Sei potrebbero non essere così benevoli con quest'ultimi per via di come sono finite le cose tra le due parti in causa- confessò senza mezzi termini il giovane Re.
-Cosa?- proruppe il biondo fermando il passo di botto, -stiamo facendo qualcosa che potrebbe far incazzare i Sei? Dopo che tu hai stretto due Patti con loro?-
Anche gli altri due si fermarono, chiaramente era arrivato il momento del dialogo anche con il terzo cavaliere.
-Non lo sappiamo-
-Non sappiamo un sacco di cose mi pare, ma questa mi sembra una possibilità su cui non scommettere a prescindere, per tenere la nostra vita media ad un livello accettabile quantomeno- stranamente agguerrito, gli occhi chiari spensierati ora venati da un'insidiosa turbativa, chiaramente aver visto il potere dei Sei aveva acceso non solo esaltazione, ma anche timore in un eventuale caso in cui fossero loro a subirlo.
-Le azioni dei divini sono tutt'altro che chiare, Prompto. Il Patto di Egill è stato fatto senza di loro e purtroppo le informazioni in merito sono rimaste alla Cittadella-
-Geniale, davvero!- riottoso, - quindi stiamo seguendo cosa? Una sensazione? E nel frattempo forgiamo contratti?-
-Hai un'idea migliore? Perchè al punto in cui siamo sono tutto orecchie- lo stroncò Noctis senza mezzi termini, di nuovo il non famigliare principe si mostrava. L'amico si gelò.
-Direi che non è il momento per queste discussioni, abbiamo del Mythril da recuperare- intervenne Ignis, come sempre provvidenziale per il mantenimento degli equilibri.

Il dialogo rimase tronco anche perchè in pochi attimi vennero raggiunti dal Cancellieri in persona che ancora una volta con i suoi modi melliflui e sornioni proponeva una soluzione ai loro invalicabili problemi.
Il trio, condotto per mano, fece la sua parte come da copione: riottosi, diffidenti, ma alla fine riluttanti a rifiutare l'aiuto proposto, ed eccoli quindi nuovamente in combutta con la seconda più alta carica dell'Impero del Niflheim e la falsa speranza di stare in qualche modo decidendo alcunchè degli eventi.
Avrebbero avuto libero accesso alle antiche rovine e se durante la loro gita turistica scortata dal Commodoro Highwind avessero raccolto del Mythril non vi sarebbero state domande o perquisizioni in uscita.
Il bello dei soldati magitek era l'assenza della parte umana, un esercito capace solo di eseguire ordini, senza contestazioni o variazioni di intenti, nessun rischio di fuga di informazioni, come del resto nessun rischio di corruzione o tradimento. Il vero confronto per i tre di Lucis fu quindi il Commodoro stesso, essendo di carne e sangue, ma soprattutto con una volontà propria.
Era la seconda volta che incontravano Aranea Highwind, questa volta come guardia del corpo e non come avversario, cosa che aprì dissonanti scenari di chiacchiera, qualcosa che dava uno spaccato strano sull'impero e su come era vista Lucis negli ultimi dieci anni.
I toni franchi e diretti della donna vissuta sul campo da battaglia erano uno schiaffo alla falsa morale di Insomnia, che a fatica teneva il confronto con la realtà della guerra. Aranea aveva combattutto contro gli Angoni, li aveva ammirati e commiserati allo stesso tempo, aveva critiche aspre per la scelta tattica di Re Regis, concedendo il bene placido della situazione schiacciante, ma aveva il diritto di parola perchè aveva visto e vissuto su pelle, a differenza loro, figli di una pace fittizia sotto la cupola magica.
In un brutale scambio di visuali il Commodoro concesse commento anche sull'impero che serviva e non nascondeva di fare per la sola ragione del profitto, un mercenario bada alla paga non ai propositi, ma ci sono visuali da cui semplicemente non si può distogliere lo sguardo solo perchè la pecunia è abbastanza cospicua.
-Non credo di aver capito, cosa fate qui?- confuso Prompto. Erano appena stati interrotti dall'ennesimo attacco di daemons.
-Te l'ho detto, raccolta esemplari non standard- disinvolta la mercenaria, -l'Impero li studia, in dei simpatici ed agghiaccianti laboratori, infondo i loro soldatini Magitek non sono distanti da questi come provenienza e ora non hanno più la possibilità di testar gli upgrades sul campo-
-Sul campo?-
-Con i vostri efficienti Angoni, cari Cavalieri-
Fu una stilettata non parabile, che incassaro in silenzio, non si guardarono negli occhi, ma per un secondo tutti furono lieti che Gladio non era presente per raccogliere un'improbabile sfida di onore persa in partenza.
-Perchè studiano esemplari strani di daemons?-
-Per creare nuove diavolorie da proporre in battaglia, l'Impero sta toccando nuovi picchi negativi di disgusto da anni ormai, finirò per dovermi trovare un altro lavoro-
-Ah si?- perplesso il biondo, - tipo cosa?-
-Sono un mercenario, posso prendere su il mio manipolo di uomini e offrire i miei servigi altrove. C'è un limite a quanto i soldi possono nascondere il puzzo di marcio-
-Discussione assennata per un Commodoro in carne ed ossa, dell'Impero- s'intromise pungolante Ignis, lei però rise.
-Tu dici? Abbiamo il bel principe Floret in carne, acciaio ed ossa, ma si capisco cosa intendi. Ormai è tutto un gioco di macchine, daemons e tecnomagia, i cervelli pensanti sono pochi se arrivano ad un certo livello solitamente è perchè ci vogliono restare- scrollò le spalle, mentre controllava un passaggio crollato, - che vuoi che ti dica? Ho raggiunto il tetto massimo di schifo tollerabile- confessò così candidamente da lasciali senza parole. -E voi? Cosa vi lega a quel viscido del Cancelliere? Io ho i brividi ogni volta che siamo nello stesso luogo, ma almeno sono pagata per starci, voi lo frequentate davvero troppo per dei superstiti di Lucis- nuovamente una non nascosta critica.
-Sembra essere sempre nei paraggi intorno alle nostre azioni- guardingo nello sbottonarsi Specs.
-Sembra eh?- sarcasmo, - spero abbiate un piano per queste "casualità", perchè se non ce l'avete state seguendo il suo e non porta a palloncini e arcobaleni, chi credi che abbia organizzato l'inferno di Insomnia?-
-Perchè tenerci vivi allora?-chiese Noctis dopo aver mandato in pezzi l'ennesimo scheletro.
-Grande domanda, l'ordine di Aldercapt era di farvi fuori il più velocemente possibile, anche se le obiezioni di quello psicopatico di Verstael Besithia forse l'hanno fatto optare per una cattura. Fidanzata inclusa - gli strizzò l'occhio.
-Perchè dovrebbe volerci vivi quest'uomo?- stranito Noctis.
-Besithia è un pazzo, è il capo ricercatore del sistema Magitek, ha ottenuto onori e alte cariche per la scoperta fatta più di trent'anni fa, ha risollevato il morale dei cittadini, lieti di non dover più pagare vite umani per la fanteria. Però è anche ossessionato dalle sue ricerche e dalle leggende sui daemons, la Piaga delle Stelle e il maledettissimo Muro-
-Il Muro?- finto tonto Ignis.
-Ah giusto, non bazzicate nel Niflheim- affondò la sua lancia in uno dei mostri gelatinosi passandolo da parte a parte, per poi liberarsene con un calcio. - Parlo del Muro di Nebbia, ne dovreste aver sentito parlare ci avete combattuto delle battaglie il secolo scorso, non si studia storia a Lucis?- sfotté perfidamente, -comunque uno dei progetti di Besithia e di vedere se c'è una porta in tutta quella nebbia-
Il trio si irrigidì, ma per fortuna un'ondata di scheletri mise in pausa la discussione e li aiutò non poco a rimettere su una miglior faccia da poker.
-Dannazione, non finiscono mai, più scendiamo più sono ostinati- sibilò il commodoro svoltando nel porticato a colonne che mostrava il lago sopra di loro, - questa è la magia antica immagino- rimase in fissa e con lei il terzetto.
-Muoviamoci- incitò Noctis, -non siamo qui per il panoramana-
-Agli ordini, altezza- sfottè la donna.
-Allora, che vuole fare con il muro il ricercatore?- azzardò a riagguantare l'argomento Specs, vedendola così prona alle chiacchiere gratuite.
-Non saprei, ho sentito solo voci di membri del suo staff di ricerca. A quanto pare esiste un passaggio, tramite i soldati magitek sono riusciti a trovarlo, credo almeno- si notava che non aveva conferme sottomano, - sembrerà pazzesco, ma sta cercando la Landa delle Leggende, Archadia- fece una smorfia poco convinta, in mezzo al caos della guerra, magia e tecnologia, drammi e colpi di stato sembrava poco prona a credere anche a questo, archiviare l'uomo come un pazzo fuorioso dalla mente delirante le faceva tornare meglio le cose.
-E questo cosa c'entra con il catturarci vivi?- si insinuò il principe.
-Altre favole, visto che l'Oracolo parla con gli Dei, magari parla con gli Dei di Archadia- ipotizzò dove potesse parare la mente dell'uomo, - l'Impero non è tutto stabile sapete? L'esercito è in mano al Floret ora, una mossa un po' azzardata da parte dell'imperatore, ma nessuno dice niente, il vero marionettista di tutta la baracca è sempre il Cancelliere- commentò abbassando la voce - devo davvero pensare a rivedere il mio curriculum e levarmi di torno-
Insisteva davvero parecchio sull'andarsene, e la sua visione della guerra era molto sensata, pratica ed attenta, molto più delle loro discussioni da tavolo di bridge durante le lezioni ad Insomnia. Nemmeno il Marshal aveva saputo presentarli una situazione nitida ed analizzata quanto Aranea aveva fatto in poche ore di chiacchiere frammentarie tra una battaglia e l'altra.
Il fatto che ad aver assegnato loro il Commodoro come guardia del corpo fosse sempre Izunia creava distorti pensieri paronaici nel terzetto, che tuttavia continuavano a fare domande, fino all'ineluttabile congedo.
Non fu facile abbattere il mostro sotto il lago, lui come la struttura era intriso di magia diversa da quella solita dei daemons, in quel momento si resero pienamente conto di aver bisogno di un quarto uomo per compensare l'assenza di Gladio ed il fatto che Izunia avesse pensato a tutto aggiunse altri dubbi. Il successo dello scontro non rallegrò nessuno, nemmeno davanti al giusto quantitativo di Mythril trovato dopo di questo, che poneva fine alla loro avventura a Vesperpool. Tutto era andato di nuovo secondi i piani di qualcun altro.
A valle della narrativa di Aranea, Ignis propose di fare a pezzi la carcassa del mostro che sicuramente sarebbe piaciuto nella raccolta dei laboratori di Gralea, e si assicurò anche di dar fuoco ai resti nel dubbio che ai soldati fosse richiesto un recupero disperato.
-La gita scolastica è finita, direi che risaliamo- dichiarò infine la donna senza finzioni di sorta.
-Quindi per riassumere Commodoro- prese la parola Prompto, - l'impero usa deamons per creare armi tattiche-
-Burattini vuoti- aggiunse il principe.
-Aranea- troncò le formalità, - si, esattamente, i soldati magitek sono nati dai daemons, ma brevettati in laboratorio. Stanno arrivando nere tenebre, se fossi in voi starei attento al mio principesco culo... ah volevo dire regale culo- sogghignò verso il nobile scoccandogli un'intensa occhiata valutativa.
-Lo faremo- ribattè Noctis ricambiando lo sguardo con fermezza.

La risalita fu silenziosa, meno agguerrita anche, riuscirono a schivarsi parecchi scontri, facendo buon uso dell'esperienza nel dungeon appena attraversato, ma ci furono anche meno chiacchiere. La stessa commodoro sembrava mesta all'idea del tornare ai vecchi ranghi, ma come sempre non deviava dal professionale.
-Sani e salvi- annunciò quando finalmente videro la luce alla fine del tunnel.
Aveva smesso di piovere e le rovine sembravano meno opprimenti quando le si lasciava alle spalle.
-Il tuo aiuto è stato impagabile- disse genuino nel complimento Ignis.
-Dimmi qualcosa che non so- rispose la donna con un sorriso malizioso, - avreste potuto anche farcela da soli, ma sarebbe durata molto di più e magari qualche graffio ve lo sareste fatti- parimenti onesta nel valutarne le capacità belliche altrui.
-Ora che farai? Tornerai dall'impero?- un sacco interessato Prompto alle scelte future della Commodoro.
-Certo, sono ancora i miei datori di lavoro, ma le dimissioni sono vicine-
-Temi che la prossima ricerca esemplari possa essere ad Archadia?- la butto lì Noctis, finta battuta, così naturale da sembrare vera. Aranea rise vivendola proprio come tale.
-Scherzi, ma potrebbe succedere con la follia corrente, direi che sarò già lontana il giorno in cui daranno l'ordine di "fare un salto" all'inferno-
-Le fiabe descrivono Archadia come un luogo misterioso ed affascinante, chissà- diede corda al gioco Specs.
-Non ho dubbi che le storielle siano un sacco colorate, ma io sono stata alla Fenditura, mooooolto affascinate- ammiccò con gli occhi, eloquente, -bene ragazzuoli, ho ordini di darvi uno strappo un po' dove vi pare, fatemi sapere quando siete pronti a muovere il culo- brutale e senza peli sulla lingua si congedò dal gruppo ed andò a parlare con uno dei piloti dell'aeronave.
I tre tacquero fino a che non furono soli.
-Questo è uno sviluppo inatteso, ne sapevi nulla Noct?-
-No, e non è detto che loro sapessero del Niflheim, infondo il patto è con Lucis non con l'impero-
-Hey fermi! Cos'è la Fenditura?- Prompto di nuovo smarrito.
-Doveva essere più leggenda che realtà, ma ci sono svariati riferimenti storici da parte di ricercatori ed esploratori. E' un ipotetico passaggio nella montagna che venne chiuso dai Sei per frenare le tenebre di Archadia dal dilagare su Eos, e da cui poi è partita la nebbia che ha generato il Muro invalicabile in modo che nessuno cercasse la fenditura-
-Se questo passaggio è reale, è da lì che sono arrivati gli Arcadi, significa che sanno del Niflheim? Di queste follie con i daemons?- sentire la banale deduzione a voce alta turbò Noctis. Perchè era un modo indiretto per dire che gli Eruditi avevano taciuto un mortale pericolo per Lucis, per cinque anni.
Ignis prese la parola al volo, vedendo il bloccarsi del principe.
-Forse, ma è mera speculazione. Non sappiamo come attraversano il confine e Cor ha detto che la conversazione in proposito era a porte chiuse con il Re, una clausola del Patto di Egill-
-Perchè ci sono tutte queste clausole?- spazientito il biondo.
-Ogni ipotesi è buona, non abbiamo risposte solide al momento.
-Dannazione, potevano dirti almeno qualcosa-
-Come mio padre del resto- ribatté pungente Noctis.
-Scusami- batté in ritirata l'amico, - controllo dov'è Aranea- tagliò poi la corda.
-E' solo preoccupato per te- ruppe il silenzio Specs.
-Lo so, non volevo essere brusco, solo...-
-Nessuno sta insinuando che si siano presi gioco di Lucis, solo che è complicato e francamente la tua osservazione è corretta, sicuramente ci sono ragioni per cui non è tutto chiarito direttamente, nemmeno da parte nostra- non nominò Re Regis direttamente, sempre saggio nell'uso della dialettica.
-Sono morti ad Insomnia per i loro segreti, per ordine di un imperatore che nemmeno vedremo mai e per la testardaggine di mio padre e Clarus- frustrato il giovane Re. Adirato con lo sconosciuto Nie che poteva il bello e cattivo tempo con le vite degli Eruditi.
-Vorresti incontrare Nie III?-domanda strana, piena di sottintesi.
-Vorrei risposte-
-E ti serve il Nie o semplicemente è colpevole di aver mandato proprio loro e questo lo mette nella posizione di disprezzato?- Specs non voleva questa conversazione, ma sapeva che era necessaria per il nuovo Re.
-Che cosa stai cercando di dire?-
-Che c'è rancore verso questo sovrano sconosciuto. Sei furioso Noctis, sei così arrabbiato da aver affrontato il problema in modo freddamente logico anche quando si trattava di valutare l'operato di tuo padre e Clarus. E' qualcosa di incredibile se vogliamo, non fraintendermi, però mi dice anche come stai vivendo quanto successo-
-E?- incalzò sulla difensiva.
-Non sappiamo cosa muova il Nie, come ogni regnate è responsabile delle decisioni prese, ma dargli la colpa di queste morti è altro-
-Cosa vuoi che dica? che sarò onesto abbastanza nel caso incontrassi questo sovrano?-
-Potrebbe capitare, quindi si vorrei che quel giorno avessi pieno controllo delle emozioni che ti animano ora-
Il principe fece una smorfia e gli diede le spalle, non è che non capisse il punto posto da Ignis, semplicemente era qualcosa che non voleva lasciare andare, non ancora. Quella rabbia lo aiutava a mantenere il controllo, avere qualcuno da accusare, per quanto debole e patetica come cosa, lo manteneva fermo nelle sue visuali e concentrato su quello che stava capitando.
-Farò il possibile-
...

Il Commodoro li lasciò a Lestallum, giusto in tempo per risolvere un problema con il reattore e riunirsi con Gladio, fresco di una non proprio chiara avventura che gli era costata due cicatrici nuove su viso e torace.
Non ci fu tempo per un ragguaglio reale in città, erano troppo attorniati dagli uomini della Guardia Reale ed Iris per una discussione su Archadia, inoltre lo scudo del Re sembrava nuovamente riottoso al dialogo in proposito, cosa che spinse il principe ad un forzato silenzio tattico momentaneo.
-Cor mi senti?-
Si sentiva una gracchiante statica nel telefono.
"Chiedo scusa, c'erano interferenze altezza. Cosa posso fare per voi?"
-Dirmi cosa è successo con Gladio aiuterebbe.- niente panegirici, dritto al punto.
"Credo sia meglio che ne discutiate direttamente con lui"
-Lo sto chiedendo a te- veemente l'appunto, stanco di essere congedato o blandito.
Lunga pausa, il Principe in questa versione era molto meno comodo da liquidare quando serviva.
"Ha valuto affrontare la prova del Blademaster a Taelpar Crag, in quello che gli Hunters chiamano Tempering Ground" rispose come richiesto, ancora pause lunghe."Seguendo le direttive di Sylas sembrerebbe avere connessioni con Archadia quel luogo, ma non l'ho messo a parte di questi dettagli, l'ho solo accompagnato alla prova di Gilgamesh"
-Perfetto! Quindi ha rischiato di morire in un test di abilità per ottenere cosa? La medaglietta di approvazione di un qualche spirito? Il tutto alle mie spalle- commentò algido il giovane re, - quando pensavi che avrebbe avuto senso dirmelo Generale? Se fosse morto? In quel caso me lo avresti notificato?-
"Altezza, la scelta di sottoporsi alla prova è stata una decisione dello Scudo del Re. Il giovane Amicitia non voleva che vi preoccupaste per questo vi ha taciuto la cosa"
-E se fosse morto?-
"L'incontro con Lord Ravus e le recenti vicende hanno incrinato la fiducia del vostro cavaliere nelle sue capacità ad adempiere il suo compito. In tutta franchezza ho provato a dissuaderlo, ma era pronto e lo ha provato"
-Gladio è lo Scudo del Re a prescindere se ne è in grado o meno. La medaglietta del Blademaster serve solo per il suo ego, non all'atto pratico, a meno che tu mi voglia dire che ora il signore del Test Attitudinale combatterà con noi, in quel caso sono più che felice di accoglie il nuovo asset -
Silenzio. Assolutamente non riconosceva quest'uomo capace di avere due volti così diversi tra loro eppure non davvero estranei. Qualcuno aveva cambiato il principe e nessuno se ne era accorto.
-Cor, mio padre è morto ad Insomnia, ne sei conscio?- tagliente e sferzante, un chiarissimo sottointeso si udiva forte e chiaro. -Ci vediamo a Caem, dobbiamo parlare- chiuse la comunicazione.

Il quartetto, una volta consegnato il Mythril ad Iris, diresse alla volta di un paio di nuove tombe dei Re da cui recuperare le sacre armi, lasciando al Marshal il compito di riorganizzare le forse e coordinarsi con gli Hunters di Meldacio per la gestione dell'aumento di daemons. La sensazione di avere altri obblighi era piuttosto sentito da parte del principe, che da un lato capiva l'idea di fondo, visto il problema del furto del cristallo, ma dall'altro si rendeva conto che stava perdendo importanti decisioni del suo popolo e del suo regno allo sbando.
Gli umori purtroppo non erano dei migliori nel gruppo e qualcosa era fuori fase nonostante la confidenza ritrovata di Gladio, la triste verità era che il resto dei cavalieri aveva appena fatto un check con la realtà e non ne erano usciti troppo trionfanti. Avere la prova di essere pedine nel piano di un miglior stratega aveva abbattuto il morale e messo in discussione le poche certezze in loro possesso.
Dopo l'ennesima tomba dei re i discorsi tenuti forzatamente leggeri cambiarono piega e cosa inattesa fu proprio Gladio a sfoderare l'argomento spinoso.
-Sono stato al Tempering Ground, ecco dove- confessò ai compagni di ventura dopo una lunga intro, mentre erano intorno al fuoco dell'ennesimo accampamento all'aperto.
-Per i Sei!- dissse Ignis serioso, - la valle dei morti?-
-La chiamano così solo i ricercatori, da quando l'hanno scoperta trent'anni fa-
-Con buone ragioni-
-Gilgamesh, il Blademaster, risiede in questi luoghi e mette alla prova chi vi si addentra, negli ultimi decenni ha fatto un numero piuttosto serio di vittime, ma secondo i ricercatori la chiusura di tale luogo è stata fatta volontariamente almeno cinquecento anni fa ed il numero di scheletri ci dice che ha lavorato in tal senso per secoli-
-E tu sei brillantemente sopravvissuto! Ma bravo il nostro Primo Cavaliere!- come al solito esaltato il biondo.
Noctis non disse nulla in proposito, limitandosi a scrutare Gladio alla luce del fuoco.
-Non è per questo che ve lo sto raccontando- continuò l'altro, -mentre ero con Gilgamesh, mi ha parlato dei precedenti Scudi del Re, a quanto pare lui era lo scudo di Somnus il Fondatore, ma dalla sua morte è rimasto confinato nelle rovine dei morti- pausa, il tono si fece teso, -è confinato in quelle grotte a causa di un Arcade e sempre un Arcade ha sigillato il tutto mezzo millennio fa-
-Cosa?- molto attento Ignis, - e i ricercatori?-
-Ho provato a chiedere stando vago, ma no, non sanno niente, le rovine hanno la struttura architettonica di Solheim questo è certo, ma nessuno sa come sia finito lì lo spirito del Primo Scudo del Re e gli studi sono stati interrotti dopo le prime missioni esplorative finite male. Suppongo che essendo sopravvissuto abbia guadagnato il diritto a sapere, o magari si è sentito di parlare vedendomi nello stesso ruolo, fatto sta che è preoccupante che Archadia sia coinvolta così in profondità con la nostra storia-
-Ora sei disposto a darvi peso?- chiese semplicemente Noctis con un mezzo sorriso, forse non era stato tutto un azzardo inutile.
-A dire la verità sono più che disposto a credere che sono un pericolo- disse di rimando con uno sguardo estremamente grave.
-Intendi un pericolo per... Lucis?-
-Un pericolo per te maestà, e per Lucis-
L'atmosfera cambiò repentinamente, il sorriso sparì dal volto del principe.
-Hanno un accordo con Lucis, un accordo che Egill ha voluto-
-Noct, è stato un Nie ad uccidere Re Somnus ed il suo scudo, ed a condannare Gilgamesh a quella non vita, e di nuovo è stato un Cavaliere del Nie a sigillarlo cinquecento anni fa, questo che cosa ti dice?-
-Ti ha detto perchè?-
-Perché? Maledizione Noct, hai sentito cosa ho detto? L'imperatore degli Arcadi ha ucciso il tuo progenitore!-
Aria molto in tensione, lo scricchiolio della legna ardente sembrava descrivere lo scricchiolio delle loro rispettive posizioni in attrito.
-Ho sentito, ma visto che sono eventi lontano nel tempo una motivazione aiuterebbe ad inquadrare i fatti, ti ricordo che la storia che sappiamo noi è ben diversa. Tu ti rendi conto che probabilmente Egill era d'accordo sul sigillarlo, cinque secoli fa? Non pensi che magari fosse a conoscenza anche di questo dettaglio occultato nella storia? Per tutti noi Somnus è morto di cause naturali come un grande re di cui abbiamo la statua nel mezzo di Insomnia- o quanto meno ce l'avevano.
-Come sappiamo che Egill non è stato giocato?-
-Come sappiamo che il Mistico Somnus non se la sia andata a cercare? Come tu mi insegni quando si parla degli Arcadi-
-E’ completamente diverso, come fai a non notarlo?-
-Non lo so dimmelo tu Gladio, il suo scudo ha fatto mattanze per più di un millennio dopo la sua scomparsa e non ne sapevamo niente-
La tensione non migliorava, Prompo si scambiò un'occhiata con Ignis, il secondo si intromise.
-Il bisogno dei diari di Re Egill si sta facendo sempre più impellente- tentò di allentare la pressione, -le nostre informazioni sono frammentarie al momento. Forse una volta rientrati da Altissia dovremmo presentare al Marshal la possibilità di valutare un piccolo commando ad Insomnia per un recupero-
-Stai scherzando Iggy?- tuonò seccato Gladio, -dov'è che sono frammentarie le informazioni? Stiamo parlando di Gilgamesh -
-Che porta con sé la verità assoluta?- insinuante il tono di Noctis.
-Che è morto per mano loro!-
-Vero, ma ha anche passato i secoli a venire facendo massacri!-
-Nessuno ha forzato quegli uomini a mettersi alla prova- si alzò dalla sedia con un impeto, -qual è il tuo problema, perché non vuoi nemmeno mettere in dubbio la loro leatà?-
-Qual è il Tuo di un problema, perché sei così prono a metterli alla gogna?- si alzò anche il principe, ma con meno enfasi nei gesti.
-Gladio- intervenne gelido Ignis, ultimo ad alzarsi, mentre Prompto affondava silenzioso nelle ombre, -Re Egill ha fatto un patto con loro, perché non sei disposto a dare peso a questo, quanto le parole di uno spirito vecchio di duemila anni?-
-Non stava mentendo, l'ho percepito, vivendo la prova con lui- accorato nel difendere la veridicità delle parole dell'antico cavaliere, - gli Arcadi sono un pericolo, il Nie è un pericolo!-
-Perchè te l'ha detto uno spirito? Per Shiva Gladio, ma ti senti?-
-La sua storia torna, quella dei tuoi Arcadi è molto nebulosa-
-I miei Arcadi dovevano rispettare i vincoli di mio padre-
-Chi è il Campione di Smeraldo?- chiese di colpo il cavaliere.
-Chi?-
-L'unico uomo che ha fatto vacillare Gilgamesh a quanto pare-
-Non so chi sia, né come titolo o ruolo-
-Lo vedi? Altri segreti. Il Blademaster mi ha avvisato di temerli, francamente non intendo buttare un buon consiglio alle ortiche perché ti senti in colpa di che fine hanno fatto gli Arcadi ospiti di Insomnia.-
-Non ti dico di ignorare le parole di Gilgamesh, solo di valutarle obiettivamente-
-Credi che non ci abbia pensato?-
-Credo che tu sia andato in quel dannato posto di morti viventi per provare qualcosa a te stesso, ma insieme al sollievo ti sia capitata tra capo e collo una notizia ingrata- ribatté a tono il principe.
-Notizia ingrata? Noct, Archadia è implicata nella morte del Fondatore e tu continui a voler fare l'analista delle intenzioni?-
-Voglio solo capire, non chiedo altro-
Gladio scosse la testa facendo qualche passo per placare l'ira montante, effettivamente a qualcosa era servito il suo giro all'inferno.
-Va bene, a modo tuo allora, vostra altezza- disse dopo un lungo attimo, -sono pericolosi, concedimelo, ma vediamo di capire in che termini-
-D'accordo- accettò l'altro con un sospiro.
-Venendo all'adesso, stiamo per andare ad Altissia e non siamo nelle condizioni ottimali per contestare le scelte di Re Egill, dobbiamo dare priorità a quello che ci sta succedendo sotto i piedi-
-Che significa?-
-Siamo dove siamo grazie all'intervento del Cancelliere Izunia, se c'è qualcosa che dobbiamo mettere in discussione è il nostro seguire i suoi piani come ubbidienti soldatini. Abbiamo perso la nostra occasione con Archadia quando li abbiamo lasciati morire ad Insomnia, quello che verrà non è prevedibile senza conoscere la verità e siamo ciechi al momento, ma con il Cancelliere ce la stiamo giocando proprio adesso-
Parlò calmo il giovane Re, determinato, aperto alle opzioni, ma non alle dispersioni di intenti. Gladio annuì e il peso della discussione sembrò allentarsi.
-Direi che la prossima mossa tappa è Caem, abbiamo parecchie ore di viaggio, meglio provare a dormire un po’-
-Un lungo viaggio è quello che ci vuole, perché dovremmo parlarti anche della nostra visita a Vesperpool e di uno schianto di Commodoro che ti sei perso- finalmente parlò anche Prompto, dando il colpo di grazia agli attimi tesi.
-Schianto di commodoro?- sogghignò, -non vedo l'ora dei dettagli-
-Gladio- chiamò ancora Noctis, -è bello riaverti con noi-
Lui sorrise tronfio, ma era conscio che la discussione non era finita.

Il viaggio verso Caem richiese alcune deviazioni a causa dell'impero, c'erano molti nuovi posti di blocco e nuovi distaccamenti corazzati con EMP magitek, indice che dove non passava il Cancelliere la situazione era tutt'altro che maneggiabile per le loro possibilità da piccolo commando. Si avanzava a rilento e spesso anche manovre semplici richiedevano giorni per una reale attuazione, di fatto per quanto abili erano solo quattro persone contro un esercito instancabile.
A porre la ciliegina sulla torta: i crescenti e dilaganti problemi con i daemons. Si sentivano notizie preoccupati, soprattutto dai confini nord con l'impero, Hunters raccontavano di creature da incubo imperversanti sulle montagne ed un apparente disinteresse totale da parte delle forze armate di occuparsene.
Un casuale incontro con Dave, capo dei cacciatori di Meldacio, ad uno delle fermate rifornimenti diede una nuova visuale ai sentori che stavano invadendo i quattro.
-Ho sentito dell'avamposto fuori Old Lestallum, suppongo che le congratulazioni siano d'obbligo- un uomo alla mano, poco oltre la quarantina, sbrigativo e diretto il capo degli Hunters.
-Siamo stati assistiti da un momento fortuito-
-Anche modesti- ironizzò.
-Come mai così a sud, pensavamo foste con il Marshal- intervenne Noctis.
-Lo raggiungerò a breve, ma ci sono stati eventi anomali in Cleigne. Sono a caccia di informazioni-
-Eventi anomali?- molto attento Ignis
-Girano strane voci da settimane, ma niente di concreto, a quanto pare delle Aeronavi sono misteriosamente precipitate e ci sono tipologie bizzarre di nuovi daemons in giro, la cosa veramente strana è che sono state trovate carcasse e nessuno dei miei Hunters ha reclamato l'abbattimento, troppe cose che non tornano-
-Aspettate, ci preoccupiamo anche quando muoiono misteriosamente i daemons ora?- scettico Prompto.
-Tendenzialmente ci preoccupiamo quando non sappiamo cosa li ha uccisi, perché potremmo incontrare “il cosa” ad un certo punto- disinvolto ed eloquente Dave.
-Ohhh- deglutì il biondo, occhieggiando gli altri.
-Ci sono state anche allerte dell’impero, zone messe sotto isolamento di punto in bianco e poi trovate completamente distrutte, con chiari danni alle forze armate per altro. Insomma, qualcosa sta capitando, ma non sappiamo cosa e a differenza dell’avamposto di Old Lestallum non abbiamo una spiegazione-
-Sembra impegnato l’impero per non essersi preso la briga di badare al dilagare dei daemons -
-Apparentemente lo è, ma non sappiamo esattamente con cosa. Gira voce che anche nelle città imperiali la situazione non sia tutta rose e fiori, ma le notizie non arrivano mai chiare da Niflheim-
-Tienici informati se puoi, tramite il Marshal - propose Ignis cordiale.
-Sarà fatto, in bocca ai behemots- augurò spartano l’Hunter congedandosi ed allontanandosi verso un camioncino rinforzato probabilmente di Meldacio a sua volta.
-Siamo maledettamente in ritardo o è solo una mia impressione- esordì Gladio occhieggiando il gruppo.
-Lo siamo, ma stiamo guardando la stessa storia da due prospettive ben diverse, noi vogliamo andare ad Accordo e l’Impero sta chiaramente combinando qualcosa a Lucis, mentre il Cancelliere si occupa del Protettorato-
-Vero, ma non abbiamo altra scelta ora. Siamo ancora ubbidienti al piano- rammentò il punto Noctis, inspirando profondamente, stava per dire altro, ma un uomo in coda per la benzina accese la radio.

“…con gioia che è stato ufficialmente confermato dal Portavoce del Primo Segretario Claustra lo stato di Ospite Politico di Lady Lunafreya presso Altissia, Capitale di Accordo. In simultanea da Gralea arriva la comunicazione che una scorta speciale verrà inviata quanto prima ad Accordo. Ogni apparizione pubblica dell’Oracolo è sospesa e al momento non è nota alla cittadinanza di Altissia alcun evento ufficiale anche se una moltitudine di seguaci della Principessa chiede a gran voce di poterla incontrare.
Si vocifera che il Primo Segretario stia discutendo con l’Impero un eventuale discorso pubblico di Lady Lunafreya in Altissia.


-La rivolta dei fans, forza Principessa!- incitò Prompto con un ampio sorriso, ma senza alzare troppo la voce.
-Questo è tutt’altro che positivo- commentò il principe pensieroso.
Gladio gli lanciò un’occhiata strana.
-Dovresti essere lieto che è così amata, le garantisce maggiore protezione- lo rimproverò.
-Non in questo momento, tutte quelle persone che se ne restano ad Altissia per lei sono potenziali vittime se qualcosa andasse storto con il Leviatano, la governatrice di Accordo dovrà tenerne conto, davanti all’eventuale richiesta di Luna di accedere all’altare- la spiegazione stranì lo scudo del re, che si sarebbe aspettato un’analisi simile da Ignis. Quest’ultimo sorrise.
-Quindi è così che prevedono di tenerla imbrigliata?-
-Possibile, non lo so, chiaramente ci saranno parecchi imperiali in città- pensieroso Noctis, -non siamo gli unici interessati al Leviatano-
-Il Cancelliere ci aspetta insomma- tagliò corto Specs, -direi che non abbiamo altro tempo da perdere, verso Caem dunque-
-Recuperiamo le ultime cose allora, Iggy Ebony?- si incamminò al negozio della stazione Gladio facendo cenno all’altro di seguirlo. Gli altri due restarono presso la Regalia.
Il biondo tacque in un primo momento, ma non era chiaramente fatto per il silenzio, gli ci vollero diversi attimi ma alla fine si spinse a romperlo.
-Sei preoccupato per Lady Lunafreya ?- domandò un po’ a bruciapelo, con svariate domande nascoste sotto questa banale.
-Certo, si trova in territorio imperiale, Accordo è sotto Niflheim e ha un regime assolutamente assoggettato, senza autonomie reali- rispose un po’ troppo articolato Noctis, bastava un sì e invece si era lanciato il spiegazioni politiche.
-Wow sembri un comunicato stampa- abbozzò un sorriso, -sarai anche emozionato no? Sono anni che non vi vedete e dovevate incontrarvi proprio per il vostro matrimonio, per la pace e tutto il resto- stava incespicando il giovane cavaliere.
-Lo sono, certamente- tentativo, incerto sul tenere vivo il dialogo e come.
-Cosa mi sono perso Noct?- la domanda fu candidata e proprio perché tale, un fulmine a ciel sereno.
-Cosa intendi dire?- difensiva, senza volerlo.
-Di te, di quello che pensi, di quello che ti spinge a litigare di punta con Gladio- si spiegò senza guardarlo negli occhi, -eravamo tutti così distratti da Insomnia, dalla vita che avevamo prima, ma è come se questo non si applicasse a te, sembra che vi si applichi, ma non è così-
-Hey Prompto, sono sempre io-
-Pensi più al Cancelliere del Niflheim ed alle sue motivazioni che a Lady Lunafreya e la vostra situazione, quindi no, non sei proprio lo stesso. E va bene- mani avanti figurativamente e non, ora si volse a guardarlo – solo vorrei esserci, vorrei conoscerti anche in questo nuovo aspetto di te-
-Che stai dicendo? Sono io e basta, semplicemente siamo costretti a pensare al Cancelliere, ci sta manipolando come burattini, dopo averci chiaramente mostrato che non siamo in grado di muoverci in autonomia, non nelle condizioni attuali- il principe distolse lo sguardo, - ovviamente Luna è nei miei pensieri, è terribile che sia ancora sotto giogo imperiale e abbia proprio Ravus a comando dell’armata di questi-
Nuovamente calò un manto di silenzio fastidioso e gli altri due ancora non accennavano a tornare.
-E gli Arcadi?- chiese di nuovo senza preavviso.
-Che cosa?-
-Pensi anche a loro?-
-Penso anche a loro- confermò teso.
-Temi l’avvertimento di Gilgamesh riguardo il Nie e il Campione di Smeraldo?-
-No, non ancora-
-Temi di doverli temere?-
La domanda era più acuta di quanto non sembrasse e Noctis non seppe rispondere. L’arrivo di Gladio ed Ignis con le scorte di caffè Ebony pose fine al discorso, ma non per davvero, fu solo un’accantonata pratica. Il viaggio verso Caem sarebbe durato ancora ore e ormai erano abituati ad evitare discussioni con potenziale di attrito quando erano in auto.
Il principe si addormentò sul sedile posteriore in meno di venti minuti, niente di insolito per lui o il gruppo, la cosa nuova furono i tipi di sogni, o per meglio dire Il Sogno. Si ripresentò il circa incubo avuto a Lestallum, di nuovo all’inseguimento di Pryna, di nuovo caotico ed ansiogeno, ma questa volta qualcosa andò diversamente, nel mezzo della corsa a perdifiato vi era Luna, lo stava chiamando, o avvisando di qualcosa. Non riusciva a sentire chiaramente ed i nemici imperversavano intorno a lui, intorno a loro.
“Noctis!” urlò di colpo Luna, aveva il Tridente in mano, aveva parato un fendente di spada. Un suo fendente? Cosa stava succedendo? Cosa stava facendo?
Panico.
“Apri gli occhi!”
-Noct! Svegliati siamo a Caem!- la voce squillante di Prompto.
Un brivido ed il sentore di qualcosa di sbagliato, nel fondo dei suoi pensieri.

  
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