LA CADUTA DEGLI DEI
… e nelle azioni di tutti gli uomini, e
massime de’ Principi, dove non è giudizio a chi reclamare, si guarda al fine.
Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno
sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati…
Il Principe, cap XVIII
Dove erano finiti i grandi ideali? La democrazia?
Quante volte aveva promesso a sé stesso di guidare, non comandare le persone accanto a lui?
C’era, però quella piccola parte di lui che si chiedeva, se ne valesse la pena; se non ci sarebbero state ripercussioni per il loro ignorare la coscienza.
Quando aveva iniziato a non essere più lui? A cadere?
Lui che aveva sempre ripugnato la guerra come strumento per risolvere le crisi aveva votato a favore dell’utilizzo e creazione di un’armata della Repubblica. Oh si ricordava bene, l’impotenza, la sconfitta e la paura nel vedere le truppe di cloni da combattimento sfilare sotto di lui, quasi fosse un’esibizione di uno spettacolo finito in tragedia. Che strano ripensare alla sua amata Repubblica, che con il suo arrendersi era bruciata. Era spaventoso e terribilmente ironico sapere che quei cloni che tanto avevano aiutato e protetto i cittadini della Galassia si fossero rivoltati contro.
Come decidere di prendere posizione contro la stessa Repubblica, in particolare contro il cancelliere tanto da gettare i semi per un’organizzazione per la restaurazione della democrazia. Difendere la democrazia, la pace con le armi. Controsenso inevitabile.
Ricordava ancora il discorso fatto in occasione del Trattato Corelliano di fondazione dell’Alleanza per la restaurazione della Repubblica
«Siamo d'accordo che il tempo per la diplomazia e la politica è passato. Ora è tempo di agire ... quindi lascia che sia una dichiarazione ufficiale di ribellione! Oggi tutti facciamo voto di cambiare la galassia, e un giorno la galassia sarà davvero libera!»
E la gente aveva pure applaudito, aveva ragione Padme, che la democrazia muore sotto scroscianti applausi. Intenti così nobili, farciti da parole di pace, di libertà, da bravo animale politico, che avrebbero convinto anche il più scettico sulla possibilità di rovesciare il legittimo potere, quello che avevano permesso di insediarsi. Dolci parole ingannevoli.
La verità è che più di una volta era stato costretto ad imporsi su Mon Mothma e Bel Iblis per prevenire divisioni interne. Però era stato necessario, sennò non avrebbero avuto chance contro l’Impero.
Era come se fosse ritornato al 32 BBY, quando era entrato in politica, l’innocenza e il desiderio di cambiare, di migliorare la situazione per tutti i cittadini, indistintamente dalla razza o sesso. Non che ignorasse la corruzione dilagante, ma c’era quel senso di giustizia che prevaleva su tutto.
Per un attimo si era dimenticato di tutti i compromessi a cui era sceso, di tutte le vite che erano state prese anche per colpa sua, di tutte quelle volte che aveva manipolato e portato l’Alleanza a muoversi come lui riteneva più giusto, di tutti i segreti che si sarebbe portato con sé nella tomba.
Eppure, aveva capito, anche questa volta avrebbe agito in piena coscienza, mandando la flotta a proteggere lo squadrone rogue one, perché era giusto, perché ogni scelta aveva dei rischi e questa ne aveva veramente tanti, però non c’erano alternative e per questo avrebbe scavalcato la decisione dell’Alto Consiglio, un’altra volta.
Forse, queste alternative, non le voleva vedere e trovare?
Che vittoria amara, macchiata di sangue.
Combattere, tentare di vincere utilizzando azioni di guerriglia, terrorismo, massacrando soldati dell’Impero che era sicuro che non fossero solo cloni, ma anche cittadini come loro. Che diritto aveva per prendere le loro vite, quando lavoravano per guadagnarsi da vivere?
Sospirò pesantemente, mentre si massaggiava la testa. Prima o poi sarebbe esplosa, sarebbe crollato e tutto sarebbe andato in rovina. Neanche la vista del suo pianeta natale lo fece sentire meglio.
Dopo la caduta della Repubblica questo era il momento che temeva di più, tornare per annunciare che si sarebbero schierati apertamente contro l’impero. Follia allo stato puro, neanche la Forza li avrebbe aiutati in questo. Avrebbero pagato tutti per colpa sua, perché non era stato abbastanza forte per opporsi quasi vent’anni fa.
La discesa fu qualcosa di estenuante, vedere sua moglie e tutti i consiglieri che lo aspettavano con trepidazione per avere ansia notizie incoraggianti sull’Alleanza. Cosa offriva loro? Solo un futuro di dolore, di paura, di morte solo che questa volta tra loro e l’imperatore non ci sarebbe stato nulla, neanche lui e il suo carisma avrebbero potuto fare nulla.
Non era un eroe, solo qualcuno che aveva cercato di sopravvivere e di riportare la luce.
«Da oggi Alderaan si unirà ufficialmente e pubblicamente con l’Alleanza per la restaurazione della Repubblica contro l’Impero» poche e crude parole che sapevano di sconfitta, rassegnazione.
Tic, toc… Il conto alla rovescia per una morte annunciata era partito.
Ciao a tutti, eccomi di nuovo con una nuova storia su
Bail Organa (si sono fissata con lui poverino XD). Per chi avesse letto altre
mie storie su di lui può notare benissimo il cambio di prospettiva: qui viene
descritto un uomo sconfitto dalla vita che ha perso i suoi ideali, fare scelte moralmente grigie e persino
moralmente nere. Per esempio di fronte alla realtà che l'Alto Consiglio non
autorizzerà la flotta a rubare i piani della Morte Nera, Bail li circonda e
assicura che la flotta venga inviata comunque. Aveva ragione a fare quelle
scelte? Sì. Noi, come il pubblico, possiamo vedere che le scelte fatte da Bail
sono le scelte giuste da fare. Ma quelle scelte erano buone? No. No, non lo
erano. Erano manipolatori, pericolosi e spesso persino in diretto contrasto con
gli ideali per i quali combatteva. E questa è la tragedia di Bail Organa.
Perché Bail Organa è un uomo morale e retto - ma è
un uomo morale e retto che è costretto a rompere e persino, in un modo, a
diventare corrotto per il bene di ciò in cui crede.
Bail Organa è costretta a diventare - o, almeno, a
fare delle scelte che rispecchiano - la stessa cosa che ha venduto la sua vita
alla sconfitta: un leader potente, manipolatore e intrigante con potere
assoluto (o non controllato). Ma sapete una
cosa? Penso che Bail lo sappia. Lui sa cosa ha fatto. Lui sa cosa sta
diventando. E questa è la più grande tragedia di tutti. Perché abbiamo un uomo
morale e retto che, poiché è morale e retto, è disposto a vendere la sua anima
per sconfiggere il male.
Quindi ho cercato di mettere in luce
questo nuovo aspetto emerso in Rogue One (per quanto non vada pazza per
il
nuovo canon, non posso negare che è un vero film di star wars
con tutti i suoi
difetti che però dissacra un pò l'aura di santità
attorno all'Alleanza) che lo porta a “cadere” dal
piedistallo di eroe su cui è stato messo
più volte (da qui il titolo). Spero di aver espresso i suoi
dubbi e rimpianti
di essere diventato ciò che aveva giurato di sconfiggere.
La citazione in corsivo è preso da starwars.wikia.com (appartenente al legends)
Pensando a lui in questi termini mi è
venuto in mente “Il Principe” di Machiavelli a cui appartiene la citazione
iniziale. Ok queste note stanno diventando più lunghe del testo, quindi vi
ringrazio per la pazienza di essere arrivati fino a qua, vi invito a commentare
(mi fareste molto felice xd) e se vi va di leggere le altre storie sul fandom
che ho scritto mi farebbe molto piacere.
A presto
Blacky98