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Autore: leti_0907    24/02/2019    1 recensioni
[Tate no Yuusha no Nariagari]
[Tate no Yuusha no Nariagari][Tate no Yuusha wa Nariagari]Lei, in tutta risposta, lo strinse a sé, lasciando che sia il suo abbraccio, a strasmettergli tutto quello che a parole non avrebbe mai potuto dire. Perché, anche se quella confessione non se l'aspettava proprio, non sarebbe mai riuscita a dirgli quanto gli avesse riempito il cuore di gioia.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La notte successiva, Raphtalia sentí di nuovo lo stesso, dolce ma deciso, tocco sui suoi fianchi. Due braccia muscolose le avvolsero la vita, nella sua stretta calda e rassicurante, e lei sorrise dolcemente, beandosi di quel contatto. «Sei stanco?» domandó, tenendo gli occhi chiusi, mentre rispondeva all'abbraccio ed affondava le mani nei suoi capelli scarmigliati. Sono più morbidi di quanto ricordassi, constató con meraviglia, mentre passava le dita tra le ciocche scure ribelli e glielo accarezzava con esasperante lentezza.

«Abbastanza. Oggi, fare il bagno a Filo è stato un inferno. La prossima volta vieni anche tu». La voce le arrivò attutita, probabilmente dal fatto che Naofumi aveva nascosto la testa nella sua spalla.

«Mh, va bene» annuí la giovane, per chiudere il discorso, ed i due giovani, stretti in un tenero abbraccio, si addormentarono.


•• •• ••


Naofumi, durante la notte, si svegliò. Non sapeva come mai il sonno avesse deciso di abbandonarlo, soprattutto in vista del faticoso viaggio che avrebbero dovuto affrontare il giorno dopo, ma non si pose più quella domanda dal momento in cui, ancora mezzo assonnato, venne attirato dal volto rilassato e sorridente della ragazza stesa affianco a lui.

Raphtalia era diventata proprio bella, una giovane davvero combattiva e piacente. E solo lui probabilmente, fino a quel momento, non se ne era reso conto. Ma, osservandola, si chiese davvero se non provasse qualcosa di più per la giovane ragazza-procione. Al negozio della sarta, l'aveva definita come sua figlia, ma in cuor suo, neanche lui era convinto di ciò che andava affermando. Non la vedeva più come una ragazzina che aveva comprato al mercato degli schiavi, non la vedeva più come una semplice compagna, no. Per la prima volta, la vedeva come una ragazza che si stava tramutano in una splendida donna. Una donna a cui era legato profondamente, e non per via del marchio da schiava che le avevano impresso sul petto.

Sono forse innamorato?, si domandò osservandola ancora ed ancora, senza mai stancarsi, per lungo tempo. Nella realtà, in cui lui era un semplice ventenne universitario ed otaku, probabilmente non avrebbe mai avuto la possibilità di conoscere una così bella ragazza ed affezionarcisi così tanto. Ma in quel mondo, aveva Raphtalia, ed ogni giorno lui ringraziava chiunque gliela avesse messa sulla sua strada.

Certo, voleva bene anche a Filo, ma il loro legame era molto diverso. Filo per lui era davvero come una figlia, ma Raphtalia no. Provava più di una semplice protezione o affetto: aveva iniziato a provare una gelosia lacerante quando gli altri uomini le rivolgevano la parola o le si avvicinavano troppo, e molte volte si era ritrovato ad osservare le curve armoniose e piene del corpo scattante della giovane. Lo sentiva e se ne accorgeva solo in quel momento, ma era così.

Posó una mano sulla sua guancia, e gliela accarezzó, non potendo piú fare a meno di quel contatto con lei, e di lei.


•• •• ••


Qualcosa si stava muovendo dolcemente sulla sua guancia, ma Raphtalia non riusciva a capire di cosa si trattava. Aprì gli occhi, ritrovandosi a pochi centimetri dal volto di Naofumi.

«Signor... Naofumi?» domandó, confusa. «Non riesci a dormire?»

Lui annuì, ma non disse niente, inchiodando lo sguardo verde nel suo sorpreso. Si avvicinò al suo viso, e lei istintivamente chiuse gli occhi. Molti furono i pensieri ed i dubbi che le affollarono la mente in un attimo, ma, quando una bocca calda si posò leggera come una farfalla sulla sua, la sua testa si svuotó completamente, lasciandosi trasportare da quel bacio che da tanto tempo desiderava.

La bocca di Naofumi era dolce, si muoveva con lentezza sulle sue labbra, mentre si avvicinava sempre di più a lei. Ovviamente, da ragazza innamorata come era, non si ritrasse, anzi, lo spinse sempre di più contro il suo stesso corpo, mentre un tenero languore le attanagliava il basso ventre.


•• •• ••


Naofumi era arrostito visibilmente quando Raphtalia quasi lo scaraventó contro il suo stesso corpo, con una velocità che non le era abitudinaria. Mise le mani accanto al suo volto, intrappolandola sotto di lui, mentre lei gli avvolse il collo con le braccia.

Il giovane dagli occhi verdi non aveva mai avuto un rapporto cosi con una ragazza. Era il suo primo bacio, ma baciare quella ragazza gli era venuto totalmente naturale, quasi istantaneo. Sapeva che doveva fare, ma sapeva anche se poteva succedere solo con lei, solo con la sua piccola e dolce ragazzina. La sua Raphtalia.

Una mano abbandonó la presa sul cuscino, lasciando un'impronta in esso, e si posò sul fianco scoperto della ragazza, mentre lei si spinse contro di lui, con foga e desiderio. Un desiderio che ricambiava appieno e, quando i suoi occhi verdi si scontrarono con quelli viola di lei, capì che anche la giovane lo aveva percepito.


•• •• ••


Raphtalia era in preda al panico. Lei, nella sua vita, di relazioni amorose non ne aveva mai avute, man che meno di baci e contatti fisici di quel genere; al contrario, sapeva cosa accadeva tra una donna ed un uomo quando provavano le stesse emozioni che stavano provando i due in quel momento. Sapeva anche che, ciò che stava premendo sul suo basso ventre, era la prova più evidente del desiderio di Naofumi, e si sentì onorata di essere l'oggetto di tale desiderio.

Si attaccarono ansimanti, e si guardarono negli occhi. Lei sorrise, incapace di non mostrare la gioia che provava in quel momento; invece, lui la osservò a lungo, prima di posare di nuovo la testa sul suo petto.

Raphtalia sospiró sconsolata, ma sapeva che Naofumi non le era rimasto indifferente. Riprese ad accarezzargli i capelli, ma la sua voce la fermó prima che potesse farlo.

«Io... Non l'ho mai fatto» sussurró, e la ragazza, sporgendosi, si sorprese nel vedere il rossore pervadere le guance di Naofumi.

Lui riprese a parlare. «Io non ho mai avuto una ragazza. Non ho mai dato il mio primo bacio. Tutto questo è nuovo per me, ma so che voglio che sia speciale per te. Voglio che la nostra prima volta sia speciale, non voglio che sia dettato dalla foga del momento. Ma penso che tu abbia capito che mi interessi a tal punto da spingermi a baciarti»

Lei, in tutta risposta, lo strinse a sé, lasciando che fosse il suo abbraccio a trasmettergli tutto quello che a parole non avrebbe mai potuto dire. Perché, anche se quella confessione non se l'aspettava proprio, non sarebbe mai riuscita a dirgli quanto gli avesse riempito il cuore di gioia.


▪Mia piccola fanfiction su questo stupendo anime, spero vi piaccia!🍒 bisous, let_0907▪
   
 
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