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Autore: Mangakarjiuana    25/02/2019    2 recensioni
Sembra così semplice nei libri: un amore se ne va, e ne sboccia uno nuovo, pronto a prosciugare ogni goccia d'acqua di cui si nutriva il primo per fiorire in tutta la sua bellezza.
Non avete idea di quante storie del genere io abbia letto.
Per ognuna di quelle storie, sorridevo sempre nel vedere come alla fine i personaggi riuscissero a guardare avanti, spezzando le catene che li ancoravano al passato. Non puoi rimanere legato per sempre alla stessa persona se questa se va: andandosene ti da il diritto -e potremmo quasi dire il dovere- di proseguire, farti una nuova vita.
Lo trovavo giusto.
7 maggio 2023, ore 17:34.
Quest'orario mi ha fatto cambiare idea.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembra così semplice nei libri: un amore se ne va, e ne sboccia uno nuovo, pronto a prosciugare ogni goccia d'acqua di cui si nutriva il primo per fiorire in tutta la sua bellezza.
Non avete idea di quante storie del genere io abbia letto.
Per ognuna di quelle storie, sorridevo sempre nel vedere come alla fine i personaggi riuscissero a guardare avanti, spezzando le catene che li ancoravano al passato. Non puoi rimanere legato per sempre alla stessa persona se questa se va: andandosene ti da il diritto -e potremmo quasi dire il dovere- di proseguire, farti una nuova vita.
Lo trovavo giusto.

7 maggio 2016, ore 17:34.
Quest'orario mi ha fatto cambiare idea.

Finchè le cose capitano nei libri, nelle storie, ad altre persone, sappiamo sempre cosa è giusto fare.
Poi quelle storie diventano realtà.
Scopri che non c'è sempre un lieto fine, che andare avanti da soli è difficile, che voltarsi è la più grande tentazione. Scopri semplicemente che la vita è beffarda, che ti illude con mille speranze per poi abbandonarti improvvisamente, senza preavviso alcuno.

Voi l'avete mai visto il viso di un morto?
Non credete a chi vi dice che si riesce a percepire la vita scorrere via da lui, che d'improvviso è gelido come la morte stessa, che gli si svuotano gli occhi.
Un morto ha lo stesso aspetto di sempre, ecco cosa fa più male.
Ti aspetti quasi che da un momento all'altro riapra gli occhi, sorridendoti divertito nel dirti 'perchè piangi?'.
Ma non accade.
E rimani lì, nell'attesa che arrivi quel momento.
Ti arrabbi con lui, perchè lo scherzo sta durando troppo.
E poi ti arrabbi con te stesso, perchè non stai ridendo affatto.
In quel momento capisci cosa vuol dire davvero piangere.
Fa male la gola, bruciano gli occhi, pizzica il palato, i reni sembrano smettere di funzionare e le ginocchia tremano.
E tutto sommato è meglio così.
Perchè il dolore più forte ti esplode nella testa, perfora l'ultimo briciolo di lucidità rimasta, uccide la parte razionale di te.

L'unico pensiero che hai scolpito in mente è: 'quando è successo?'.
Perchè non importa se sapevi ormai da mesi che sarebbe finita così, se lo sapeva lui stesso.
Continuerà ad essere successo tutto troppo in fretta, perchè la morte arriva sempre troppo presto.
E con essa, arriva il rimpianto.
Ti penti di non averlo salutato per bene la sera prima, quasi avessi paura di stringerlo di più tanto ti pareva fragile.
Ti penti di non aver passato più tempo con lui quando potevi.
Ti penti di non averlo fatto ridere a sufficienza.

Poi arriva la cosa peggiore di tutte: ti penti di non essere stato abbastanza.

Ha passato gli ultimi momenti della propria vita in tua compagnia, amando te, e tu ti domandi se non sarebbe stato più felice nel rivolgere il suo ultimo sorriso a qualcuno di più meritevole.
Sono tutte queste ragioni a distruggerti.
Piano, lentamente, perchè ci vuole tempo per riuscire a realizzare davvero cosa è successo.
Come aghi ti perforano il torace, facendoti sanguinare il cuore, volendo espellere ogni traccia di lui da te, avendo l'effetto opposto: lo senti sempre più presente.
Ogni bacio non dato.
Ogni risata soffocata.
Ogni parola di troppo.
Ogni schiaffo.
Tornano a galla tutte insieme.
Anche coloro che un tempo erano ricordi felici ti si ritorcono contro: per ogni sorriso che ti hanno strappato vi è una pugnalata al petto.
Senti di star morendo anche tu con lui, senti di aver finito le lacrime che hai in corpo.
Ma non è così.
Tu sei vivo, e le lacrime ti oscurano ancora il campo visivo, bagnandoti le guance ed il petto.
Questa è la parte peggiore: tutto continua, anche senza di lui.
Inveire contro l'universo è inutile: gli altri vanno avanti, lui no.
Anche tu rimani indietro, però.
Quel dannato filo rosso è impossibile da spezzare: più provi a liberartene più si aggroviglia e si annoda.
L'unica cosa di cui sei capace è allentarlo appena, allungarlo, così da proseguire per un po' anche se a passo lento.
Per un po' ti senti quasi libero, ma poi ti rendi conto di essere solamente un cane al guinzaglio, incapace di allontanarsi più di tanto.

Andare avanti?
Impossibile.
Non puoi, non ne sei capace.
Se ci rifletti, non lo vuoi nemmeno.
Chi ti aiuterà ad alzarti quando cadrai?
Qualcun altro?
Non ti sembra possibile.

Ti dimentichi come si cammina se non ci sono i suoi passi a guidarti, le tue braccia a sostenerti.
Provato ad aprire il tuo cuore a qualcun altro, ma ogni volta che avvicini la chiave alla serratura, quest'ultima la rifiuta, perchè sa che è impossibile da scassinare, sa che è impossibile trovare una copia di quella chiave che ormai si è spezzata
Perciò decidi di smetterla.
Smetterla di pretendere che tutto vada bene.
Smetterla di pretendere di essere forte.
Smetterla di pretendere di poter tornare a ridere come prima.
Quella risata che prima faceva da colonna sonora alle tue giornate ora sembra un suono così stridente con quello che le tue giornate sono diventate.
Smettila.
Arrenditi.
Non troverai mai qualcuno come lui perchè, ormai, sei morto anche tu.
Era quello che hai desiderato sin da subito, no?
Appena hai realizzato che era impossibile riaverlo indietro, non hai pensato di volerlo seguire?
Ci sei riuscito per metà.
Adesso sei intrappolato in quel limbo che separa vita e morte.
Non puoi più tornare indietro e non puoi più andare avanti.
Un piede di qui ed uno di là.

Ma questa è la mia storia, forse per gli altri è diverso; magari andare avanti non è così impossibile, voltare pagina viene naturale dopo aver riletto più e più volte sempre le stesse righe ed essersi resi conto che c'è bisogno di scrivere il prossimo capitolo.
Forse sono solo io a vivere ancora nella luce dei suoi occhi, sperando ancora in un 'era solo uno scherzo'.
Forse sono l'unico a non aver mai portato fiori alla sua tomba ma averla visitata innumerevoli volte, sperando sempre di trovarvi un altro nome e magari sentire il cellulare vibrare con lui dall'altro lato che mi rimprovera per aver fatto tardi come al solito.

Invece Iwaizumi Hajime è sempre lì, ed io sono incatenato a quelle lettere di pietra ed al profumo delle calendule che ha lasciato qualcun altro per la sua anima eternamente dormiente.





Angolo rjiuanoso:
Per chi non l'avesse capito, è una iwaoi... oh, l'avevate capito tutti? Dite che sono prevedibile? Pfff, coooosa?... Credo di aver bisogni di una disintossicazione da questi due.

Banana fish ha distrutto la mia anima, dovevo sfogarmi in qualche modo e come sempre ci sono andati di mezzo loro.
Prima o poi scriverò qualcosa di semplice e puro fluff, lo prometo.

Inizialmente doveva avere per protagonisti due miei oc ma mentre la scrivevo ho pensato 'uh, angst: IWAOI' e così siamo alle solite.

Beh, bando alle ciance e ciacio alle bande, questo è quanto, spero che la storia vi sia piaciuta anche se si tratta solo di considerazioni depresse sulla morte e di iwaoi ci sono solo i righi finali, baci a tutti!
   
 
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