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Autore: Angel TR    26/02/2019    3 recensioni
Storia di una sottomessa ribelle.
Loro ti vogliono forte ma sottomessa, al loro servizio. Io ti voglio libera e potente, Kazumi.
Meglio Eva o Lilith?
Chi vuole essere Kazumi Hachijo? Il problema è che non sarà lei a scegliere.
{Storia partecipante alla Challenge "Pagine di una storia infinita" indetta da Molang su efp}
{Partecipa anche alla Sfida delle Parole Quasi Intraducibili indetta da Soly Dea su EFP}
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Heihachi Mishima
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ultraviolence'
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Hai shi shan meng: la promessa di amore eterno.

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Battaglia reale — traccia #3
Il concetto è che ne deve rimanere soltanto uno, non importa se partono in cento, in mille, o è uno scontro testa a testa fra due comuni rivali. C'è un conflitto, un rapporto astioso, e la cosa non può che finire con una parte vincitrice e una vinta.

Autrice: Angel Texas Ranger
Fandom: Tekken
Rating: Arancione
Coppie: Het/nessuna
Avvertimenti: death! Fic
Personaggi: Kazumi Hachijo, Heihachi Mishima
Genere: Introspettivo, Generale


🌞 “Tabula rasa” per aver portato a termine la traccia #3, e... ⚡ “Triforza” per aver completato tre diverse tracce.


femmina.


Le donne hanno solo una piccola idea di quanto gli uomini le odiano.
(Germaine Greer)

E’ mai esistito qualcuno così maltrattato, così vilipeso, così insultato, tanto ingiustamente e crudelmente calpestato come noi donne?
(Jane Anger)


1. Hai shi shan meng


I ciliegi erano nel pieno della loro fioritura: gloriosi e superbi, le loro chiome che si intrecciavano in una trama così fitta da sostituire il cielo con una nuvola rosa.
Allungò le mani bianche come la neve verso quel cielo dove avrebbe voluto volare, ma la voce del padre la richiamò sulla terra e lei allontanò di scatto la mano, come se fosse stata colta in flagrante. Il senso di colpa le strinse la gola in una morsa ferrea. Lunghe ciocche nere le piombarono sul volto contratto dalla paura, simili a sbarre di prigione.

Chi di noi due è in trappola, Kazumi?

Vagamente spaventata, Kazumi chiuse gli occhi, chiamando a raccolta gli insegnamenti del padre e dello zio. Intimò alla voce nella sua testa di andare via ma quella rise, sarcastica.

Loro ti vogliono forte ma sottomessa, al loro servizio. Io ti voglio libera e potente, Kazumi. Non metterti contro di me: unisciti a me. Io sarò la tua salvezza in questo piccolo mondo di padroni. A differenza loro, io ti amerò per sempre perché io sono te.

«Cosa stai facendo? Il maestro vuole vederti. Ha intenzione di testare le tue abilità mentali. Dài, su.»

Kazumi si voltò.
Suo padre la stava osservando, immobile sulla soglia, emanando un'aria di autorità che l’atterrì mentre la intimava con lo sguardo.
Ancora?, si chiese lei. L'allenamento di ieri era stato estenuante, l’aveva privata di ogni energia, lasciandola tremante sul pavimento.
“Non ci possiamo lamentare. In fondo, il suo corpo e la sua mente non sono forti quanto i nostri. Ha ancora molta strada da fare tuttavia sento di dover insistere: non abbiamo più tempo. Heihachi Mishima ha raggiunto l'età giusta ormai.” aveva commentato il maestro, rivolgendosi al padre e allo zio.
Loro avevano annuito, tesi ma concordanti.
Riversa sul tatami, Kazumi non aveva potuto far altro che soffocare il pianto. Chi era Heihachi Mishima? Età giusta per cosa?

Era stato allora che la voce era riemersa dai cunicoli del suo inconscio, emettendo dei suoni che somigliavano a schiocchi di lingua. Un altro uomo che deciderà per te, Kazumi. Perché non mi lasci andare? Potrei portarti fuori di qui, lo sai, aveva suggerito, suadente.

No, no, vattene via!, aveva supplicato lei, terrorizzata.

Gli uomini avevano ragione: non aveva la forza necessaria per controllare il Gene del Diavolo, non se lo meritava neppure tale onore, riservato solo ai migliori combattenti della famiglia Hachijo.
Fino ad allora, il Gene aveva giustamente scelto solo la linea maschile della famiglia.

Fino ad allora, appunto.

Perché tu te lo meriti, Kazumi. Il Gene del Diavolo ti darà gli strumenti adatti per evadere da questa prigione. Accettami, accettati e amami come io amo te. Kazumi…

«Ascolta quando tuo padre ti parla, Kazumi.» impose la voce imperiosa del padre.

Anni di obbedienza si schiantarono sulla sua nuca, piegandole automaticamente il capo in avanti. «Sì, padre.»
La voce dentro la sua testa fece schioccare la lingua, contrariata, e iniziò a percorrere il perimetro della sua mente come una tigre in gabbia.


N/D: non me ne vado mai. AHAHHAHA avevo pensato a una raccolta, all'inizio, che vedesse opposte le donne del Tekken agli uomini ma poi mi sono resa conto che per trattare di Kazumi ci voleva troppo e quindi mi sono detta “Amen, anche questa sarà una mini long”. Vi giuro che non scriverò mai più 12.000 parole a capitolo. AHAHAHHA (quella su Jin e Hwoarang mi aveva risucchiata completamente.)
A questa tengo molto ugualmente perché spero di essere in grado di infondere tutti quei sentimenti che le donne sentono e reprimono quando hanno a che fare con uomini padroni.
Sinceramente fui contentissima quando seppi che ci sarebbe stata una donna con il Gene Devil e, quando ho saputo la sua storia, mi sono ripromessa che avrei scritto qualcosa di decente completamente dedicato. Vorrei scrivere qualcosa anche su Master Raven, prima donna darkskin del Tekken, yay! Vedremo.

  
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