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Autore: FilSam    27/02/2019    0 recensioni
Lui & Lei potremmo essere io e te...
Lei "e cosa vorresti dire?"
Lui "voglio dire che le cose così non vanno!"
Lei stava sul punto di piangere.
Lui era serio in volto come non lo aveva mai visto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei "allora!? Dove sei stato ieri sera?"
Lui "quante volte te lo devo ripetere? Al pub!"
Lei "con gli amici!?"
Lui "per la milionesima volta...sì!"
Lei "e almeno tu ti sei divertito? Sai perché io qui in casa...un bel carnevale di Rio!"
Lui infastidito "perché non ti sei organizzata con le tue amiche?"
Lei "non è che dovevo uscire per forza IO!"
Lui "neanche io! ma mi fa bene uscire con gli amici, mi rende felice, completo, mi diverte, mi fa sentire giovane e..."
Lei interrompendolo "libero!?"
Lui "...che!? ...libero!?"
Lei "quindi ti senti libero lontano da me!? ALLORA PERCHÉ STAI CON ME? VAI DAGLI AMICI TUOI, SEMPRE CHE SIA VERO SIANO A - M - I - C - I CON LA 'I' !"
Lui cercava di stare calmo.
Lei si era accesa di un rosso fuoco.
Lui "si con la 'I' !"
Lei puntandogli il dito "allora la prossima volta verrò con te, così farai divertire anche me!"
Lui "non si può fare"
Lei "ah no!? E perché per il signorino non si può fare?"
Lui "perché ai miei amici, come dire...stai un po' sulle palle!"
Lei ancora più rossa in viso come lava che sta per eruttare dalla bocca di un vulcano.
Lui pronto a essere inondato, ma prima o poi sarebbe dovuto accadere.
Lei "ma se neanche mi conoscono! che gente guarda...frequenti feccia che non so come fai a definire amici...BASTA! BASTA! BASTA! IO STO QUI AD ASPETTARTI MENTRE TU STAI LÌ FUORI CON PERSONE CHE OGGI CI SONO E DOMANI NON SI RICORDERANNO NEANCHE CHI SEI! ALLORA SCOPATI A LORO, FATTI STIRARE LE CAMICIE DA LORO, ORGANIZZATI LE FERIE CON LORO..."
Lui era immobile.
Lei era delirante.
Lui urlandole sopra "FAI SILENZIO!"
Lei stranamente tacque, non senza ostentare una finta calma.
Lui "a loro stai sulle palle perché sei ossessiva!"
Lei ridendo forzatamente "io ossessiva!?"
Lui deciso "si ossessiva! in due ore e mezza che siamo stati fuori mi hai mandato novantasette whatsapp, dico n - o - v - a - n - t - a - s - e - t - t - e! è un nuovo guinness world record! praticamente sono stato più tempo con te che con loro!"
Lei "fattela una domanda, mi hai lasciato A CASA DA SOLA!"
Lui "no! tu sei voluta restare a casa perché" - facendole il verso - " 'non dovevo uscire per forza io' ! Non funziona così!"
Lei "ma..."
Lui pesando e scandendo bene le parole "fattela tu una domanda! non sei l'eroina di 'casalinghe disperate'! non sei l'agnello da sacrificare a Pasqua! sei tu che decidi per te e potresti farlo un po' meglio!"
Lei "e cosa vorresti dire?"
Lui "voglio dire che le cose così non vanno!"
Lei stava sul punto di piangere.
Lui era serio in volto come non lo aveva mai visto.
Lui "ti devi dare una svegliata! non puoi vivere così! tu devi essere felice indipendentemente da me, non posso tirare io la tua carretta! esco una tantum con gli amici perché sono parte di me, e mi fa bene! non significa che ti lascio sola! esci, sfogati, divertiti! lo devi fare per te stessa e per noi!"
Lei singhiozzando "per noi!?"
Lui "sì! per noi! perché se tu stai bene io sto bene, e se io sto bene stai bene anche tu!"
Lei aveva lo sguardo basso di chi non ha scuse.
Lui la fissava a voler incrociare i suoi occhi.
Lei li alzò per un momento; si sentiva vulnerabile, ridicola ripensando a quei novantasette whatsapp, colpita e affondata; piangeva.
Lui aveva preso in mano la situazione come avrebbe dovuto fare tempo prima; stava imparando a non correre più nella sua ruota, ma lontano dalla gabbia dentro cui negli anni si era rinchiuso senza neanche sapere come...ne stava venendo fuori.
L'aria intorno si fermò...tutto restò sospeso.
Lei "forse si"
Lui "forse si cosa?"
Lei "forse hai ragione"
Lui "aspetta che non ti ho sentito bene, mi avvicino...cosa hai detto!?"
Lei "forse hai ragione!"
Lui porgendole l'orecchio "sei tu quella che prima strillava? No perché adesso non riesco a sentirti..."
Lei "HAI RAGIONE! cretino!"
Lui era davanti a lei.
Lei rise amaro asciugandosi le lacrime.
Lui le si avvicinò e la baciò prima in fronte e poi sulle labbra.
Lei "devo svegliarmi! devo riprendere in mano la mia vita!"
Lui "ne sarei la persona più felice del mondo, dopo di te"
Lei "vale se mando un messaggio di scuse ai tuoi amici!?"
Lui ridendo "penso che sarebbero più contenti se gli offrissi da bere, magari per la prossima volta potremmo organizzare ognuno con la propria donna!"
Lei "sono una scema ossessiva"
Lui "lo hai detto tu"
Lei "touché..."
Lui "pensiamo alle cose serie...dov'è il pennarello rosso, quello che usiamo per la lavagnetta appesa in cucina?"
Lei "se non ricordo male è sotto la dispensa, nel primo cassetto"
Lui si diresse dove indicato.
Lei lo seguì.
Lui lo trovò, lo prese, andò verso la lavagnetta e scrisse: '12/09/18 - GIORNO EPOCALE! MI HA DATO RAGIONE AUTOACCUSANDOSI DI ESSERE UNA SCEMA OSSESSIVA!'
Lei rise divertita.
Lui era fiero di sé.
Lei aveva l’espressione maliziosa di chi medita vendetta.
Lui era pronto alla sfida.
Lei lo abbracciò di slancio.
Lui si perse in quell'abbraccio.
 
   
 
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