Film > Fantaghirò
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Autore: lmpaoli94    27/02/2019    0 recensioni
Fantaghirò e Romualdo stavano per coronare il loro sogno d’amore: andare a vivere in un castello sulle alture delle colline verdeggianti lontano da tutto e da tutti.
Ma cosa sarebbe successo se il castello nascondesse dei segreti che avrebbero turbato la mente e il coraggio dei due validi guerrieri?
Come potevano combattere per mantenere la loro felicità intatta senza che qualcuno li dividesse per sempre?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fantaghirò, Nuovo personaggio, Romualdo
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fantaghirò e Romualdo stavano cavalcando nelle più impervie foreste della Repubblica Slovacca.
Anche se il sole splendeva in cielo, l’aria era molto fredda e introversa.
< E’ molto freddo per essere un clima primaverile > fece l’uomo < Secondo me dovevamo scegliere un luogo più caldo. >
< Io sono abituata a questo genere di freddo > replicò Fantaghirò < E poi il nostro castello è davvero incantevole. Secondo me non ce ne sono come questi. >
< Sì, è vero. >
< Tornando a noi, sei già stanco di cavalcare? Dobbiamo fare ancora un po’ di strada prima di tornare a casa. >
< Io stanco? Ma per chi mi hai preso? Per un pappamolle? >
< Questo non lo so… Non è che vuoi farmi vincere una sfida solo perché sono una donna, vero? >
< Assolutamente no. È fuori discussione. >
< Molto bene. Allora ritorniamo al castello? >
< Non ci fermiamo nemmeno a mangiare? Io ho una gran fame. >
< D’accordo. Potremmo mangiare qualcosa in mezzo alla natura. Che cosa ti sei portato appresso? >
< Pane e formaggio. È una delle poche cose che avevamo in dispensa. >
< Allora dovremmo scendere fino in paese per fare un po’ di spesa, no? >
< Ogni cosa a suo tempo. Mangiamo? >
< Quando si tratta di cibo, tu non guardi in faccia a nessuno. >
Dopo aver disteso un telo sul verde sentiero della foresta, Romualdo cominciò a consumare la sua razione di pane e formaggio con voracità.
< E l’acqua? Dove l’hai messa? >
< Credo di essermene dimenticato. >
< Questa proprio non ci voleva. Adesso che cosa facciamo? >
< Se non ho visto male, qui nei dintorni c’è una bellissima cascata e un laghetto molto limpido. Potremmo prendere l’acqua da lì. >
< Ma siamo sicuri che non ci farà male? >
< A mali estremi, estremi rimedi. >
< Allora vai un po’ a prenderla. Ho molta sete. >
< Perché devo farlo io? > domandò l’uomo risoluto.
< Perché io guarderò i cavalli. >
< E chi l’ha deciso? >
< Io in questo momento… Adesso vai. >
Senza controbattere all’insistenza della sua amata, Romualdo acconsentì alla sua richiesta prendendo con sé la borraccia per riempirla d’acqua.
Una volta giunto dinanzi al laghetto, il giovane uomo si scorse un po’ troppo rischiando di finire in acqua.
Ma quello che vide lo lasciò completamente interdetto.
Una figura umana con delle pinne al posto dei piedi, nuotava sott’acqua come se nulla fosse.
Spaventato, Romualdo si ritrasse per sfuggire a quella creatura, ma malamente cadde in acqua bagnandosi tutto.
Appena riuscì ad uscire da quelle acque, Romualdo perse le tracce di quella misteriosa creatura.
“E’ incredibile quello che ho visto…”
Incuriosito dalla situazione che si era creata, Romualdo setacciò l’intero perimetro del laghetto, ma della creatura nemmeno l’ombra.
“Non può essere scomparsa nel nulla.”
Inorridito dalla sua assenza, tirò qualche sassolino per cercare di riattirare la sua attenzione.
Ma niente, la creatura era scomparsa misteriosamente.
Tornando a gran velocità da Fantaghirò, gli raccontò immediatamente tutto quello che aveva visto.
< Una creatura con addosso delle pinne al posto dei piedi che nuotava sott’acqua? Chissà cos’hai realmente visto. >
< Ti giuro che è la verità. L’ho adocchiata mentre stavo cercando di prendere l’acqua. >
< Secondo me ti sei confuso con un pesce di grandi dimensioni. >
< E’ impossibile. Il suo corpo era molto nitido e chiaro. >
< Certo… A giudicare dai tuoi vestiti completamente innacquati, direi che stavi cercando di inseguirla. >
< E’ stato un incidente. Mi sono scorto più del dovuto e sono caduto. >
< Ti sei fatto male? >
< No, sto bene. >
< Meno male. Hai preso un po’ d’acqua per il ritorno? >
< Sì. >
< Bene. Credo che sia venuto il momento di andarcene visto che presto il sole comincerà a tramontare. Non vorrei che perdessimo la strada per il nostro ritorno a casa. >
< Non ti preoccupare. Conosco queste foreste da quando sono bambino. >
< Eppure quella creatura non l’avevi mai vista, no? >
< Domani parlerò con alcuni paesani per farmi spiegare la storia di quel laghetto. Forse anche loro sono a conoscenza di quella misteriosa creatura. >
< Ne dubito fortemente… Io, se fossi in te, lascerei subito perdere. Non vorrei che quei contadini ti scambiassero per una persona pazza da rinchiudere in manicomio. >
< Farebbero questo ad un nobile come me? >
< I contadini e la gente povera possono fare qualsiasi cosa quando sono uniti, ricordatelo. Torniamo al castello. >
< Allora sei pronta per la nostra sfida? >
< Se correrai sul tuo cavallo con il vento che sferza con questa energia, rischi di prenderti un brutto malanno. Meglio se cavalchi in maniera adagia. >
< La competizione è tutto per me. >
Balzando sul suo cavallo, Romualdo cominciò a correre al trotto distaccando in maniera molto notevole la sua amata.
“Non riuscirà mai a raggiungermi.”
Ma dopo alcuni minuti, Romualdo fu subito raggiunto.
< Che cosa credi? Che ti avrei fatto vincere? >
< Ma come diavolo hai fatto… >
< Io sono molto più veloce di te, non scordartelo. >
< Questo è tutto da vedere. Ah! >
Ma Romualdo non riuscì a distanziarla minimamente.
< Il mio cavallo è molto più veloce, Romualdo. Mettitelo bene in testa. >
Una volta arrivati vicino al castello, Fantaghirò incitò il suo cavallo ad andare molto più veloce, riuscendo ad arrivare alle porte del castello prima del suo amato.
< Che cosa ti avevo detto? Ho vinto la nostra sfida. >
< Sono voluto andare molto più lento perchè sono tutto bagnato. >
< Sì, certo. Perché non trovi una scusa migliore di questa? >
< E’ la verità > rispose l’uomo tossendo.
< Meglio se vai subito dentro a riscaldarti. Dirò alla servitù di farti trovare il soggiorno caldo e accogliente. >
< Prima però devo pensare al mio cavallo. >
< Ci penso io, non preoccuparti. Tu vai a cambiarti i vestiti e vai subito a riscaldarti prima che sia troppo tardi. >
< Non ti preoccupare, Fantaghirò. Posso sopravvivere > rispose Romualdo facendogli l’occhiolino
“Gli uomini. Tutti testardi.”
 
 
Una volta giunto nella sua camera, Romualdo non faceva altro che pensare a quella creatura che aveva visto in quel lago.
“Riuscirò a ritrovarti e a rincontrarti. È una promessa.”
   
 
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