PADRE










 

Dedicata a mio padre, anche se non sa che scrivo.
Vorrei dirti tante cose, ma è così difficile.

 

Torna nella sua terra
il soldato che vien dalla guerra
porta in sella una bisaccia
e una piccola borraccia.
Il volto è sudato e sporco 
e gli occhi mori
portan tracce degli orrori
che scaccerà solo coi liquori, 
ma quando vede la sua bambina 
il suo volto divien come il sole 
di prima mattina.


Ecco il fabbro con il suo sacco
ha il volto affaticato
e anche un po’ sudato. 
Eppure ciò al suo bambino poca importa
perché dalle mani callose già sta togliendo la sporta.
Porta al babbo un bel disegno, 
lo ha creato su un pezzo di legno.
E l’uomo con ardore
ricambia quello sguardo pieno di amore.


E viene il menestrello, 
che con il suo liuto ha incantato l’intero castello.
nella sacca porta un dono per il suo pischello. 

Così anche il cantoniere, 
che tanto vorrebbe cambiare mestiere, 
torna a casa con il paniere.


Sono tutti nelle case, i padri del paese, 
m ìa del tuo non vi è traccia da un mese. 
Una lacrima ti scende sulla guancia, 
se ne è andato senza nemmeno riempirti la pancia. 
Come sempre resti sola, 
mentre qualcuno intona un canto accompagnato dalla viola.