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Autore: Ciuffettina    01/03/2019    4 recensioni
D’accordo le ali non collaboravano e si ostacolavano a vicenda ma non si sarebbe mai aspettato una soluzione così drastica e poi con un solo paio sarebbe stato diverso dai suoi fratelli e non era sicuro che la cosa gli piacesse.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amara/ The Darkness, Chuck Shurley, Gabriel, Lucifero, Raphael
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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«Invece di migliorare, peggiori! La tua ultima creazione non riesce nemmeno a sollevarsi da terra.»
«Deve ancora imparare» rispose Dio quieto.
«Imparare? Se tu fossi davvero onnipotente, avresti creato questi bambocci che sanno già volare, invece sei un incapace!» insistette Tehom.
«Visto che sei così brava, perché non crei qualcosa anche tu?» domandò Dio, cominciando ad alterarsi.
«Perché io non ho bisogno di circondarmi di leccapiedi che mi dicano quanto sono grande e potente, al contrario di te.»
«Non è per questo che li ho creati.»
«Ah no? Non devono solleticare il tuo smisurato ego?» lo irrise la sorella.
«Certo che no!» ribadì Dio.
«Allora a che cosa servono? Certo loro non sono come i levia…»
«Smettila!»
Dio e Tehom rientrarono nel palazzo celeste sempre litigando, seguiti da Michael che tentava, invano, di fare da paciere.
«Complimenti, guarda che cosa hai combinato!» sibilò Raphael all’indirizzo del suo fratellino capitombolato a faccia in giù su una delle nuvole in fase di decollo.
«Ma stavolta non ho fatto niente» replicò Gabriel mortificato e rialzandosi.
«Appunto niente! Sei proprio un inetto! Non sai nemmeno decollare. Perché devi far vergognare così nostro Padre?»
«Non è colpa mia» farfugliò. «Mi si sono aggrovigliate le ali.»
Raphael sbuffò disgustato. «Sei proprio un incapace! A me non è mai successo e di sicuro neanche a Lucifer o a Michael.»
Gabriel era stato creato da poco ma aveva già imparato che suo Padre e sua Zia passavano il tempo a litigare, che sua Zia lo odiava (per essere precisi odiava tutti loro), che suo Padre si vergognava di lui, che suo fratello lo disprezzava e che le sue ali si rifiutavano di collaborare. Erano davvero tante cose, peccato che gli mancasse l’unica che al momento gli interessasse davvero: come spiccare il volo. «Non potresti insegnarmi?»
«Io ho imparato da solo, possibile che tu non riesca a fare altrettanto?»
«Allora, visto che non hai intenzione di aiutarmi, ti sarò grato se porterai altrove le tue inutili chiappe!» esclamò Gabriel cominciando a spazientirsi.
«Insultarmi non ti farà decollare.»
«A dire il vero, neanche tu eri un granché durante i tuoi primi voli» disse una voce alle loro spalle.
«Io non ho mai fatto vergognare nostro Padre» rispose Raphael, voltandosi verso Lucifer che era atterrato dietro di loro.
«Ma nemmeno L’hai reso particolarmente orgoglioso. D’altronde dopo aver creato la perfezione assoluta…» abbassò modestamente gli occhi e s’indicò con le mani, «non poteva che peggiorare. Gabriel deve solo imparare dal migliore e di certo non sei tu.»
«Te lo dico subito» replicò Raphael piccato, «è una causa persa!» Si voltò per decollare. «Poi non ti lamentare che non ti avevo avvisato.»
«Adesso che quel pennuto del malaugurio se n’è andato, pensiamo a come farti spiccare il volo.»
Gabriel era estasiato: di loro quattro Lucifer era quello con le ali più belle in assoluto, in più si capiva che quando volava non lo faceva semplicemente per spostarsi da una nuvola dall’altra ma per la pura e semplice gioia di librarsi in cielo.
«Fammi un po’ vedere come decolli.»
Gabriel si mise d’impegno per fare un decollo degno di questo nome ma, ancora una volta, le ali s’intralciarono a vicenda mandandolo lungo e disteso sulla nuvola.
Lucifer cominciò a sghignazzare: «A quanto pare, hai troppe ali.»
«Ma ne ho sei, proprio come voi» rispose Gabriel imbronciato e rialzandosi.
«Sì, ma nel tuo caso sono troppe… Uhm… Credo che l’unica soluzione sia che io vada da nostro Padre a chiederGli di toglierti due paia di ali, così mi sarà più facile istruirti.»
«To… togliermi due paia di ali?» ansimò Gabriel. D’accordo le ali non collaboravano e si ostacolavano a vicenda ma non si sarebbe mai aspettato una soluzione così drastica e poi con un solo paio sarebbe stato diverso dai suoi fratelli e non era sicuro che la cosa gli piacesse.
«Eh sì, è l’unica cosa da fare» replicò Lucifer con serietà, «peccato che faccia molto male.»
«Male?» domandò perplesso Gabriel: era un concetto che non aveva ancora imparato.
«Oh sì, è una sensazione orribile, si preferirebbe cessare di esistere piuttosto che sopportare per un altro secondo una cosa così atroce ma non c’è altra scelta» rispose con noncuranza. Stette per un attimo a godersi la faccia terrorizzata del suo fratellino, poi scoppiò a ridere. «Eh dai! Scherzavo! Non ci penso proprio a farti mutilare. La soluzione è che tu cominci a esercitarti all’inizio solo con il primo paio di ali, poi quando hai imparato a destreggiarti con un paio, proviamo con due fino ad arrivare al terzo.»
   
 
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