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Autore: Kuruccha    01/03/2019    1 recensioni
«Oh, bravo, prendi in giro la ragazzina cieca. Cosa vuoi che ne capisca delle direzioni!»
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Toph, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bon Voyage



 

«Senti, non prendertela, ma ti ripeto che secondo me stiamo girando in tondo.»

Zuko studia per un momento il paesaggio attorno a sé. Effettivamente l’ambiente che li circonda gli risulta un po’ troppo familiare - come se l’avesse già visto, diciamo, non più di tre minuti prima - ma, con piena fiducia nelle proprie capacità, aveva attribuito la similarità ad un infelice gioco del caso.

«Impossibile» dice di nuovo, imperterrito, proprio come ha fatto alla scorsa osservazione di Toph.

«Oh, bravo, prendi in giro la ragazzina cieca. Cosa vuoi che ne capisca delle direzioni!»

«Ti ripeto che non ci siamo persi.»

«E io ti ripeto che siamo già passati per la strettoia laggiù» replica, puntando il dito verso una fenditura tra le rocce. «Non mi posso sbagliare. Non c’è un’altra strettoia nell’arco di chilometri

Zuko, sconsolato, si avvicina al ciglio della strada e si lascia cadere all’ombra di un albero frondoso. Chiude gli occhi e abbandona la testa all’indietro. «Senti, e se facessimo una pausa?»

Toph, ovviamente, non lo può vedere, ma Zuko si sente comunque addosso il suo sguardo.

«Che c’è?» le chiede.

«Niente.»

«Non è vero. Che c’è?»

«Sono sicura» comincia lei, «Che ora stai pensando qualcosa di altamente melodrammatico. Qualcosa come, “Oh, no, come farò ora che ho perso la mia incredibile capacità di provocare rivelazioni mistiche nei miei compagni di viaggio?”»

L’espressione di Zuko è assolutamente eloquente; peccato che la sua interlocutrice non possa godere del privilegio di comprenderne dai tratti la totale confusione.

«Giuro che questa mi è del tutto nuova.»

«Ma dai. Il viaggio. Lo stesso che hai fatto con gli altri. Il viaggio mistico in cui io capirò qualcosa di assolutamente fondamentale e che cambierà tutto il resto della mia vita. Questo viaggio

«Toph, questo viaggio - questa passeggiata, se vogliamo proprio dirla tutta - è solo una missione diplomatica di bassissimo livello.»

«Una missione diplomatica di bassissimo livello in incognito

«E quindi?»

«Oh, andiamo, quando mai ci ricapiterà? Questo viaggio è per forza il viaggio

Zuko sospira. «Mi spiace deludere le tue aspettative.»

«Oh, beh» gli dice, sedendosi accanto a lui. «C’è ancora un sacco di tempo prima di darsi per vinti. E poi io ho già trovato un punto in comune tra tutti noi. Quello che potrebbe essere alla base della rivelazione.»

«Non c’è stata nessuna rivelazione» ribadisce lui.

«Sono assolutamente convinta» continua Toph, «che per tutti ci sia stato un fattore chiave assolutamente decisivo. Prova a pensarci. Suki non ha avuto bisogno di nessun viaggio, dopotutto.»

«Che c’entra Suki, adesso?»

«Suki ha due genitori perfettamente normali e, soprattutto, perfettamente in vita. Esattamente quello che manca a tutti gli altri.»

Zuko solleva un sopracciglio per esprimere la propria perplessità, ricordandosi troppo tardi e per l’ennesima volta che lei non può vederlo.

«Immagino che ora tu abbia fatto qualche strana smorfia. Però pensaci. La mamma di Katara e Sokka? Morta. I genitori di Aang? Chissà. I monaci? Bum! Andati!»

«E io che c’entro, scusa?»

«Per te subentra il primo elemento. Quello riguardo ai genitori perfettamente normali. Per tuo padre, intendo.»

«Chiaro» concede lui, glissando del tutto sulla probabile veridicità anche del secondo. Nemmeno ora che è tutto finito - ora che né Azula né Ozai dovrebbero più dargli da pensare - riesce ancora ad essere del tutto indifferente all’argomento.

Per un po’ rimangono in silenzio. Toph non è certo una campionessa di empatia, ma Zuko le è grato dell’attimo di tregua che gli ha lasciato per permettergli di sbollire qualsiasi pensiero.

«Mi sono perso un punto fondamentale, però» riprende alla fine lui.

«Sono tutta orecchi.»

«Secondo la tua logica, per avere una rivelazione anche tu dovresti rientrare in una delle due categorie. Genitori morti o genitori fuori di testa, erano queste le due alternative, no?»

«Beh, direi che i miei si qualificano tra i fuori di testa.»

«Perché?»

«Ah, quindi non sai assolutamente niente» dice tra sé e sé, scattando in piedi, già con le mani posate sui fianchi. «Allora te la dipingo io. Prendi questi due, molto ricchi e molto, molto noiosi.»

«Ah-ha.»

«Che all’improvviso hanno una figlia che, ops, per un fortuito gioco del caso viene fuori cieca» continua, indicandosi gli occhi.

«Ah-ha»

«E quindi, essendo molto ricchi e molto noiosi, decidono che sarebbe bello far diventare anche lei un perfetto soprammobile ricco e noioso.»

«Ah-ha.»

«Non hai altro da dire? Che so, un’improvvisa rivelazione? “Oh, Toph, ma è esattamente la situazione in cui mi sono trovato anch’io! Ho una perfetta soluzione al tuo problema!”»

«Beh» risponde Zuko, alzandosi in piedi con tutta la tranquillità del mondo. «Il fatto è che ancora non saprei come aiutarti.»

«Oh, certo, magari nelle case dei principini una figlia che scappa di casa è roba di tutti i giorni.»

«Stai chiedendo consigli a me. Non è che la mia fosse una famiglia esattamente felice

«Le famiglie felici si somigliano tutte, quindi non fanno al caso nostro.»

«Perciò vorresti sapere come rovinare del tutto il rapporto con i tuoi genitori?»

Toph si ferma per un momento. Stringe il mento tra pollice e indice, come se avesse finalmente raggiunto una conclusione. «Sì! Forse la rivelazione è proprio questa. Magari la chiave è non fare mai più pace con loro!»

Zuko sospira, poi s’incammina senza nemmeno commentare.

«Ehi, perché non dici più niente?»

Sospira di nuovo. «Non voglio essere parte di questo delirio. Senti» dice, fermandosi nel bel mezzo della strada; la blocca stringendole una spalla. «Facciamo che questa è solo una missione diplomatica. Nessun segreto mistico. Riproveremo quando saremo entrambi un po’ più equilibrati, che ne dici?»

Gli piacerebbe poter dire che Toph lo guarda di sottecchi; seppur non sia assolutamente possibile, giurerebbe che la sensazione è proprio la stessa.

«Due viaggi invece di uno?» gli risponde.

«Sempre se la rivelazione non è urgente.»

Toph ci ragiona giusto per un momento, poi scrolla le spalle. «Immagino non ci sia troppa fretta, ecco.»

«Molto bene» le risponde lui, assolutamente incredulo all’idea di essersela cavata così a buon mercato.

Non era preparato a ciò che sarebbe seguito.

 

*

 

«Eccomi qua! Sei pronto ad andare?»

Zuko si guarda intorno. Il giardino del palazzo reale è assolutamente deserto, eccezion fatta per la figura minuta che gli sta di fronte.

«Sono le cinque del mattino!» le risponde. «E come diavolo sei entrata?»

«Una galleria qua, una galleria là, cosa vuoi che sia. Sei mattiniero.»

«Non riuscivo più a prendere sonno.»

«E perciò hai giustamente pensato che un viaggio mistico con la tua amica Toph sarebbe stato la soluzione a tutti i tuoi problemi.»

Zuko, per l’ennesima volta, non può far altro che lasciarsi scappare un sospiro.

 

*

 

«E questa, bambini, è la storia di come io e Zuko ci siamo innamorati.»

«Piantala di raccontare fandonie ai tuoi nipoti.»

«Non ascoltatelo» minimizza lei. «È molto suscettibile su questo tema.»

«Non sono affatto suscettibile!»

«Nonna» interviene Fei Ma; ha imparato già in tenera età che le repliche di Zuko si possono totalmente ignorare quando la sua interlocutrice è la nonna. «Dopo tutti questi viaggi che avete fatto, hai mai pensato che magari fosse proprio lui quella rivelazione?»

Le piace Fei Ma. È sempre stata la più intelligente tra i suoi nipoti.

Anche se non può vederlo, è sicura che Zuko le stia dando le spalle, intento a nascondere senza un perché un rossore improvviso.

«Naaah» le risponde, sorridendole. «Assolutamente impossibile.»




01.03.2019

Non tornavo su Avatar dal 2014 o giù di lì. Sono - o forse adesso è meglio dire ero - dell’idea di aver ormai scritto tutto lo scrivibile e plottato tutto il plottabile. Questa è una storia davvero piccina, ma ha tanti dialoghi come piace a me e… non saprei dirlo diversamente, ma è stato proprio bello riuscire a far parlare di nuovo questi personaggi.

Per questo tuffo al cuore devo ringraziare soprattutto Shizue Asahi e le sue fedeli insistenze. <3

Questa storia partecipa al COW-T #9, Terza settimana, Missione n°2, Prompt: "Tutte le famiglie felici si somigliano".
Una buona mano ce l'ha messa anche uno dei prompt di Shizue: "Quel famoso viaggio che Toph non ha mai fatto con Zuko".

Grazie per aver letto!

Kuruccha
   
 
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