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Autore: Shizue Asahi    01/03/2019    3 recensioni
[The Umbrella Academy]
Storia scritta per la terza settimana del COW-T9.
Raccolta sulla famiglia Hargreeves.
Tutti pensano sia solo una delle sue stravaganze, ma Ben sa che con quella maschera Klaus può nascondere a suo padre il terrore che ha negli occhi, così che al mausoleo non ci debba più tornare.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Klaus è sempre stato il fratello un po’ toccato, quello bizzarro tra loro che della diversità hanno fatto la propria identità, eccentrico nei modi di comportarsi, di parlare e di osservare le cose. Vede i morti e questo già di per sé lo rende strano, lo fa vivere in un mondo a metà tra il loro e quello di chi non c’è più. Talvolta i suoi fratelli si chiedono se non sia solo un modo ingegnoso per giustificare perché bagni ancora il letto o inizi monologhi solitari fissando un punto imprecisato davanti a sé.
Klaus è strano, bizzarro ed eccentrico e Sir Reginald Hargreeves è molto deluso dal comportamento di Numero 4 – Mamma ha dato ai bambini dei nomi, ma lui si rifiuta di utilizzarli. Lo mette in punizione, lo spinge fino al limite per costringerlo a grattare la superficie dei suoi poteri, ma Klaus delle anime che vagano ha paura e irrimediabilmente delude suo padre. A ogni fallimento, a ogni delusione, corrisponde una nuova punizione più terribile delle precedenti.
Klaus ha undici anni e bagna ancora il letto, un po’ per il terrore che i morti lo prendano e non lo lascino più andare, un po’ per la paura che suo padre glielo lasci fare.
 
Il tempo nel mausoleo è stato immenso, a Klaus è parso di rimanervi per una vita intera, terrorizzato dal buio e dalle mani impalpabili che si allungavano verso si lui nel vano tentativo di afferrarlo. Klaus ha chiuso gli occhi e si è ripetuto che se non gli crede, la morte non può fargli del male, come gli diceva suo fratello Ben.
 Le lacrime e il muco gli hanno ricoperto la faccia e sporcato il colletto della camicia e Sir Reginald Hargreeves ne è stato ancora una volta fastidiosamente deluso.
- Fila in camera tua, Numero 4 – gli ha detto con quel tono di voce sempre distaccato e poco paterno che tutti i bambini hanno imparato ormai ad accettare e Klaus non se lo è fatto ripetere due volte. A Mamma non è stato permesso di fargli visita e di portargli la cena e Klaus è rimasto nel proprio lettino sveglio tutta la notte.
Il giorno dopo il letto non è stato bagnato e Klaus ha tirato fuori una delle sue bizzarre trovate.
 
Diego lo prende in giro e Mamma cerca di convincerlo a toglierla almeno quando sono a tavola, ma Klaus si ostina a ignorarli, sgusciando via se cercano di portargliela via con la forza. Sir Reginald Hargreeves non sembra accorgersi di niente.
Alla fine si arrendono, la settimana prima erano le forcine colorate nei capelli, questa la maschera da supereroe, la prossima chissà. La cosa viene catalogata come solo un altro dei modi di Klaus di attirare la loro attenzione.
 
Ben, che dei suoi fratelli è sempre stato quello a lui più vicino, non trova Klaus né ridicolo, né stupido e legge nei suoi comportamenti il disperato tentativo di rendersi forti ai propri occhi – ai loro e a quelli di loro padre.
La maschera diventa un’abitudine, una coperta di linus da sfoggiare e che lo protegge, cela le sue paure e che lo accompagna nelle sue giornate. La indossa di giorno, per casa, quando escono, durante le missioni, la mezz’ora di svago del sabato pomeriggio, quando va a letto o persino quando fa il bagno. Tutti pensano che sia solo un’altra delle sue stravaganze passeggere, ma Ben sa che con quella maschera Klaus può nascondere a loro padre il terrore che ha negli occhi, così che al mausoleo non ci debba più tornare.
Ben vorrebbe dirgli che andrà tutto bene e di non avere paura, che non ne ha bisogno, di quella maschera, ma sa bene che oltre ai morti Klaus sa vedere anche le bugie.
 
 
 
 
 
 
  • La storia partecipa alla terza settimana del COW-T9 col prompt: L’unico modo per non temere la morte è non pensarla e non crederle. (Stefano Benni, La traccia dell’angelo);
  • prompt “The Umbrella Academy, Klaus&Ben, Dopo la notte passata nel mausoleo, Klaus decide di indossare la propria maschera ad ogni ora del giorno e della notte, persino quando dorme. Tutti pensano sia solo una delle sue stravaganze, ma Ben sa che con quella maschera Klaus può nascondere a suo padre il terrore che ha negli occhi, così che al mausoleo non ci debba più tornare”;
  • 627 parole;
  • Sarà una raccolta disomogenea di flash sulla vita dei personaggi di Umbrella Academy;
   
 
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